sabato 20 luglio 2024

'L'invenzione di noi due' emoziona anche al cinema

 
Appena ho scoperto che il 18 luglio sarebbe uscito al cinema "L'invenzione di noi due", tratto dal libro omonimo del mio amatissimo Matteo Bussola, ho chiamato la mia amica per organizzare una capatina in sala.
Così, ieri pomeriggio, alle 17.30, eravamo pronte a goderci il film.
Faccio un paio di premesse.

La prima è che, ogni anno, per tradizione, Palma mi regala per il compleanno il nuovo libro di Matteo.
Il problema, però, è che io sono nata il 18 agosto, mentre il romanzo esce sempre ad inizio estate.
Dunque, l'attesa di averlo, finalmente, tra le mani, mi fa pregustare le mille emozioni che proverò nel leggerlo.
Quest'anno, però, l'idea di poter vedere al cinema, con lei, una delle sue opere migliori (secondo il mio gusto) è riuscita a rendere l'attesa meno ardua.
La seconda premessa, invece, è che non ho mai amato il cinema italiano perché, salvo pochissime eccezioni, lo trovo troppo lento e noioso.
Quindi, Matteo ha anche il merito di avermi "costretta" a guardare questo film.

Devo riconoscere che il mio giudizio iniziale non è, ahimè, cambiato moltissimo, in quanto il ritmo è spesso fiacco, e ti verrebbe voglia di scrollare i protagonisti per renderli più vivaci, PERO'.
La storia è così bella, avvincente e romantica, che unita ad un cast magistrale e alla regia di Corrado Ceron, fa perdonare qualsiasi sbavatura.

No, non ve la racconterò di nuovo, poiché mi sembrerebbe di ripetermi. Ma posso garantirvi che è molto fedele alla trama del libro, che potrete (ri)leggere QUI.
Del resto, cosa dire?
Milo e Nadia rappresentano una coppia molto più comune di quanto non si creda. Perché, dopo molti anni, è così facile ma devastante scadere nei silenzi, nell'abitudine o, addirittura, nell'insofferenza.
Milo è consapevole, infatti, che a sua moglie dia quasi fastidio averlo accanto, e si chiede cos'abbia fatto per arrivare a questo punto di non ritorno.
Quindi, escogita uno stratagemma opinabile ma, almeno, fa qualcosa.
Perché la vera tomba dell'amore è assistere inermi allo sfasciarsi del sentimento, senza fare alcunché.

Concludo, senza spoilerare troppo, annunciando che i fan di Matteo Bussola riceveranno una bellissima ed inaspettata sorpresa durante la proiezione.
Diciamo che dovrete prestare molta attenzione, in particolare, alla vicenda iniziale in cui Milo e Nadia si conoscono scrivendosi messaggi sul banco di scuola.

Insomma, il film è promosso ma, come quasi sempre accade, il libro è nettamente migliore.

La sala era deserta, avendo scelto un orario inusuale per guardare un film romantico.
C'eravamo solo io, Palma, un anziano uomo seduto accanto a me, e una signora che avrà avuto pressoché la sua età, nella fila davanti.
Ecco, Matteo mi insegna che gli scrittori vedono storie in ogni attimo, anche dove non ci sono.
Sarà per questo che ho sperato, per tutta la durata del film, che lui o lei cambiassero posto e si sedessero l'uno accanto all'altra, per raccontarsi perché hanno scelto di andare al cinema, da soli, in un rovente pomeriggio d'estate pugliese, e riscoprirsi più simili che mai.
E invece si sono salutati timidamente con i titoli di coda ancora in corso e sono tornati alle loro vite.
Chissà se ad attenderli a casa ci sarebbero stati un Milo o una Nadia...


Ah, non poteva mancare la foto di rito al cinema.
Eccomi, con un mal di testa infernale che mi porto dietro da ieri mattina, dovuto sicuramente alle temperature torride con cui siamo costretti a convivere qui a Monopoli. Gli occhiali a volte me lo alleviano, ma non hanno funzionato.

7 commenti:

  1. Non sono un grande fan dei film romantici, dovrei guardarlo per esprimere un giudizio.

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  2. Ciao Claudia, non sapevo che conoscessi personalmente Matteo Bussola! Io di lui ho letto solo "Un buon posto in cui fermarsi" e mi era piaciuto molto: trovo sia veramente bravo ad affrontare e restituire su carta la fragilità maschile, con un tocco molto intimo e delicato. De "L'invenzione di noi due" invece ti dico poco perchè non ho letto il libro e non ho ancora visto il film: però ho intenzione di farlo perchè sono da sempre platonicamente "innamorato" di Silvia d'Amico, la protagonista femminile, che considero una delle migliori attrici italiane (purtroppo mai valorizzata come dovrebbe). Sono curioso di vederla all'opera in questo film, lei che in carriera ha sempre "sfuggito" (non so perchè) i ruoli romantici. Ti saprò dire ;)
    p.s. solo un piccolo appunto: non sono mai d'accordo quando sento dire che "il libro è meglio del film", perchè cinema e letteratura sono due arti diverse che presuppongono sviluppi molto diversi. Ritengo che non siano paragonabili proprio perchè lo scrittore e il regista ci mettono ognuno del suo per rendere al meglio un'opera in un contesto totalmente diverso.
    Aldilà di questo, sono contento che il film ti sia piaciuto.
    Un abbraccio.
    Sauro

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    1. Posso anticiparti che Silvia è stata bravissima. Molto convincente nel suo ruolo, che le stava addosso come un vestito cucito apposta sulla pelle.
      Forse ai tempi in cui presentai, a Fasano, "La vita fino a te", non mi conoscevi ancora.
      Fu una serata bellissima ed ebbi la possibilità di conoscere meglio uno scrittore che già amavo molto.
      Ora attendo di poter finalmente leggere "La neve in fondo al mare".
      Conto i giorni al contrario. 😍

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  3. Ricordo la tua predilezione per questo autore. Anch'io ho comprato un paio di suoi libri, uno per estate e mi son trovata bene. Questo libro non lo conosco ma sarà senz'altro una buona lettura. Magari acquisterò il libro, visto che è migliore del film. Saluti cari.

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    1. O magari puoi prendere l'ultimo uscito, "La neve in fondo al mare".
      Tu che sei stata un'insegnante ti rispecchierai in molte delle storie narrate, ne sono certa.
      Lo leggerete tutti prima di me, insomma.
      Ma resisterò. 😅

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