mercoledì 16 novembre 2022

Ricostruire un amore

 
Doveva essere solo l'avventura di una notte, nata dal bisogno meramente fisico di fare l'amore, visto che Andrea non mi toccava da mesi, sebbene fossimo sposati soltanto da due anni. 
Ma con la mente sempre persa dietro ai suoi guai professionali e mille altre incombenze, sembrava che il sesso proprio non gli interessasse.
Per me, invece, era importante e decisi, quindi, di abbassare le difese davanti al corteggiamento serrato di Gianluca. 

Lavoravamo insieme ad un progetto, e ogni mattina mi faceva trovare il caffè con un biglietto che lasciava ben poco all'immaginazione, "prima o poi sarai mia". 
Sapeva che ero sposata, ma la cosa sembrava non interessargli, anzi, probabilmente lo stuzzicava ancora di più, perché non aveva mai voluto legami convenzionali con le donne.
Quel giorno, allora, sorseggiando il caffelatte, gli dissi che ero pronta, senza aggiungere altro, e lui capì. Mi chiese di raggiungerlo alle 19 a casa sua.

Non avevo nemmeno bisogno di inventare scuse con Andrea, dato che non rientrava mai dal lavoro prima di mezzanotte.
Mi accolse sull'uscio con un bicchiere di champagne e della musica latina ad alto volume. Gli avevo raccontato che, da ragazzina, amavo andare a ballare la bachata nei locali con un gruppo di amiche. Allora, mi tirò a sé e cominciammo a danzare con passi suadenti, ed i vestiti che scivolavano via ad ogni ancheggiamento.
Mi accarezzò ogni curva del corpo e dell'anima, inondandomi di un piacere sublime che non avevo mai provato prima di allora, con nessuno dei miei ex e né tantomeno con mio marito.
Giurai a me stessa, però, che sarebbe stata l'unica volta, e invece la nostra diventò presto una relazione clandestina.

Il fatto che tra di noi non vi fosse nessun coinvolgimento sentimentale, ma soltanto dell'ottimo sesso, mi impediva di sentirmi in colpa verso Andrea, che continuava a dimenticarsi di avere una moglie. Era quasi come se la mia fosse legittima difesa.
E allora, quasi tutte le sere, mi trasformavo in una femme fatale e correvo da Gianluca a scoprire sfaccettature dell'erotismo che non avevo mai esplorato prima.
Qualche mese dopo, però, quella pettegola di Lucia, mi beccò mentre uscivo a tarda sera da casa sua, non prima di avergli stampato un bacio sulle labbra ancora umide di me. 
La tragedia fu inevitabile, nonostante la mia supplica di mantenere riserbo sulla vicenda, con la promessa che non sarebbe accaduto mai più.
Nel giro di pochi giorni, infatti, tutto il paese venne a conoscenza della nostra relazione, e Andrea, fortemente umiliato e deluso, tornò a stare da sua madre, senza nemmeno chiedermi un confronto. 

Cominciammo a sentirci solo tramite avvocati, per formalizzare la separazione. Non volevo nulla di materiale, se non la libertà di cercare un uomo che mi amasse e desiderasse davvero come il primo giorno. Senza più nascondermi, insomma.
Quella sera, però, mi suonarono alla porta all'improvviso. Non aspettavo nessuno, dal momento che io e Gianluca avevamo interrotto ogni frequentazione. Appoggiato alla parete del mio appartamento, dallo spioncino riconobbi Andrea e me ne stupii. Aprii immediatamente, pensando che fosse accaduto qualcosa di terribile ai suoi genitori, o al nostro cane.
"Possiamo parlare?", mi chiese.
Due minuti dopo eravamo seduti sul divano che avevamo acquistato insieme dopo una divertentissima giornata al centro commerciale, fantasticando sul fatto che proprio lì, un giorno, avremmo concepito nostro figlio.
"Ti ricordi quando ci amavamo fino a farci scoppiare il cuore? - mi disse - cosa è cambiato? Dov'è naufragato tutto quel sentimento?". 
Su due piedi non seppi indicare il momento preciso in cui avevo smesso di pensare a lui come al baricentro del mio mondo. Gli spiegai, però, che la sua totale assenza di desiderio sessuale nei miei confronti mi aveva condotta lontano da lui e da noi, ma che il gioco delle colpe non serviva a nessuno dei due. 
Era inutile recriminare il passato, tanto ormai eravamo ad un passo dal dirci addio definitivamente, e non c'era più nulla da salvare.

Fu allora che Andrea mi abbracciò e mi implorò di perdonarlo, per provare a ricostruire la nostra storia. Non riuscivo a capire perché fosse lui a scusarsi, se ero stata io a tradirlo. Così, mi spiegò che a gettarmi tra le braccia di un altro era stata la sua apatia.
Per la prima volta, mi sentii assalire dai sensi di colpa per averlo ingannato, e scoppiai a piangere come una ragazzina.
Inaspettatamente, mi baciò e le sue mani presero a sbottonarmi la camicetta, mentre i baci si spostarono tra la mia spalla e il collo. Non facevamo l’amore da un anno, ma non aveva dimenticato il punto preciso in cui perdevo completamente ogni inibizione.
I nostri corpi tornarono a fondersi in un’unica sostanza e a dissetarsi vicendevolmente. 
Passammo, poi, tutta la notte stretti l'uno nell'altra, a guardare il filmino del nostro matrimonio, per ricordarci come ci eravamo amati. Quello era stato davvero il giorno più bello della nostra vita, perché ci eravamo scelti col cuore, e non potevamo vanificare tutto per un colpo di testa. Mio e suo.

L'indomani mattina, allora, a colazione, cominciammo a ricostruire la nostra vita insieme.
Comunicammo agli avvocati di interrompere l'iter per la separazione, ma decidemmo di non dirlo a nessuno, perché per gli altri Andrea sarebbe stato solo uno stupido a perdonarmi, un povero illuso.
Così, adesso, gli amanti eravamo noi, e la cosa risultava abbastanza eccitante. Lui abitava ancora da suoi, ma ci vedevamo ogni giorno, e ci amavamo come due ragazzini.
Vivevamo una nuova primavera dei sensi.
Sei mesi dopo, però, decidemmo che era giunto il momento di ufficializzare il tutto, e lasciammo il paese per trasferirci in un borgo del profondo sud, dove avviare un'attività insieme e ricominciare letteralmente da zero, lontano dagli occhi indiscreti di chi ci giudicava senza sapere nulla. Perché l'amore non è una linea contigua che conduce due anime affini verso l'eternità. È, al contrario, un insieme di intrecci, cadute e risalite, nodi apparentemente insuperabili, figure geometriche indefinite.
L'amore è l'incognita più bella che ci sia, e non esiste una sola persona che possa viverla nel modo giusto, con la certezza di non compiere errori.
L'importante è imparare da essi e regalarsi una nuova possibilità di essere felici.

Oggi io e Andrea non potremmo fare a meno l'uno dell'altra. Parliamo ancora dell'ipotesi di avere un figlio, ma non ci abbiamo mai provato, perché l'idea di turbare questo nuovo equilibrio che abbiamo raggiunto con tanta fatica un po' ci spaventa.
Quel che è certo è, però, che non torneremo mai a casa, dove per tutti io continuo ad essere la moglie infedele, e lui il povero fesso che verrà tradito ancora e ancora, poiché il lupo perde il pelo ma non il vizio.
E infatti io il vizio della passione non l'ho mai perso, l'ho soltanto trasmesso a mio marito che ha di gran lunga superato la maestra. L'Amore, poi, ha fatto tutto il resto, regalandoci la tanto agognata felicità. Sarà eterna? Chissà, ma abbiamo tutta l'intenzione di godercela il più a lungo possibile. Insieme.

La storia vera di Angela C.
raccolta da Claudia Turchiarulo
e pubblicata sul numero 38
della rivista “Confidenze”
il 20 settembre 2022.

17 commenti:

  1. Contenti loro... 🙄
    Lasciarlo invece di iniziare quello "sdoppiamento" no eh?

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    1. Col senno di poi, se lo avesse lasciato non sarebbero più stati così felici insieme, e chissà se avrebbero trovato altri partner.
      Io sono contrarissima al tradimento, ma non entro nel merito di certe vicende.

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  2. In certi casi la terapia d'urto fa bene!

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    1. Il tuo compagno part time si consideri avvisato! 😂😂😂😂

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  3. a volte ci si deve "incarognare " per far funzionare una cosa ...loro ci son riusciti ,passando oltre l'ostacolo ..
    e l'AMORE trionfò!!!

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    1. Sarà che l'amore, alla fine, vince sempre? 😉

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    2. Hai ragione a dire che l'amore vince(quasi) sempre

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    3. Diciamo che mi piace credere che vinca più spesso di quanto invece perda.

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  4. Dicono mai con uno una sposata ma l'intrigo attira. La storia anche eccitante x uno che si dice romantico. Bello un ballare come un ancestrale.
    Piove

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  5. A volte bisogna toccare il fondo, per unire un rapporto.

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    1. Sono d'accordo. Anche se spero sempre che vi siano alternative migliori rispetto al tradimento.

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  6. A volte si capisce di amare tanto una persona quando ci si trova sul punto di perderla. Buon per loro che sono riusciti a darsi reciprocamente un'altra possibilità. Le chiacchiere della gente vanno ignorate, perché quell'amore ritrovato non deve andare sprecato.

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    1. Sono d'accordo. A volte si farebbe bene a pensare solo a se stessi e alla propria felicità.
      Che gli altri parlino pure!

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  7. Infatti. Laddove è possibile si dovrebbe sempre cercare di salvare un matrimonio.

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  8. Una storia molto sofferta ma a lieto fine. Che dire? Meglio così e buon per loro❤️. Mi dispiace un po' che siano dovuti andare via dal loro paese perché ormai erano etichettati. La gente dovrebbe imparare a farsi un po' gli affari suoi. Ognuno di noi può pensare che nella stessa situazione avrebbe fatto diversamente ma non sta a noi giudicare come una o più persone decidono di vivere loro vita e ricostruire (o no) una relazione ❤️. Gli faccio i migliori auguri per la loro nuova vita ❤️

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    1. Sono d'accordo, anche se convivere col peso dei pregiudizi sulle spalle non è facile, e quindi capisco il motivo che li ha spinti a costruire la loro vita altrove. Anch'io, probabilmente, nei loro panni, avrei fatto la stessa scelta.

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