Il compleanno di mio padre

 

Oggi mio padre avrebbe compiuto 62 anni.

Nel mio cuore, e in quello di chi l'ha conosciuto, però, ne avrà eternamente 51.

Ho scritto spesso di lui tra queste pagine. Non ho saltato un compleanno, un anniversario di matrimonio e di morte, un onomastico.

Anzi, non solo questo. Scrivo e parlo di lui in tutti i miei giorni, poiché fa parte di me e sempre sarà.

Nel calendario della mia anima, quindi, anche fra trent'anni, ci saranno date in cui mi sveglierò pensando a lui più del solito e dedicandogli ogni battito.

4 gennaio: compleanno;

16 luglio: anniversario di matrimonio;

10 agosto: onomastico;

17 dicembre: morte.

Ho pensato a lungo prima di scrivere questo post, perché volevo semplicemente lasciare un buco quest'oggi, evitando di tediarvi o intristirvi, ancora una volta, con i miei ricordi di lui e per lui.

Poi, mi è tornato in mente quando, con la mia famiglia, decidemmo di rompere la tradizione della messa annuale di suffragio, in occasione della sua scomparsa, e dei manifesti commemorativi.

Si disse che, evidentemente, di lui non ci importava più nulla e che lo avevamo dimenticato.

Uh, che eresia!

Nemmeno fra cent'anni riusciremo ad accantonare il suo ricordo, o ad amarlo di meno.

Ma vedere il suo volto, ogni anno, sulle bacheche di mezza città era l'ennesima spada nel cuore mentre, magari, tentavamo di distrarci prendendo un caffè con un'amica, o facendo la spesa.

Mentre provavamo semplicemente a continuare a vivere. Anche per lui.

E allora ho deciso di sospendere i manifesti anche in questa mia casa virtuale, dove tutto continuerà a parlare di lui, ma senza un calendario fisso o una motivazione specifica.

Buon compleanno mio primo amore.

Ferita eternamente aperta che oggi sanguina più di ieri e meno di domani.