venerdì 12 novembre 2021

Vietati i top nella palestra della scuola: distraggono i compagni

  
Alcune notizie tornano spesso alla ribalta, anche se riguardano episodi diversi, accaduti in posti altrettanto dissimili.
L'anno scorso, infatti, mi occupavo di una protesta nata in un liceo della capitale, in cui la vicepreside aveva vietato alle studentesse di indossare minigonne o pantaloncini, perché ai docenti "cadeva l'occhio".
Oggi, invece, siamo a Venezia e la colpa della discriminazione sarebbe da imputare ai compagni che si distraggono.

Qualche giorno fa, infatti, al liceo artistico statale "Marco Polo" di Venezia, una professoressa di educazione fisica ha fatto allontanare dalla palestra alcune ragazzine, ree di aver indossato un top per la lezione di ginnastica.
Secondo la docente, queste distraevano i compagni.
Dunque, ha preferito vietare al resto delle studentesse di indossare abiti succinti durante gli allenamenti, minacciando di prendere provvedimenti disciplinari.

Le ragazze, però, non ci sono state e hanno dato il via ad una protesta con striscioni e cori, indossando tutte il famigerato top (persino alcuni ragazzi hanno voluto partecipare, vestendosi allo stesso modo).
Insomma, ancora una volta le studentesse vengono considerate oggetto di desiderio sessuale per docenti e compagni, e dunque costrette a coprirsi il più possibile.
Perché, invece, non imporre ai maschi l'utilizzo dei paraocchi?

Premetto che ho più volte ribadito di essere a favore dell'adozione dell'uniforme scolastica, o di un regolamento che imponga a maschi e femmine di non indossare capi troppo scollati o jeans strappati durante le lezioni. Allo stesso tempo, però, trovo squallido che, nel 2021, ancora una donna debba vedersi costretta a coprire le proprie forme per non essere considerata a rischio di molestia o, peggio, di stupro.

Quindi, spero che il provvedimento disciplinare venga preso ai danni di questa professoressa, anche e soprattutto perché dimostra, ancora una volta, che il nemico principale delle donne sono le donne stesse.

Intanto, la protesta va avanti anche sulla pagina Instagram del polo liceale, in cui vengono spesso trattati temi sociali di enorme importanza, quali la bocciatura del DDL Zan, le discriminazioni per l'orientamento sessuale, ecc.
Bravi ragazzi. Continuate a ribellarvi, laddove serva!

23 commenti:

  1. Come mi fa incazzare questa ipocrisia maschilista non sai quanto! Ed ancora di più mi disgusta perchè in questo caso proviene da una donna e con l'aggravante di essere un'insegnante sia pure di Educazione Fisica! Tra l'altro, premesso che a ginnastica anche in passato si cazzeggiava sempre è non è certo dalla ginnastica fatta a scuola che siamo in grado di scovare o far crescere futuri atleti e campioni, e che quindi si tratta di vivere serenamente due ore di parcheggio e svago, i ragazzi di distrarranno sempre a quell'età ed anche le ragazze.... Gli ormoni sono a 1000 e non serve che una ragazza si vesta di più o meno, gli ormoni partono anche se una è vestita con burka e tutto il resto. E poi santo cielo da sempre ci si guarda tra ragazzi lo si faceva anche qualche decennio fa con innocente malizia senza che in primis i prof se ne rendessero conto (quindi ragazzi fatevi furbi non fatevi beccare da docenti bigotte che come tali si comporteranno magari non potendo più dare "il cattivo esempio" o da docenti maschi pervertiti) e nessuno si permetteva di dire ad una nostra compagna, men che meno i docenti, di coprirsi di più se solo aveva una minigonna o una gonna con uno spacco interessante. Sono allibito, c'era più libertà tra i sessi anni fa che ora forse perchè erano i fatidici anni ottanta ma quello che noto ora è che sembra esserci la stessa libertà di un tempo, ma non è vero, perchè alla stessa libertà per es di vestirsi come si desidera, la stessa non di più. esiste però una cappa feroce rappresentata da giudizi moralistici di bassa lega da parte di tutti e poi abbiamo la rete dove basta una foto di una ragazza che magari è giusto con un top o magari bacia una sua amica, che scatta il dileggio dissacrante. Basta siamo davvero alla frutta io questa società così marcia non la posso più accettare. Di provare a comprenderla ho smesso da un pezzo.

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    1. Hai perfettamente ragione.
      Io che ho frequentato la scuola diversi anni dopo rispetto a te (mi sono diplomata nel 2006) non ho mica mai avuto questi problemi.
      Le ragazze si scollavano già allora e nessuno gliel'ha mai vietato.
      Se al prof. cascava l'occhio, non lo faceva notare. Idem ai compagni.
      Come al solito, tanto clamore per nulla.

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  2. Perché questa insegnante non ha preso i voti e si è fatta suora?
    Questi sarebbero i docenti formati dai 24 CFU? Oppure è un residuato della vecchia scuola andato in crisi durante la DAD?
    Che squallore, che bigottismo da femmina frustrata. Fanno benissimo studenti e studentesse a protestare!

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    1. Infatti.
      Voglio proprio vedere se lei fa lezione con la tuta chiusa fino al collo anche in primavera!

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  3. Concordo con Daniele qui sopra. Pure quand'ero ragazzo io – sì, i famosi anni '80 – le ragazze si vestivano con top e altra roba del genere a ginnastica: è una moda ricorrente. Non ho mai incontrato nessun insegnante così bacchettone da indignarsi per questo abbigliamento. E del resto un ragazzo magari snello e muscoloso che si mostra a torso nudo non avrebbe lo stesso effetto sulle ragazze? Questa prof dev'essere nata ai tempi dell'inquisizione ed essere rimasta ibernata fino ad ora!
    Tutto ciò, però, non è che la dimostrazione che, dopo un periodo di apparente libertà di espressione che sembrava preludere a un modello sociale più moderno, siamo tornati brutalmente indietro di secoli. L'Italia è sempre un paese dove governano i preti! Ci vorranno ancora centinaia di anni prima che l'equivalente dell'ormai sepolto DDL Zan possa venire accolto.

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    1. Non credo che nel bigottismo generale degli Italiani influisca la presenza della Chiesa.
      Chi nasce ottuso, ci muore, a prescindere dal colore del proprio partito o dalla fedeltà in un Dio piuttosto che in un altro.
      Resta, però, che l'italia (volutamente minuscolo) è indietro anni luce in quanto a libertà di pensiero e di espressione.

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    2. Concordo sugli ottusi; gran parte del clero però ne fa parte, e hanno una notevole influenza sulla gente, anche sui semplici indecisi.

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  4. Buongiorno Claudia, nn sono concorde quanto letto sopra. Quanti stupri nascosti?
    Quante violenze non denunciate?
    Quanti maschietti sono pronti?
    La violenza denunciata è una punta di hisberg
    Sono per le tute ampie

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    1. Caro Andrea, magari venissero stuprate solo le donne in minigonna.
      Allora io potrei uscire tranquillamente giorno e notte nelle più sperdute periferie, visto che indosso sempre e solo pantaloni scuri e maglie ampie.
      E invece no. Ho paura. Perché sono donna, e la prudenza in questa società brutale non è mai troppa.
      L'abbigliamento più spigliato non ha nulla a che vedere con la possibilità di essere stuprati o molestati. Su questo non transigo!

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  5. Hm, io sono dell'opinione che a scuola ci si vesta da scuola, non da spiaggia.

    Ci sono sport in cui si va necessariamente in costume (vedi il nuoto). Però per la lezione di ginnastica l'abbigliamento dovrebbe essere standard (pantaloncini / pantaloni lunghi e maglietta / maglia, a seconda della stagione).

    Non sto assolutamente "giustificando" gli stupri o le molestie. Per come la vedo io, c'è un codice di abbigliamento per ogni situazione. In chiesa ti chiedono di coprirti le spalle (per dire), a scuola si va vestiti da scuola, a ginnastica da ginnastica.

    Quando uno va a lavorare in banca o come insegnante è richiesto un certo decoro no? Idem per uno studente.

    Ci sono regole, punto.

    La libertà non è fare quello che cavolo ci pare, è essere coscienti delle regole e rispettarle, degli altri e rispettarli, di noi stessi e rispettarci.

    Questo è come la vedo io.

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    1. Sono d'accordo sul codice di abbigliamento, ma hai mai visto un docente chiedere ai maschi di non indossare quegli orribili jeans col cavallo sceso che fanno intravedere i boxer, ad esempio?
      Io no...

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    2. Quello dovrebberlo chiederlo. Io non sono un docente, e i miei figli non vanno vestiti a quel modo, quindi non so se lo chiedono. Suppongo di sì però... O no?

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    3. Neanch'io sono una docente, ma aspetto mio figlio, ogni giorno, davanti ad una scuola elementare che, però, ospita anche le medie, e vedo uscire ragazze e ragazzi vestiti davvero in modo imbarazzante.

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  6. Io sto con la professoressa Claudia.
    Non è una questione di essere puritani o nel non voler distrarre i compagni maschi.
    Perchè queste ragazze non possono utilizzare una normalissima maglietta durante l'ora di educazione fisica?
    Questa tanto decantata libertà, negli adolescenti va sempre un pò indirizzata - te lo dico da mamma di tre figli maschi tra i 14 e i 18 anni.
    A scuola ci vogliono regole, a partire dall'abbigliamento.
    Il top no, non è adeguato.

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    1. A scuola ci vogliono regole, è giusto.
      Ma le norme devono essere universali e non indirizzate solo alle femmine o solo ai maschi.
      Perché, da madre di tre figli maschi, dovresti sapere come si conciano alcuni coetanei dei tuoi ragazzi, e nessuno li ammonirebbe mai. A scuola, s'intende.

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    2. Nelle scuole che frequentano i miei figli altrochè se vengono ammoniti!!So di ragazzi non ammessi a scuola per pantaloni troppo stracciati.
      Le regole ci sono sia per le femmine ma anche per i maschi, sta anche a noi genitori mettere dei paletti.

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    3. Che bella notizia.
      Quelle sì che son scuole, allora!

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  7. Il decoro nell'abbigliamento deve essere valido per tutti , uomini , donne ,
    ragazzi e ragazze . Perchè non fare ginnastica con una tuta o pantaloncini
    corti più che comodi ?
    Buona serata . Besos .Laura

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    1. Infatti.
      Meglio tutti ben coperti. Studenti e studentesse.
      Bisous.

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  8. Un paraocchi, perché no :D
    A parte gli scherzi, giusta protesta, però dai, un po' di decoro generalizzato a scuola.

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  9. Io penso che a scuola si debba andar vestiti da scolari. E che indosso gli scolari dovrebbero portare abiti "normalmente coprenti". I top possono essere indossati fuori, per fare educazione fisica non servono.

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    1. Mi sembra giusto, ma le norme dovrebbero riguardare entrambi i sessi e non penalizzare soltanto le ragazze.

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