Ho cambiato un sacco di professioni negli ultimi vent'anni, ma mai avrei immaginato di poter accettare un incarico così insolito rispetto ai miei studi ed alle mie abilità.
Anche se, ad onor del vero, nemmeno la barista, la promoter, l'operatrice call center e altre mansioni collimavano con la mia essenza.
Ma quello che mi piace del reinventarmi ogni volta è che non mi annoio mai.
Poco più di un mese fa, ho iniziato a lavorare come cuoca per la mensa scolastica. Gestisco il laboratorio per celiaci ed intolleranti.
Sì, ho sempre amato cucinare, ma tra fare la lasagna per i miei cari e preparare il pranzo per sessanta o più bambini c'è una bella differenza.
L'aspetto più divertente, poi, è che, come sapete, ho sposato un chef che ha dedicato tutta la sua vita alla cucina e sono finita per diventargli collega, pur essendomi sempre occupata di tutt'altro.
Al mattino, sono sempre la prima ad uscire di casa, e lui si diverte ad augurarmi "buon lavoro, chef!", ed io a rispondergli "anche a te, chef!".
L'inizio non è stato semplice.
Ho avuto paura di non essere all'altezza di un lavoro di così grande responsabilità, poiché può bastare la minima contaminazione per creare gravi problemi ad un bambino che ha l'età di mio figlio.
Oltretutto, non sapevo come muovermi in una cucina professionale. Non avevo mai usato un bollitore, un pela ortaggi elettrico, ecc.
Non riuscivo a giostrare bene i tempi per consegnare tutto in perfetto orario.
Diversi problemi organizzativi e malfunzionamenti delle attrezzature, poi, mi hanno portata a pensare di mollare.
Per fortuna, però, il mio titolare mi ha letteralmente proibito di arrendermi.
E allora, dopo mille peripezie e momenti di crisi, ho capito che questo lavoro può rendermi felice.
Come dice Lorenzo, basta mettere il mio ingrediente segreto in ogni ricetta, perché il risultato sia eccellente: l'amore.
Quello che, però, lui non sa è che ho un segreto ancora più speciale.
Ogni mattina cucino pensando a mio padre e al fatto che lui sapesse già tutto.
Molti anni fa, tornò a casa con una valigia piena di coltelli professionali. Disse che avrei dovuto conservarla, perché prima o poi mi sarebbe tornata utile.
Non mi aveva mai fatto un regalo autonomamente. Era sempre la mamma a provvedere ai doni per me e mio fratello, ed io a scegliere quelli per lei, altrimenti papà non avrebbe saputo nemmeno da dove cominciare.
Va detto, poi, che non avevo mai armeggiato ai fornelli prima di sposarmi, e dunque lui non ha avuto la possibilità di assaggiare nemmeno un banale uovo sodo preparato da me.
Eppure, aveva comprato quei coltelli così eleganti sapendo che prima o poi avrei saputo cosa farne.
Quando ho conosciuto Leo, papà era già volato via da due anni.
Immediatamente, visto il suo mestiere, ho pensato ai coltelli e mi son detta che avevo finalmente trovato la spiegazione a quel regalo così insolito.
Mio marito, però, non ha mai voluto utilizzarli, per paura di rovinarli.
Così, ho continuato a conservarli come un tesoro prezioso, nel mio armadio.
A fine settembre ho firmato un contratto come cuoca e ho sorriso.
Ho pensato che questa sì che è una vera spiegazione. Voglio credere che sapesse già tutto, e che anche se non è più accanto a me da ormai undici anni, è felice per questa mia decisione un po' folle e tanto bislacca.
Non mi sentirò mai una cuoca, così come non sono mai riuscita ad identificarmi in un mestiere che non fosse attinente alla sfera giornalistica, però continuerò a cucinare per quei bambini e per mio padre, finché a guidare le mie mani ci saranno lui e l'Amore.
Allora, vi ho spiazzati?
Riuscite ad immaginarmi con la divisa da chef?
Io non mi ci vedo, francamente, e dubito che il mio futuro sarà in questo settore, ma come sempre proverò a dare il meglio di me, sperando di farcela.
Incrociate le dita per me.
A cercarlo un attimo, un "segno" in quel che ci succede lo si trova sempre. 😉
RispondiEliminaCredo che una mamma responsabile come te sia perfetta per cucinare in una mensa scolastica.
Grazie. Mi hai fatto un complimento bellissimo. ❤️
Eliminabrava!!!! tutto è utile ..come esperienza..poi devi far onore ai tuoi coltelli magici!Il tuo papà probabilmente ha avuto una visione di tutto ciò vedendo i coltelli..poi stai con i bambini e li energia pura ..
RispondiEliminala domanda è :ti fà star bene 'sto lavoro ..e porta a casa dei soldi? bene!!
poi impari cose nuove .stai con persone nuove ..bene!!
questo è quello che ho pensato sempre io del lavoro ..se mi avessi detto 4 anni fà che avrei fatto la vendita a KM 0 mi sarei fatta na sganasciata ..ma la sto facendo e anche con buoni risultati ..
ah fatto :operaia calzaturificio ,responsabile magazzino ,call center ,pulizie , tecnico controllo qualità (x 20 anni ), cassa piscine ..e molto molto altro ancora ..e adesso vendo la frutta e mi diverto pure ..ah e settimana scorsa vendita crisantemi ..una settimana spacca ossa dove vedi il delirio delle persone ..ma fatto ...e vado con la vendita frutta che tra qualche tempo è da ghiacciatura ..insomma fuori al freddo ..ma avanti !!!
io dico sempre se vuoi , puoi ..se ti stai a lamentare :non trovo lavoro ,non lo trovi ..ma se ti adatti un pò ce la fai ..poi la cuoca non è detto che la fai a vita ..ma per un pò và bene...e porti un pò di soldi a casa ..che di questi tempi non è male
abbraccio CHIEF!!
No, tesoro. Non sto in mezzo ai bambini. Magari le cuoche cucinassero ancora nelle scuole.
EliminaAdesso si cucina in azienda e poi gli autisti trasportano i pasti alle varie scuole.
Il lavoro mi rende felice? Non ancora. Potrebbe farlo, però, se tanti problemi tecnici venissero risolti.
Sto impiegando tutta la pazienza che ho, ma non garantisco di restare. 😅
Ok niente bimbi ..ma persone nuove da conoscere ..ok niente felicità..ma soldi ,magari non tanti ma meglio di niente.. insomma come ho detto mica lo farai per sempre ma per adesso ok ..meglio di niente..e non è accontentarsi ..ma vivere dignitosamente ed essere economicamente indipendente
EliminaIo lavoro per amore del lavoro, sai? Sono molto strana. Proprio l'idea di lavorare mi gratifica.
EliminaAnche se economicamente potrei non averne bisogno, non ho mai rifiutato un lavoro.
Sono un po' masochista. 😂😂
Pensavo che lavorassi in qualche fabbrica!
RispondiEliminaSeguo su FB un'ex blogger con due figli intolleranti alle proteine del latte (cosa diversa dal lattosio) e un paio di volte ha postato di come glieli abbiano intossicati a mensa per disguidi o ignoranza, scambiando vassoi e arrivando a dar loro gli yogurt senza lattosio. Con te non credo che sarebbe successo...
Quando scade il contratto? Li stai usando finalmente i coltelli? Buon lavoro chef :D
Diciamo che non ho ancora intossicato nessuno, per fortuna, e sto sempre molto attenta, quindi dubito che accadrà qualche disguido del genere.
EliminaPerò, se avessi un figlio allergico (non solo intollerante) ad un alimento (o addirittura alle proteine del latte, allergia molto seria) non lo farei mai mangiare a scuola, per paura.
Il mio contratto scade a fine anno scolastico, ma proprio oggi ho provato a dimettermi per l'ennesima volta. È successo di tutto (non a causa mia), e non so quanto potrò reggere.
Diciamo che ho sempre anteposto la serenità a qualsiasi cifra o mansione. Se un lavoro per disparati motivi mi mette ansia, preferisco cambiarlo.
Al momento, però, tengo duro. Chissà.
In bocca al lupo! In fondo sei sempre stata portata per i dolci e con una divisa da chef ti ci vedo bene! :p
RispondiEliminaGrazie. Anche se qui non posso fare dolci. Che peccato. Al massimo, la sera, preparo una ciambella al cioccolato da offrire ai colleghi. 😉
EliminaChe bello, è un lavoro che piacerebbe anche a me, anche se penso che possa essere faticoso. Sono contenta per te!
RispondiEliminaÈ molto faticoso.
EliminaEd io sono ancora più masochista, avendo avuto modo di conoscere il settore tramite mio marito. 😅
La difficoltà principale di questo nuovo lavoro è il settore in cui ti hanno messa, perché quello delle allergie alimentari è un tema molto serio. Ne so qualcosa io, che per una "semplice" allergia alla cipolla - non posso ingerirne neanche una puntina - ho rischiato l'ospedale più volte. Neanche un mese fa per una contaminazione di coltelli - neanche a farlo apposta - in un ristorante, sono stata così male da andare quasi al pronto soccorso. Quindi immagino la responsabilità che provi. La immagino e ti abbraccio affinché tutto diventi sempre più semplice, man mano che prendi il via. Intanto un grande immenso in bocca al lupo e grazie per averci raccontato di questo cambiamento così importante.
RispondiEliminaChe altro dire? ah si, buon lavoro chef :)
Caspita! Non conoscevo la tua allergia alla cipolla, ma mi chiedo come tu possa mangiare al ristorante, visto che in Italia la mettono dappertutto.
EliminaA casa mia non esiste, perché non la digerisco bene e, combinazione, grazie ad una mestra allergica come te, anche nel mio laboratorio non entra la cipolla.
Quindi potresti assaggiare qualsiasi mio piatto, ad occhi chiusi. 😘
La tua storia è veramente toccante, credo in questi "segni" quindi hai tutto il mio appoggio. Inoltre sono contentissima che una persona come te faccia un lavoro così delicato. Quando andavo a scuola io le persone che avevano intolleranze andavano semplicemente a mangiare a casa mentre a noi venivano servite prelibatezze come la pasta scotta e il prosciutto blu (non sto scherzando ci hanno davvero portato il prosciutto avariato alle medie ed era veramente blu). Sono sicurissima che cose così con te non succederanno.
RispondiEliminaOh mio Dio! E nessun genitore ha denunciato la cosa?!
EliminaNoi utilizziamo soltanto cibo biologico e di altissima qualità.
Il prosciutto blu non arriverebbe nemmeno alla porta della cucina. La pasta scotta, invece, può accadere, dai. 😉
Complimenti per il tuo nuovo lavoro,brava bisogna sapersi adattare.
RispondiEliminaGrazie. Il mio spirito di adattamento è sempre stato altissimo.
EliminaBuona giornata. 😘
Chissà perché quando hai raccontato di aver iniziato un nuovo lavoro, non avrei mai pensato che potessi fare la cuoca! Però tutto è possibile, l'importante è che sia un lavoro gratificante. E così potete dirvi con tuo marito "buon lavoro chef" diretto a tutti e due...
RispondiEliminaBuon lavoro anche da parte mia.
Mafi
Livia mi immaginava in fabbrica, anche se va detto che le fabbriche dalle mie parti nemmeno esistono.
EliminaChissà quale professione mi avevi attribuito tu.
Potrei lanciare un sondaggio. 😅😉
Ti piace cucinare , sei molto attenta e responsabile ed è questo che conta .
RispondiEliminaLetto che questo non sarà il tuo lavoro definitivo , forse continuando
a cambiare , mi raggiungerai in numero di cambiamenti .
Non farti venire ansie , pensa che il tuo principale non ha voluto
lasciarti andare , vuol dire che sei all'altezza di quello che fai .
Buonanotte , chef . Laura
PS . Vorrei vederti con i vestiti da lavoro .......posta una foto .
Ahahah
EliminaNo, no. Nessuna foto. Mi vergogno. 😅
Qui da me fa ancora parecchio caldo, quindi utilizzo una semplice polo bianca a mezza manica, col logo dell'azienda, e la classica cuffia per i capelli.
D'inverno potrò indossare un camice tipo quello dei medici. 😅
Bacione.
Il lavoro dà dignità. Qualsiasi lavoro. Quasi sempre dobbiamo adattarci a quel che si trova ma, come dice tuo figlio, se ci metti un po' di cuore tutto può essere più facile. Tengo le dita incrociate per te, sarà una sfida che non perderai. Buon lavoro chef!
RispondiEliminaGrazie cara.
EliminaSei troppo buona. ❤️
Se vuoi le incrocio ma secondo me te la caverai sempre meglio
RispondiEliminaGrazie Daniele.
EliminaCol passare del tempo, infatti, le cose migliorano.
Forse sono solo troppo esigente con me stessa e dovrei concedermi più tempo.
Spiazzato non tanto, anche perché sai cucinare benissimo, sorpreso forse, ma dopotutto era quasi "naturale" che succedesse, colpa del destino ;)
RispondiEliminaEh già.
EliminaTu qualcosa hai potuto assaggiare. Quindi, a differenza degli altri, puoi commentare con cognizione di causa. 😅😘
È un lavoro pesante che dà soddisfazione. Una volta era meglio perché si stava a contatto con i bimbi Non ditte come ci sono ora. Sono contenta per te, ti vedo al posto giusto.....😘
RispondiEliminaInfatti.
EliminaSarei super felice di poter cucinare in mezzo ai bambini. Ai miei tempi la cuoca dell'asilo era come una madre per noi scolaretti.
Infatti, la cuoca del nido di Davide lo imboccava sempre perché non mangiava.
EliminaNon potrei mai farlo... io e la cucina siamo due rette parallele! E per questo ti stimo ancora di più. E' un lavoro duro e dignitosissimo. Mi piacerebbe imparare a cucinare, ma non ho la costanza: il fatto è che considero il tempo per cucinare tempo sprecato, nel senso che ho sempre mille cose da fare e non mi va (ovviamente sbaglio) di perdere tempo dietro ai fornelli. Stando poi quasi sempre da solo mi preparo piatti semplicissimi, che si fanno in cinque minuti. E' solo uno dei miei innumerevoli difetti.
RispondiEliminaTi nutri per sopravvivere, insomma.
EliminaSe può consolarti, anch'io non cucino mai quando sono da sola. Mi passa ogni fantasia.
Quindi non posso assolutamente biasimarti. La passione per la cucina o ce l'hai o non ce l'hai. Però, per fortuna, ci sono tantissime alternative veloci (pasta al pesto, col tonno, con speck e scamorza, ecc.).
Potrei passarti una lista infinita di ricette da preparare in 15 minuti netti. 😉😘
Certo Claudia che incrociamo le dita per te, anzi un forte in bocca al lupo! E' bello sapersi sempre reinventare, non ci si annoia mai! Io come sai non lavoro più in azienda da fine dicembre, però ho cercato di non avere troppi tempi morti da divano 😂 Che fa anche comodo ed è bello a volte, ma come tutte le cose se ne fai abuso può diventare un boomerang! Sono sicuro che farai bene! Anche se forse non prevederai la mozzarella di bufala nel tuo menu 😂😂😂 Un abbraccio forte 😘
RispondiEliminaAhahah
EliminaLa mozzarella di bufala non è prevista. Che peccato. (Anche se io non la mangio, sai? Non mi piace proprio). 😂😂
Complimenti, sei una persona che si impegna e sa rimboccarsi le maniche. Purtroppo, al giorno d'oggi, qualsiasi lavoro diventa difficile, tra burocrazia, regole, orari di lavoro stressanti ecc...ma con pazienza e buona volontà si possono fare tante cose. Anche mio figlio ha cambiato parecchi lavori, anche perché ha iniziato fin dai tempi dell'università per pagarsi gli studi e ha fatto molteplici esperienze. Ogni lavoro ha rivelato comunque le sue difficoltà, ma lui si è sempre adattato.
RispondiEliminaIn bocca al lupo, dunque, e buona cucina!
Evidentemente tuo figlio, come me, ha avuto un ottimo esempio dai genitori e ha imparato che lavorare serve ad accrescere l'anima più che il portafoglio, e perché no anche a divertirsi.
EliminaGrazie dell'augurio. Un abbraccio.