martedì 10 novembre 2020

Licenziato Johnny Depp per le presunte violenze alla ex moglie: giusto o sbagliato?

 
La notizia circola da qualche giorno, ma ho deciso di parlarne per aprire una riflessione più ampia.
L'attore Johnny Depp è stato licenziato dalla Warner Bros in seguito alla sua sconfitta in tribunale nella causa intentata contro il "Sun", per diffamazione, essendo stato definito "picchiatore di mogli".
Da anni, infatti, Amber Heard (ex seconda moglie di Depp) e l'attore si fanno battaglia in tribunale, accollandosi reciproci maltrattamenti, più o meno dimostrabili.

Non voglio scendere nel merito della vicenda, poiché non sono sufficientemente informata e non ho interesse ad approfondirla ma, come detto, vorrei discutere del licenziamento di Depp.
Ammesso e non concesso che l'attore sia davvero colpevole di aver picchiato la sua ex moglie, in che modo questo dovrebbe influire con la qualità del suo lavoro sul set?

Perché la Worner Bros dovrebbe togliergli il ruolo di Grindelwald in "Animali fantastici e dove trovarli"? Tra l'altro si tratta di un personaggio cattivo, non dell'angioletto senza peccato.

Sarà, ancora una volta, il rognoso politically correct che avanza?

Ripeto, non so se quest'uomo si è davvero macchiato dei reati di cui viene accusato, MA francamente non mi interessa, poiché ritengo che nessuno dovrebbe essere punito nell'ambito lavorativo per errori commessi nella sfera privata.
E attenzione, sono sempre stata assolutamente dalla parte delle donne nel caso di violenze domestiche, quindi non mi sognerei mai di difendere un marito violento, però, desidererei per lui il carcere e non il licenziamento.

Oltretutto, la Warner Bros ha chiesto a Depp di dimettersi, poiché probabilmente non avrebbe potuto licenziarlo per giusta causa.
L'attore ha accettato, forse per non compromettere la sua carriera, sebbene in molti giurino che questo sia solo l'inizio della fine per lui.
Staremo a vedere, ma intanto per me si tratta di una sonora ingiustizia.

26 commenti:

  1. Per me la Warner ha esagerato: l'eventuale reato non collide con la professionalità di Depp.
    A meno che la Warner non voglia ergersi a manifesto contro la violenza sulle donne, ma comunque il metodo è sbagliato, poiché danneggia un potenziale innocente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti.
      Dicono che fino all'ultimo grado di giustizia siamo tutti presumibilmente innocenti.
      In ogni caso, ripeto, la condotta privata di ciascuno di noi non dovrebbe influenzare la sfera lavorativa.

      Elimina
  2. Assolutamente contrario al licenziamento di Depp.
    Quando ci sarà una sentenza di condanna passata in giudicato, Depp dovrà pagare il conto con la giustizia e anche rinunciare alla sua attività di attore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non sono d'accordo.
      Depp dovrà essere arrestato, vorrai dire, e in quel caso smettere di lavorare, per il tempo della reclusione.
      Diversamente, non vedo perché non possa continuare a recitare.
      Se avesse fatto il panettiere, lo avrebbero costretto a non impastare mai più una focaccia?!

      Elimina
    2. E anche a quel punto non credo finirà sul lastrico... 😁

      Elimina
    3. Sicuramente. Infatti il mio discorso era più ampio.
      Non mi piace fare due pesi e due misure solo perché una persona è ricca sfondata e un'altra povera.
      Ripeto, per me quest'uomo potrebbe essere un cameriere qualunque, e la penserei allo stesso identico modo.

      Elimina
  3. A me sembra assurdo che il tutto si basi sulle affermazioni di un giornale. C'è stato un processo in seguito a eventuali accuse della moglie? Questo francamente non l'ho capito. Se è solo basato sull'articolo del giornale è un'ingiustizia al quadrato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No, no.
      Il processo per le accuse della moglie c'è stato eccome, e mi pare non si sia concluso.
      La causa intentata al giornale era per diffamazione.
      Sono due discorsi ben separati che, in entrambi i casi, non giustificano a mio avviso un licenziamento.

      Elimina
  4. Sono d'accordo, sempre bisogna scindere il lavoro con la vita privata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti! Altrimenti saremmo tutti disoccupati, per quanti errori commettiamo nella sfera privata.

      Elimina
  5. È una questione legata all’immagine: la Warner Bros non vuole passare per una casa produttrice che ha in seno un uomo violento (se lo è stato, nel caso specifico nei confronti della ex moglie) o, comunque, che ha problemi con la giustizia. Sono “effetti collaterali”, sanzioni “amministrative” comminate alle eventuali sanzioni penali.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È il solito politically correct.
      Diciamo la verità. Depp è stato un signore. Io non avrei mai firmato le dimissioni e avrei anche impugnato il licenziamento facendogli il culo in tribunale.
      Di sicuro i soldi per pagare i migliori avvocati non gli mancano!

      Elimina
    2. E se avesse, come suol dirsi, il carbone bagnato? 🤔

      Elimina
    3. Mi credi che non ho mai sentito un'espressione del genere?
      Devo cercarla su Google per capire cosa intendi.

      Elimina
    4. Scusa, hai ragione, la uso spesso, dimenticando che non è tipica del linguaggio comune: significa avere la coda di paglia, ecco!

      Elimina
  6. Io so che è stato lui ad essere maltrattato, ma a quanto pare quando succede ad un uomo viene trattato in maniera del tutto differente, come se la violenza avesse un genere d'elezione.
    In ogni caso, licenziamento ingiusto che non sta né in cielo né in terra.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Esatto. Dal processo è emerso che anche lei ha maltrattato lui, ma chissà se è stata licenziata.
      Immagino proprio di no...

      Elimina
    2. Che io sappia, a lei il contratto è stato rinnovato.

      Elimina
  7. Il cinema, la televisione e la pubblicità non possono permettersi persone chiacchierate. Un attore è un personaggio pubblico e la sua immagine deve essere specchiata... Almeno in apparenza.
    Se invece che la star del cinema faceva il muratore, certamente non subiva il licenziamento.
    Ciao fulvio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ovviamente è come dici tu, ma il punto è che non è giusto.
      Un po' come i reati rimasti impuniti dei nostri politici. Se il povero muratore facesse un terzo dei loro "errori", marcirebbe in galera!

      Elimina
  8. Anche io contrarissimo a questo, e pure alla gogna di Spacey, per dire.
    Semplicemente BOICOTTARE il film Warner quando uscirì (e Depp non mi piace da tempo...)

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sulla questione delle molestie alle attrici è già diverso, perché il reato non riguarda la sfera privata, ma va ad intaccare la professione. Quindi in quel caso sono d'accordo al licenziamento di chi molesta le colleghe, ma solo quando il processo si conclude e non davanti ad una semplice querela qualunque.

      Elimina
  9. Secondo me , Depp non avrebbe dovuto licenziarsi . Sicuramente ha un
    contratto con la Worner Bros e loro non lo possono licenziare .
    Rispondendo a Fulvio , quanti personaggi pubblici commettono "errori"
    per non dire di molto peggio e , anche potendo non vengono licenziati ?
    Depp se la deve vedere solo con la giustizia . Punto e basta .
    Buona serata . Laura ***
    PS. Oggi và un po' meglio .

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono felice che tu stia meglio. Sicuramente dipende dalla terapia.
      Cerca anche di tranquillizzarti un po'. Immagino che il momento difficile che stiamo vivendo ti metta addosso un po' d'ansia.
      Un abbraccio.

      Elimina
  10. Sono assolutamente contrario. Tra l'altro dopo una vicenda che non mi sembra sia poi così chiara...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti. I due ex continuano a suonarsele in tribunale e lei non ne è uscita proprio come uno stinco di santo...

      Elimina

Per colpa di chi ne ha abusato, minando l'atmosfera familiare che si respira su questo blog, sono vietati i commenti anonimi, così come quelli polemici e offensivi.
Se non prendi la vita con filosofia e ami mettere zizzania, sei nel posto sbagliato.