martedì 13 ottobre 2020

La scuola ai tempi del Covid-19: la farsa continua

 
A circa un mese dalla riapertura delle scuole italiane, possiamo fare qualche bilancio.
Le norme anti-Covid, più o meno logiche, vengono interpretate un po' troppo arbitrariamente e, spesso, senza coscienza.
Veniamo ai fatti.
E' di pochi giorni fa la notizia che un bambino di quinta elementare, a Sassari, è rimasto tutto il giorno senza poter scrivere e disegnare, perché aveva dimenticato l'astuccio a casa.

In virtù delle famigerate norme, infatti, i suoi docenti si sono rifiutati di prestargli una penna, o di fargli utilizzare quella di un compagno, poiché il regolamento scolastico vieta lo scambio di materiale didattico tra gli studenti.

Nella mia città, inoltre, ho conosciuto vicende alquanto raccapriccianti, aventi come protagonisti i bambini dell'asilo.
In una scuola, ad esempio, alcuni vengono fatti "morire di sete e di fame" fino all'uscita, se non sono capici di aprire autonomamente la bottiglietta o la merendina, perché la maestra sostiene di non poter assolutamente toccare nulla, nonostante si igienizzi continuamente le mani.

In un'altra, i genitori sono costretti a portar via i giubbini dei figli, perché questi non possono stare a contatto tra loro negli armadietti. Dunque, ecco che i bambini vengono spogliati e rivestiti nel cortile, quando ormai le temperature non sono più così alte. E come possiamo meravigliarci, poi, del fatto che si ammalino di influenza e raffreddore?

Insomma, sicuramente, al di là di ogni disposizione ministeriale più o meno sensata, sarebbe opportuno per i docenti e il personale scolastico utilizzare un minimo di buonsenso.
Se un bambino non riesce a sbottonarsi i pantaloni da solo, lasciamo che si faccia la pipì addosso? Spero di no. Idem se ha sete, se deve fare merenda come tutti gli altri, ecc.
Se dimentica l'astuccio a casa, prendiamo una penna blu, la igienizziamo e gliela prestiamo.
Il vero contagio dilagante mi pare sia quello della cattiveria e della assoluta mancanza di sensibilità e di senso pratico.

Vi avevo già detto che sono totalmente a favore della riapertura delle scuole, ma non dimentichiamo che gli studenti, fuori dagli istituti scolastici, si assembrano come animali, si toccano, si baciano.
Dunque, ok alle restrizioni, ma magari sarebbe opportuno adottarne di meno rigide o illogiche, per contrastare la psicosi del virus.
Oppure ha senso, secondo voi, trattarli come soldati e poi lasciarli liberi di contagiarsi al suono della campanella?!

28 commenti:

  1. Dagli eccessi estivi a quelli opposti scolastici...

    Il problema è che l'istituzione scolastica è responsabile di quanto succede agli studenti ivi iscritti. Basterebbe deresponsabilizzare i dirigenti scolastici di eventuali contagi imputabili all'istituto del quale è titolare, e stipulare un accordo non obbligatorio con le famiglie, che se non accettano avranno comunque garantite delle videolezioni da casa.
    Così uno studente non può stare in una scuola, vengono meno delle norme base che prevaricano ogni didattica!

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    1. Sono d'accordo.
      Presidi e docenti sono terrorizzati, è vero, ma le maestre di buon cuore dovrebbero pensare anche alla salute e al benessere dei bambini, non solo al Covid.

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    2. Le maestre hanno le mani legate.

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    3. Quelle che scelgono di averle.
      Perché nessun regolamento vieta alla maestra di aprire la bottiglietta del bambino, con i guanti o igienizzandosi le mani.
      Nella scuola di mio figlio, infatti, questi episodi incresciosi non si verificano.
      Le maestre sono incoscienti e fuorilegge? Fortunata ad averle scelte, allora!

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    4. Ma se rifiutano di aprire una bottiglietta, nessuno potrà accusarle. Molti insegnanti si rifugiano dietro il "Non è un mio problema."

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  2. Certe regole verranno riviste, come la quarantena, prima era una prigione infinita fino al doppio tampone negativo, adesso bastano 10 giorni e un tampone negativo, oppure 21 giorni.
    Purtroppo manca spesso il buonsenso. Se io dovessi aprire una bottiglietta d'acqua, sarebbe sufficiente poi lavarsi immediatamente le mani.
    L'importante è ovviamente non bere in due nella stessa bottiglia...

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    1. Bravissimo.
      In tutte le aule è presente il dispenser con l'igienizzante.
      Usatelo e non fate trope storie!

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  3. Purtroppo non mi meraviglia leggere queste assurdità proprio perchè alla base di tutto ci dovrebbe essere il buonsenso, qualità che manca a molti. Per esempio, visto che succede di frequente che i bambini dimentichino le cose, ogni classe potrebbe creare una piccola scorta di materiale da prestare all'occorrenza igienizzandolo ogni volta. Ci vuole molto?

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    1. Ma non servirebbe nessuna scorta, considerando che in un astuccio ciascuno studente ha almeno 3 o 4 penne. Quindi basta igienizzarla prima e dopo, e prestarla al compagno distratto.

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  4. Questo virus è cosa nuova,perciò non mi meraviglio che dirigenti e docenti siano con le mani legate.Speriamo bene...

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    1. Per fortuna, però, molti di essi riescono ancora a ragionare...

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  5. A quanto pare , il BUONSENSO è morto .
    Condivido in pieno ciò che ha scritto Guchi .
    Abbraccione one one . Laura

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  6. Sono felice che nella scuola di Miki nessuno sia risultato positivo, anche se mi sembra assurdo fare il tampone a tutti. Avrebbero dovuto richiederlo solo i compagni di classe della ragazza e il personale.
    Qui dalle mie parti per ricevere un tampone i tempi sono biblici e per ottenere i risultati pure.
    Quindi se un alunno presenta i potenziali sintomi del coronavirus finisce per stare almeno 2 settimane a casa, pur essendo magari negativo.
    E' un vero disastro.

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  7. Quasi quasi è meglio che restino a casa...comunque alcune norme sono ridicole...

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    1. No. Era meglio che restassero a casa quest'estate tutti coloro che si sono ammassati nelle discoteche, o che lo facciano oggi quelli che si assembrano davanti ai bar, ad esempio...

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  8. Non so che pensare sinceramente, mi pare tutto un enorme incubo che investe ogni parte della società senza che ci sia più via di scampo.

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  9. Ma infatti, manca proprio il buonsenso.
    Vero però che ci sono restrizioni (ho fatto lezioni all'asilo fino a qualche giorno fa). Ad esempio, davamo 4 colori a testa ai bambini e potevano usare solo quelli, igienizzandoli a fine lezione.

    Moz-

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    1. APPUNTO.
      Basta igienizzarli a fine lezione.
      Lo stesso potevano fare col ragazzo che aveva dimenticato l'astuccio, no?!

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    2. Dipende dalle disposizioni anche interne... Non ci si capisce molto.

      Moz-

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  10. Se già si fasciavano la testa prima di aprire..pensa a che punto siamo adesso ..iopenso che a volte basterebbe un po ..non tanto..di buon senso..un po di elasticità. ..ok il periodo è tosto..ma se facciamo ostracismo e basta ..non si va da nessuna parte..
    Ciao

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    1. Bravissima.
      Se alle norme rigide aggiungiamo la totale assenza di sensibilità, non andremo da nessuna parte!

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  11. Mi dicono che le circolari ministeriali dispongono che le finestre rimangano sempre aperte in aula per garantire il ricambio d'aria.
    In classe di mio figlio infatti è così e lui, che non è un tipo freddoloso, si lamenta perché ha freddo e sono costretti a stare col giubbotto in aula.
    In classe di mia figlia la finestra viene aperta di frequente e all'occorrenza e lei, nonostante sia fredddolosa, mi dice che in classe si sta bene.
    Le regole vanno bene, ma credo che tocchi agli insegnanti decidere, caso per caso, come applicarle. Un minimo di flessibilità, e regionevolezza, non penso possano far male.

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    1. Se indossano i giubbotti adesso che siamo ancora in autunno, pensa a cosa accadrà a dicembre.
      O forse no. Meglio non pensarci...

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  12. Io meglio che sto zitta.
    In classe stile camera sterile, poi sui bus come su carri bestiame perché le corse non sono state né aumentate né hanno messo mezzi in più.
    I ragazzi sempre poco e mal considerati!

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    1. Bravissima.
      Magari si aspettano che i nostri figli vadano a scuola col teletrasporto?!

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  13. Conoscevo questa pratica perché me l'ha spiegata una mia amica di prima media.
    La trovo davvero assurda.
    E poi chiudono le scuole per limitare i contagi. Magari questi avvenissero davvero tra i banchi...

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