martedì 10 settembre 2019

Andria: sopracciglia tatuate gratis alle malate oncologiche

Come ben sapete sono molto sensibile al tema del cancro, e me ne occupo spesso.
Appena un mese fa, ad esempio, vi parlavo della difficoltà per le donne che si sottopongono a trattamenti di chemioterapia di reperire una parrucca.
In questi giorni, però, proprio dalla mia Puglia, si è diffusa una notizia che può ridare speranza a queste guerriere.
Monica Schiraldi, estetista di Andria, da anni si offre di tatuare gratuitamente le sopracciglia alle malate oncologiche, per aiutarle a sentirsi più belle.

Di sicuro l'aspetto estetico non ha la priorità in questi casi di profonda sofferenza e preoccupazione, ma può aiutare a non perdere la speranza di guarire.
Come ha rivelato l'estetista a Tgcom24, tutto è iniziato cinque anni fa, quando una sua cliente ed amica ha perso la vita a causa del cancro.
Con la collaborazione della figlia di quest'ultima, Monica ha cominciato a tatuare le sopracciglia alle donne che lottavano contro il cancro, senza accettare in cambio alcun pagamento.
L'iniziativa si diffuse velocemente grazie ad un post su Facebook e al passaparola, così cominciarono ad arrivare prenotazioni da ogni parte della regione.

Da qui la nuova idea solidale della giovane truccatrice: allargare l'iniziativa al resto d'Italia, grazie ad una rete di collaborazioni.
Il sogno di Monica è, infatti, di riuscire a stilare una lista con tutti i centri aderenti, in modo da far conoscere a ciascuna donna il luogo più vicino in cui sottoporsi al trattamento.

Attenzione, però, che lo scopo del progetto non è ridare dignità alle donne (come ho letto su vari quotidiani), ma donargli speranza e coraggio.
Perché in ogni molecola del corpo di una paziente oncologica vi è un immenso decoro ed una tenacia da fare invidia a tutte coloro che non hanno mostri contro cui combattere.

A dimostrazione di questo, vi lascio un post dell'attrice Sabrina Paravicini di qualche giorno fa che mi ha profondamente commossa...

Ciao mamma, spero che resterai viva
Mi hai salutato così davanti all’ingresso dell’ospedale. E io ti ho sorriso dicendoti che sarei rimasta viva. Ti ho detto: “non eravamo d’accordo che sarei morta a 105 anni?”
“Lo so mamma ma io ho paura”
La verità è che avevo paura anche io, ho nascosto un foglio in casa con scritte delle cose. Indicazioni per Nino se fosse successo qualcosa. Ieri mi hanno operata. È stata una giornata strana di dolori e sonno. Questa notte non ho dormito. Appena mi addormentavo facevo sogni di “servizio”: drenaggi, morfina, infermieri. Poi di colpo aprivo gli occhi e ascoltavo il silenzio del reparto interrotto ogni tanto dai campanelli dei pazienti. Non ho bevuto acqua e mangiato nulla fino a questa mattina alle 8. È stato bello mangiare qualche biscotto e sorseggiare del the. È andato tutto bene. Ora due dolcissime infermiere mi hanno fatta alzare dal letto. Mi hanno tolto il camice della sala operatoria e mi hanno rivestita. Questa notte un’infermiera mi ha lavata, con garbo e discrezione. Le mie compagne di stanza sono dolci e affettuose. Io mi sento come se avessi mille anni. Ma sono in piedi. Sono ancora in piedi.

20 commenti:

  1. Bella l'iniziativa. Quello che mi fa arrabbiare è il.contorno. come se una persona perdesse la dignità insieme ai capelli... società malata

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    1. Il contorno è molto triste.
      Credo, comunque, che per una donna sia davvero dura perdere i tratti della propria femminilità.
      Insomma, sarà un dolore che si aggiunge al dolore.
      Spero di non provarlo mai.

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    1. Spero davvero che in tanti la prendano da esempio e che la rete sia realizzabile.

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  3. Cara Claudia, passata la mia grande festa, rieccomi per portare il mio caro saluto.
    Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Spero che tu abbia trascorso una giornata splendida.
      Un bacio.

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  4. La perdita di peli corporei in queste condizioni pare la classica beffa unita al danno - è chiaro che iniziative come questa servono non a ridare dignità a una donna, come hanno scritto i quotiDANNI, ma a rimarcare che ce l'ha ancora, che non l'ha persa. Mi chiedo, però, se l'iniziativa non possa essere estesa anche alle vittime di semplice alopecia, che pur non essendo grave come un tumore è comunque un notevole danno estetico.

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    1. Conosco bene l'alopecia e ne sono stata affetta in passato, seppur in forma lieve.
      Ecco sì, sarebbe giusto estendere l'iniziativa anche a queste donne, ma forse i numeri diventerebbero troppo alti e il centro estetico ne risentirebbe a livello economico.
      Pensa cosa significa avere un'attività che lavora gratis per giorni.
      Nobile, ovviamente. Ma poi?

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    2. Ne stavo giusto parlando con una mia conoscente, un'estetista che ha pure letto di questa iniziativa; i numeri nel suo studio parlano chiaro, e per ogni persona che va a farsi fare modifiche estetiche a causa di malattie (che si tratti di cancro o alopecia, o altre sindromi) ce ne sono centinaia che invece ci vanno per pura e semplice vanità; secondo lei il gioco varrebbe la candela. Poi, be', una persona non costituisce un campione statistico, e non ho altre voci da aggiungere al coro, per ora.

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    3. Suggerisci alla tua amica di mettersi in contatto con Monica, allora.
      Sarebbe bello se lei si inserisse nella rete.

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    4. Credo ci abbia già pensato da sola; comunque mi costa poco ricordarglielo.

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  5. Bellissima iniziativa, complimenti a Monica Schiraldi.
    Buon martedi

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  6. A parte che esteticamente proprio non mi piacciono le sopracciglia tatuate, lodevole e sempre giuste queste iniziative.

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    1. Non piacciono nemmeno a me, però dipende molto dalla bravura dell'estetista, perché in alcuni casi non sono riuscita a distinguere il tatuaggio dalle sopracciglia originali.

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  7. Ho un'amica che va a fare i capelli alle donne ricoverate in ospedale.
    Mi racconta sempre che i ringraziamenti che riceve dopo aver fatto una semplice messa in piega le scaldano il cuore.
    Ci si accorge dell'importanza di qualcosa solo dopo averla persa.

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    1. Non ho capito se la tua amica lo fa di professione o come volontaria.
      Perché sono certa che le pazienti la ringrazierebbero con affetto anche qualora lei si facesse pagare.

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  8. Ne avevo sentito parlare presso un gruppo facebook.
    E' una bellissima iniziativa che mi colpì subito. Queste non sono piccolezze, questi sono gesti da ammirare.

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    1. Sono grandissimi gesti da ammirare, altro che.
      Magari avessimo tutti il cuore di questa donna.

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