mercoledì 3 luglio 2024

Lotta all'apparire o ricordi eterni?

 
In questi giorni la mia home di Facebook è stata intasata da fotografie di amici che si diplomavano con bottiglie di champagne, mazzi di fiori e selfie a gogò.
Io non possiedo una foto del mio diploma. A quei tempi non avevo fatto nulla di eccezionale, ma soltanto il mio dovere.
Adesso, invece, sembra che per ogni minima occasione si debba obbligatoriamente festeggiare o mettere in mostra i propri figli, coniugi, amici.

Ne parlavo con Melania proprio ieri.
Siamo state amiche e inseparabili per gli anni delle medie e del liceo, divertendoci a più non posso e affrontando insieme le più disparate avventure.
Però, non abbiamo una sola fotografia che ci ritragga assieme.
Sicuramente perché, in quegli anni, non esistevano gli smartphone, ma anche perché eravamo così impegnate a vivere appieno i momenti, che non ci interessava immortalarli per dimostrare a terzi chissà che cosa.

Eppure, col senno di poi, mi sarebbe piaciuto avere dei ricordi fotografici con le mie amiche più care.
Anche se, va detto, i nostri momenti trascorsi insieme sono così nitidi nella mia mente, che non potrebbero esserlo di più guardando un video o un'immagine.

Non ho foto del mio diploma, né volli ritirare l'attestato, però giuro che nel lontano 2006 superai l'esame di maturità.
Non ho invitato mia madre alla mia promessa di matrimonio, ne ho preteso che le mie amiche mi aspettassero all'uscita del municipio con un mazzo di fiori. 
Non ho nemmeno una fotografia che mi mostri trionfante con la mia patente di guida in mano. Zero.

La società, però, nel frattempo è cambiata, ed io stessa adoro fotografare mio figlio in tutti i luoghi, in tutti i laghi.
Sarò così orgogliosa di lui quando terminerà le elementari, ad esempio. E magari pubblicherò una polaroid con una dedica d'amore.
Eppure, starà semplicemente facendo il suo dovere. Io, ai miei tempi, affrontai persino l'esame di licenza elementare.
E sì, sono sopravvissuta. 😅

I tempi cambiano, l'ho detto.
Ma giuro solennemente che non andrò ad attenderlo all'uscita del suo liceo con una bottiglia di prosecco. Festeggerà con i suoi amici, se ne avrà voglia. Ma io mi limiterò a congratularmi con lui per l'impegno e il lavoro profusi.
O magari, fino ad allora, sarò rimbambita per la demenza senile precoce, e manderò persino messaggi di buongiornissimo alle mie amiche. No, dai. Almeno questo no. Che Dio me ne liberi sempre!

Scherzi a parte, per quanto il mondo possa evolversi o regredire, a seconda dei punti di vista, mi chiedo se questo accumulo di fiori, foto, frasi e coccarde sia solo una lotta all'apparire, o una semplice volontà di tenere traccia di qualsiasi piccolo o grande traguardo.
Cosa ne pensate?

18 commenti:

  1. Sono più vecchia di te, quando diedi l'esame di maturità andai da sola, tornai a casa come se nulla fosse e ciao. Mio padre mi ha allevato dicendo, a ogni cosa, che avevo fatto una parte del mio dovere. Tuttavia è proprio per questo che ho sempre lodato i miei figli, visto che a me è mancata molto questa cosa e penso che abbia a che fare con la mia mancanza di autostima. Detto questo, mi sembra però che si stia esagerando con i festeggiamenti per la maturità: addirittura la corona di alloro? Che cosa faranno alla laurea?
    Riguardo alle foto, visto che ho sempre amato fotografare, ho anche sempre fatto parecchie foto, anche se la quantità non è certo paragonabile a quella di ora con la comodità del cellulare.

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    1. Quindi hai portato fiori e champagne davanti al liceo dei tuoi figli, quando si sono diplomati?
      Io ci andai da sola, ma non perché i miei genitori fossero particolarmente autoritari, anzi.
      Perché semplicemente non si usava invitare i parenti. E meno male! Se no che imbarazzo!

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  2. Siamo nel secolo dell'apparenza: c'è gente che fotografa e pubblica ogni cosa che mangia, figuriamoci un diploma, una patente presa... Nemmeno io ho foto dei miei primi "successi", ne ho una di fine corso da Tecnico PC (voluta dalla scuola), alcune di una cena con altri corsisti di un corso CAD, e un video della mia seduta di laurea.
    Ho delle foto (cartacee) con un mio compagno di studi delle superiori durante una delle nostre sfide a ping pong, altre con alcuni/e colleghi/e dell'università (un rullino da riempire) e un paio delle elementari, una addirittura di quando non portavo ancora gli occhiali, infatti sarà per quello che non sto in mezzo a bambini della mia classe 😅 anche se nella foto appare la mia prima cotta (una bambina di un'altra classe), con cui però non scambiai mai nemmeno una parola, dato che ci accomunava soltanto l'ora settimanale di religione che era a classi accoppiate. 💔

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    1. Chissà se, come accade nei film, anche tu le piacevi e non ve lo siete mai detto.
      Dovresti cercarla su Facebook e chiederglielo. 😅

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    2. Ricordo che ricambiava i miei timidi sguardi a distanza. Mi capita di incrociarla in paese una volta all'anno o due, ma già dalle scuole medie abbiamo smesso di considerarci.
      Comunque se dovesse capitare l'occasione, la domanda sarà d'obbligo. 😄

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    3. Ma che peccato che non vi consideriate più. Io saluto tutti i miei compagni di classe, se li incontro. Anche se, ad onor del vero, alcuni non li ho mai più rivisti.

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    4. In linea di massima, ho ancora qualche rapporto soltanto con un compagno delle scuole medie perché all'epoca frequentò un po' la mia comitiva: degli altri con cui ero in amicizia a scuola non è rimasto nessuno in paese (date le scarsissime possibilità lavorative stabili che offre), mentre con chi è rimasto non avevo mai instaurato confidenza, e in qualche caso non sono pentito di aver tenuto a debita distanza certe persone, visto che andiamo dallo spacciatore alla ninfomane che frega i fidanzati... 🙄

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    5. Per quanto mi sforzi, non comprendo come la ruba fidanzati possa crearti problemi. 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣😜

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  3. Mia figlia si è maturata quest'anno, niente celebrazioni, foto e varie. Lei è andata con le sue amiche a festeggiare, ma niente di estroso.

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    1. Congratulazioni a lei! E bravi voi che l'avete educata nel modo giusto.

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  4. La verità è che siamo tutti, chi più o chi meno, ingranaggi della società dell'apparire. E con la necessità di dire al mondo che siamo felici, che siamo bravi perché siamo felici, e quando siamo tristi diciamo che siamo tristi ma sottintendiamo che siamo bravi anche a essere tristi.
    Nella società dell'apparire diventa tutto rituale: anche l'esame di maturità.

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    1. Insomma, non per fare i nostalgici della situazione, ma si stava decisamente meglio ai nostri tempi. O no?!

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  5. Come sai sono una fotografa amatoriale e fotografo davvero di tutto, qualunque cosa, anche la più banale.
    Ma le persone no, non lo faccio quasi mai. E allora ho rarissime foto di me con gli altri...o degli altri e basta. Non so se un giorno mi pentirò di questa resistenza nel fotografare le persone, ma ora come ora preferisco vivere i momenti con gli altri senza necessariamente doverli immortalare. Un abbraccio.

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    1. Le tue foto sono davvero meravigliose. Ma, ti svelo un segreto, le mie preferite sono quelle con Pingu. Rarissime, appunto, ma stupende. 😘

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  6. Io non sono laureata, solo diplomata. Ho superato anche un concorso per entrare in ruolo però non ho fatto nulla per festeggiare. A quei tempi non si usava ... i giovani di ora festeggiano, fanno foto e mi sembra bello come ricordo. Ho anche , forse una sola foto, con le mie amche di allora, una foto dove siamo tutte insieme e basta, non si usava, le foto andavano sviluppate . Ora , col cellulare, faccio tante foto ma più ai paesaggi che alle persone.Ciao. Buone vacanze!!

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    1. E meno male che le fai e le pubblichi qui, così possiamo vederle tutti e viaggiare un po' insieme a te.
      Buone vacanze anche a te.

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  7. È la stessa cosa che penso io. La mia maturità fu abbastanza particolare: mi ammalai di morbillo e dovetti fare gli scritti con la febbre a 39, per poi spostare gli orali e farli per ultimo, nella sessione suppletiva, da solo, a fine luglio, con un caldo atroce e la commissione stremata. Tuttavia non ho mai magnificato quel momento, anzi. Feci perlappunto solo il mio dovere. Però è anche vero che all'epica (per me era il 1991, preistoria) non c'erano né cellulari né fotocamere digitali, né tantomeno i social: era una società del tutto diversa...

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