lunedì 26 marzo 2018

Tommaso Montini: che bello sarebbe lasciarsi guidare, con fiducia, dal proprio dottore


Ieri sera, chiacchierando con un caro amico, mi dicevo emozionata perché un pediatra super vip, che seguo da quando, due anni fa, ho dato alla luce Lorenzo, aveva accettato di essere intervistato proprio da me.
Lui, però, mi ammonì, sostenendo che “i medici non sono vip, ma eroi!”.
Allora, vi presento l’eroe del giorno.
Si tratta di Tommaso Montini (qui la sua pagina Facebook), autore, tra gli altri, di “Me lo dici in… bambinese?” “4 chiacchiere col pediatra” e “Meno male che ci sono le mamme!”.

Ogni giorno, assieme alla sua attività di pediatra e scrittore, il dottor Montini risponde a decine di dubbi di madri più o meno giovani, rincuorandole e insegnandogli a non sentirsi mai inadatte al ruolo che ricoprono.
E allora ha proprio ragione il mio amico. Si tratta di un eroe!


Cosa la spinge, ogni giorno, ad abbracciare virtualmente migliaia di mamme, senza mai giudicarle?
“Pediatra super VIP” “Eroe”… Boom!
Prendo la cosa come un simpatico “sfottò”. Non sono né super, né Vip, né eroe. E non posso essere stato io a pensare che i medici siano “eroi”, o almeno credo che non lo siano più dell’idraulico che aggiusta un rubinetto quando la casa è allagata.
Una mamma che si alzi alle tre di notte per consolare il suo bambino e la mattina, trafelata, corra al lavoro già pensando a come fare anche la spesa… Si, lei credo che sia un’eroe!
Facendo il pediatra condivido emozioni, tocco corde sensibilissime, lavoro con quanto c’è di più caro… Ho il privilegio di entrare in storie profonde, di diventare una persona di famiglia…
Non è meraviglioso tutto questo? Esiste un lavoro più bello?
Quando al mio studio un volto teso e preoccupato si apre al sorriso mentre gli occhi si incontrano e le mani si stringono in un saluto caldo e affettuoso… io provo un grande piacere.
E’ molto bello quando succede! Se giudicassi, sarebbe impossibile!
Io non giudico mai. E’ vero. Mi bastano i giudizi che ho per me stesso!

Una delle domande più ricorrenti che le vengono poste è “allattamento sì, allattamento no?”. Perché, nella società attuale, le mamme che non possono o non riescono ad allattare vengono additate come pessime genitrici? 


L’allattamento al seno è una opportunità di grande piacere e di grande intimità tra mamma e bambino. Molto oltre il fatto tecnico del “nutrire”!

Noi dobbiamo aiutare le mamme a vivere questa opportunità, ma rispettandole.
Facciamo di tutto quindi perché riescano, se vogliono. Ma sosteniamole e rassicuriamole se non riescono, e anche se non vogliono!
L’esperienza della maternità è complessa e profonda. La presunzione di conoscerla e pilotarla secondo schemi precostituiti non fa bene.
Non fa bene alla mamma e non fa bene al bambino.
La società attuale mette voti a tutto, ma genera ansia e l’ansia fa male!
Leggiamo Winnicott e aiutiamo tutte le mamme ad avere la serenità di essere quello che sono, senza voti!
I bambini non danno voti e vogliono la mamma migliore possibile: la loro!
Alla società non piace? Amen! A loro sì!

Un altro tema ricorrente riguarda le vaccinazioni. A differenza di altri professionisti, però, lei ha avuto il coraggio di esporre pubblicamente la sua posizione in merito, nel libro “Vaccinamiamoli! Ti vaccino perché ti voglio bene!”. Ecco, cosa si sente di dire a quei genitori che sono ancora confusi sul tema? 


Cosa mi sento di dire? Siate sereni! Non è vero che domani scoppia il Vesuvio!

Io sono un papà e ho fatto fare le vaccinazioni ai miei figli.
Perché? Perché volevo e dovevo difenderli. Con tutti gli strumenti possibili.
“Ti vaccino perché ti voglio bene!” questo è il senso delle vaccinazioni!
Con tutto quello che gira io comprendo bene l’ansia dei genitori. Hanno ragione. Io allora ho provato a sedermi accanto a loro, senza pregiudizi e senza bandiere, per rileggere insieme le evidenze, quelle vere, e guardare il problema senza la nebbia dell’ansia. Tutto qui.
Come si può gestire la paura e la confusione? Con una mano sicura. Recuperando cioè quel rapporto di fiducia che sembra sia andato perso.
Ora c’è il “centro specializzato” fatto di macchine e ci sono gli avvocati appostati fuori alle sale operatorie e alle rianimazioni. Ci sono i “consensi informati” e i certificati, ma una grande solitudine!
Io credo, invece, che ci vorrebbe di nuovo “il mio dottore”. Quello che si invitava al matrimonio dei figli e che era “di casa”. Quello a cui chiedere con fiducia e da cui lasciarsi prendere per mano!

L’ultima non è una domanda, ma una considerazione personale che, sono certa, sarà condivisa da migliaia di mamme.
Grazie dottore! Grazie per il suo impegno, per la sua sensibilità e per l’umiltà che non ha mai perso, nonostante il successo dei suoi libri, e i tantissimi fan.
Da madre, donna e pseudo scrittrice, grazie.

6 commenti:

  1. Buonasera dottore mia figlia ha appena compiuto 22 mesi.Mia figlia doce,mamma,papà,nonna,grazie,ciao,uno,e fa i versi degli animali.Ma basta così,quindi nn parla bene.Devo preoccuparmi?

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    1. Il dottore non ha accesso a questo sito e non potrà risponderle.
      Lui risponde solo sulla sua pagina Facebook.
      In ogni caso, per esperienza personale, posso dirle che ogni bambino ha i suoi tempi. Mio figlio ha iniziato a parlare intorno ai due anni e mezzo.
      Lo avevamo portato dal logopedista per scrupolo, ma di solito preferiscono non vederli prima dei tre anni, salvo esplicite richieste del pediatra.
      Quindi se il vostro pediatra di famiglia non ravvisa la necessità di una visita specialistica, vi conviene aspettare.
      Di solito all'asilo cominciano a chiacchierare, grazie al contatto con gli altri bambini.

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    2. A ok grazie,non lo sapevo pensavo che rispondesse qui.La ringrazio anche per il suo commento,mi è di conforto.

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    3. Mio figlio ha 4 anni e ormai non sta zitto nemmeno se lo imploro di darmi tregua per tre minuti.
      A 22 mesi diceva solo mamma e papà....
      Coraggio.

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  2. Buonasera dottore,mia figlia ha appena compiuto 22 mesi.Mia figlia dice mamma,papà, nonna,grazie, ciao,pane, uno,e dice i versi degli animali, poi basta.Per quanto riguarda le altre parole,si fa capire.Anche se interagisce benissimo,se le chiedo di sparecchiare lo fa,se dico di prendere scopa e paletta lo fa,qualsiasi cosa che gli chiedo lo fa.Devo preoccuparmi?

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    1. Non so se si tratta della stessa persona, ma il commento sopra è perfetto anche in questo caso.

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