mercoledì 13 giugno 2018

Vi mancano i banchi di scuola?


Qualche giorno fa, discutevo con una mia amica circa i tempi delle scuole superiori.
Entrambe non proviamo nostalgia per l'istituzione scolastica in sé, ma forse solo per la spensieratezza dell'epoca.
Eppure, quasi tutti consigliano ai ragazzi di godersi quei banchi e quelle giornate, poiché a lungo andare ne sentiranno la mancanza.

In realtà, la mia permanenza al liceo è stata fortemente travagliata.
Devo riconoscere che il primo anno mi piacque un sacco, tanto che riuscii a superarlo con la media del 9. Più di tutti, adoravo il mio professore di lettere, che riconobbe in me del talento nella scrittura, e mi spronò a fare sempre meglio.
A fine estate, però, a causa di un coma dovuto ad un brutto incidente stradale, cominciai ad avere problemi mnemonici e di logica.
Il rientro a scuola fu, quindi, traumatico, poiché non riuscivo più a reggere i miei standard, né tanto meno ad ottenere dei risultati discreti.
Il terzo anno, le cose andarono persino peggio, poiché il mio amato professore del biennio lasciò il posto ad un'odiosissima arpia. Avete presente quelle donne di mezz'età con i denti verdi per il troppo fumo e un tasso di acidità fantasmagorico dovuto, probabilmente, ad un divorzio alle spalle e a nessuna relazione sociale in corso?
Ecco. La mia professoressa di Italiano era esattamente così.
Dio solo sa quanto l'ho odiata. Anzi, persino lei ne è a conoscenza, dato che non ne ho mai fatto segreto con nessuno.
Come se non bastasse, a completare la rosa dei miei problemi, arrivò una docente di Inglese, bella come il sole, ma antipatica come pochi.
Il suo problema fu che abusava un po' troppo dei voti regalati ai figli di...
No... Non intendevo di buona donna. Cioè, magari anche questo, ma diciamo di professionisti encomiabili, quali medici, marescialli dei carabinieri, e così via.
Insomma, mi diplomai con l'umilissimo punteggio di 78 ma, più che altro, con un grosso sospiro di sollievo.

Non è vero che gli anni del liceo sono i migliori della vita.
Dipende dai compagni, dai professori, dalle materie che spesso si rivelano più ostiche di quanto non ti sembrassero alle medie.
Ecco, se la mia vita fosse una storia scritta col gessetto bianco su una lavagna, cancellerei volentieri tutta la parte relativa alle scuole superiori, ad eccezione del prof. Patisso, di storia e filosofia, che son tornata a trovare proprio qualche mese fa.


In questi giorni molti ragazzi si staranno preparando per sostenere l'esame di maturità.
Il mio augurio è di concentrarsi sul dopo, più che sul momento, senza dare troppo peso al punteggio che riceveranno.
Effettivamente, in tanti anni, nessuno mi aveva mai chiesto con che voto mi fossi diplomata.
Quindi, che sia un 60 o un 100 e lode, impegnatevi per il puro gusto di tirare quel famoso sospiro.
Da lì in poi le soddisfazioni arriveranno. E tante.  😉

26 commenti:

  1. Complimenti Claudia hai scritto un post molto bello.
    Sono rimasto impressionato dal brutto incidente che hai subito.
    Gli anni belli possono capitare in ogni momento. Gli esami sono quasi sempre un trauma.
    Il mio augurio è di affrontare con serenità la difficile prova.

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    1. Grazie Gus, credevo te lo ricordassi, visto che avevi letto il racconto dedicato a mio padre.
      Oggi sono adulta e sto molto meglio. Mi è rimasta solo la sordità dall'orecchio sinistro e la difficoltà nel leggere, dato che dimentico i concetti e i personaggi dopo pochissime ore.
      Ma trovo altri modi per allenare la mente.. 😉
      Un bacio.

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  2. Io ho sempre odiato studiare, ma soprattutto essere sotto esame, le interrogazioni erano dei piccoli traumi, mi intimorivano anche se avevo studiato, era il parlare davanti a tutti che mi ha sempre bloccata. Al contrario invece della vita scolastica in genere, ero spigliata, tra i ragazzi ero molto popolare, stavo con la gente figa... noi eravamo il gruppo dei "Toghi"
    Al liceo mi sono divertita tantissimo, ed è stata un'esperienza bellissima, a parte lo studio ovviamente...per quello ho avuto sempre problemi. Bocciata al secondo anno e agli esami di maturità panico totale, vuoto di memoria e sono uscita col 37... il minimo era 36 XD
    In ogni caso fanculo la scuola...non ci tornerei manco morta! ahhahaahah

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    1. Ahahah
      Ma lo hai giocato almeno quel 37?
      È proprio il caso di dire "Fiuuuuuuuu!!!".
      Ce l'hai fatta per un pelo, ma come vedi i numeri contano poco o nulla. La vera cultura è nel cuore. 😗

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  3. Claudia, evidentemente non ho letto.
    Dopo quello che hai scritto ti voglio bene ancora di più.
    Ciao.

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    1. Troppo buono Gus.
      Dietro questa corazza impavida c'è un animo molto sensibile.
      Mi fai emozionare. ❤

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  4. Mamma mia, Claudia, l’hai scampata bella, menomale. Il post mi piace molto perché è un vero spaccato della scuola: amore e odio, bellezza e bruttezza, fascino e antipatia... tutti elementi che fanno di un periodo della vita di ciascuno un ricordo, che ormai sa solo di passato. Buona serata.
    sinforosa

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    1. E sì Sinforosa.
      Diciamo che la mia vita è sempre stata parecchio movimentata. 😉
      Comunque, hai proprio ragione. In fondo la scuola è proprio questo, e ci arricchisce. Nel bene e nel male.
      Un abbraccio.

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  5. SimiS, concordo con te. A me la scuola ha dato molte soddisfazioni ma ho provato sempre fastidio stare nell'altro lato della cattedra e dipendere da chi aveva il potere di sentenziare e decidere sulle mie qualità.
    Generalmente quando il sogno si trasforma in incubo c'è di mezzo sempre la scuola, qualche interrogazione andata male.
    Ciao.

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  6. Claudia, non ci sono corazze. Nel reale sono molto dolce e comprensivo. Per me è importante esprimere valutazioni che corrispondono alla realtà. Non è durezza ma desiderio di aiutare a comprendere. Logicamente si tratta sempre di elaborazioni soggettive e a volte sbagliate perché non sono il depositario della verità.
    Bacio Claudia.

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    1. Noooo.
      Mi sono espressa malissimo allora.
      La corazza di cui parlavo è la mia.
      Bacio a te.

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  7. Cara Claudia... per quello che conta il mio parere, ti meriteresti un encomio! Bada, non lo dico per esser ruffiana ma per due motivi; In primo luogo, un incidente, grave o meno grave rappresenta comunque uno stop nella vita della persona che lo vive e spesso ci vuole coraggio e determinazione per superare quello che, troppo troppo spesso agli occhi di altri può essere una banalità e nemmeno voglio citare quesi "che vuoi che sia..." che sanno tanto di ignoranza; secondo, che ci vuole comunque coraggio a dire, come hai fatto tu come stanno realmente le cose! Come te e la tua amica, non rimpiango affatto la scuola; io le mie soddisfazioni me le son prese ma come tu stessa hai suggerito agli studenti di oggi, bisogna concentrarsi su altro anche se, per chi si fa "il mazzo" a studiare vedere un voto giustamente meritato è un piacere ed una forma di orgoglio ... poi di professori idioti, di compagni di classe opportunisti, scanza fatiche e sempre pronti a scroccare e/o piagnucolare davanti al prof che, sapendo di "chi è figlio" chiude un occhio (anche due) o gonfia i voti ne è pieno ... per cui, nell'augurarmi che questo post lo leggano in tanti, ti ringrazio di averci raccontato la tua esperienza e ti dico a presto! Brava.

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    1. Grazie cara.
      Anche se, in tutta onestà, il tuo post di oggi mi ha lasciato dei dubbi in merito al tuo stato di salute.
      Spero che tu stia bene.
      Noi donne sappiamo sempre come cavarcela!
      Un abbraccio e grazie per le tue belle parole. ❤

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  8. Un racconto molto intimo e profondo. Invidio la tua forza di volontà. Non ti è stato proprio regalato niente...Mi dispiace per le due professoresse, credo che non abbiano fatto onore al loro ruolo. Però sì, zero rimpianti per la scuola devi avere. Spero che non faccia parte dei tuoi sogni come accade per me :D.

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    1. Non ho capito la questione dei sogni.. Perché piuttosto sarebbero incubi.
      Ahah
      Sdrammatizziamo, come sempre..
      Un giorno scriverò davvero la mia storia, ma fatta bene.
      Cominciate a preparare i fazzoletti. 😁

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  9. Io invece mi mangio le palline :-). Le scuole le ho sempre frequentate, ma, per un motivo o per l'altro, non ho mai portato a casa nulla :-(. Io la chiamo l'eta' della " testa de cazzo ", perche' tutto avevo in mente, tranne che di studiare, ed alla lunga . . . Dicevan sempre che ero bravo, ma che a scuola non c'andavo mai. Ho fatto 5 anni di professionali ed all'ultimo dei 5 anni, nell'ultimo mese, mi sono giocato tutto per la condotta, ho litigato con un professore e . . . niente e le ha prese ahah. Ora ci rido e scherzo, ma ai tempi mi venne una sincope ahah!
    Iniziavo, arrivavo ad un metro dal traguardo e poi non lo oltrepassavo! Spesso e' stato cosi, nello studio, nello sport, nel momento del grande passo con la mia compagna. Sara' patologica la cosa, chi lo sa'. . . Ho sempre voluto fare di testa mia, e' vero e non me ne pento. Ma la scuola no, quella dovevo portarla a termine, oggi m'accorgo d'aver fatto un grandissimo passo falso! E' solo il " sapere " che potrà, per prima cosa salvarci da una vita uguale per tutti, il sapere da' una speranza, un opportunita' e sapere vuol dire soprattutto studiare, conoscere, distinguersi, elevarsi! Le chiacchere stanno a zero, dovevo capirlo prima, l'opportunita' l'ho avuta, magari a differenza di altri che le possibilita' non le han potute avere.
    Okei ragazzi, inutile piangersi addosso, l'importante ora, e' prendersi quello che si ha, e non e' poco dai. Vado a ninna, magari ci si becca domani :-)) Grazie per l'ospitalita' !!Notte!!

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    1. Perché non lo prendi adesso il diploma? Se hai il rimpianto puoi ancora rimediare..
      Pensaci. 😗

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  10. Che dire...io fiero del mio 66, preso però nel medesimo liceo dove ha studiato l'attuale premier! Ahaha XD
    Ora, a parte questa voce sul curriculum, io sono legato alle medie, quelle le farei in eterno, era tutto STUPENDO.

    Moz-

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    1. Questa storia del premier la sapevo già.
      Le medie, invece, hai proprio ragione.. Le ho amate molto, ma non ci avevo pensato.
      Ecco, posso dire anch'io di aver nostalgia della scuola, allora.. 😉😗

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  11. Cara Claudia, dopo aver letto ieri questo post sono andata indietro a leggere anche altri post tra cui quello in cui hai raccontato la storia di tuo papà, ad esempio. Sono rimasta molto colpita. Davvero la vita ti ha riservato delle batoste mica da poco :(
    Ti faccio i miei complimenti in questo caso specifico a proposito della scuola, perchè dopo l'incidente hai avuto la forza di volontà per andare avanti nonostante le difficoltà menmoniche e di logica, cosa che avrebbe invece scoraggiato la maggioranza delle persone.
    Io ho ricordi abbastanza belli del liceo, a parte la terribile professoressa di latino e greco del triennio, arrivando invece noi come classe da un biennio ginnasiale splendido con un professore che era fuori dal comune per preparazione, serietà, simpatia, ironia, onestà.
    Concordo con te: il consiglio giusto è concentrarsi più sul dopo che non sul punteggio dell'esame di maturità. Le vere soddisfazioni si avranno dopo :)

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    1. Sei sempre molto cara.
      Eh già, la vita non è stata affatto indulgente con me, ma poi penso a chi sta peggio e capisco che non posso arrendermi.
      Spero di non averti intristita con la mia storia, anche se ne ho scritta solo una minima parte.
      Forse prima o poi scriverò qualche riga in più, come si deve.. 😉
      Buonanotte. Ti abbraccio.

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  12. Io non ho mai amato molto studiare, a parte alcune materie che mi riuscivano bene naturalmente...Infatti sono uscito con un misero 36...
    Inoltre, almeno una professoressa, mia aveva preso di mira e non mi dava un buon voto nemmeno se mi impegnavo al massimo.
    Con i compagni c'era sostanzialmente un buon rapporto, ma a parte poche occasioni, limitato alle ore scolastiche.
    Quasi tutti i compagni delle medie avevano preso strade diverse, per cui mi sono trovato alle superiori a dover costruire nuove amicizie, ma quasi tutti i miei nuovi compagni venivano dalla parte opposta di dove venivo io (loro veneziani io padovano) e anche se non sembra, la mentalità e i modi di fare erano diversi
    Certo il mio carattere, poco sicuro e timido non mi aiutavano, ma sono anche stato poco aiutato...
    Ho anche subito il gioco sporco di qualche "amico", che mi ha usato per vendicarsi di un torto amoroso subito...
    Molto meglio il periodo delle medie, nonostante sia stato qualche volta bullizzato, comunque avevo qualche buon amico e vivevo tutto con più leggerezza...Ho anche bei ricordi legati ai professori delle medie, diversamente di quelli delle superiori.
    Si alle medie ci tornerei molto volentieri

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    1. Il bullismo mi intristisce sempre molto.
      È un tema che tocco spesso.
      Ti abbraccio.

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  13. Io ero un ottimo studente a scuola, però avevo difficoltà ad inserirmi. Solo all'università le cose sono cambiate. Anche se rimpiango la maggiore spensieratezza di quel periodo, non credo che mi piacerebbe riviverlo. Specie trovandomi ora dall'altra parte della barricata. :)

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    1. Wow. Sei un docente, quindi..
      Spero tu non sia uno di quelli che finiscono nella lista nera dopo appena 3 giorni di lezione.. 😉
      Buonanotte.

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  14. Io cerco sempre di fare del mio meglio, per quanto mi sia possibile. Insegno in contesti diversi, e spesso una classe la vedo anche solo una mezza giornata, quindi in quel caso "mi gioco" tutto lì.
    Parlando della scuola, ti posso assicurare che nessun docente ambisce a finire in una black list. Ci si trova a fare un mestiere bello ma complicato. Ovviamente guardando dalla parte dello studente, quello è il nemico, il mostro, il persecutore e chi più ne ha più ne metta, ma non dimenticare che rimane una persona, assieme a tutte le sue fragilità e incertezze, spesso lasciato solo a cavarsela in contesti difficili. Poi ovvio che c'è anche lo stronzo di turno, come in qualsiasi altro contesto lavorativo e umano.

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