sabato 28 dicembre 2024

'Il treno dei bambini': un romanzo che tocca l'anima

 
Non amo i libri a sfondo storico. Li trovo un po' pesanti.
La mia bibliotecaria e amica Stefania lo sa bene, ma mi ha detto che questo dovevo assolutamente leggerlo, perché mi sarebbe piaciuto.
Ho accettato il suo consiglio, e meno male! Tutti dovrebbero leggere "Il treno dei bambini" di Viola Ardone, per uscirne migliori. Come genitori, come figli, come semplici essere umani.

Siamo nel 1946, in una Napoli che lotta con la povertà e la crisi del Dopoguerra.
Per dare ai bambini un futuro migliore, i comunisti organizzano dei veri e propri treni della speranza, su cui tanti giovanissimi viaggiano verso il nord Italia, dove in nome della solidarietà numerose famiglie li accoglieranno permettendogli di vivere meglio per circa un anno, finché non si saranno ristabiliti e potranno tornare a casa.
Al sud, però, si diffondono strane voci in merito a questi treni.
Memori di quanto accaduto nei campi di sterminio, infatti, le famiglie hanno il terrore che i loro figli vengano mandati in Russia e sfruttati come manovalanza o, peggio, uccisi nelle docce.
Sarà Maddalena Criscuolo a fornire loro tutte le rassicurazioni e le risposte necessarie per convincere i genitori a fare questa dolorosa scelta d'amore.

Amerigo Speranza, figlio unico di Antonietta e con un padre non conosciuto perché partito per l'America per fare fortuna e mai tornato, pieno di paure e di senso di abbandono, partirà di notte assieme ai suoi amici Mariuccia e Tommasino, conoscendo le vicende di migliaia di altri bambini.
A prenderlo in affido, sarà la signora Derna che, assieme a sua sorella Rosa e al marito Alcide, riuscirà a regalare al piccolo protagonista una vita migliore.

Amerigo, grande appassionato di musica, imparerà a suonare il violino, sognando di diventarne un maestro, ma non solo. Scoprirà il significato dell'amore fraterno, grazie ai figli di Rosa, imparerà a leggere e molto altro.

Quando il ragazzino farà ritorno a casa, però, dovrà scontrarsi nuovamente con la povertà e col pragmatismo di sua madre Antonietta che, senza chiedergli il permesso, impegnerà il suo violino, dono prezioso di Alcide, per mettere del cibo in tavola.
Amerigo non riuscirà a perdonarla per questo affronto e, ben presto, scapperà in piena notte, da solo, alla volta di Modena, per ricongiungersi alla sua famiglia affidataria.

Riuscirà a raggiungerla? Le porte di Derna e Rosa saranno ancora aperte per lui? E a che prezzo? Potrà convivere a lungo col rimorso di aver abbandonato sua madre?

Senza spoilerare nulla, posso dirvi che nell'ultima parte del libro, Amerigo ci darà tutte le risposte, alcune delle quali faranno male al cuore per chi, come la sottoscritta, è dotato volente o nolente di forte sensibilità.
Insomma sì, ho pianto, e questo mi ha resa ancor più felice di aver letto questo libro, a dimostrazione del fatto che mi resterà dentro.

L'autrice
La penna di Viola Ardone è molto scorrevole e asciutta, proprio come piace a me.
Il lessico semplice e seppur, spesso, gergale, permette al lettore di comprendere quanto scritto, anche senza conoscere la lingua napoletana.
Amerigo Speranza è un personaggio di fantasia, ma le vicende storiche narrate sono verissime, quindi è facile per coloro che le hanno conosciute immedesimarsi nella narrazione.
Tutto questo fa del libro un vero capolavoro.
Voto? Indubbiamente, 10.

Grazie a Stefania per avermi convinta a prendere in prestito questo volume, e a voi che avrete letto queste poche righe.
Conoscevate la vicenda trattata nel libro? Io, onestamente, no.
Ma, fortunatamente, se ne sta parlando molto nelle ultime settimane, grazie all'uscita del film "Il treno dei bambini" di Cristina Comencini, con Barbara Ronchi, Serena Rossi e Stefano Accorsi, su Netflix, tratto ovviamente dal best seller di Viola Ardone.
L'avete già visto? Io attendo con ansia che arrivi su altre piattaforme per potermelo gustare.
A presto.

6 commenti:

  1. Ciao Claudia, è vero che spesso i romanzi storici possono essere un po' "pesanti", ma come hai scritto anche tu questo romanzo è diverso ed è bellissimo per tanti aspetti: tematica, personaggi, spunti di riflessione... Anche io l'ho letto un po' di tempo fa, ma mi ha colpito tantissimo e ne conservo un bel ricordo: spero di recuperare il film e anche qualche altro romanzo dell'Ardone...

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    1. Anche a me sarebbe piaciuto molto vedere il film.
      Ma purtroppo non ho l'abbonamento a Netflix, quindi attendo.
      Sono d'accordo con te.
      Il libro è molto emozionante.

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  2. Ho letto la tua recensione del libro Il treno dei bambini di Viola Ardone. La trama, ambientata nel 1946, è davvero toccante, esplorando temi come la povertà, la speranza e le sfide della crescita. Il viaggio di Amerigo, che attraversa il dolore e la separazione, sembra essere una riflessione potente sulla famiglia e sulla ricerca di un futuro migliore. L'integrazione di eventi storici reali con una narrazione emotivamente coinvolgente lo rende un libro che lascia il segno. Messo in lista per una prossima lettura|

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  3. Penso sia un libro un pochino triste per me , la tua recensione
    è davvero commovente . Mi basta . Qualcosa di "simile" l'ho vissuto
    di persona anche se non proprio così .
    Segnalami un libro che mi faccia ridere , te ne sarei grata .
    Ti abbraccio con tanto affetto .Laura

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    1. Laura, purtroppo i libri divertenti non mi interessano, dunque non li ho mai letti.
      Perciò dovrai cercare un'altra consigliera. 😂😂😜

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