lunedì 26 ottobre 2020

Perché io valgo! Meglio falsa modestia o presunzione?

 
Nei giorni scorsi chiacchieravo con un paio di amici circa il talento che ciascuno di noi ha o pensa di avere. 
Dicevano che il mio è quello della scrittura, e che avrei dovuto continuare sulla strada del giornalismo, perché probabilmente avrei sfondato. 

Ogni volta rispondo con imbarazzo che lo so. Il disagio nasce dalla paura di apparire presuntuosa, quando invece sono sempre stata semplicemente consapevole delle mie doti. 
A scuola ero la prima della classe. Se mi chiedevano quale fosse il mio rendimento, rispondevo "me la cavo", proprio perché mi scocciava apparire boriosa.
Eppure, chi mi conosceva bene sapeva che non avevo rivali. 

Dal canto mio, però, il confronto con gli altri non mi è mai interessato, dunque non provavo piacere nell'apparire migliore o peggiore di terzi. 
Ma purtroppo, dall'esterno, il mio perfezionismo è spesso scambiato per altezzosità.
Gli invidiosi mi accusano di essere piena di me e di vivere sul piedistallo, semplicemente perché pretendo di eccellere in tutto quello che faccio.

Chissà perché la gente tende a sentirsi inferiore e ad ingelosirsi guardando una persona che, invece, riesce a dare il meglio di sé in una determinata materia, invece di lavorare per migliorarsi qualora la propria vita non la soddisfa. 
Fatto sta che la falsa modestia non è mai stata nelle mie corde. 

Mio marito mi dice spesso "Sei bellissima" (per sfottere). Io rispondo "grazie, lo so!", e lui si diverte.
Premetto che a differenza delle mie capacità intellettive, non ho mai avuto un briciolo di autostima in relazione al mio aspetto fisico.
Dunque, il mio "lo so" è una semplice reazione ad uno sfottò e non la presunzione di essere affascinante.

Se, invece, mi si dice che so scrivere molto bene o che avrei potuto fare la maestra, vista la pazienza che ho nell'istruire i bambini, rispondo che è vero. E ne sono proprio convinta. 
Perché, quando scrivevo per i giornali, nessuno riusciva ad eguagliare i miei tempi e la fluidità dei miei contenuti.
Anche oggi che scrivo su questo blog, potrei redigere diciotto post al giorno, impiegando al più un'oretta, e senza mai scadere nella qualità della sintassi o dei contenuti. 
Risultato? 
Anche qui invidia, hater e noia. 
Per la sola colpa di non fingermi inetta come molti altri. 
Che poi, chiariamo, non si tratta nemmeno di mancanza di umiltà, poiché quest'ultima è tutt'altra cosa. Ne parlo spesso con mia madre. 
Quando sono circondata da gente particolarmente ignorante, ad esempio, io parlo in dialetto, sebbene odi qualsiasi tipo di gergo. Mi piace, però, che le persone a cui voglio bene si sentano completamente a loro agio con me. Lei, invece, si ostina a parlare un italiano perfetto, infischiandosene di apparire snob.
Ironicamente le dico che la invidio, perché non sono mai stata così strafottente. 
Forse dovrei cominciare ad esserlo. 

Chi mi ama mi segua. 
Se ti senti inferiore, peggio per te. 
Se rosichi, idem. 
Altrimenti, rideremo della vita insieme, io con le mie abilità, tu con le tue. Diversamente uguali. Unicamente speciali.

28 commenti:

  1. Guarda, secondo me saresti (non dico sei perché non fai più questa professione) un'ottima giornalista, perché hai una scrittura fluida e immediata (e corretta: i tuoi refusi sono rarissimi), hai la faccia tosta di buttarti, anche per eventuali domande scomode, e hai le spalle larghe per resistere alle pressioni.
    Poi ognuno può dire ciò che pensa, ma io sono fermamente convinto di ciò.

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    1. Grazie Rick.
      Come ti dico spesso, se vivessi in un'altra parte d'Italia non avrei abbandonato il mio sogno, perché avrei potuto vivere di giornalismo. Qui, invece, si fa la fame, e devi comunque cercare altro per tirare avanti, dunque tanto vale non spendere tempo ed energie in quello che, purtroppo, viene considerato soltanto un hobby.
      Io, però, di scrivere non smetterò mai, ovunque, e questo mi basta.

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    2. P.S. I refusi ultimamente sono molto più frequenti (soprattutto nei commenti, perché Blogger non permette di modificarli), considerando che non mi sono ancora abituata alla tastiera del nuovo notebook e dello smartphone. Quest'ultimo soprattutto, pubblica quello che gli pare, nonostante io scriva tutt'altro. :))

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  2. Io non ho mai avuto grandi doti,ma ognuno fa quel che può.

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  3. Articolo piuttosto personale oggi...
    Posso dire che talvolta qualcuno può credere veramente in quello che dice, non deve essere per forza una presa in giro soltanto perché secondo te non è così. Ci sta che nessuno meglio di noi si conosce, ma è anche vero che ciascuno ha vari livelli di umiltà, suscettibilità, prevenzione verso specifiche persone/categorie, che condizionano l'obiettività dell'autogiudizio.

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    1. Perdonami Gaspare, ma non sono riuscita a comprendere il tuo commento.
      Quindi non mi sento di risponderti in una maniera che risulterebbe sicuramente scorretta.
      Posso solo dire che ad essere messa in discussione non è la percezione che ciascuno ha di se stesso, bensì la reazione degli altri a chi semplicemente è consapevole delle proprie doti, ma viene considerato presuntuoso o altezzoso.

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  4. bravissima e puntuale e non so dove trovi il temo x tutto
    ho una compagna svizzera e è la perfezione incarnata e ti immagini con me che sono un sognatore e ne ho sempre dieci nella mente.
    Mi rifò nello scrivere i biglietti di auguri e lettere lacrimose di Lei alle sua amiche.
    Mai pensato di scrivere fiabe e mandare ai giornali? Nelle ultime pagine da me preferite pubblicano spesso racconti di lettori.
    Auguri...spaghetti o maccheroni...????

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    1. In realtà sono semplicemente una persona ben organizzata.
      Faccio cento cose al giorno, senza affannarmi, perché scandisco bene i tempi.
      I racconti ai giornali li mando da anni ormai, e li pubblicano. Quindi direi che va bene così.
      Io sono Italiana di origine, ma mi sento un po' Svizzera. ;)

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  5. Bè, il piacere che provo a frequentare questo blog è certamente dovuto alla tua abilità nello scrivere, oltre che al fatto che scegli argomenti interessanti. Ci sono giornalisti professionisti che scrivono molto peggio di te. Il discorso dell'autostima per me è un tasto dolente perchè ne ho sempre avuta pochissima. Negli ultimi anni è un po' risalita e credo che sia stato merito dei social che hanno spinto molti a mostrare i propri talenti. Così mi sono resa conto che non ero da meno di altre persone, mi sono anche mangiata le mani per non aver "osato" quando avrei potuto farlo, perchè alla fin fine la differenza tra chi ha successo e chi no, a parità di talento, è appunto il fatto di buttarsi. Sono e sarà sempre modesta riguardo ai miei "talenti": li ritengo un dono, quindi non ne reclamo il merito, così come non sarebbe un merito bensì una fortuna se fossi una strafiga XD

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    1. Ahahaha
      Se fossi una strafiga sarebbe un dono del cielo, altro che!
      Ma no, Dio mi ha fatta intelligente perché potessi distrarre i miei interlocutori da un aspetto non propriamente carino. ;)

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  6. È davvero un problema perché dipende da mille fattori, ma conta sostanzialmente come si viene percepiti in quel contesto.
    Ci sono cose che io SO di sapere o di saper fare, e quindi non mi vergogno a dirlo o a "impormi" (passatemi il termine) quando l'occasione lo richiede.
    Ma non me ne vanto assolutamente.
    Di contro, penso di essere una persona che riconosce i propri (e tanti) limiti.
    Ci scherzo su.

    In ogni caso, anche a me imbarazza ricevere complimenti o adulazioni, in determinata circostanze.

    Moz-

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    1. Bravissimo.
      Non è che io vada in giro a dire "uh guarda come scrivo bene, tu non sei capace nemmeno di fare una rima baciata con sole e viole".
      Mi fa arrabbiare, però, quando il mio perfezionismo viene scambiato per presunzione, poiché questo difetto (almeno questo) non mi appartiene.
      Pensa che venerdì sono stata "incazzata" con me stessa tutto il giorno perché avevo perso un calzino nel lavaggio dei capi scuri.
      Solo la sera è venuto fuori il calzino mancante e mi sono finalmente perdonata.
      Cioè, capisci? L'esempio è buffo, ma la mia mente quadrata è davvero così. Sono mooooolto indulgente con gli sbagli degli altri, ma io non accetto defaillance da me stessa.
      Sarò malata?
      Chissà, non lo escludo. Ma ci convivo bene, tutto sommato, con questa diavoleria. ;)

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    2. Ahaha, ok, no... io non sono così quadrato, anzi il contrario.
      Certo, alcune volte è inevitabile prendersela con se stessi... :)

      Moz-

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  7. Io dico che sono umile, ma lo sono per davvero, mi imbarazza ricevere complimenti, non sono un genio e lo so, sono io e basta ;)
    Comunque io "Ti Amo" e ti seguo, sempre ti seguirò :)

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  8. Cara Claudia , io conosco i miei pregi ma , anche i miei limiti .
    Qualcuno , forse , mi ha invidiata per svariati motivi e ne ho sofferto .
    Io , sono io ,come sono , con la mia autostima ma che non interessa gli
    altri ma me stessa . Mai sopra le righe .
    Abbraccione one one . Laura

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    1. Lo dico sempre che siamo molto simili noi due.
      L'invidia tra donne proprio non ci appartiene. 😘
      Bacione one one

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  9. Ciao Claudia! Secondo me ti sai analizzare con lucidità: conosci i tuoi pregi e i tuoi limiti. Quanto alle persone che ti etichettano come presuntuosa, credo che sia l'ultimo rifugio degli invidiosi: hai delle doti? non sono utili a loro, che sono degli opportunisti? Allora diffondono in giro la voce che te la tiri...
    Io al liceo ho sofferto per questo: ero tra le più brave della classe, ma aiutavo solo le mie amiche e andavo dritto per la mia strada, senza elemosinare l'affetto delle "fighette della classe" passando versioni o appunti (come purtroppo facevano altri/e molto bravi/e). Risultato? Ero quella presuntuosa e se c'era qualche contrasto coi professori era colpa mia perché non "mediavo" per conto della classe (anche se il compito sarebbe spettato proprio alle fighette, che ogni anno si facevano eleggere rappresentanti...) Classica storia della volpe e dell'uva: non mi aiuti, quindi non sei così brava, non vali niente. O del ribaltamento della frittata, se preferisci :-) Per fortuna con l'età adulta le persone che ti trattano così le eviti a prescindere!

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    1. Io, invece, a scuola ero l'avvocato delle cause perse.
      Difendevo sempre tutti, a prescindere che avessero torto o ragione. I prof. si erano ormai rassegnati all'idea che li contrastassi a priori. Un atteggiamento che non si addice ad una "secchiona", ma tipico della mia personalità ribelle. 😉

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  10. La mia dote migliore è l'imperfezione!
    Sono bravissima a non fare tutto bene!
    E di questo me ne vanto!!!

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    1. Se fossi perfezionista come me, moriresti col disordine di cinque uomini in casa. 😅

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  11. Non sono perfetta e non ricerco la perfezione, non mi interessa, non ho nulla da dimostrare a nessuno, tanto meno a me.
    Da piccola ero molto sicura di me, non avevo problemi a dire la mia o a fare domande su cose che non conoscevo, crescendo mi sono un pò intimidita. Ora sto tornando più sicura e con meno paure. Se so una cosa vado sicura per la mia strada, se non la so mi fermo e "studio" Soprattutto nel lavoro.
    Quello che noto nel mio lavoro però è che a parità di esperienza se io non so una cosa lo dico chiaramente e prendo tempo, al contrario i colleghi uomini la sparano, a volte gli va bene a volte no.
    Comunque sono soddisfatta di quello che sono, sempre in evoluzione, ma fiera dei miei traguardi

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    1. Quindi gli uomini sono più spavaldi o semplicemente superficiali?
      Io opto per la seconda... 😉

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    2. Agli uomini è permesso sbagliare, se una donna sbaglia invece farebbe meglio a starsene a casa

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  12. Grazie Valeria.
    Sei sempre troppo buona con me. Con me e con tutti. <3

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  13. La consapevolezza di sé è dote rara ed importante. Vero che c'è chi è troppo modesto, spesso falsamente, e chi invece si loda di continuo annoiando tremendamente gli altri.
    Ma per fortuna ci sono anche quelli che conosco i propri limiti ed i propri punti di forza e sanno usare gli uni e gli altri al meglio. Tanto di cappello a queste persone, compresa tu. Un abbraccio.

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    1. Grazie Sara.
      Mi riconosco molto nella tua descrizione, perché i miei limiti li conosco eccome, e non li nascondo mai, anzi.
      Spesse volte, per carattere, tendo ad accentuarli molto più dei pregi o delle doti.
      Ricambio l'abbraccio.

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