mercoledì 4 novembre 2020

Basta post troppo lunghi: io non li leggo!

 
Premetto che non voglio dare lezioni di scrittura o di blogging a nessuno, ma solo conoscere la vostra opinione.
Che ne pensate dei post troppo lunghi? Io proprio non riesco a leggerli.
Trovo che nell'era di internet, infatti, tutto dovrebbe essere rapido e chi scrive dovrebbe avere la capacità di dire il massimo in pochissime righe.
Questo accade sui giornali (online) e non solo.

Sui blog, però, mi capita spesso di imbattermi in post lunghissimi che per essere letti e compresi richiedono almeno venti minuti.
Ora. Perché io dovrei impiegare mezz'ora del mio tempo libero, magari in una pausa caffè, per leggere qualcosa che, altrove, spiegano in cinquanta parole?

Il problema di chi scrive in maniera prolissa è, oltretutto, la ripetizione.
Non potete immaginare quanto io detesti leggere tre volte lo stesso concetto nel corso di due paragrafi.
Credo che per rispetto del tempo del lettore e, soprattutto, della sua intelligenza, non serva ripetergli le cose dieci volte, poiché lui può comprenderle già ad una prima esposizione.

Capisco che alcuni scelgano di avere un blog di approfondimento, e che impieghino anche tre giorni per scrivere un unico post, ma immagino che abbiano un pubblico piuttosto circoscritto.
Forse è un mio limite, ma davvero non riesco a concentrarmi se già visivamente mi trovo davanti un papiro. Perdo completamente l'interesse.

Succede anche a voi?
Oppure avete così tanto tempo libero che leggere un articolo per mezz'ora non vi arreca alcun fastidio?
L'apoteosi della repulsione per me avviene, poi, quando in settemila battute lo scrivente riesce a non dire assolutamente nulla di interessante.
In quel caso, mi verrebbe quasi da chiedergli i danni morali. 😂😂😂

Insomma, esiste una netiquette per blogger?
Delle regole magari non scritte ma da seguire, per rispetto del lettore?
Non lo so, ma io scelgo di non perdermi mai in giri di parole e di venire subito al dunque, cercando di catturare l'attenzione di chi legge e, soprattutto, di meritarla.

Sarà che il mio passato da giornalista compromette la mia visione delle cose, ma davvero non riesco a pensarla diversamente.
Nemmeno un premio Pulitzer può valere mezz'ora del mio tempo, a meno che io non stia facendo una ricerca su un tema specifico e abbia necessità, appunto, di approfondire la materia.
Diversamente, leggo un buon libro, o faccio un giro VELOCE tra i blog.

Insomma, scrivere non è per tutti. Il confine tra essere performanti e noiosi è sottilissimo.
Siete d'accordo?

98 commenti:

  1. Dunque, potrei essere il meno adatto a rispondere, scrivendo sul mio blog adesso soprattutto poesie che, anche se lunghe, non arrivano mai ad essere paragonabili ad un post lungo ma in prosa. Va detto che anch'io talvolta ho fatto in passato post in prosa o editoriali se vuoi, un po' più lunghi. Quindi alla tua domanda rispondo: "Dipende". E questo "Dipende" è profondamente legato al tema che si tratta. In prossimità del referendum sul numero dei parlamentari da tagliare, feci un post dove spiegavo le ragioni del mio NO a quel referendum. Erano tre motivazioni sostanzialmente ma una di esse in particolare richiedeva un ragionamento articolato che non si poteva liquidare alla velocità di un tweet. Credo che la risposta alla tua domanda sia "Dipende"... dalla frequenza con cui si pubblicano post lunghi. Credo che scrivere sempre post chilometrici possa essere stancante, ma anche in questo caso dipende. Alla fine della fiera poi se il tema interessa e la scrittura del blogger è accattivante, anche un post lungo scorre veloce., più veloce di un post di 20 righe ma noiosissimo fin dalla prima parola.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Di sicuro la scorrevolezza della penna prescinde dalla lunghezza dell'articolo, ma nella maggior parte dei casi chi è prolisso non ha grossi contenuti, e risulta piuttosto pesante.

      Elimina
  2. Un post lungo mi fa scansare i commenti e quindi il confronto con altre opinioni, se non con quella dell'autore/autrice. Quindi per me un post lungo toglie funzionalità al blog stesso.

    Quando tratto un argomento complesso, ne faccio un estratto/riassunto e poi metto un link per approfondire eventualmente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io, invece, faccio il contrario.
      Leggo i primi due o tre paragrafi e poi scendo direttamente ai commenti, sperando che qualcuno abbia sintetizzato il tema del discorso. 😅

      Elimina
  3. Oggi i social danno l'impressione che chiunque può usare la scrittura per esternare opinioni e lanciare messaggi, ma la verità è che anche scrivere è un'arte, e come tale va esercitata e perfezionata. Anche la scrittura ha le sue regole a seconda del testo che si va ad approntare. Posso leggere un post lungo se chi scrive mi piace così tanto che non vorrei mai finire di leggerlo. O se le sue riflessioni meritano il mio tempo. Quel che odio di più, però, sono i post su instagram (che per altro è un social che si basa principalmente sulle immagini) lunghi come papiri. Questo proprio perché per me instagram è un social veloce, da consultare sullo smartphone nei ritagli di tempo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Proprio perché Instagram è un sociale rapido e dedicato alle immagini, l'ho usato pochissimo, fino a rimuovere il mio account.
      Come te, non credo abbia senso scrivere un papiro in un luogo in cui la gente vuole solo ammirare belle fotografie e leggere al più qualche battuta.

      Elimina
  4. Mah....penso interessino i contenuti alla fine.
    C’è chi ci mette 50 righe ad approfondire un determinato argomento e chi riesce a sintetizzare in cinque di righe.’
    Alla fine dipende da uno cosa pretende.
    Poi certi blog si prestano meglio a papiri e altri a telegrammi 😜
    Come vale anche il contrario c’è chi riesce a scrivere cazzate in cinque righe come in cinquanta e chi aldilà delle cazzate o meno si ferma solo a leggere il titolo di un post.
    È un argomento un po’ complesso non trovi?
    Baci

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Complessissimo, è vero.
      Ma io i prolissi non li reggo. Mica solo sul web. Anche nella vita reale. Se una persona per raccontarmi una vicenda "la prende da dietro dietro" e fa troppi giri di parole, mi perde e non sto più a sentirla.
      Può sembrare maleducato, ma pretendo rispetto del mio tempo.
      Se devi dirmi che hai cambiato il cellulare, esordisci con "lo sai che ho cambiato lo smartphone?", e sicuramente ti chiederò come mai e che modello hai preso.
      Ma se cominci raccontandomi dei mille motivi per cui il tuo cellulare era ormai diventato obsoleto, ovviamente con un lungo monologo, ti dico ciao ciao e me ne vado. 😅

      Elimina
  5. ahahah, è peggio un post lungo o un vocale lungo?
    Credo che la tua risposta ("entrambi") sia significativa di ciò che pensi! :D
    Secondo me non è questione di lunghezza, ma di "impacchettamento".
    Ho scritto un post chilometrico per il film "Il signor diavolo" di Pupi Avati, ma l'ho diviso in paragrafetti.
    Però concordo sul fatto che spesso testi troppi lunghi nascondano ripetizioni degli stessi concetti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E invece ti sbagli.
      La risposta è "un vocale lungo", perché col vocale è ancora peggio, non posso andare avanti sapendo a colpo d'occhio che non ho perso nulla di importante, mentre l'articolo lo leggo tranquillamente a balzi. Ahahaha

      Elimina
    2. I vocali lunghi per me sono il male assoluto.
      Un minuto e mezzo è il massimo di tempo che posso reggere.

      Elimina
    3. Ahahah
      A volte Riccardo me ne manda anche da cinque o sei minuti, a prima mattina, ed io gli rispondo "ma sei pazzo?! Cos'è, uno scherzo?! Sintetizza in trenta secondi o non ascolto neanche morta!". 🤣🤣

      Elimina
    4. Io impazzirei :D non li ascolterei neanche sotto tortura. Ma neanche durante il giorno, quando sono più reattiva. Per me è come un sequestro di persona :D

      Elimina
    5. Cinque minuti miei li ascoltate volentieri :P
      Ma Claudia esagera, i cinque minuti erano un messaggio inoltrato per raccontarle in una situazione che avrebbe richiesto una telefoanta :D

      Elimina
  6. generalmente sono prolissa nel parlare e aimè parlo come una mitragliatrice ....;(
    ma con i post cerco di esser concisa ..a volte anche troppo ;))
    ciaooo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Effettivamente i tuoi post sono brevissimi, e sarà anche per questo che non me ne perdo nemmeno uno. ;)

      Elimina
  7. Risposte
    1. Non ti seguo.
      I miei post sono brevissimi. Potranno risultare poco interessanti, non lo metto in dubbio, ma sulla lunghezza non c'è proprio nulla da eccepire.

      Elimina
    2. Quello di oggi non ti sembra lungo?!?.
      Abbiamo parametri diversi.
      I tuoi hanno la consistenza degli articoli, a mio modesto parere.

      Elimina
    3. I miei post rispettano pressoché i parametri dei giornali online, proprio perché come ti spiegavo qualche giorno fa, l'impronta che ho sempre voluto dare al mio blog è esattamente questa.
      No, questo post non è lungo.
      In genere, i miei articoli non superano le duemila battute, ma nella maggior parte dei casi ne contengono molte di meno.
      Credimi, sono poche.
      Non so che genere di blog segui, ma tolti quelli di poesia e di immagini con brevi didascalie, scopriresti che la maggior parte dei blogger scrivono mooooolto più di me.
      Non in termini di frequenza, però.

      Elimina
  8. Non leggo blogger logorroici al momento (c'era una cancer blogger che scriveva raramente e molto a lungo, ma è morta), ma penso dipenda dallo stile di scrittura. Se sei chiaro, spiritoso il che non guasta, presenti bene l'argomento, ti leggo anche se parli delle rogne con tua suocera. Anche post di 10 righe possono essere insignificanti, secondo me. Te puoi scriverli anche di 3 pagine, non perdo interesse :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma le rogne con la suocera sarebbero interessantissime, altro che!!!
      Io morirei dal ridere! ;)

      Elimina
  9. Grazie cara.
    Anche i tuoi sono perfetti.
    Riesci a mettere il cuore in pochissime righe, proprio come piace a me.
    Inutile dilungarsi quando si può emozionare con poche parole. <3

    RispondiElimina
  10. Discorso complesso.
    Il web non è un magazine dal vivo, quindi anche l'occhio vuole la sua parte, e il tempo idem.
    Io sono asciutto di mio, e penso che comunque un bravo scrittore web debba tenere conto sia dell'argomento e di come intende trattarlo, sia del cambiamento del web stesso.
    Un articolo lungo è perlopiù fastidioso, toglie tempo, specie se dice cose che potevi scrivere in meno righe.
    Non è più tempo di ridondanze, di slogan. A mio avviso, eh.
    Infatti purtroppo spesso devo lasciare fuori i post troppo lunghi, quando un argomento non è di mio interesse: non mi viene nemmeno la curiosità di leggerli, anzi direi che proprio non ho tempo.

    Peggio per chi ancora scrive muri di testo, o non "impagina" in modo funzionale.
    Quel che poteva andare bene fino a qualche anno fa, oramai è uno schema che non funziona più.

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Finalmente qualcuno che parla la mia lingua.
      Coloro che, tendenzialmente, sono prolissi, si giustificano sostenendo che la lunghezza e la qualità dei contenuti siano direttamente proporzionali.
      Che sciocchezza!
      Quindi, nel mio blog si salvano solo i racconti che, in quanto tali, si aggirano intorno alle ottomila battute.
      Tutto il resto lo cestiniamo, vista la sintesi maniacale. Ahahah

      Scherzi a parte, difficilmente i prolissi e i loquaci si rendono conto del loro limite, ma faranno di tutto per arrancare scuse.
      io, semplicemente, li evito, e immagino che dopo questo post non se ne chiederanno più la ragione. ;)

      Se un post è lunghissimo a colpo d'occhio e dal titolo capisco che il tema non rientra neppure tra i miei interessi primari, non gli do neppure mezza chance.
      Diversamente, anche se il tema non è tra i miei preferiti, nel caso di articoli brevi, li leggo volentieri riscoprendo, magari, nuovi interessi.

      Elimina
    2. Io sono d'accordo con te perchè mi capita di trovarmi di fronte a post lunghi, complessi, magari su argomenti che mi pinteressano poco ; a volte mi sforzo di arrivare alla fine, altre volte lascio perdere direttamente. Io cerco di fare post non tanto lunghi , con delle foto che rendano il tutto più piacevole. Ma sono già io così, non mi vengono neanche post lunghi , su argomenti complessi... Ciao Claudia, buona giornata.

      Elimina
    3. I tuoi post, infatti, sono già visivamente molto scorrevoli e le foto aggiungono valore allo scritto.

      Elimina
    4. Esattamente.
      Vorrei aggiungere, per chiarire meglio: se voglio una recensione articolata o meglio una retrospettiva, con molti riquadri, sub-paragrafi e via dicendo, mi compro una rivista.
      Che è fatta proprio per contenere queste cose, nell'impaginazione.
      L'occhio non si trova di fronte a un muro di parole.
      Un blog deve avere il proprio specifico linguaggio, oppure se proprio si deve essere lunghi (a volte è necessario se l'argomento lo richiede) non serve perdersi in chiacchiere.
      Inoltre, si può arrivare a essere anche molto "magazine" ma con gli strumenti del blog. Io ci provo, sperando di non annoiare.

      Quoto te e Mirtillo: se un argomento mi è estraneo, un post lungo e complesso di certo non ti farà leggere, anzi.

      Moz-

      Elimina
  11. Il problema non è la lunghezza ma l'interesse, se uno vuole legge, altrimenti può astenersi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non è così. Se tu scrivi una recensione sul mio film preferito, io la leggo.
      Ma se è un papiro di tre pagine, comunque mi fermo ai primi paragrafi. Figuriamoci se non ho mai visto il film. Non mi sorge proprio l'interesse di saperne di più leggendo un mattone.

      Elimina
    2. E' comunque diverso, io lungo o corto se non ho visto il film non leggo, altrimenti sì.

      Elimina
  12. Conciso ma chiaro! Direi , bravo Pietro🤗
    Ma sai che viene fuori da ste argomentazioni Claudia?
    Che siccome a te non piacciono i post troppo lunghi te li debba per forza snobbare.
    E poi uno potrebbe pure dirti che cazzo me ne frega se te li leggi o meno?
    Ogni blog ha la sua dimensione e prima deve piacere al suo padrone no?
    Poi non capisco dove ti ritrovi nel modo di scrivere di Moz?
    Avete due stili completamente diversi.
    Basta vedere i post che ha dedicato ai Litfiba, son più lunghi di qualsiasi tuo racconto:
    Ma probabilmente si riescono a “digerire “ meglio perché scrive più in grande usa più foto , colori per i vari paragrafi diversi boh...non ti appaiono manco così lunghi.
    Probabilmente dovresti chiederti se quelli che non segui perché scrivono troppo ( sta roba de contare quante parole usate me fa ridere..che è na gara?) gliene frega che te non li leggi più che chiederlo in senso generale a noi!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Allora, andiamo per gradi.
      Mi ritrovo nel commento di Miki, non nel suo modo di scrivere.
      A volte anche i suoi post sono lunghi, ma non li leggo tutti perché, ad esempio, odio i Liftiba, non conosco He Man, e simili.
      Quindi, quelli che mi interessano li trovo scorrevoli. Sicuramente anche la formattazione fa molto.

      Quanto al numero delle battute, è gergo professionale. Quando scrivi per un giornale, ti chiedono articoli da massimo duemila battute, ad esempio. I racconti brevi, invece, vanno da 7mila a 10mila.

      I blogger troppo prolissi sanno benissimo che non mi affanno per seguirli, difatti non mi vedrai mai da loro, eccetto nel caso in cui il tema sia davvero interessante (per me) . Resta che spesso mi arrendo al quarto paragrafo, perché proprio gna fó.

      Infine, nessuno dice che dobbiate snobbare i post troppo lunghi perché A ME non piacciono, anzi. Ho chiesto se voi riuscite a leggerli e mi pare che la maggior parte degli intervenuti la pensa come me.
      Ad esempio, la recensione che hai scritto sul libro di Maris è bellissima, me per me troppo lunga e ripetitiva. L'ho letta (tutta) perché sei tu e ti voglio bene, altrimenti avrei smesso a metà.

      Elimina
    2. Dato che Max ha citato i post sui Litfiba, prendo la palla al balzo per spiegare un altro mio punto di vista su un'altra cosa.
      Ogni articolo, ogni nuovo articolo, è un mondo a sé. Diverso dal precedente e dal successivo.
      Ovviamente, io ho impostato un anno fa i post sui Litfiba, o anche due anni fa quelli sui Masters.
      So bene, innanzitutto, che piaceranno a pochi commentatori (ma a molti lettori non legati alla blogosfera: numeri e reazioni anche su FB parlano chiaro).
      Poi, so bene che certe cose le devi scrivere proprio così: di certo occorre fare, per me, una distinzione: il mio post di oggi su Cicciobello non può E NON DEVE, a mio avviso, essere prolisso e lungo tanto quanto un riassunto completo di Diabolik o di un periodo della band Litfiba.

      Moz-

      Elimina
    3. Così come la recensione di un libro, di un film, di una serie o di qualsiasi altra cosa non dovrebbe superare la durata degli stessi.
      Non mi riferisco all'esempio specifico che ho fatto a Max, ma in giro leggo blogger che si vantano pure di essere piuttosto seguiti e scrivono polpettoni su un libro o un film che, probabilmente, persino l'autore delle opere disdegnerebbe. 😅

      Elimina
    4. @C.T
      Ma dai...che mi hai detto 😱😱😱
      Ed io che volevo aprirmi un blog...proprio ora😂🤣
      Non son proprio tagliato-:)

      Elimina
    5. Ahahah
      Aprilo, ti prego. Giuro che lo leggo tutti i giorni, anche se scrivi papiri. Però commento giusto quello che capisco da una mezza paginetta. 🤣🤣😜❤️

      Elimina
  13. Ho sempre amato la concisione, ammiro chi riesce a dire quello che vuole e a farsi capire con poche frasi azzeccate. Per questo cerco non faccio quasi mai dei post lunghi, cerco di venire subito al sodo. A volte sono lunghi perchè magari recensisco più libri o film contemporaneamente, ma le singole recensioni sono brevi. Poi certamente dipende dagli argomenti, alcuni non si possono liquidare con boche battute, ma a quel punto dipende se chi scrive ha uno stile piacevole e scorrevole e se comunque "dice" qualcosa. Se uno scrive e scrive e scrive senza "dire", lascio perdere la lettura.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco, tu sei l'esempio calzante di quanto dicevo sopra a Moz.
      Recensisci film che non conosco e che probabilmente non vedrò mai, ma il tuo stile asciutto non mi fa perdere la voglia di saperne qualcosa, pur essendo lontani dal mio genere.
      Mi spiego. Non leggerei mai un papiro dedicato a un film coreano, perché io non guardo quei film e, dunque, perderei solo tempo.
      Al contrario, leggendo la tua recensione posso, in poche righe, apprendere il messaggio del film e, magari, imparare qualcosa.

      Elimina
    2. Dicendo questo mi rendi molto contenta, perchè la condivisione di cose poco convenzionali passa appunto attraverso il modo giusto di presentarle.

      Elimina
    3. Lo dico e lo sottoscrivo, anche perché le false lusinghe non fanno proprio parte di me. 😉

      Elimina
    4. Vale anche pere: Guchi riesce quantomeno a incuriosirmi, grazie a post brevi e ficcanti! 🤓💪

      Moz-

      Elimina
  14. Cara Claudia , io penso che in tutto c'è una via di mezzo .
    Mi piace molto l'aforisma di R. Gervaso .
    Non ho un blog quindi , non è un mio problema .
    Spazio in quelli degli altri e per un motivo o l'altro metto il mio
    commento su pochi , quelli che mi piacciono di più o attirano la mia
    attenzione , altrimenti leggo un po' e mi astengo dal commentare .
    Tu continua così che vai benissimo , ti leggo sempre con piacere .
    Come vedi , non spreco parole .
    Abbraccione one one . Laura

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non sprechi parole, ma per fortuna baci e abbracci sì. 😍😍
      Grazie per la tua vicinanza che sento sempre molto forte.
      Ti abbraccio anch'io.

      Elimina
  15. Anche questo potrebbe essere considerato un post lungo, non trovi? :D
    Comunque nell'era della frenesia e della velocità a tutti i costi, è chiaro che la maggior parte dei lettori non legga un testo per intero, a maggior ragione se lungo. Tuttavia spesso si scrive per sé stessi e il lettore è un valore aggiunto, ma non l'unico valore sul piatto della bilancia.
    Un blog non è una testata giornalistica, non è un magazine. Perché chi lo stila dovrebbe preoccuparsi di rientrare in un tot di colonne? la scrittura è libertà. E se qualcuno non vuol prendersi la briga di leggere...beh, è selezione naturale anche quella.
    Buon pomeriggio :) baci.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No, non trovo.
      Ha la solita lunghezza, ma spazi e immagini in più che lo fanno sembrare più lungo, giuro. 😅
      Comunque non credevo che non saresti stata d'accordo con me, proprio tu che hai sempre scritto post piuttosto brevi, ma densi di emozioni.

      La scrittura è libertà, è vero, ma molti blog non vengono impostati come un diario segreto e, anzi, si spacciano per siti di approfondimento o di recensioni.
      Ecco, io mi riferivo soprattutto a quelli.
      Se vuoi descrivere il tuo cane o le emozioni che ti regala un tramonto, puoi farlo in sette pagine o in otto parole, a seconda di come desideri.

      Elimina
    2. Quella domanda in realtà voleva sottintendere che se un post è corto è corto per tutti, mentre la lunghezza è cosa soggettiva. Questo per me è un post lungo, magari per te che lo hai scritto e per molti altri che lo hanno letto, no.
      E non è tanto esser d'accordo o meno, ci mancherebbe, è che secondo me siamo proprio nel campo della soggettività. Io come sai ho anche un blog di recensioni e tutto sommato hanno tutte la stessa lunghezza ma se in rari casi ho ecceduto, è perché il tema lo richiedeva. Se non è stato letto, beh, amen. Ho fatto comunque quel che ritenevo giusto :D non è un lavoro, non mi paga nessuno, lo faccio per passione. Quindi che passione sia, senza limiti e senza paletti.

      Elimina
    3. Ah ecco. Adesso ho capito. Sembrava che questo post fosse lungo rispetto ai miei standard, o che lo fosse a priori. In questo caso lo sarebbero tutti (i miei) considerando che per abitudine scrivo sempre nella stessa misura.
      Sì, è tutto molto soggettivo.
      Non ho mai guardato la lunghezza delle tue recensioni, ma conoscendo la tua penna intensa e scorrevole, immagino che le leggerei senza fatica.

      Elimina
  16. Leggevo qualche mese fa, un post su una testata online che non ricordo, che dibatteva proprio sulla lunghezza ideale di un post. Ricette magiche non ci sono, ma sicuramente dilungarsi troppo, può far perdere la pazienza a qualche lettore, ma sicuramente ci sono tanti post lunghi, scritti molto bene, che incuriosiscono dall'inizio alla fine.
    Sereno pomeriggio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Diciamo che non annovero la pazienza tra le mie doti (eccetto che nel rapporto con mio figlio), quindi non amo perdere tempo quando leggo.
      Preferisco rilassarmi con un buon libro, che con un post chilometrico. 😉

      Elimina
  17. Come sostengo da tempo: la sintesi è un dono.
    Sia orale che scritta.
    Il tempo è prezioso: non sprechiamolo e non facciamolo sprecare!!

    RispondiElimina
  18. La natura stessa del blog richiede che gli argomenti che si vanno ad affrontare siano ben articolati. In fondo questa è l'unica cosa che distingue questa piattaforma dalle altre ed è anche il motivo per cui in tanti insistono nel dire che il blogging è morto.
    Per rispondere alla tua domanda direi "dipende da cosa si cerca". Se io cerco la recensione di un film vado, per esempio, da un Pietro Sabatelli o da un Riky Giannini (cito due a caso che hanno commentato qui) perché sono certo che riusciranno a parlarmene argomentando. Sarebbe molto più facile andare su Facebook e leggere gente che dice solo "Film bello" o "Figata", ma scrivere tre righe in cui si esalta la figosità di un film non è una recensione, è un commento da bar. Preferisco quindi "perdere" 10 minuti da loro, perché magari imparo qualcosa, perché magari mi rimane qualcosa, e perché magari viene a nascere uno scambio di opinioni costruttivo. Non mi pare tempo perso.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma imoiegare venti minuti o mezz'ora nella lettura di una recensione non è eccessivo?
      Per come la vedo io, si fa prima a guardare il film che dura al più tre volte tanto.
      Magari con i libri ci si può dilungare di più, ma comunque si rischia di anticipare troppe informazioni o, come detto, di ripetersi a vuoto.

      Elimina
    2. "Magari con i libri ci si può dilungare di più"... In un certo senso è vero. "Guerra e pace" poteva infatti essere lungo un decimo di quanto in realtà non sia. Magari a Tolstoj qualcuno lo avrà anche fatto notare ma lui ha fatto lo stesso quello che gli pareva. Mi chiedo quindi se sbaglia chi legge "Guerra e pace" dall'inizio alla fine o se sbaglia chi va a recuperare un riassunto su un bigino.
      Mi rispondo che nessuno dei due sbaglia. Sono solo scelte.
      PS Dai!?! Venti minuti per leggere un post? Ma che blog leggi? ^_^

      Elimina
    3. Giuro che una volta ho attivato il cronometro e ne ho impiegati 27 per leggere una recensione.
      Ovviamente non si parla di lettura veloce fine a se stessa, ma finalizzata alla comprensione.
      Ero agli esordi, però, come blogger e come lettrice di blog.
      Da allora valuto molto a colpo d'occhio e se trovo un muro di testo, passo oltre.
      P.S. Per onestà intellettuale dichiaro pubblicamente di non aver mai letto "Guerra e pace".
      Preferisco morire ignorante, ma non di noia. 😜

      Elimina
    4. C'è da dire che un blog non è nemmeno un sito, uno spazio per dossier.
      O meglio, potrebbe esserlo ma ciò richiede secondo me un'attenzione maggiore all'impaginazione.
      Se voglio la recensione articolatissima e di studio di un film, mi compro la rivista Duellanti. E lì un articolo dura anche 5-6 pagine. Ma è un magazine, appunto, una cosa che l'occhio può scansionare.

      Inoltre, a proposito della scansione, ricordiamo che sul web la gente non legge ma scansiona con lo sguardo... 🔥💪

      Moz-

      Elimina
  19. Beh, io sono uno di quelli che di solito scrive post chilometrici, quindi capisco anche quelli che non ce la fanno a leggerli, non è che scriva apposta così, ogni volta mi ripeto:"Stavolta mi limito alle cose essenziali" poi mentre scrivo o prima ancora in fase di documentazione mi imbatto in dettagli o particolari che mi sembrerebbe di fare un torto a chi legge nel non metterli. In fondo un sito di approfondimento serve anche a questo. Io penso che il discrimine sia in primis la libertà, sia di chi legge ma anche di chi scrive, io penso che ogni blogger abbia diritto a scegliere la lunghezza che vuole, altrettanto chi sceglierà legittimamente di leggere o di non leggere quanto scritto. Senza nessun tipo di pippe mentali. Poi risulta determinante l'interesse dell'argomento trattato. Se si parla ad esempio di un caso di cronaca o di un mistero molti lettori si sentiranno invogliati a leggere nonostante la lunghezza. Se invece si parla di Walt Disney gli appassionati di quel mondo lo leggeranno comunque molti altri no e lo stesso vale che si parli di Star Wars, di politica, di esche per la pesca o l'universo mondo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco, tu rientri tra i blogger che faccio molta fatica a leggere.
      Ci provo spesso, ma mi arrendo dopo cinque o sei capoversi.
      Ripeto,è un mio limite.
      Ad esempio, quando alla sera scelgo che film guardare, verifico a che ora finisce, perché so che alle 23 avrò sonno e, dunque, non perdo tempo a guardare mezzo film o su di lì. Magari uno è bellissimo, ma sapendo che non potrò finirlo, lo evito.

      Elimina
    2. Va bene lo accetto ed apprezzo la sincerità, certo mi dispiace un poco (anzi il cuore mi sanguina parecchio) perchè lo considero un mio fallimento però è tuo diritto non leggermi. Per fortuna direi....e con questo mi stoppo altrimenti finisce che sarei troppo lungo anche nei commenti. :D

      Elimina
    3. Apprezzo la sincerità. certo non fa per niente piacere essere paragonato ad un film soporifero, però sopravviverò..... 😁😁😁😁 Saluti brevi e con parole contate. 😛

      Elimina
    4. Ahahha
      Non avrei mai osato paragonarti ad un film soporifero. E non sono riuscita a spiegare quel che intendevo. Il film magari è il più bello di sempre, ma io fisiologicamente alle 23 Muoio di sonno e spengo la TV, quindi non riesco a completarne la visione.
      Spero di essere stata più chiara, adesso.
      E no, non restarci male, mi dispiacerebbe molto.
      Ho ricevuto tante critiche sul mio blog e ho sempre cercato di trarre il meglio da tutte, oppure mi sono limitata semplicemente ad ignorare quelle che mi sembravano sciocche o pretestuose.

      Elimina
    5. Ormai il danno (e grosso anzi enorme ) lo hai fatto.....Ahahahahahah
      Non ti preoccupare, ignorerò le tue critiche sciocche e pretestuose Ri-ahahahaha (ti sto prendendo in giro per sdrammatizzare la cosa, visto che di gente che si prende troppo sul serio in rete ce n'è fin troppa....:D )
      Adesso ti saluto vado a cancellarti dalle amicizie su FB e a togliere il tuo blog dal mio blogroll, così impari Tiè! ;)
      LOL

      Elimina
    6. Fortuna che non hai il mio numero di telefono, se no lo avresti scritto nel bagno della stazione, promettendo servigi generosi. 🤣🤣🤣🤣

      Elimina
    7. Chi ti dice che non l'abbia già fatto? 🤣🤣🤣
      A proposito, fossi in te io cambierei anche tutte le mail, un consiglio anzi un consigghio da amico mizzeca! 🤣🤣🤣🤣

      Elimina
    8. Preparo subito il tariffario, allora.
      Con questa crisi, non si rifiuta mai un lavoro. Ahahahha

      Elimina
    9. Ecco, tornando serio...l'unica cosa che forse ti consiglierei di motivare meglio è quella sul rispetto dei lettori perchè ti assicuro e questa si che è una cosa che forse dovresti riponderare è che anche chi scrive post lunghi come me ed altri IL LETTORE LO RISPETTANO proprio perchè a volte cercano di dare qualche informazione in più!!!!! Su questa cosa ci tengo e non mi andrebbe che passasse il messaggio che post lunghi ed esplicativi fossero una mancanza di rispetto nei confronti sempre e comunque mentre breve sia per forza una cosa buoan sempre e comunque. Ecco forse su questo unico particolare ci terrei fosse ribadito.

      Elimina
    10. Il rispetto del lettore è circoscritto alla prolissità e alla ripetitività.
      Se mi scrivi sette volte la stessa cosa, perché è nella tua natura allungare il brodo, non mi stai rispettando perché, o mi prendi per scema, oppure non ti interessa di rubarmi del tempo.
      Come detto, ad una prima enunciazione, io che capisco bene l'italiano ho già compreso il concetto e non serve che tu lo ripeta ancora e ancora.
      Personalmente riscontro quasi sempre eccessive ripetizioni nei post lunghi, ma magari non è il tuo caso.
      Non posso dirlo perché non ti ho "studiato" abbastanza.
      Se, invece, mi garantisci che in seimila battute non ripeti mai lo stesso concetto, allora ti assolvo. 😉

      Elimina
    11. Habemus papam.... Claudia I o Turchiarula Primera.
      Mi benedica Padre, anzi Madre.... 🤣🤣🤣

      Elimina
    12. No, per favore.
      Puniscimi con otto post da diecimila battute l'uno, e l'obbligo di leggerli, ma i Papi lasciamoli a Roma.
      Io seguo solo Enrico, che mi fa ridere su Tv8.

      Elimina
  20. Cara Claudia , io scrivo haiku e brevi poesie ....
    leggerli , anche con attenzione comunque è un attimo ...
    però sì , rispondo a questo tuo interessante post , perchè anch'io trovo difficoltà a leggere un post lunghissimo
    sarà un mio limite , sarà per mancanza di tempo , ma ... a volte .... molto spesso non riesco a leggere post molto lunghi.
    ripeto , forse è soltanto un mio grande limite.
    comunque grazie per aver sollevato questo quesito
    Grazie Claudia e buona serata : )

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un tuo limite che ci accomuna.
      Infatti adoro i tuoi haiku, proprio per l'immenso significato che contengono in soli quattro versi.
      Buona serata a te.

      Elimina
  21. P.S. l'aforisma di Gervaso lo trovo molto veritiero : )

    RispondiElimina
  22. Sul confine posso darti ragione.
    Un post però non mi preoccupa per la lunghezza. SE quello che c'è scritto mi interessa lo leggo tutto.
    Se dalle prime righe non è nelle mie corde, posso saltare qua e là prima di chiuderlo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh questo succede anche a me.
      Di solito provo a leggerlo, ma se non mi cattura nelle prime righe (anche se molto breve) lascio perdere.

      Elimina
  23. Sì, io sono d’accordo con te. Infatti, ho stabilito un limite per i miei post: non devono superare le 1000 parole; ho scelto una lunghezza standard che tollero anche io, quando vado a leggere gli articoli altrui. Credo, tuttavia, che sia la natura del post a condizionarmi: l’inutilità e la ripetitività sono fattori che mi tolgono completamente interesse per la materia trattata (anche perché se è trattata così, non vale la pena perdere tempo), però ci sono approfondimenti che necessitano cura, se riguardano un argomento di mio interesse, allora li salvo e li leggo con calma quando posso. Quanto amo Gramellini, per esempio!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gramellini piace molto anche a me, e a lui perdono qualsiasi lunghezza.
      Però, con tutto il rispetto, è Gramellini, non Claudia, Marina, Riccardo e simili...

      Elimina
  24. non ci vedo niente di male se uno vuole scrivere cose lunghe sapendo di tenersi un pubblico di nicchia...
    è giusto cercare di essere sintetici in alcuni luoghi del web, ma non amo la troppa sintesi tipica di twitter, dove sembra che le faccine costano un tanto al grammo, se ne usano molto di rado e così i post sembrano troppo seri...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Twitter è un social che non ho mai capito.
      Io sono tendenzialmente molto sintetica, ma non amo che mi si pongano limiti, come accadeva col classico SMS.
      Se non posso scrivere più di 160 caratteri, finisce che me ne vengono 400, se invece non ho ansie, cento mi bastano e avanzano. 😅

      Elimina
  25. Anche io non amo i post particolarmente lunghi, anzi...
    Certo è che se mi imbatto in qualcosa che mi interessa davvero tanto, allora qualche minuto in più glielo dedico volentieri, e la lunghezza non mi pesa. Però sì, in generale preferisco anche io quelli brevi e concisi, sia da leggere che da scrivere.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dici bene. "Sia da leggere che da scrivere", perché ovviamente non faccio distinzioni tra i miei post e quelli degli altri.
      Magari capita in un post più intimistico che mi dilunghi un attimino, ma mai troppo più rispetto al solito, perché ho proprio la misura nel cervello, come quelli che fanno i dolci senza usare la bilancia.

      Elimina
  26. Ciao Claudia...forse io sono una di quelle blogger che si dilunga troppo e forse sono proprio noiosa...ma spero di no! Scrivo con tanto gusto e tanto cuore che per me sarebbe davvero una delusione, oltre che uno schiaffo sonoro al mio ego. Comunque, prendo questo tuo post come consiglio e da ora in poi, quando pubblico, lo terrò presente...sempre che la scrittura non mi prenda la mano. Ti lascio un saluto e un sorriso.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tu scrivi post storici, quindi è inevitabile che siano più articolati.
      Per chi preferisce i post brevi, come me, può accontentarsi delle filastrocche, che strappano sempre tanti sorrisi. 😘

      Elimina
  27. Eccomi! Io sono prolissa e ripetitiva! Però il mio blog è un blog personale che non ha mire di nessun tipo. Nel senso che è per più un diario nel quale annoto cose che spesso mi aiutano pure a rielaborare. Alle volte è anche un far sapere qualcosa a qualcuno che non ho il coraggio di dire a voce (conoscendo i miei pochi lettori). In conclusione un post lungo mi toglie la voglia di leggerlo ma inizio sempre e se poi mi cattura arrivo sicuramente fino alla fine!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il tuo blog è molto intimistico e, come detto, è normale scrivere post di due pagine piuttosto che di quattro, a seconda delle tue emozioni o del momento difficile che stai vivendo.
      Io lo leggo molto spesso, e non mi sei sembrata prolissa, sebbene non intervenga per paura di apparire saccente o desiderosa di darti consigli di vita.

      Elimina
  28. Io sono senz'altro dell'idea che i post sui blog devono essere concisi. Se sono lunghi devono essere scritti in maniera tale da incuriosire il lettore per andare fino alla fine e pochi ne sono capaci.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono completamente d'accordo.
      Se proprio vuoi scrivere un papiro devi almeno saperlo fare con leggerezza e in maniera coinvolgente.

      Elimina
  29. Ciao, arrivo sul tuo blog dal Moz O'Clock.

    Condivido quello che scrivi, mi capita spesso di aprire siti e blog e trovare post lunghissimi in cui chi scrive si ripete, si ripete e si ripete ancora. Purtroppo credo sia una dinamica proveniente proprio dalla netiquette di cui parli tu: i nuovi algoritmi SEO premiano i post lunghi ma non fanno differenza tra post lunghi inutilmente e post lunghi perché l'argomento ha bisogno di tutto quello spazio.
    Io ho trovato la quadra applicando un mio algoritmo mentale: mi interessa il post? SI/NO. Se SI, ho tempo di leggerlo ora? SI/NO. Se SI lo leggo, se NO lo leggo in un altro momento. Ovviamente se è NO alla prima domanda arrivederci e grazie.

    A presto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il tuo algoritmo mi piace e funziona.
      Il problema è che di tempo ne ho pochissimo, ma ancor meno di memoria.
      Quindi se rimando la lettura del post a momenti migliori, sicuramente me ne dimenticherò. :))

      Non sapevo che gli algoritmi SEO premiassero i post lunghi, sai? Perché moltissimi miei post sono in cima all'elenco sui motori di ricerca, eppure, come detto, non supero mai questa lunghezza.
      Sarà che sfrutto bene le etichette?
      Chissà.

      Grazie di essere passato.
      Buon fine settimana.

      Elimina
    2. Probabilmente i tuoi primati dipendono dalle etichette dosate a dovere ma anche dalla correttezza ortografica e dal tema che prende molto.

      buon weekend anche a te

      Elimina
    3. Ti ringrazio.
      Ho scritto a lungo per quotidiani online, ma senza mai specializzarmi nel SEO.
      Quindi, immagino di rispettare molti parametri per abitudine, più che per cognizione di causa.

      Elimina
  30. Non credo che nessun blogger abbia bisogno delle tue lezioni di giornalismo. Certo, molti sono prolissi altri immediati e noi lettori siamo liberi di scegliere chi è cosa leggere.
    Credo di aver espresso il mio pensiero in poche righe.
    Ciao fulvio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se sei qui, evidentemente hai qualche lacuna.
      O forse sei solo invadente, quanto inopportuno. Chissà.
      Ho espresso il mio pensiero anch'io.

      Elimina
  31. Tornerò con maggiore attenzione per vedere se il tuo pulpito merita una simile predica.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Puoi tornare tutte le volte che vuoi.
      Scoprirai che qui parlo di tutto e di più, ma senza mai dilungarmi in inutili ripetizioni.

      Elimina

Per colpa di chi ne ha abusato, minando l'atmosfera familiare che si respira su questo blog, sono vietati i commenti anonimi, così come quelli polemici e offensivi.
Se non prendi la vita con filosofia e ami mettere zizzania, sei nel posto sbagliato.