Nell’ambito della rassegna “Un cinema per amico”, domenica 29 dicembre ho avuto l’occasione di tornare nella mia Fasano, precisamente al teatro “Kennedy” che mi ha vista bambina, adolescente e ragazza affamata di vita, per guardare un bellissimo film offerto alle famiglie dall’amministrazione comunale.
Si tratta di “Buffalo Kids”, distribuito nelle sale italiane dal 31 ottobre 2024, da Warner Bros Entertainment Italia.
Come al solito, non avevo visto il trailer, perché preferisco non avere alcun condizionamento durante la visione. E stavolta è stato un bene perché, se mi fossi resa conto che si trattava di un film tristissimo, probabilmente avrei desistito dal progetto di trascorrere il pomeriggio al cinema con la mia famiglia.
E invece.
Ho pianto dall’inizio alla fine, è vero, pur ridendo fragorosamente in alcuni passaggi, ma guarderei questa pellicola milioni di altre volte.
Siamo alla fine del 1800. Gli orfani Mary e Tom raggiungono New York per conoscere il loro zio paterno, unico parente rimastogli.
Al loro arrivo, però, non lo trovano ad attenderli, e decidono di recarsi in California da soli, per cercarlo.
Non avendo abbastanza soldi per procurarsi i biglietti, si nascondono tra un gruppo di orfanelli e salgono su un treno intercontinentale.
Qui conosceranno Nick, un loro coetaneo costretto sulla sedia a rotelle a causa di una paralisi totale. Il bambino può solo sorridere e muovere gli occhi.
Questo, però, non impedirà ai due fratelli di affezionarsi a lui e coinvolgerlo in giochi e pericolose avventure.
I tre, infatti, dopo una sosta, perderanno il treno e saranno costretti a tentare l’impossibile per sopravvivere.
Riusciranno i piccoli amici a ricongiungersi col resto del gruppo? E a che prezzo?
Perché questo film mi ha commossa così tanto?
Perché, semplicemente, ti fa sbattere il muso contro il tema della disabilità, dell’emarginazione e delle barriere architettoniche e morali con cui coloro che ne sono affetti devono convivere.
Non è facile, infatti, trattenere le lacrime quando Nick viene rifiutato da diverse famiglie adottive, a causa della sua condizione.
Così come quando vorrebbe abbracciare Mary, ma può solo sognarlo. Oppure, nel momento in cui si sente responsabile di aver rallentato la corsa del trio facendogli perdere il treno.
I suoi occhioni espressivi mostreranno agli spettatori che per parlare, troppo spesso, più della bocca basta avere il cuore, e lui “ne ha uno più grande di un bisonte”, come spiegherà il nonno capo della tribù indiana accorsa in aiuto dei protagonisti.
Ma davvero la nostra società è pronta ad accogliere e tutelare coloro che vivono una condizione di disabilità?
Ahimè, ritengo proprio di no. Perché vedo uno Stato assente che abbandona le famiglie ai loro problemi, limiti architettonici in ogni dove, e animi sempre più impoveriti dal cosiddetto progresso.
Poi, però, penso che nella classe di Lorenzo c’è F., un bambino con autismo, adorato e coccolato da tutti, sempre presente alle feste di compleanno, trattato con i guanti da maestre, genitori, collaboratori scolastici.
E allora mi viene da pensare che, forse, una speranza ancora c’è.
Chissà se questo 2025 appena iniziato regalerà a Nick, F., e moltissimi altri un presente ed un futuro migliori.
Nell’attesa di scoprirlo, vi auguro buon anno e vi abbraccio un per uno.
A presto.
Sembra veramente un film bellissimo, tra l'altro è un sacco di tempo che non vado al cinema per cui potrebbe essere l' occasione giusta.
RispondiEliminaNon credo che tu possa trovarlo ancora in giro, perché è uscito più di due mesi fa.
EliminaMa quando lo trasmetteranno sulle piattaforme, non perdertelo.
Buon anno!
Film sicuramente interessante soprattutto per le tematiche trattate. Sinceramente, non so se riuscirò a vederlo: starei a piangere tutto il tempo, per come sono sensibile!!!
RispondiEliminaBenvenuto nel club, allora! 😅
EliminaIl mio cinema più vicino è a 38 km e tempo che non vado meno male che c'è la televisione ma è la musica che mi trascina verso le emozioni più grandi
RispondiEliminaBuon anno buon 2025
Caspita, 38 km sono tanti.
EliminaBuon anno in musica a te.
Un film che affronta tematiche interessanti.
RispondiEliminaSereno anno nuovo.
Buon anno anche a te.
EliminaLa scuola ce la mette veramente tutta per l'inclusione e hai ragione a dire che ci sia speranza. Restano però le barriere architettoniche, i pregiudizi, la cattiveria e l'insensibilità di molti. Sicuramente un film che dovrebbe far riflettere.
RispondiEliminaLa responsabilità è proncipalmente delle famiglie dei normodotati (anche se detesto utilizzare questo termine).
EliminaPerché sta a loro inculcare nei figli i valori del rispetto, dell'inclusione, dell'amicizia, ecc.
La scuola può fare il suo, ma senza buone basi, non può fare miracoli.
Io non ho visto questo film, una volta andavo al cinema tutte le domeniche e vedevo tutti i film in uscita, ora non più ! Deve essere stato sicuramente un film da vedere ! Buon Anno !!!!
RispondiEliminaIo adoro andare al cinema, e ho trasmesso a Lorenzo questa passione.
EliminaBuon anno. 😘