Buon sabato amici.
Torna l'appuntamento col jukebox di Chi scrive non muore mai.
Questa volta tocca alla richiesta di Fabio del blog "I,child". Per l'occasione, però, ho scelto di chiedere l'aiuto da casa, e far preparare il post al caro Riccardo. Vi starete chiedendo perché, e ve lo spiego subito.
La canzone che mi ha richiesto Fabio è "Un giudice" di Fabrizio De Andrè. Quindi, invece di scopiazzare da Wikipedia o simili due righe senz'anima, ho deciso di affidare questo post ad un super fan di Faber.
Allora, la parola a Riky...
Oggi parleremo di una delle pietre miliari della musica italiana e della produzione di De André, il disco "Non al denaro non all'amore né al cielo", uscito nel 1971. Ci soffermeremo in particolare sul terzo brano dell'opera, "Un giudice".
Tutte le canzoni contenute in questo disco sono delle rielaborazioni delle poesie dell'autore statunitense Edgar Lee Masters pubblicate ne "L'antologia di Spoon River". Poesie che in Italia arrivarono per la prima volta nel 1943 con la traduzione di Fernanda Pivano.
Il giudice della canzone (che abita appunto nel villaggio di Spoon River) è una persona affetta da nanismo, schernita dai suoi compaesani e avvicinata dalle ragazze che vogliono "scoprire se è vero quanto si dice intorno ai nani, che siano i più forniti della virtù meno apparente, fra tutte le virtù la più indecente". Il nano è anche definito una carogna "perché ha il cuore troppo vicino al buco del culo". Passano gli anni, il protagonista della canzone si ritrova adulto "senza essere cresciuto"; per trovare riscatto sociale, si dedica così agli studi per diventare giudice, "arbitro in terra del bene o del male". Il riscatto si compie: chi è imputato, non ride, ma si rivolge al giudice chiamandolo "Vostro onore". Tuttavia, il giudice non è un personaggio positivo. Ha vissuto nel rancore e tradisce la sua missione di amministratore della giustizia. "E di affidarli al boia fu un piacere tutto mio": non amministra la giustizia per il bene comune, ma solo per vendetta. Il giudice però risponderà a sua volta del proprio comportamento davanti al giudice supremo, la morte. E senza conoscere "la statura di Dio". Una frase particolarmente significativa: il giudice è su un ideale banco degli imputati e non sa se si troverà di fronte un giudice basso (quindi cattivo come lui) o alto.
E' la consapevolezza del fallimento della propria vita.
La canzone però critica fortemente anche le maldicenze della comunità (la cattiveria genera altra cattiveria) ed è anche una frecciata al potere (nella fattispecie quello giudiziario).
Nella poesia di Edgard Lee Masters, il giudice si chiama Selah Lively. L'ultimo verso recita: "Be' non vi par naturale che gliel'abbia fatta pagare?".
La canzone che mi ha richiesto Fabio è "Un giudice" di Fabrizio De Andrè. Quindi, invece di scopiazzare da Wikipedia o simili due righe senz'anima, ho deciso di affidare questo post ad un super fan di Faber.
Allora, la parola a Riky...
Oggi parleremo di una delle pietre miliari della musica italiana e della produzione di De André, il disco "Non al denaro non all'amore né al cielo", uscito nel 1971. Ci soffermeremo in particolare sul terzo brano dell'opera, "Un giudice".
Tutte le canzoni contenute in questo disco sono delle rielaborazioni delle poesie dell'autore statunitense Edgar Lee Masters pubblicate ne "L'antologia di Spoon River". Poesie che in Italia arrivarono per la prima volta nel 1943 con la traduzione di Fernanda Pivano.
Il giudice della canzone (che abita appunto nel villaggio di Spoon River) è una persona affetta da nanismo, schernita dai suoi compaesani e avvicinata dalle ragazze che vogliono "scoprire se è vero quanto si dice intorno ai nani, che siano i più forniti della virtù meno apparente, fra tutte le virtù la più indecente". Il nano è anche definito una carogna "perché ha il cuore troppo vicino al buco del culo". Passano gli anni, il protagonista della canzone si ritrova adulto "senza essere cresciuto"; per trovare riscatto sociale, si dedica così agli studi per diventare giudice, "arbitro in terra del bene o del male". Il riscatto si compie: chi è imputato, non ride, ma si rivolge al giudice chiamandolo "Vostro onore". Tuttavia, il giudice non è un personaggio positivo. Ha vissuto nel rancore e tradisce la sua missione di amministratore della giustizia. "E di affidarli al boia fu un piacere tutto mio": non amministra la giustizia per il bene comune, ma solo per vendetta. Il giudice però risponderà a sua volta del proprio comportamento davanti al giudice supremo, la morte. E senza conoscere "la statura di Dio". Una frase particolarmente significativa: il giudice è su un ideale banco degli imputati e non sa se si troverà di fronte un giudice basso (quindi cattivo come lui) o alto.
E' la consapevolezza del fallimento della propria vita.
La canzone però critica fortemente anche le maldicenze della comunità (la cattiveria genera altra cattiveria) ed è anche una frecciata al potere (nella fattispecie quello giudiziario).
Nella poesia di Edgard Lee Masters, il giudice si chiama Selah Lively. L'ultimo verso recita: "Be' non vi par naturale che gliel'abbia fatta pagare?".
Grazie a Riccardo per questo preziosissimo post, sperando che Fabio lo apprezzi.
Adesso vi ricordo di lasciarmi le vostre richieste nei commenti, con la promessa che me ne occuperò al più presto.
Adesso vi ricordo di lasciarmi le vostre richieste nei commenti, con la promessa che me ne occuperò al più presto.
Bacioni.
A presto.
Ottima scelta di Fabio, spero di aver esaudito al meglio la sua richiesta :)
RispondiEliminaIo spero che si affaccerà, perché non ho sue notizie da un po' e sarebbe un peccato se si perdesse il tuo post.
EliminaIntanto, grazie per averlo scritto. 😘
Cara Claudia, è veramente bello, riascoltare Fabio De Andrè!!!
RispondiEliminaCiao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Sono felice che ti piaccia.
EliminaBuona serata.
Grazie Tomaso per aver apprezzato il mitico Faber :)
EliminaEra un grande! E resterà sempre un grande del passato, caro Riccardo.
EliminaCiao e buona domenica con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Argomento sempre attuale: "la cattiveria genera altra cattiveria".
RispondiEliminaUltimamente questo argomento mi tocca profondamente, ho sempre sostenuto che il "male" è negli occhi di chi lo vede, ma purtroppo mi sono dovuta ricredere con il tempo, perché la cattiveria c'è e per quanto tu possa vedere sempre il bene in ogni persona che sfiora la tua vita, ci sarà sempre quel qualcuno che si prenderà gioco di te.
Grazie per aver parlato di questo testo.
Buon weekend,
Angelica
Benvenuta Angelica.
EliminaMi dispiace che tu stia subendo delle cattiverie, ma spero che saprai uscirne senza troppi graffi.
I ringraziamenti falli a Fabio e a Riccardo.
Buon fine settimana a te.
A presto.
Purtroppo Angelica ogni uomo è portato, per natura, a far azioni buone e cattive. Ovviamente bisogna limitare più possibile le seconde!
EliminaVediamo se vado bene a memoria:
RispondiElimina"Cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura, te lo rivelan gli occhi e le battute della gente e la curiosità di una ragazza irriverente che ti avvicina solo per un suo dubbio impertinente. Vuole scoprir se è vero quanto si dice intorno ai nani, che siano i più forniti della virtù meno apparente: tra tutte le virtù la più indecente. Passano gli anni, i mesi e, se li conti, anche i minuti, è triste trovarsi adulti senza essere cresciuti. La maldicenza insiste, batte la lingua sul tamburo, fino a dire che un nano è una carogna di sicuro, perché ha il cuore troppo, troppo vicino al buco del culo. Fu nelle notti insonni, vegliate al lume del rancore, che preparai gli esami e diventai procuratore, per imboccar la strada che dalle panche di una cattedrale porta alla sagrestia e quindi alla cattedra di un tribunale. Giudice finalmente! Arbitro in terra del bene e del male. Allora la mia statura non dispensò più buon umore a chi alla sbarra in piedi mi diceva: -vostro onore- ed affidarli al boia fu un piacere del tutto mio, prima di genuflettermi nell'ora dell'addio, non conoscendo affatto la statura di Dio"
Una denuncia struggente, sofferta e profondamente vera. Un grande De André. Grazie Claudia!
La memoria non ti fa difetto, grazie per aver apprezzato questo post dedicato a un grandissima canzone :)
EliminaCome ho già detto ad Angelica, stavolta i ringraziamenti sono tutti per Riky che ha messo a disposizione la sua penna bellissima e la sua passione per De Andrè, per tutti noi.
EliminaCanzone sentita e risentita e è sempre bella
RispondiEliminaIo in verità non la conoscevo, per questo ho chiesto l'aiuto di Riky..
EliminaNo? Il non marito è appassionato di Faber ascolta e suona le sue canzoni spesso. Io comunque non sapevo arrivassero dalle poesie si un altro
EliminaDa quel che ho capito soltanto le canzoni di questo album provengono dalle poesie di Edgard Lee Masters, ma l'esperto è Riccardo, e attendo che ti risponda lui.
EliminaCiao Nia, le canzoni di questo disco sono rivisitazioni delle poesie di Masters.
EliminaIn altri casi, mettendo da parte le traduzioni di testi stranieri (Brassens ad esempio), De Andrè ha tratto solo ispirazioni dalle poesie, ma è sempre produzione sua originale :) (e degli autori che hanno collaborato con lui).
Bella canzone e belle parole , De Andrè mi è sempre piaciuto .
RispondiEliminaA Vicenza ho un'amica nana , una brava e buona persona , amata
dal vicinato perchè aiuta chi nel bisogno . Saper apprezzare al
di là delle apparenze è un dovere di tutti . Grazie Riccardo .
Claudia , in un post precedente ho scritto che la partita di scacchi
si gioca a Bassano del Grappa . Mi sono sbagliata , la cittadina è Marostica (VI) non lontano da Bassano . Scusa.
Buona notte a te e Lorenzo . Baciobacio . Laura
Hai fatto bene a precisare.
EliminaQuanto alla tua amica, io ho il medico di famiglia nano, ed è molto simpatico oltre che preparato.
Ha due gemelline della stessa età di Nora.
Un bacione a te.
Buonanotte.
grazie Laura per aver apprezzato questa bella canzone di Faber!
EliminaClaudia tesoro ci volevi proprio tu per schiodarmi :) ho ricevuto il commento che dormivo...sonno arretrato come sempre da smaltire, stress scolastico. Mese impegnativo. Purtroppo non sono riuscito ad organizzarmi per pasqua per venire a bari: una mia amica di bari aveva già organizzato tutto con blabla car da rimini fino a bari con 20 euro..purtroppo non sono riuscito ad uscire dal lavoro in tempo.. ma ora so come arrivare :) mi sono concesso una giornata e mezzo a roma..sempre con blablacar..ero piuttosto scettico sul tipo di servizio ma tant'è. E poi volevo anche andare a genova a salutare carlotta... insomma una catastrofe organizzativa.. ho accumulato un sacco di materiale da pubblicare sul blog; ma poi per il sonno o per il lavoro non scrivo. E poi oggi è sabato e dovrei uscire con la carovana dei miei amici post adolescenti..centro sociale poco lontano ma... nonostante il recupero non ho una gran voglia di uscire. Allora potrei aggiornare? Non sarebbe una cattiva idea. Dovrei aggiornare tutti i giorni. Il blog deve essere una dipendenza. E poi c'è l'idea che ho di organizzare questo raduno di blogger..così da vedervi tutti riuniti in un solo luogo. Maggio full e giugno quasi.. e poi luglio spero di ripartire per l'inghilterra. bristol; e poi non so. ventisette giorni. Ma ho appena scritto un post come commento. Pazienza. Un abbraccio a tutti voi dalla romagna bastarda e affettuosa.
RispondiEliminaAhahah
EliminaBentornato!! E tu qui puoi scrivere tutti i post che vuoi, ma non hai speso una sola parola per la canzone, nè per il "regalo" di Riccardo.
Va bene dai, ti perdono.
Però dedica due minuti al post. A me è piaciuto anche se, come ho detto, non conoscevo la canzone.
Un abbraccio e buona serata.
Io sono già a letto, dopo una giornata fuori per una gita ad Otranto.
Ma ve ne parlerò in un altro post.. 😉💋
Il ringraziamento è partito un secondo prima del tuo commento :)
Eliminaanzi un secondo dopo. Pazienza
EliminaMeraviglioso il commento alla canzone di De andrè. Vi invito ad ascoltare sia la versione con chitarra classica sia la versione accompagnata dalla pfm nel famoso concerto di bologna.
RispondiEliminaGrazie! Io adoro entrambe le versioni, of course :)
EliminaRegalerò a riccardo un'altra poesia di antonia.
RispondiEliminaDevo studiare e recensire il post sul blog, of course.
EliminaMi sono persa. Chi sarebbe Antonia? 🤔🤔
Eliminama non dovevi filare a nanna? :) antonia pozzi, of course. Ho comunque quasi finito di distribuire in giro per i blog tutta la sua opera. A proposito, ero indeciso tra un giudice e la città vecchia. Ascoltala, se già non la conosci.
EliminaHo detto che ero a letto, non che dovevo dormire. Ho ancora un'oretta di autonomia. Ahah
EliminaComunque io di Pozzi conoscevo solo una certa Moana.
Ma per sentito dire, ovviamente. 😂😂😂
Sei inemendabile tesoro *kiss* una sola oretta di autonomia? ho appena realizzato di aver cancellato per sbaglio tutti i libri che avevo scaricato sul tablet. Che trip.
EliminaSono in piedi dalle 5, ed oggi abbiamo fatto qualcosa come dieci chilometri a piedi. Ma ne è valsa la pena. E domani nuova maratona.
EliminaPrima o poi spero che scenderai davvero in Puglia.
È troppo meravigliosa..
complimenti per la maratona..sei anche una gran camminatrice (vista l'ora mattutina del risveglio). Io ho passato una intera notte nel bosco. Con una debole ma noiosa pioggia primaverile. Certo che scendo in puglia.. due cose meravigliose: tu e la puglia. anzi tre..c'e' anche juliette che mi hai raccomandato :)
EliminaJuliette è Pugliese??
EliminaSai che non le ho mai chiesto di dove fosse.
Quindi cado dalle nuvole.
P.S. L'ora del risveglio è dovuta a Lorenzo che è mooooolto mattiniero. I chilometri, invece, alla piccola vacanza.
Quando visito una città nuova mi piace scoprirne ogni angolo, rigorosamente a piedi, per saziarmi di meraviglia.
Ecco, quindi "maratona" era metaforico. Solo molta strada fatta tra i vicoli di una località bellissima.
non so se juliette sia pugliese..ho solo idealizzato :) esatto, mirare e gioire d'ogni pertugio, rigorosamente a piedi. senza tempi tiranni. E indugi. I vicoli stretti, i borghi e le rovine d'ogni tempo. dove pure potersi arrampicare. E le osterie. Le vene grosse e bluastre prodotte dal vino. E tanti ricordi vissuti da altri
EliminaLe osterie no.
EliminaQuando viaggio preferisco spendere in chilometri, musei, attrazioni.
Il cibo non mi interessa, tanto ho sposato un cuoco e adoro anche cucinare.
Quindi, prenoto una casa vacanze e preparo tranquillamente qualcosa di buono.
Il risparmio è immenso. E poi adoro sentirmi "a casa".
Gli hotel solo se mi fermo più di tre giorni. 😉
Le osterie solo per conoscere le tradizioni :) sono cresciuto in un ristorante di pesce quindi sono un cuoco pure io :) cucinare e' un arte. ovviamente i musei sono benvenuti.. i docenti entrano spesso gratuitamente (e non lo sanno). attrazioni? poi mi racconterai.
EliminaAnche i giornalisti, ma io il tesserino non l'ho mai voluto, quindi pago per intero. 😉
Eliminaappero' . poi mi racconti i perche' del tesserino :)
RispondiEliminaTrovi tutto nella mia storia.
EliminaCerca "La me stessa che ero". 😘
De Andrè è sempre una sicurezza...grande canzone...
RispondiEliminaE grande post.. di Riccardo. 😉
EliminaCon De Andrè io casco sempre in piedi, ahha! :)
EliminaCiao non sapevo fossero ispirate alle poesie di Masters le canzoni del disco di De Andre’.
RispondiEliminaUn altro autore che si aggiunge alla mia ben nutrita lista di gente che non conosco.
De Andre ‘ mi piace ..forse te l’ho già scritto che di suo ho La buona novella e la versione live della PFM.
Per conto mio mi son “piratato” i suoi brani più conosciuti /commerciali e mi son fatto una compilation.
Ammetto che con De Andre’ c’è un universo da scoprire e ho massimo rispetto per la sua enorme produzione musicale.
Questa canzone l’ho ascoltata diverse volte negli anni anche se non sapevo manco il titolo.
Grazie quindi a te , a Claudia e a Fabio per avermela fatta riascoltare e riscoprire.
Questo nano è vittima della maldicenza in un primo tempo poi diventa carnefice verso chi lo ha umiliato e deriso.
È una vittima fino a un certo punto ...poi riesce a riscattarsi , nella maniera peggiore finché vuoi ma comunque la farà franca fino alla sua morte.
Mi ricorda per certi versi Maria Catena contenuta nell’album Eva contro Eva della Consoli.
Anche se la protagonista in questo caso resta sempre vittima delle maldicenze e delle ingiurie del paesino dove vive senza mai riuscire a dimostrare il contrario.
La statura di Dio è al di sopra di ogni pregiudizio...ma questo il nano non l’aveva capito purtroppo .
Ciaooooo
Della Consoli conosco poche canzoni, in verità, ma andrò a cercare quella di Maria Catena, per capire la tua similitudine.
EliminaPurtroppo credo che nessuno di noi sia immune ai pregiudizi, ma il segreto è non lasciarsi troppo condizionare da essi.
Anche se è dura.
Max, dovresti ascoltare storia di un impiegato.
EliminaDisco capolavoro!
Mi perdonerà Riccardo, De Andrè un grandissimo artista, ma personalmente non mi ha mai attirato particolarmente ;)
RispondiEliminaVale lo stesso per me..
EliminaBeh intanto riconoscete il suo valore d'artista: direi che è questo ciò che conta :), poi ognuno ascolta ciò che è più affine al proprio orecchio.
EliminaBeh, avere Riccardo a disposizione e non sfruttare la sua conoscenza di Fabrizio de Andrè sarebbe folle :)
RispondiEliminaBella canzone, bel testo, bell'approfondimento :) bravi.
Ahahah
EliminaEffettivamente, quando Fabio mi ha lasciato questa richiesta, non ho esitato un solo istante a chiedere il suo aiuto. 😉
Eh sì, su Faber e Rino sono preparatissimo :D
EliminaMa che beeellooo questo post a due mani! Bravi!*_* Conosco bene l'antologia di Spoon River ma ignoravo che De André ci si fosse ispirato per delle canzoni, forse perché non sono una sua grande fan (eehh lo so, lapidatemi pure :D)... Tuttavia, questa canzone è proprio bella e significativa, ed apprenderne i contenuti e gli spunti la rendono ancora più preziosa... La cattiveria genera altra cattiveria, sacrosanta e dura verità...
RispondiEliminaUn applauso a voi due e a chi ha scelto la traccia :*
L'applauso è tutto per lui, senza il cui aiuto mi sarei limitata a scrivere due righe sterili scopiazzate qua e là dato che, come te, non sono affatto una fan.
EliminaMa Riccardo è prezioso, ed io che l'ho scoperto poco meno di anno fa, me lo tengo ben stretto.