domenica 10 ottobre 2021

Si stava davvero meglio quando si stava peggio?

 
Il 10 ottobre del 1813 nasceva Giuseppe Verdi, celebre compositore italiano.
Per dedicargli il mio almanacco della domenica, ho letto tantissimi suoi aforismi, ma ne ho scelto uno che ci permetterà di riflettere in merito al classico detto "si stava meglio quando si stava peggio".
Secondo Giuseppe Verdi, infatti, tornare al passato sarebbe l'unica soluzione per progredire davvero.
“Torniamo all'antico
e sarà un progresso.”.
Ma è proprio così, secondo voi?

Lunedì scorso il mondo faceva i conti con l'impossibilità di utilizzare i maggiori social network per ben sei ore.
Per tanti, il temporaneo disservizio è stata una manna dal cielo, in quanto avrebbe permesso di riassaporare le cose che contano davvero, senza lasciarsi distrarre dal web.
Perché sì, viviamo in un'epoca in cui facciamo un uso spesso spropositato dei social e abbiamo dimenticato cosa significhi chiacchierare con un amico, o persino col partner, senza controllare le notifiche ogni cinque minuti, o scrollare la homepage di qualche sito.
E' inutile negarlo, ma davvero sarebbe meglio tornare indietro, a quando tutto ciò non esisteva?

Il progresso ci toglie tanto in termini di emozioni e sentimenti, ma ci regala al tempo stesso un universo meraviglioso che, vent'anni fa, non potevamo neppure immaginare.
Siete d'accordo?
Oppure il vero progresso, come sosteneva il compositore e Senatore, sarebbe proprio tornare alle buone vecchie abitudini?

46 commenti:

  1. Nettamente d'accordo con Verdi. L'universo meraviglioso è quello dei contatti umani, delle esperienze condivise, quando li si ha.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco, averli non è proprio così scontato.
      Però diciamo che ognuno di noi dovrebbe impegnarsi per intessere relazioni reali, e non solo virtuali.

      Elimina
    2. Ad avere attorno persone con la stessa voglia e qualche interesse/passione in comune, senz'altro. Sennò ovvio cercare affinità attraverso i social.

      Elimina
  2. Il progresso ha anche i suoi lati negativi, ma chi dice che era meglio una volta non ha la visione complessiva di com'era una volta. E una volta i lati negativi erano molto ma molto maggiori.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Probabilmente, chi dice che si stava meglio prima non ha vissuto consapevolmente quel che accadeva.

      Elimina
  3. Non so se si stava meglio nel passato ..come donna direi proprio di no!!
    Ho ricevuto un messaggio da una ragazza ..sai senza social x 1 giorno si stava bene...dovrebbero farlo più spesso di togliermi toglierci questa frenesia da social...risposta ..ma non è che devono farlo loro ..puoi farlo tu !!
    SPEGNI CELLULARE!!!

    Serena domenica❤

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tutti possiamo fare a meno della tecnologia per qualche ora o giorno.
      Basta volerlo.

      Buona domenica a te. 😘

      Elimina
  4. Se si limita il discorso ai social... boh, non saprei. Però in generale non tornerei mai indietro, anche solo a venti-trent'anni fa. Pensiamo soltanto alla medicina: oggi è possibile fare una gastroscopia transnasale o una laparoscopia, interventi assolutamente non invasivi che fino all'altro ieri parevano impensabili. E' assurdo lamentarsi del progresso.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Effettivamente basterebbe pensare ai progressi della medicina per sentirsi felici di vivere in quest'epoca.

      Elimina
  5. Secondo me alludeva a questioni artistiche. Alla musica, insomma. Magari voleva esaltare qualche modo di comporre o i modi musicali che si usavano in antico. A quanto ne so, la musica gregoriano ad esempio, tratta da Gregorio e Ambrogio dalle forme modali greche, è un toccasana per l'anima.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non saprei.
      Potrebbe anche essere, ma non escludo a priori che si riferisse alla società.

      Elimina
  6. Io che ho vissuto da ragazza negli anni 60' 70' 80' dico che si viveva
    meglio allora . Molte amicizie , domeniche a pattinare o in casa di
    qualcuna a ballare , cinema al pomeriggio o sera , scampagnate con pane
    salame ,sopressa , noci , castagne e vino del contadino e giradischi
    portatile .
    Come casalinga devo dire che si stà meglio adesso con tutte le comodità
    che alleggeriscono il lavoro quotidiano .
    Kris ha ragione , la medicina e altro hanno fatto passi da gigante ma ,
    oggi come ci troviamo ? Con il Covid che limita la vita e fatto importante ,
    trovare lavoro . E il bum economico ormai alle spalle .
    Buona Domenica . Laura ***

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il boom economico é ormai un ricordo lontanissimo, purtroppo.
      Infatti la disoccupazione alle stelle è forse l'aspetto peggiore della società attuale. Da qui a barattarla col passato, però, ce ne vuole.
      Buona domenica a te. 😘

      Elimina
  7. Buongiorno e buona domenica Claudia
    Pensavo a 2 mesi fa alla notte di San Lorenzo quando a quest'ora pensano già cosa mettere nello zaino e partire per l'altra cosa
    Nnon è vero che a dietro ci stava meglio ci si accontenta va di più di quello che avevamo Oggi la pubblicità ci ha fatto troppo esigenti
    Occhi grandi e braccia forte dice un proverbio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che si sia persa la capacità di accontentarsi è verissimo.
      Oggi abbiamo tanto, ma pretendiamo sempre di più, sminuendo quel che possediamo.
      Forse trent'anni fa l'arte di accontentarsi era pane quotidiano.

      Elimina
  8. Dipende a cosa ti riferisci:dal punto di vista sociale era meglio una volta,ma vuoi mettere la comodità del cellulare e dei social.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tutto quello che abbiamo oggi, se utilizzato con coscienza, ci permetterebbe di vivere benissimo.
      Il problema è che l'uomo è un po' masochista e tende a complicarsi la vita. Altrimenti, perché avrebbe inventato le armi e la guerra?

      Elimina
  9. Ogni epoca ha i suoi pro e i suoi contro. L'essere umano, invece, è sempre più o meno lo stesso, se uno va a guardare nel dettaglio. Quanto alla tecnologia, il problema sta nell'uso che se ne fa, non nel fatto che esista. Lo so che suona banale, ma penso che cellulari e compagnia siano una grande invenzione, solo che bisognerebbe usarli quando servono e non, come certo persone, usarli come surrogati della vita vera. Perciò no, io non tornerei al passato se non altro perchè, in quanto donna, la libertà che ho ora nel passato non l'avrei ^___^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Effettivamente noi donne non avremmo tutti i diritti che abbiamo oggi. Per quanto la strada verso l'equità sia ancora lunghissima e in salita, ma i traguardi raggiunti restano importantissimi.

      Elimina
  10. Difficile rispondere, ci sono i pro e i contro in entrambi i casi, e dipende poi a cosa ci si riferisce, il discorso di Olga per esempio ci sta pure.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non sappiamo a cosa si riferisse Verdi, né possiamo fare un discorso univoco.
      I fattori da considerare sono tantissimi. Ma, tutto sommato, ritengo che oggi si viva molto meglio.

      Elimina
  11. Buonissime le castagne.
    Quand'ero bambina abitavo in una casa col camino, e le facevamo spesso.
    Sul gas o nel forno elettrico non hanno lo stesso sapore.
    Gotedevele anche per me.
    Un bacio 😘

    RispondiElimina
  12. Sicuramente preferisco i contatti umani, la tecnologia può aiutare, ma non deve sostituire l'uomo e le relazioni.
    Buona domenica.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La tecnologia va sempre più sostituendosi all'uomo, invece.
      Buona domenica a te.

      Elimina
  13. L’uomo non conosce l’equilibrio. Questa è l’unica verità.

    RispondiElimina
  14. Il detto "si stava meglio quando si stava peggio" è eccessivamente generico, ed è noto che più un interrogativo è generico, più è ampio il ventaglio di risposte possibili. Se la domanda fosse più mirata è ovvio che sarebbe più facile rispondere.

    Se restiamo al discorso social, o più in generale internet, un aspetto che generalmente sfugge è che la tecnologia, oggi, ha raggiunto livelli di invasività in virtù dei quali non la possiamo più considerare come qualcosa in mano nostra da gestire a nostro piacimento. Voglio dire che non vale più il discorso secondo cui la tecnologia è buona o cattiva a seconda dell'uso che se ne fa, ma il problema va inquadrato nella domanda cosa può fare lei di noi. Siamo liberi, oggi, di non avere un computer? No, non lo siamo. Siamo liberi di non avere il cellulare? No, non lo siamo. Se un genitore, oggi, nega il cellulare al figlio, non lo priva solo di un apparecchio tecnologico, ma lo priva della possibilità di socializzare, perché la socializzazione, oggi, che piaccia o no, passa di lì. Ciò significa che l'idea che la tecnologia sia buona o cattiva a seconda dell'uso che se ne fa non vale più, e la domanda da farsi non è più cosa possiamo fare con essa ma cosa può fare lei di noi.

    D'altra parte questa cosa è verificabile da ciò che hanno scritto quelli che per qualche ora sono stati costretti a staccarsi dai social. C'è chi ne ha approfittato per leggere un libro, c'è chi si è messo a cucinare, c'è chi ne ha approfittato per andare a trovare qualche amico o parente o per telefonare o parlare con qualcuno. E perché queste cose si fanno quando i social vanno in tilt? Perché quando i social funzionano si sta sui social. Sto generalizzando ed estremizzando, naturalmente, ma lo faccio per indicare la direzione del discorso.

    Se poi questo dominio della tecnologia sia un bene o un male, se ne può discutere. Per quel che vale, io sono abbastanza vecchio da poter raccontare di aver vissuto un'infanzia e un'adolescenza senza cellulari e senza internet, e le ricordo come i periodi più belli e gioiosi della mia vita. Un nativo digitale di oggi, tra cinquant'anni potrà dire la stessa cosa?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io ho 34 anni e ho vissuto la mia adolescenza senza internet, dunque con un cellulare che serviva solo a fare gli squilli (che erano molto più eloquenti di mille smiley), a telefonare e ad inviare pochi SMS.
      E sì, si stava benissimo. Ma non mi pare che oggi si viva peggio.
      L'assenza di valori ha ben poco a che vedere con l'avvento della tecnologia. Si tratta di un problema della società di cui potremmo discorrere per ore.

      P.S. Visti gli accadimenti degli ultimi due anni, privando un ragazzino dello smartphone o di internet gli si impedisce persino di studiare. 😔

      Elimina
  15. Esatto, gli si impedisce perfino di studiare. E questo la dice lunga relativamente al discorso se la tecnologia sia uno strumento in mano nostra o viceversa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti ancora oggi, a distanza di quasi tre anni scolastici dall'inizio della pandemia, c'è chi non ha ancora la possibilità di seguire le lezioni a distanza, e non può che rassegnarsi, poiché quelle in presenza non vengono garantite al cento per cento.
      Se pensiamo che persino in tempo di guerra si andava a scuola...

      Elimina
  16. Da alcuni giorni sono tornato alle letture cartacee così la sera per addormentarmi ho un buon libro, invece di starmene con il cellulare in mano per ore...
    Fra l'altro ho scoperto che in città c'è pure un caffè letterario proprio al di sopra della libreria Mondadori e sto valutando, uno di questi pomeriggi, di approfittarne... :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un caffè letterario? Vengo anch'io! :-)

      Elimina
    2. Anche nella mia città c'è un caffè letterario.
      Dovreste venire entrambi. 😅

      Elimina
    3. Uno in Puglia, l'altro in Sicilia. Uhm, direi decisamente fuori mano :-)

      Elimina
    4. Beh, mica devi venirci in un unico viaggio. Fanne due diversi.

      Elimina
    5. Mia moglie è da un po' che dice di volere venire a vedere i trulli. Appena ci decidiamo, vengo a fare un salto anche al caffè letterario :-)

      Elimina
    6. Ottimo. Ricordati di avvisarmi, così vi offro il caffè.

      Elimina
    7. Ciao Andrea, sei dell'emilia-romagna, che è anche la stessa regione di Giuseppe Verdi e... Caspita! Una delle mie regioni d'Italia preferite! ... Ne ho una visione troppi idealizzata? :O
      mi immaginavo un caffè letterario ad ogni angolo, da quelle parti ;)

      Elimina
  17. Ciao Giurassico Ale. Se devo essere sincero non so se dalle mie parti ci siamo caffè letterari, non mi sono mai interessato alla faccenda, a dire il vero. Mi informerò.
    Per quanto riguarda l'Emilia-Romagna, è la regione più bella d'Italia, e non lo dico perché sono romagnolo purosangue da un po' di generazioni, ma perché è così :-)
    No, dài, scherzo, è una regione che ha i suoi pregi e i suoi difetti, come tutte, del resto ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La regione più bella d'Italia è la Puglia. Non scherziamo! 😂😂😂😂😂

      Elimina
    2. Azz, è vero, m'ero dimenticato che siamo nel blog di Claudia! 😁

      Elimina
    3. La nostra Italia è così bella, che vi perdono.
      Anche se nei miei infiniti viaggi mancano, casualmente, proprio l'Emilia e la Sicilia.
      Ma recupereró.
      Quest'anno ho provato a prenotare qualche giorno in Sicilia, a novembre, ma ho scoperto che è tutto chiuso. Noi, purtroppo, in estate lavoriamo più di tutti e le ferie ci toccano nel mese dei morti. 😔

      Elimina
    4. @Andrea
      non volevo scivolare nel campanilismo, infatti 👍

      Elimina
  18. In tutte le cose bisognerebbe saper usare equilibrio, che spesso è più facile a dirsi che a farsi. Credo che il nostro non sia un cattivo tempo e penso non lo fossero neanche quelli passati, ma dire che uno sia stato o è migliore degli altri lo trovo inutile. Ciascuno ha diritto ad un solo tempo ed è quello che vive, tutto il resto non conta, sono domande che personalmente non mi pongo.
    Baci.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sei sempre molto saggia.
      Direi che fai bene a non porti questi quesiti e a vivere al meglio il tuo presente.
      Un bacio.

      Elimina

Per colpa di chi ne ha abusato, minando l'atmosfera familiare che si respira su questo blog, sono vietati i commenti anonimi, così come quelli polemici e offensivi.
Se non prendi la vita con filosofia e ami mettere zizzania, sei nel posto sbagliato.