venerdì 3 febbraio 2023

Il peso delle aspettative genitoriali

 
Una studentessa universitaria si è tolta la vita, a Milano, perché convinta di aver deluso i suoi genitori. Ci penso da giorni e non trovo pace.
Sono, da sempre, una perfezionista. Molto esigente con me stessa, prima, e con gli altri, poi. Nemmeno diventando madre sono riuscita a smussare gli angoli. È un mio limite.

Lorenzo ha sette anni e, ogni giorno, lo sgrido perché la sua grafia è troppo disordinata e illeggibile. Non solo.
Ieri ha preso un impreparato in scienze, nonostante avessimo studiato insieme la lezione per un'ora abbondante. Era la prima volta che accadeva e non sono riuscita a capacitarmene. L'ho messo in punizione, vietandogli di guardare la tv e di giocare al suo videogame preferito. Dopo qualche ora, però, mi sono sentita terribilmente in colpa. 
La verità è che sono consapevole di essere una madre molto esigente. Ho un figlio meraviglioso ed educatissimo, che coccolo in ogni istante della giornata e che è, per me, ragione di massimo orgoglio. Non concepisco, però, che lui possa fallire a scuola. Lo so che è sbagliato, ma dopo aver dato lezioni private a tanti bambini negli ultimi anni, proprio non troverei pace all'idea di avere un figlio mediocre.
Lo considererei un fallimento personale, ed è questo che mi turba ferocemente.

So benissimo, però, che insegnare ad un figlio che non essere perfetto a scuola e nel lavoro sia un demerito è molto pericoloso, ma non lo sarebbe altrettanto permettergli di impegnarsi il minimo sindacale?
Probabilmente, dovrei seguire gli insegnamenti del mio amato Aristotele e cercare il giusto mezzo tra le due cose, ma è sicuramente più facile a dirsi che a farsi.
Allora continuerò a sgridare Lorenzo e ad infliggergli punizioni che cancellerò poche ore dopo, inondandolo di baci e d'amore, e al tempo stesso sperando che non smetta mai di perdonarmi. Perché presto o tardi capirà che lo faccio solo per il suo bene.
Che sono la madre più strana e fallace che potesse capitargli, ma che faccio di tutto, ogni giorno, perché la sua strada possa sempre essere in discesa.

Una cosa è certa, però. Più crescerà e più farò in modo che capisca che non dovrà mai vivere col peso di deludermi, perché finché sarà un bambino (e poi uomo) onesto, buono, generoso e diligente, sarò sempre immensamente fiera di lui.
Qualunque sia il futuro che sceglierà di costruire.

30 commenti:

  1. Penso che il fiato sul collo aiuti a rigar dritto, fino ad un certo punto... poi si dovrebbe raccogliere il seminato... La cosa più importante è non imporre i propri desideri nella scelta sia della scuola superiore che dell'eventuale università, e accettare che alcune materie possano essere al di là della comprensione. Io ho smesso di capire matematica dal terzo liceo, fisica mai capita, e non c'erano ripetizioni che tenessero. Il resto ammetto che non lo studiavo.

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    1. Da ex liceale spero fortemente che mio figlio non vorrà mai frequentare un liceo. Ne parlammo anche in un vecchio post, se non ricordo male.
      In ogni caso, giuro solennemente che non interferirò mai nelle sue scelte scolastiche e lavorative, così come nessuno ha mai fatto con le mie.

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  2. Succede a volte di esagerare ma è sempre per il suo bene che poi capirà, ricordo una frase di mio figlio Giancarlo a sua madre: "Ma fra tutte le mamme del mondo proprio tu mi dovevi capitare?" Era molto piccolo, oggi un uomo sposato con due splendidi figli (gioielli) che sono la nostra gioia di nonni, ricorda sempre questa sua esternazione, ricordati che i figli non sono nostri, crescono e poi vanno via. Ciao Claudia buona serata.

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    1. Sono certo che, crescendo, non avrebbe potuto desiderare una madre migliore di lei. E un padre più adorabile di te. 😘

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  3. La risposta te le sei data da sola: ci vuole la giusta misura, la giusta distanza. E non è affatto semplice, ti credo in parola. Non penso che esista un "lavoro" al mondo più difficile del genitore (lo dico io che non lo sono)
    Però penso anche che i media dovrebbero smetterla di "pompare" queste notizie senza approfondire, così come il pubblico dovrebbe smettere di sputare sentenze senza conoscere davvero i fatti: cosa ne sappiamo noi di questa ragazza? Chi lo dice che la colpa sia davvero dei genitori, della scuola, o magari non avesse problemi di altro tipo? Credo che di queste cose meno se ne parla meglio è. Parere mio, ovviamente.

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    1. Da quel poco che ho letto, pare che abbia lasciato un biglietto scritto di suo pugno in cui si scusa con i genitori per averli delusi.
      Ma ho volutamente letto solo titoli, senza aprire nemmeno un articolo, perché queste notizie mi fanno troppo male.
      In ogni caso, di sicuro i suoi genitori saranno distrutti. A loro giunga il mio abbraccio.

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  4. "Lo considererei un fallimento personale".

    I figli dovrebbero poter essere liberi di sbagliare o far giusto per sé stessi, non per far gongolare l'ego dei genitori. Perché mai un brutto voto a scuola dovrebbe essere un fallimento per te? non credi di caricargli addosso un'ansia eccessiva? proprio perché ti ama molto farà di tutto per non deluderti, ma questo è un peso immenso per qualunque bambino. Lo sarebbe anche per un adolescente o come lo è stato per la ragazza di cui abbiamo letto in questi giorni.

    Spero mi perdonerai se mi sono permessa. Buona serata. Baci.

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    1. Non si tratta di ego genitoriale, ma di peso delle responsabilità. Noi adulti conosciamo il mondo sempre più difficile a cui presto o tardi consegneremo i nostri figli che dovranno volente o nolente difendersi da soli. Ecco, che possibilità potranno avere senza una buona istruzione alle spalle?
      Io ci penso, e tanto.
      La scuola di oggi non è quella di una volta, sai? Un tempo potevamo arrabattarci da soli, tanto la società e la scuola seguivano ritmi lenti. Oggi, invece, i programmi sono veloci e scarni di approfondimenti. Non tengono conto dei tempi degli studenti. Si chiede loro di studiare duemila argomenti, senza nemmeno lasciargli il tempo di assimilarne la metà.
      Così accade che bambini di quinta elementare non conoscono le tabelline, né sono capaci di scrivere correttamente. Tanti, non distinguono le "e" dalle "é", le doppie, i congiuntivi.
      Ecco, questo per me sarebbe il fallimento a cui alludevo. Ho insegnato tutto ciò e molto di più a perfetti sconosciuti. Come potrei permettere a mio figlio di crescere ignorando le basi fondamentali della lingua italiana, così come della matematica, ecc.?
      Non me lo perdonerei.
      Non voglio che Lorenzo diventi un astronauta o un ingegnere. Potrà fare della sua vita quel che vorrà. Ma esigo che abbia un'istruzione di base solida. E, credimi, i tre quarti di essa dipendono dalla scuola elementare che, non a caso, si chiama primaria.

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  5. Anch'io e mio fratello abbiamo sempre studiato da soli. Mia madre non aveva bisogno di controllare che svolgessimo i compiti, perché adoravamo farli.
    Ora, invece, le cose sono diverse. Le maestre assegnano compiti molto difficili ai bambini, sin dalla prima elementare, quando ancora non sanno leggere. Perciò è inevitabile che i genitori debbano seguirli ed aiutarli.
    Adesso Lorenzo comincia ad essere più autonomo nello svolgimento dei compiti scritti, ma per lo studio orale chiede sempre il mio aiuto, perché pensa che leggere due volte la lezione possa bastargli per ricordarla, anche se così non è.
    Non ho mai preteso che avesse voti alti in tutte le materie, quelli non mi interessano minimamente. A me importano i contenuti, che non devono assolutamente mancare per il suo bene. Qualunque cosa vorrà fare nella vita, sarà importante che sappia leggere, scrivere e calcolare perfettamente. È inutile negarlo.

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  6. Io indagherei sul perché l'interrogazione sia andata male: timore della maestra, insicurezza, metodo di studio non efficace...?

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    1. In realtà il motivo è sciocco. Le pagine da studiare erano tre, ed era molto stanco, quindi l'ultimo paragrafo l'ha solo letto.
      Per combinazione la maestra gli ha fatto una domanda proprio su quel paragrafo e lui che è un super ingenuo ha risposto "non ho studiato", dunque si è beccato l'impreparato. Se avesse detto che non ricordava quello specifico concetto, ma che conosceva perfettamente tutto il resto, la maestra sarebbe stata ben felice di ascoltarlo su un altro argomento.
      Infatti, su mia richiesta, il giorno dopo è stato subito rinterrogato ed è andato benissimo. La cosa comica è che non ha avuto nemmeno bisogno di ripetere, ma ha solo studiato la fine della lezione.

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    2. Conosco bene quel "fenomeno inspiegabile" secondo cui la prima domanda è sull'unico argomento/pagina che davvero non si sa.

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  7. Per quanto difficile, occorre trovare un equilibrio. Non va bene l'eccesso di controllo, ma nemmeno il lavarsene le mani. A volte però come genitori bisogna imparare a fare un passo indietro perchè stare troppo sul collo ai propri figli può diventare deleterio. Lo dico per esperienza personale: primo l'ho subito come figlia, poi mi sono trovata per un certo periodo a ripetere queste dinamiche come madre. E alla fine il passo indietro è stato dire loro che a me interessava che facessero del loro meglio, non che prendessero sempre il massimo dei voti, e se il loro meglio era prendere un 6 andava bene lo stesso. Ma soprattutto è importante trasmettere il messaggio che il nostro amore per loro prescinde il rendimento scolastico o altro.

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    1. Io non ho mai subìto nulla del genere da figlia, né ho mai voluto tormentare Lorenzo. Anzi. Spero sempre che non abbia bisogno di me, e che diventi autonomo. Sa bene che i suoi voti non mi interessano, tanto che non glieli chiedo mai e non faccio confronti con i suoi compagni. È fondamentale, però, che capisca che questi anni sono importanti per la sua formazione e che non deve adagiarsi.
      Credimi, non vedo l'ora di poterlo lasciare andare per la sua strada. Mi pesa così tanto dover essere severa con lui. 😔

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  8. Non è facile essere genitori ! Bisogna trovare la giusta misura per tutto , senza esagerare nelle lodi, come nelle punizioni. Sicuramente tuo figlio ha studiato, ecco ho letto nelle risposte sopra che aveva solo letto l'ultimo paragrafo perchè era stanco, poi ha rimediato. Tuo figlio ha sbagliato a dire che non aveva studiato, doveva dire che non sapeva bene quella parte e la maestra gli avrebbe chiesto ciò che sapeva (almeno, io da maestra, avrei fatto così) . La prossima volta , si farà più furbo !! Ciao e buon sabato.

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    1. Anche la sua maestra è molto disponibile in questo.
      Infatti, l'ho pregata di approfondire la prossima volta, prima di considerarlo impreparato, e sono certa che lo farà.
      Buon sabato a te. 😘

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  9. Speriamo che la maestra segua il tuo suggerimento.Buona serata.

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  10. Ai miei figli ripeto sempre che studiare è importante, non voglio primi della classe, ma persone che un giorno riescono a ragionare con la loro testa. Mia figlia più grande al quarto anno di liceo, gli piace la scuola, pensa che esce per comprare vestiti, ma torna sempre carica di libri, mentre con il piccolo, si fa un po' fatica. Non è facile la vita di un genitore, bisogna trovare sempre il giusto compromesso.
    Saluti a presto.

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    1. Anch'io faccio molta fatica con Lorenzo, nonostante abbia voti ottimi e una passione enorme per la matematica. Ha ancora bisogno di essere seguito, però, e spero che non sia così a lungo.

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  11. Ieri ho commentato ma il commento è sparito .
    Non essere troppo severa con Lorenzo , aiutalo ma lascialo vivere .
    Io lo invidio , passione per la matematica , io difficilmente la capivo .
    Ancora oggi , tutti i conti li faccio fare a Roberto , in cambio correggo
    gli scritti visto che la grammatica non è il suo forte .
    Non serve punirlo e poi coccolarlo , giustamente ci vuole una via di
    mezzo . Ricorda , i figli non sono NOSTRI appartengono al mondo
    e in questo mondo entreranno . Lorenzo sarà sicuramente preparato .
    Ha la fortuna di avere te come Mamma , sii la sua maestra ma di vita .
    Un bacione a lui beh! si , anche a te .
    Laura

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    1. Grazie per averlo dato anche a me. Mi sarei ingelosita, se no! 😂😂
      Le punizioni che do a Lorenzo sono davvero simboliche, visto che detesto la violenza e la coercizione.
      Di solito gli prometto che dureranno, ad esempio, tre giorni, e invece lo perdono dopo mezza giornata, appena sono certa che lui abbia imparato la lezione.
      Le nostre coccole sono il suo pane di vita e non potrei negargliele mai. Quando proprio la combina grossa resisto al più un paio d'ore. 😅

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  12. Andrea a scuola è sempre stato "cialtrone "dall'inizio..lui faceva ciò che gli piaceva..il resto al minimo..e io mi arrabbiavo perché a me la scuola è stata preclusa e aver lui che non apprezzava mi faceva arrabbiare..
    Colloquio con insegnante superiori...ah è la mamma di Andrea..stomaco che si torce🤣...
    Io insegno matematica e insegnassi solo quella l'avrei fatta chiamare per dirle che Andrea ha seri problemi, e dovrebbe esser seguito da specialista..mah..MAH..insegno anche informatica..e li suo figlio è...a volte spiego lezione ,classe non comprende..chiamo Andrea alla cattedra e in pochi minuti spiega ai compagni quello che io non son riuscita a far comprendere ..a volte spiega a me cose nuove che non comprendo..è un genio!!..ma la matematica ho capito che lui non la capisce..no anzi a lui non interessa e cerca solo minimamente di capirla ..minimo minimo indispensabile ..
    A distanza di anni ..è apprezzato molto nel lavoro INFORMATICA! Ma se deve far 2+2..usa cellulare😕..che serve saper se puoi sostituire con calcolatore ..🤨🤨🤨
    Ok i primi tempi mi arrabbiavo molto ..io non potuto andare ..tu poi e non fai ..ma però è la sua vita...i figli sono i figli diversi da noi,altra persona ..possiamo desiderare un futuro..ma loro avranno il loro ...cerchiamo di apprezzarli per cio che sono /desiderano

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    1. È abbastanza insolito quello che mi dici, poiché la matematica e l'informatica sono due materie abbastanza collegabili tra loro. Alla base della programmazione, ad esempio, vi sono regole matematiche. Ma sì, il calcolo non serve. Magari Andrea sarebbe capace di programmare una calcolatrice super scientifica e usarla per ogni evenienza. 😅
      Lorenzo, al contrario, adora calcolare e riesce a fare operazioni complesse a mente. Nelle altre materie, invece, va bene solo se lo si costringe a studiarle. 🤦

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    2. Abbiam avuti 2" cialtrocelli".🤣🤣..fan quello che piace a loro ..che non è male...mah... ok son così!!..💖💖💖💖💖💖💖

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    3. Ahahha
      Povere noi! Scherzi a parte, per me l'importante è che lui sia ben educato e rispettoso con tutti. Dell'istruzione mi interessa la parte basica, perché determinate lacune grammaticali (ad esempio) se le porterebbe dietro per tutta la vita, pur laureandosi, eventualmente. Ho conosciuto personalmente medici che non sapevano scrivere in maniera corretta e, purtroppo, non è uno scherzo.
      Ma magari lo noto solo io che sono una Grammar-nazi. 😅

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  13. Maledette aspettative, in qualunque frangente possono essere un peso, ma come sempre ci vuole equilibrio in tutto.

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    1. E sì l'equilibrio aiuta, ed io faccio del mio meglio per trovarlo.

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  14. Sei diventata sensitiva, allora? 😂😂😉

    Anch'io, come te, ho sempre approfondito solo le materie che mi piacevano, studiando il minimo sindacale le altre. Mantenevo una media molto alta perché stavo attenta in classe e mi bastava per apprendere il grosso. Certo, però, questi sono discorsi più maturi, da scuole medie o superiori. Qui si parla di elementari, dove non è possibile autogestirsi con consapevolezza. E allora tocca a noi genitori stabilire delle direttive, sperando che i figli le seguano senza brontolare troppo. 😅

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