mercoledì 6 ottobre 2021

Unicef: un giovane su sette ha un disturbo psichico

 
Secondo il rapporto "On My Mind: Promoting, protecting and caring for children’s mental health" diffuso ieri dall'Unicef, un giovane su sette, tra i 10 e i 19 anni, soffre di un disturbo psichico quale ansia, depressione, e simili.
Inoltre, tra i 15 e i 19 anni, il suicidio è la quarta causa di morte più diffusa.
Eppure, i governi continuano ad investire appena il 2% delle risorse sanitarie nella salute mentale dei cittadini, nonostante la pandemia abbia ulteriormente inasprito i dati.

Secondo la direttrice dell'Unicef, infatti, le restrizioni degli ultimi mesi hanno creato notevoli disagi tra i giovani, compromettendone la salute mentale.
Personalmente, da madre di un bambino di cinque anni, non ho mai sottovalutato l'influenza negativa dei vari lockdown e simili sui piccoli, e ho provato più volte a sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema.
In realtà, però, non ho potuto far altro che osservare silente la sofferenza di mio figlio, a causa di leggi scellerate che gli hanno tolto ogni linfa vitale.

Stando alle ricerche effettuate dall'Unicef, infatti, un bambino su sette è stato vittima, negli ultimi due anni, di confinamenti, e ben 1 miliardo e 600 milioni di studenti hanno dovuto interrompere le lezioni in presenza, per dedicarsi alla didattica a distanza (laddove le condizioni economiche e familiari glielo permettessero).
Tutto questo ha contribuito a rendere i giovanissimi ansiosi, preoccupati e perché no, arrabbiati.

Tra i 15 e i 24 anni, inoltre, uno su cinque dichiara di essere angosciato e di aver sperimentato la depressione sulla propria pelle.

Insomma, è il momento di fare qualcosa, prima che la situazione peggiori ulteriormente.
Ricordiamoci che i giovani non sono tutti fannulloni, svogliati e senza valori, come si tende a pensare, anzi.
Quindi, impariamo a non giudicare gli altri (a prescindere dalla loro età) e a tendere una mano a coloro che attraversano periodi difficili, psicologicamente parlando.

Inoltre, se ci sentiamo soli, ansiosi o instabili, non sottovalutiamo l'importanza di chiedere aiuto agli esperti.

27 commenti:

  1. Numeri che trovo spaventosamente tristi. 😱🙁
    C'entrano le necessarie restrizioni che abbiamo avuto, ma sono convinto che anche prima ci fossero dei disagi, solo che non ci si puntava il riflettore.

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    1. Sicuramente i disagi sono preesistenti, ma in molti casi la pandemia ne ha creati di nuovi.
      Resta che il fattore psicologico non andrebbe mai trascurato, a prescindere dal momento storico.

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  2. Numeri impressionati!I genitori non devono trascurare gli allarmi.

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    1. Esatto.
      Molte volte sono proprio i genitori a minimizzare i fatti.
      Buona giornata.

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  3. il 90% son bravi ragazzi ,studiosi ,lavoratori che si danno da fare ..è che vogliamo solo vedere i fannulloni viziati , ok ci sono ..ma sono una minima parte ..
    ed il mal di vivere colpisce anche loro,spesso , più di quanto crediamo ..e spesso lo sottovalutiamo ..questo però c'era anche quando ero adolescente , il mal di vivere c'è sempre e penso ci sarà sempre purtroppo..però se invece di dire ;di cosa ti lamenti hai bella vita ..etc etc provassimo a chiedere :come va? parliamone ..
    invece si dice dai tirati su ! non far il lagnoso!..e poi vedi chi vola dalla finestra , si taglia i polsi ,si spara..o ingerisce pillole ..
    ok adolescenza è un periodo difficile per i figli ed i genitori ..ma parliamo ..anche urlando se serve ..ma non facciamo finta che tutto va bene ..
    ciao

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    1. Esattamente.
      Si tende a pensare che i giovani d'oggi non possano lamentarsi, soltanto perché non hanno vissuto la guerra, la fame, e simili.
      Ma non capisco perché si debbano sempre misurare le sofferenze.
      E' come se io, orfana a 24 anni, dicessi a un uomo di cinquanta che soffre per la recente perdita di suo padre che è un imbecille e che dovrebbe vergognarsi a versare una sola lacrima, visto che si è goduto il genitore per metà della sua vita.
      Non è giusto paragonare persone e situazioni.

      Se i giovani d'oggi soffrono, avranno le loro motivazioni, ma sicuramente questo non fa di loro degli stupidi ingrati o inetti!

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  4. La gioventù è un momento tutt'altro che facile nella vita di un essere umano. Ci sono le incertezze per il futuro, i grandi ideali che spesso non si realizzano, il desiderio d'esser sereni e divertirsi, le prime delusioni. Bisogna aver la capacità di infondere coraggio ai giovani e mai abbatterli o demotivarli dinnanzi ad una vita che è dura ma che deve essere comunque affrontata con determinazione ma anche cogliendo e assaporando quei momenti positivi che ci danno la forza per andare avanti. Non ci sono giovani cattivi e irrecuperabili e giovani belli, bravi e perfetti ma le possibilità e le capacità di tutti vanno incoraggiate al massimo.

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    1. Sono completamente d'accordo con te e sono felice che tu abbia detto la tua.
      Quando avevo 15 o 16 anni, non mi mancava nulla (come si suol dire), ma ricordo bene che desideravo spesso addormentarmi e risvegliarmi direttamente a trent'anni, come se quest'età rappresentasse la piena realizzazione per ciascuno di noi.
      Effettivamente, durante l'adolescenza, le aspettative proprie e dei genitori sono altissime, e non è facile vederle realizzate.
      Per quanto si possa cercare di non dargli peso, è inevitabile cadere nella trappola di non sentirsi abbastanza bravi, intelligenti, belli.
      Poi, ovviamente, c'è anche chi soffre per motivi ben più seri, ma non per questo esclusivi.
      Insomma, se tutti la smettessimo fi giudicare gli altri (anche i giovani, s'intende), probabilmente molte forme d'ansia o di depressione scomparirebbero. Ne sono convinta.

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  5. Mi fa piacere che la scuola di Michelle si sia attivata con appositi sostegni psicologici, anche se temo che un'oretta alla settimana non basti.
    Spero, infatti, che le scuole di ogni ordine e grado, in tutta Italia si muovano in questa direzione, e cioè garantendo agli iscritti apposito sostegno psicologico.

    Proprio perché conosco la tua situazione, so che parli con cognizione di causa e che non augureresti a nessuno di dover far uso di questi farmaci. Giovani e adulti.
    Un abbraccio.

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  6. Mi viene da dire che il lockdown ha dato il colpo di trazia, ma che i problemi c'erano già prima, in molti casi sono stati esasperati. Con una mia amica che ha figli più piccoli dei miei che frequentano ancora le superiori, ci chiediamo spesso come sia possibile che metà della classe soffra di ansia, attacchi di panico e così via. E questo prima della pandemia. Un'altra mia amica che insegna alle medie mi conferma che il numero di ragazzini con dei problemi aumenta ogni anno. Io non sono una psicologa e quindi non so come mai sono così mal ridotti - ripeto, anche prima del lockdown, quindi immagino il livello di disagio che possano aver raggiunto quelli che stavano già male prima, se perfino quelli che stavano bene ne hanno patito.

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    1. Mi chiedo anch'io come sia possibile.
      Io che non sono una psicologa ma, come te, sono una madre.
      La serenità di mio figlio ha la priorità assoluta nella mia vita, ma so che questo non basterà a renderlo un adolescente in salute.
      Spero, però, che non perda mai il suo equilibrio, anche grazie all'amore e alla presenza dei suoi genitori.

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  7. Nella fascia che va dai 10 ai 25 anni i suicidi sono la seconda causa di morte. Si stima che siano circa 400 i giovani che ogni anno si tolgono la vita. I telegiornali in genere tendono a non parlarne, anche per evitare processi di emulazione. Le restrizioni dovute al covid hanno in una certa percentuale aggravato il fenomeno, ma il disagio giovanile che ne sta alla base affonda le sue radici in tempi lontani, e questo, tra l'altro, dovrebbe spingere tutti a porsi delle serie domande circa il modo in cui abbiamo impostato la nostra società.

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    1. Effettivamente il rischio di emulazione è sempre un grosso problema. Però, forse, il fatto di non parlarne non aiuta questa causa. 😔

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  8. Secondo me questi ragazzini erano pieni di turbe anche prima.
    E non lo dico con strafottenza, lo dico con dispiacere.
    Io lavoro con tanta gente di ogni fascia d'età e ne vedo di tutti i colori. Genitori assenti, figli allo sbando, bambini perennemente attaccati a tiktok oppure che fanno quello che vogliono mentre le madri li ignorano completamente. Le restrizioni non hanno fatto altro che enfatizzare e portare all'estrema sintesi un disagio diffuso che purtroppo c'era già. E ora sarebbe il caso di riprendere in mano la situazione e iniziare ad ascoltarli questi ragazzini, indirizzarli, essere più presenti nelle loro vite.
    Un abbraccio.

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    1. Ecco, come dicevo a Guchi, non so se l'amore e la presenza possano bastare da soli ad evitare l'insorgere di questi problemi, ma farò di tutto affinché sia così.
      I giovani dovrebbero sempre poter contare sui propri genitori, senza inutili paure.
      Ma in molte famiglie non si respira un clima sereno.

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    2. Claudia tu sei una mamma molto presente, che coinvolge suo figlio nella propria vita, che lo rende sempre protagonista.
      Io parlo di famiglie in cui questo dialogo, in cui questo amore, è quasi del tutto assente.
      Un abbraccio.

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    3. Purtroppo temo che le famiglie a cui fsi riferimento rappresentino la maggioranza di quelle esistenti in quest'epoca. 😔

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  9. Sono numeri che mi inquietano e mi lacerano la pelle ma non mi sorprendono. Se già prima del covid questi dati erano in crescita, il covid poi ha peggiorato molto la loro situazione

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    1. A me sorprendono, invece, perché quasi non vorrei crederci.
      Mi sembra così ingiusto.

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  10. Sono d'accordo con Dama , problemi interiore dovevano essercene anche
    prima . Forse i genitori non hanno capito . Il Virus poi li hanno esasperati
    al punto di cadere nel buco nero .
    Un ragazzino che abita qui , ha incominciato a drogarsi . Quando la Mamma
    se ne è accorta e gli ha detto che chiamava i carabinieri , lui si è
    gettato dalla finestra . Tutta la cittadina ne è rimasta scossa ; anch'io .
    Buona giornata . Bacione . Laura

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    1. Oddio che tragedia.
      Forse questa madre poteva avere più tatto, ma non si è mai preparato a certe situazioni.
      Speriamo sempre che non ci riguardino mai in prima persona. 😔

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  11. I giovani di oggi sono diversi dai giovani di ieri, anche questo purtroppo conta.

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    1. Sicuramente sono più fragili, ma non perché vengono (tutti) viziati eccessivamente. Sarà la società che è più dura? Chissà.

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  12. Sicuramente la pandemia ha lasciato molti problemi, compresi quelli psichici.
    Saluti a presto.

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  13. il problema c’è da sempre ma non vogliamo vederlo, le istituzioni continuano a non vedere certe realtà, continuano a sottovalutare il problema. Ciò che stiamo vivendo sicuramente ha accentuato tutto.

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    1. Ha accentuato un problema già grave e troppo sottovalutato, come tu dici.

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