lunedì 23 novembre 2020

Gli Italiani si laureano solo se figli di laureati?

 
Secondo un'indagine condotta da AlmaLaurea, la maggior parte degli studenti italiani si laurea soltanto se ha un genitore a sua volta laureato.
In caso contrario, infatti, solo un ragazzo su sette riesce a portare a termine gli studi.
Nel caso in cui in famiglia vi sia un notaio, un medico o un avvocato, inoltre, seguire le orme del proprio caro sarebbe praticamente inevitabile, sebbene non sempre con successo.

Dov'è finita, allora, la meritocrazia?
Davvero se sei figlio di genitori umili non potrai costruirti un avvenire facoltoso? Sicuramente, se sarai abbastanza determinato potrai realizzare il tuo obiettivo, ma con molta fatica in più rispetto a chi si ritrova la strada spianata per ragioni "ereditarie".

Insomma, mi sono ricordata che mi ero già occupata di qualcosa di analogo, e ho trovato un post di circa due anni fa, in cui parlavo, appunto, della necessità di laurearsi.
A colpirmi è stato il commento del compianto Vincenzo Iacoponi (che ricordo con rispetto), testimonianza perfetta dell'argomento odierno.
Ho deciso, quindi, di riproporvelo di seguito, pensando che possa servire ad arricchire il dibattito, nonché ad omaggiare quello che per molti di voi è stato un amico o compagno di viaggio.


Se vi interessano i dettagli dello studio, vi invito, infine, a visitare il sito del Corriere della Sera.

36 commenti:

  1. Credo che la laurea possa essere presa anche da figli di non laureati, diverso il discorso per chi ville feste certe professioni come ad esempio il notaio...

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    1. In teoria anche un notaio dovrebbe avere la possibilità di fare carriera pur provenendo da una famiglia umilissima. 😔

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  2. Ecco, concordo con Dani! Alla fine negli anni 2000 c'è stato il boom dell'università...Poi sì, il problema è che per farsi strada in alcune professioni bisogna avere un appoggio ..

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    1. La classica spintarella?
      In questo caso si tratta proprio di eredità, altro che.

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  3. dissento io sono una eccezione
    ma la laurea l'ho sbagliata dovevo fare agraria o botanica e invece chimica
    non si può avere tutto
    Buon lunedì di sole e -4 ma è così che vive un vero montanaro.

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    1. Quindi in famiglia non avevi nessun laureato? Però scommetto che i tuoi figli lo siano.
      Lo studio è stato condotto su un target piuttosto giovane.
      Magari ai tuoi tempi la meritocrazia esisteva ancora.

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  4. Mio padre è laureato e mi ha fatto due balle così per farmi studiare. Mi mancavano 10 esami (avevo la media del 27) e svariati tirocini in Psicologia quando ho trovato lavoro in banca; per gli ultimi 2 esami ho studiato al lavoro, finché leggendo un libro mi sono resa conto che era un accrocchio di citazioni e non mi dava nulla. Messo in un cassetto e mollato tutto, anche perché non avrei avuto più tempo per fare la pratica necessaria. Mio padre ne fece una malattia, io tuttora non ho alcun rimorso. Ho studiato solo per due concorsi interni e ho appena passato l'ultimo, e ora penso di fermarmi, non ho più la memoria dei vent'anni!

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    1. Caspita. Complimenti per aver passato il concorso! Tuo padre ne sarà orgoglioso, anche se non può chiamarti dottoressa. 😉

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  5. Indagine manipolata.
    Nel senso che prende i dati statistici e ne ricava per induzione le origini.
    Tra le sole persone che conosco potrei elencare decine di famiglie in cui le affermazioni di tale indagine sono confutabili.

    I favoritismi a danno della meritocrazia esplodono piuttosto nel passaggio dall'ambiente universitario a quello del lavoro.

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    1. Non saprei dirti, francamente, se l'indagine sia attendibile.
      Mi è sembrata soltanto un ottimo spunto per aprire una discussione, alla luce anche della testimonianza di Vincenzo.

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  6. Sia io che mio marito proveniamo da una famiglia di operai, mio marito ha fatto solo le medie e fa l'operaio, io ho un diploma, ma i miei figli hanno fatto l'università, si sono laureati con lode e ora fanno il lavoro che amano.
    Nella mia cerchia di conoscenze molti ragazzi sono laureati anche se i genitori non lo sono.
    Sono d'accordo che spesso non esiste la meritocrazia, ma se una persona è valida avrà modo di dimostrarlo.
    Simona

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    1. Sono molto felice del fatto che i tuoi figli abbiano raggiunto l'obiettivo prefissato con ottimi risultati.
      Sono sempre stata fermamente convinta che volere è potere, al di là di qualsiasi sollecitazione o impedimento esterno.

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  7. Sulla meritocrazia no comment, non credo che esista in questo paese se non in dosi minime; sull'altro discorso, basandomi sui miei figli e su quelli dei mieie amici, direi che non è così automatico. Ne conosco di quelli che si sono laureati senza problemi pur avendo genitori solo diplomati, altri al contrario non hanno fatto l'università o l'hanno abbandonata pur avendo almeno uno dei genitori laureati.

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    1. Sicuramente le casistiche sono infinite, e per fortuna non si può fare di tutta l'erba un fascio.
      La meritocrazia, invece, è morta e sepolta da un pezzo.

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  8. Anche io penso bisogni fare due discorsi differenti: la laurea è un traguardo raggiungibile sicuramente con meno difficoltà rispetto a quanto poteva accadere ai nostri genitori o nonni.
    Per quanto riguarda la meritocrazia è tutto un altro paio di maniche.
    Ho un cugino musicista, giovane e talentuoso, qualche anno fa ha superato brillantemente i passaggi per entrare nella banda di un corpo militare. Ai colloqui finali gli è stato chiesto, senza nessun imbarazzo: " Da chi sei raccomandato, chi conosci?", alla risposta " Nessuno" il suo percorso si è interrotto. Delusione tanta rabbia!

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    1. La carriera militare è purtroppo colma di raccomandazioni e non è, ahimè, solo un pregiudizio.
      Purtroppo, però, non accade solo lì.

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  9. Un pensiero comune che andrebbe sradicato, ci sono molti esempi di persone umili divenuti grandi.

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  10. Io purtroppo ho solo la licenza media (a parte un pacco di diplomini) .
    Mio marito diplomato , le figlie tutte e due diplomate .
    La piccola voleva iscriversi ad architettura , è stata sconsigliata da un
    cugino che insegnava architettura all'Università . Ha trovato lavoro come
    geometra e si è iscritta a Scienze Politiche . Dopo due anni ha dovuto
    mollare , lavorava e studiava fin oltre mezzanotte e...stressata ,deperiva .
    Le ho detto di scegliere , o l'Università o il lavoro , ha scelto il lavoro.
    Poi x amore è andata a vivere in Germania , ha un'adorabile bambina ed è
    felice così . A volte penso , negli anni , come è cambiata la mia vita
    e la sua . Abbiamo fatto le nostre scelte e tutto sommato è andata bene
    per entrambe .
    Tempo fa' dissi alla mia amica olandese che in Italia , il lavoro si
    trovava su raccomandazioni . Ho dovuto spiegarle di cosa si trattava .
    Ineke , non capiva , in Olanda esiste solo la meritocrazia così come in
    altri Paesi .
    Abbraccione one one . Laura

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    1. In Olanda si vive benissimo, non solo sotto il profilo delle raccomandazioni, ma mi rifiuto di credere che queste avvengano solo in Italia.
      Sicuramente all'estero la meritocrazia esiste ancora, ma i "figli di" riescono sempre a scavalcare i rivali.

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  11. Oddio, io credo invece che oggi tutti possano studiare e laurearsi, specie oggi che l'università è diventata basica, a prova di deficienti.
    Oggi davvero si termina subito, senza alcun problema... se ci si mette un po' di impegno.
    Perché oggi chiunque vuole un figlio laureato e sinceramente vedo che sono tanti ad andarci, senza avere genitori laureati: come potrebbe influire la cosa, se non solo in modo "morale" ossia di ambiente?
    Non è che un genitore laureato fa automaticamente un figlio laureato o capace di riuscire...

    Quanto al lavoro, il nepotismo esiste ma a meno che non si parlasse di altissimi livelli di medicina (cliniche private ecc...) anche in questo caso il lavoro si trova.

    Moz-

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    1. Il lavoro con la laurea si trova, dici?
      Senza nessuna raccomandazione?
      Quante persone conosci che lavorano esattamente nel settore per cui hanno studiato, e senza la minima spintarella?
      Io, francamente, nessuna.

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  12. Spesso i figli di genitori laureati frequentano l'Università che portano a compimento.Ma non è sempre così,buon pomeriggio.

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    1. Infatti il post enuncia "nella maggior parte dei casi, non esclusivamente. E meno male.

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  13. Può darsi che i figli di laureati, economicamente, abbiano più risorse per portare avanti gli studi. Chissà.

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  14. Ciao! Secondo me non è solo un discorso di laurea/studi, nel senso che tra i miei ex compagni di Università che si sono laureati c'erano persone con genitori laureati e altre no. Io stessa ho la Magistrale ed ho mamma laureata e papà diplomato.

    I guai e le spintarelle, secondo me, iniziano proprio con il mondo del lavoro... gente che ha cambiato 3 facoltà, è andata fuori corso e ha preso tanti 18 con calci nel culo poi aveva il posticino caldo, spesso proprio per via della famiglia. Altri perfettamente in corso e con lode (me compresa): supplenze precarie (anche per posti che non corrispondono alla tua laurea), stage a 400 euro, lavoretti per arrotondare e così via. E ti parlo di Lettere, una Facoltà di certo non richiestissima e competitiva. In altri ambienti credo sia peggio...

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    1. Una laurea che nel 2006 venne definita di second'ordine, motivo per cui interruppi subito gli studi, riuscendo per fortuna a lavorare subito e sempre.

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  15. Mah...io vedo soprattutto tanti ragazzi anche dall’estero che vengono a studiare medicina qua a Padova.
    Non credo si entri solo per spintarelle sia nella facoltà che poi nel posto di lavoro.
    Sicuramente avere genitori che sanno cos’è l’università aiuta i figli a intraprendere quella strada.
    Io che son figlio di operai potevo solo sperare di diplomarmi.
    Perché i miei non avevano l’intenzione di mantenermi oltre il diploma.
    Ma era la mentalità di allora adesso i tempi son cambiati per fortuna .
    Dei miei amici delle elementari so che di laureato c’è ne solo uno .
    Ha studiato medicina perché gli è morto il fratello di tumore e adesso è diventato primario a Verona di chirurgia.
    Gli altri son tutti diplomati ..che sappia io.


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    1. Che bello il fatto che abbia voluto studiare medicina in ricordo di suo fratello.
      Anche questa è una bella spinta.
      Ma sacro-santa.

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  16. Sta storia che i figli devono seguire le orme dei genitori dovrebbe essere storia passata...insomma un figlio di un muratore deve aver la possibilità di diventare chirurgo. Sociologo. Teologo...e viceversa un figlio di un professore può diventare giardiniere. Pittore.agricoltore...
    Con questo non intendo dire che non si deve studiare o migliorare la propria vita e professione ..importante che sia una scelta autonoma ..senza alcuna spinta ..
    Libertà di fare ciò che si vuole o si puo..
    Ciao

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    1. La libertà di decidere cosa fare è sempre imprescindibile, ma purtroppo alcuni non hanno materialmente la possibilità di realizzare i propri sogni.
      Un bacio.

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  17. Il tuo Andrea è un super uomo. Lo sappiamo tutti. E non poteva essere altrimenti con una madre come te. ❤️

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  18. Sono d’accordo in parte. È quasi normale che un figlio cresciuto con l’esempio di genitori laureati voglia, a sua volta, prendere la laurea, ma la cosa non è automatica, né questo significa che chi non ha genitori laureati non debba frequentare l’università. Generalizzare, in questi casi, è sbagliato: io sono figlia di laureati, mio marito no, eppure lui è diventato avvocato e tutti i fratelli hanno fatto carriere grazie all’università. Poi, certo, se hai un padre con lo studio avviato puoi essere agevolato, ma se sei una capra, rischi di farlo fallire quello studio! Tocca sempre a te dimostrare quello che vali e se lo studio ti è servito.

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    1. Purtroppo di capre negli studi legali ve ne sono a palate.
      Quando papà ha un sacco di soldi, non c'è figlio ignorante che tenga. 😉

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