lunedì 15 febbraio 2021

Il blogging che cambia

 
Lo scorso weekend mi sono soffermata a riflettere sul mio modo di bloggare.
Ho sempre seguito, infatti, una certa linea editoriale, cercando di dare spazio alla cronaca e all'attualità che da sempre mi appassionano, ma senza trascurare musica, ricette, storie e riflessioni personali.
Sabato scorso, però, il governo Draghi si è ufficialmente insediato, col giuramento dei ventitré ministri, e non ho minimamente desiderato scrivere una sola riga in merito.

Eppure, fino a qualche tempo fa, mi ero spesso occupata di politica, cercando di stare sul pezzo, proprio come facevo quando lavoravo per i quotidiani.
Insomma, non avevo deposto l'ascia del "giornalista".

Adesso, invece, andando a ritroso, mi rendo conto che non pubblico una notizia di cronaca o di attualità da settimane.
Cosa è cambiato, esattamente?

I miei interessi sono rimasti analoghi, tant'è che non ho mai smesso di leggere i miei quattro quotidiani preferiti, ogni giorno dopo pranzo, né di guardare il TG.
Semplicemente, non ho avuto voglia di scrivere nulla a riguardo, lasciando spazio a post più leggeri, alla narrativa, ecc.

Insomma, la domanda che vi pongo è questa.
E' giusto, secondo voi, seguire su un blog una precisa linea editoriale, per evitare di far perdere identità al proprio sito, o è meglio scrivere quello che ci va e quando ci va?
Mi spiego meglio.
Esclusi i blog di settore (ad esempio quelli di recensioni cinematografiche o di libri), ritengo che sia preferibile non darsi mai delle regole o delle scadenze, che porterebbero la scrittura a perdere di autenticità.

Se per un mese, ad esempio, qui si parlasse solo di musica, vi mancherebbero tutte le altre categorie, e pensereste che d'improvviso io sia diventata matta, o non ci fareste nemmeno caso?
Non escludo, infatti, di tornare a scrivere presto di politica o di cronaca, se le notizie cominceranno a toccarmi davvero.
Ma, mi piace sentirmi libera di farlo come e quando voglio, sperando di non deludere le aspettative di nessuno.

La scorsa settimana, ad esempio, per tre giorni di fila non ho acceso il PC, per sopraggiunti impegni personali, e dunque non ho scritto nulla.
Avevo già dei post in programmazione, pertanto non avete notato la mia assenza, ma se così non fosse stato, non avrei tolto spazio alla mia vita familiare e professionale pur di scrivere qualcosa.
Allo stesso modo, a parte il jukebox e la ricetta del sabato (che non escludo comunque di sospendere in futuro), non amo le rubriche fisse, poiché mi sembrerebbe di scrivere per dovere più che per piacere.

Insomma, la vita cambia (quella reale, s'intende). Come possiamo pretendere che quella virtuale rimanga imperturbata?
Il mio modo di fare blogging è in continua e perenne evoluzione perché, in verità, io stessa lo sono, e spero di non fermarmi mai.

Buona settimana a voi.
Di cosa parlerà il mio prossimo post? Chissà. 😉

52 commenti:


  1. Di fatto io, nonostante le tue rubriche, avverto ed ho sempre sentito il tuo come un blog generalista ossia non legato ad un settore predefinito e rigido ma onnivoro nella scelta degli argomenti e quindi per nulla obbligato a dover parlare di un tema anziché di un altro, un blog libero e vario quindi senza paletti e pertanto quando passo di qui ho sempre la curiosità di scoprire quale argomento avrai deciso di trattare. L'identità di un blog, ed in questo caso del tuo, non si perde perchè per me il punto non è il parlare o meno di un tema piuttosto che di un altro, l'identità è secondo me nel modo di porsi del blogger e quindi in questo caso tuo, davanti a qualunque argomento si tratti. Perfino per un blog tematico, il fatto di passare per esempio dal cinema di colpo una volta alla settimana all'attualità, non modifica l'identità del blog ma la amplia.

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    1. La tua descrizione rende giustizia perfettamente alla mia idea di blog.
      Questo spazio non ha mai seguito uno schema logico, né delle regole fisse.
      Semplicemente riflettevo sul fatto di essermi assai allontanata dai miei interessi principali, di cui avevo sempre scritto (anche) qui, e mi faceva piacere sapere se avevate notato la cosa.

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  2. Penso che un blog sia come la propria casa e tra le proprie mura ognuno fa ciò che vuole. Perciò a meno di essere uno del mestiere (giornalista, scrittore, chef...) e di usarlo a scopo di... lucro (diciamo così), non penso ci si debba fossilizzare su una scadenza, un argomento, una lunghezza del pezzo. Conosco moltissimi che ci tengono alla regolarità in tutti i campi, ma smolto spesso trovi la loro pagina piena di spot pubblicitari e allora capisci che è un discorso anche economico (del che non c'è niente di male!) D'altra parte nella vita si cambia, di tutto: passioni, situazioni, tempo a disposizione, amicizie; e non c'è niente di male a mostrarlo anche attraverso le pagine del proprio blog. D'altra parte il blog deve parlare di noi, deve seguirci nella nostra variata e variante vita. Altrimenti diventa un tiranno e allora è meglio chiuderlo. Io almeno la penso così.

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    1. I banner ci sono anche qui, ma non ci guadagno nulla. Evidentemente ci sono metodologie a me ignote per farli fruttare.

      Comunque, non ho mai amato chi scrive "per forza" e magari propone post per nulla interessanti o curati.
      Lasciamo i doveri alla sfera professionale o, al più, familiare. 😅

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  3. Se parlassi solo di musica o TV o politica, smetterei di seguirti. La penso come il Rockpoeta.

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  4. Il blog nasce come diario pubblico, ci scrivi quello che ti pare e di cui ti va di discutere con i tuoi amici/contatti.
    Io stesso ho trascurato più di qualche notizia a tema col mio blog, soprattutto perché erano eventi dall'evoluzione più veloce della mia periodicità ad aggiornare, che non può e non vuole essere quotidiana; inoltre ci tengo a portare avanti anche rubriche "mie" e indifferenti alle notizie.

    In definitiva, per come la vedo io, certe cose, per un blogger indipendente, potrebbero benissimo fare a meno di succedere. 😀

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    1. Indipendente è un aggettivo che ha sempre caratterizzato la mia persona, nella vita reale. Figuriamoci in quella virtuale! 😅

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  5. Il tuo blog mi piace perchè è vario , spazia un pò ovunque .
    Continua così .Anch'io sono d'accordo con Rockpoeta . Avanti e vaiiiii ....
    Bacione solo x te . Laura

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    1. Grazie Laura.
      Come vedi, qui c'è spazio anche per te e per i tuoi preziosissimi racconti di vita vissuta, che sicuramente sono più interessanti di qualsiasi notizia di attualità.
      Grazie per il bacione esclusivo, che ricambio con molto affetto. ❤️

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  6. Nel proprio blog ognuno scrive quello che gli pare più appropriato in quel momento.I blog tematici non li amo per nulla.Buona giornata.

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    1. Effettivamente anch'io preferisco i blog che abbracciano più tematiche, in modo da trovare sempre qualcosa che mi interessi.
      Buona giornata a te.

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  7. Penso che spaziare tra vari argomenti sia una bella libertà che dovresti continuare a coltivare. In pratica, è giusto che tu scriva quello che ti colpisce, che ti interessa. Il mio blog invece è nato in modo più rigido e benché nel tempo sia cambiato, non mi sentirei mai libera di inserire, che ne so, una ricetta o un argomento troppo lontano dai libri. Però questa libertà un po' mi manca e l'apprezzo quando la vedo nei blog altrui. Il tuo blog è bello così vario.

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    1. Grazie Maria Teresa.
      Uno dei miei limiti è sempre stata l'incostanza.
      Non riuscirei a concentrarmi su un unico argomento, perché a lungo andare mi darebbe più noia che soddisfazione.
      Dunque ho creato uno spazio libero da regole ed etichette, che rispecchia appieno la mia personalità.
      Anche quando facevo la giornalista mi occupavo di tutto, dalla politica all'attualità, dalla cronaca allo sport. Non ho mai voluto specializzarmi in un determinato ambito, proprio per non perdere la curiosità di parlare d'altro.

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  8. La vita è bella perchè è varia, così anche i blog dovrebbero essere tali senza regole precise, svariare nei vari argomenti o mettere quello che più piace e che ti fa emozionare, la politica poi hummm brutta bestia da trattare, ormai siamo disamorati per la politica, tutti ne parlano tutti fanno trasmissioni in tal senso, ma i nostri politici fatta eccezione di qualcuno, sono all'altezza di poterlo fare? O veramente è un impiego redditizio? Mah certe volte fanno rimpiangere i vecchi politici che al di là delle proprie idee, si rispettavano e si formavano in scuole di politica, non mi risulta che oggi lo facciano e qui chiudo perchè mi comincio ad alterare quando sento parlare di "politica". Ciao carissima, un bacione e buona settimana, Angelo.

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    1. Sei stato fin troppo magnanimo a dire "ad eccezione di qualcuno".
      Io non ne salverei nemmeno mezzo.
      Seguo la politica perché amo tenermi informata sulle vicende che riguardano il mio Paese, sebbene ormai non mi resti che subirle passivamente, visto che il volere del popolo conta meno di zero.
      Ma chiudo anch'io, se no mi altero proprio come te. 😅
      Buona settimana a te. Un bacio.

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  9. Io penso che vada bene tutto finchè sei te stessa e ti diverti. Alla fine ciò che fa un blog è la personalità del suo creatore, gli argomenti c'entrano relativamente.

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    1. Beh sì. Di divertirmi non ho mai smesso. E mai smetterò. 😉

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  10. Un metodo ci deve essere, di qualunque genere di blog, questo penso.

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  11. Il discorso che a volte non si parla di argomenti cari perché ci si stanca delle situazioni. Ad esempio, uno che ha un blog come il tuo, dopo aver visto il terzo governo in tre anni potrebbe pensare "mo basta, non ce la faccio più". Viviamo un momento nerissimo per via della crisi economica, della disoccupazione e della politica tra l'altro maggiormente enfatizzate dall'emergenza covid. Ognuno fa quello che può ma è comprensibile non vedere un tale pezzo di politica sul blog di Claudia. Poi il blogging è molto legato anche alla sfera personale e di come ti girano le cose in quel determinato periodo. Io non parlo ad esempio dei ritardi di Berserk perché non ha senso tornare più volte sul quell'argomento: il paragone ovviamente non esiste con il Governo Draghi ma cerco di rendere più semplice il mio discorso.
    Sicuramente questo governo merita attenzione non solo per l'ennesima novità ma anche per il ritorno di alcuni dinosauri della politica nostrana ma di certo non si può dire a Claudia "che fai? dormi?" perché bisogna anche capire cosa c'è dall'altra parte.

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    1. Da questa parte c'è, effettivamente, la stanchezza che hai giustamente ipotizzato.
      Andando indietro, scopriresti che alla nascita del governo giallo-verde dedicai più di un post, perché sì, avevo la speranza che le cose cambiassero, o quantomeno cominciassero a funzionare decentemente.
      I postumi, però, li conosciamo bene.
      Sarà anche per questo che mi è passata la voglia di scriverne.
      Persino leggere i quotidiani mi innervosisce, considerando che i tira e molla son sempre gli stessi e vengono analizzati in ottomila sfaccettature.
      L'allontanamento dalla cronaca, invece, può dipendere appunto dal fatto che i giornali abbiano dato troppo spazio alle vicende politiche, trascurando tutto il resto? Probabilmente sì.

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  12. Il tuo blog è interessante perché ha una miscellanea di argomenti ...tante cose interessanti da leggere..alcune sicuramente mi sarebbero sfuggite .ma grazie a te le posso sapere conoscere ..dunque : grazie continua così!!
    Ciao!!

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    1. Wow, che onore.
      Ecco perché cerco sempre di trovare notizie positive, per bilanciare i sentimenti con quelle che ascoltiamo abitualmente al TG.

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  13. Il tuo blog come il mio è generalista, tocca diverse tematiche. Io sono del parere, che ognuno deve gestire il proprio spazio come meglio creda.
    Saluti a presto.

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    1. Mi è venuto in mente che anche tu stai trattando poco la politica.
      Sei stanco come me?

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  14. Il blog io lo vivo come una 'casa virtuale' in cui mi devo sentire bene io, per far sentire bene gli altri.
    Dove posso essere libera di poter scrivere quello che mi sento, quello che mi passa per la testa e per il cuore e anche i mal di pancia, perchè no!
    Non avendo velleità artistiche o di pecunia a me va bene così.
    L'unica persona che non voglio deludere sono me stessa!
    Tu che dici, faccio bene?

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  15. Il blog è tuo e ci fai quello che vuoi. Il taglio, per esempio, che io ho dato al mio è di tipo letterario, ma poi faccio largo alle cose che mi ispirano di più. Se il blogging è uno dei mezzi attraverso cui ti esprimi, devi poterlo fare nel modo in cui ti piace esprimerti, dunque, per me, va bene che parli di musica o condividi ricette insieme ad altre informazioni e opinioni personali.

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    1. Ho ancora il mal di pancia per la tua recensione di quel film "erotico".
      Quindi bene che il tuo blog non sia (solo) letterario. :)))

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  16. Mah..secondo me devi continuare a scrivere quello che piace a te fondamentalmente.
    Proprio per farla breve breve!
    😘

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    1. Questo lo so, e l'ho sempre fatto.
      Sicuramente non mi sarò espressa bene in questo post, perché soltanto Pakos mi ha capita.
      Il mio desiderio era che mi aiutaste a capire come mai non provo più interesse dal punto di vista della scrittura per i temi che ho sempre preferito e che sono stati alla base di questo blog.

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    2. Sarà la menopausa😂 che vuoi che ti dica..😘

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    3. La mia o la tua?
      Perché dal basso dei miei trentatré anni e mezzo, me la sento tutta. 😂😂😂

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  17. Questo non è un giornale, non è un magazine. Questo per me è un blog.
    E se sul serio ti mettessi a scrivere sempre e solo con una scaletta precisa, temo che dopo un po' di tempo perderesti completamente la voglia di farlo. Non è il tuo lavoro, non ci stai guadagnando. Io penso che sia una passione, un amore, un desiderio di condivisione.
    Perché renderlo schiavo di schemi ben precisi? ci perderesti tu per prima.
    Mio personalissimo parere, ovviamente.
    Baci.

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    1. Parere che condivido appieno.
      E di passione e amore, tu hai sempre da insegnare. ❤️

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  18. Ciao Claudia! Io credo che un metodo di base ci sia in tutti i blog, ed anche il tuo, bene o male, ha delle "macro-regole". E poi, come dici tu, si va a periodi: il blog è la nostra casa e dobbiamo sentirci liberi di scrivere quel che ci va! Personalmente credo anche che ogni tanto in politica si corra il rischio di andare su argomenti un po' "saturi", come questo iper discusso insediamento del nuovo governo... e se per una volta senti di non avere un punto di vista originale da esporre, bene così! Scriverai di altro...
    E comunque, andata "fuori di testa" o no, ti leggo semore volentieri!

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  19. io sono del parere che bisogna scrivere solo quando se ne ha voglia e solo di quello che ci interessa veramente perché solo in questi casi si può avere qualcosa di originale da dire agli altri, per cui evito i post seriali, ricorrenti o commemorativi!!!
    Buona serata

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    1. Fai bene ad evitarli, sebbene mi sia capitato di scriverne, per trattare notizie che mi interessavano molto, e non escludo che lo farò di nuovo in futuro.

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  20. Di certo una linea editoriale va mantenuta, perché il lettore si abitua e vuole determinate cose.
    Però, ad esempio, io che ti leggo quasi ogni giorno non ho notato la cosa, perché sicuramente tutte le cose che hai scritto... erano comunque da TE.
    Non ti sei snaturata, diciamo.
    Questo è quello che conta, e in questo ambito dobbiamo sempre conservare la massima libertà :D

    Moz-

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    1. No, non sono snaturata. In tutti i sensi. Ahahah
      Forse non ve ne siete accorti perché la cronaca e la politica interessano poco nella blogosfera, essendo già abbondantemente presenti sui giornali.
      Difatti, le statistiche provano che fossero i post meno letti, ma non avevo mai smesso di scriverli, perché semplicemente amavo farlo.

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  21. Si parte dal presupposto che si scrive per se stessi quindi per quanto mi riguarda va bene tutto. Personalmente programmo i post che scrivo durante la settimana e per quanto il mio blog abbia aperto i battenti con un tema preciso ultimamente sto allargando il giro perché ne sento il bisogno in fase di creazione, se poi piace ai lettori anche meglio.
    Quindi se vuoi parlare di cronaca e/o di politica ben venga, io verrò a leggerti.

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    1. Grazie Mick.
      L'ho sempre fatto, in realtà.
      Diciamo che ultimamente sono stata presa d'altro, ma il mio spirito giornalistico riemergerà prima o poi. 😅

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  22. Io vengo a leggere il tuo blog, credo, tutti i giorni. Mi piace perchè spazia su vari argomenti; su alcuni non ho niente da commentare e passo oltre, su altri dico la mia, anche se può essere una stupidata. Credo che ognuno debba scrivere ciò che si sente, e se chi legge non approva, chiude e passa.
    Mafi

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    1. Sicuro, hai ragione.
      Infatti, non mi sono mai posta il problema di scrivere quello che piace ai lettori (eccezion fatta per l'oroscopo), ma ho sempre scritto ciò che piace a me.
      Ed è proprio questo che mi ha portata a riflettere. Il cambiamento dei miei interessi di scrittura e la motivazione che si cela dietro di esso.

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  23. Io (parlo per me) ho sempre inteso il blog come un qualcosa di settoriale, tematico, che parlasse soltanto di uno specifico argomento. Il motivo, pensavo, è che ormai che i blog "generalisti" fossero stati sostituiti dai social network... vedendo però il successo di questo tuo blog evidentemente mi sbagliavo! :)

    Ad ogni modo, credo che il "bello" di un blog sia che, a differenza di un giornale, non ci sono regole e vige la massima libertà. Ergo: si può pubblicare quando si vuole, senza cadenze prestabilite, e soprattutto di ciò che si vuole... di qualsiasi argomento. Se così non fosse, appunto, diventerebbe un giornale. Secondo la mia opinione, ovviamente.

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    1. Il bello del blogging è che posso esprimere la mia opinione anche su casi di cronaca e di attualità, mentre un bravo giornalista dovrebbe assolutamente esimersi dal farlo. Sui giornali s'intende.

      Ti ringrazio per il tuo apprezzamento, ma non credo che il successo appartenga a questo blog.
      Piuttosto, a caratterizzarlo sono la familiarità e l'amicizia, che spingono i lettori a dire la propria.
      Ecco, preferisco immaginarlo così. Come i forum di una volta.

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  24. Allora, per ciò che concerne il tuo blog, è ovviamente impossibile eliminare l'attualità tra i tuoi argomenti. Puoi accantonare la cronaca o la politica perché - giustamente - non trovi lo spunto per dire la tua, ma sicuramente non vedrei mai questo blog occuparsi solo di musica e cinema, tanto per dire.
    Per ciò che concerne la mia esperienza, invece, sì con forza al piano editoriale.
    Il mio primo blog era troppo confusionario.
    Adesso invece c'è una "direzione", anche se poi ogni tanto cambio le carte in tavola, come oggi, ad esempio :D

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    1. E, stranamente, è proprio quando cambi le carte in tavola che lo apprezzo di più... 😅

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  25. Credo che un certo grado di libertà sia necessario, se si vuole gestire un blog con piacere, quindi offrendo buona qualità, senza sentirsene strangolati. Questo l'ho capito nel tempo: non c'è qualità in ciò che si fa contro le proprie propensioni. Quindi non credo che le forzature siano opportune. :)

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    1. Nessuna forzatura, hai ragione.
      La mia riflessione nasceva per capire il motivo per cui mi sono così allontanata dai miei interessi principali.
      Ma credo sia una questione fisiologica. Tornerò ad occuparmi di cronaca e attualità, quando l'aria sarà più respirabile, probabilmente.

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