Nell'ambito della rubrica "I miei ospiti", oggi pubblico due poesie di Irene del blog "Dadirri", sperando che lei non si arrabbi, visto che sono versi che mi ha inviato su Whatsapp nel corso di un discorso in cui si parlava, appunto, del nostro tradurre le emozioni in parole.
La profondità di queste strofe, però, mi ha colpita così tanto che non ho potuto fare a meno di riportarle qui.
Non mi manchi per nulla.
Ho smesso di sentire la tua mancanza.
Ho riempito il vuoto
con cose mie che non parlano
con affari muti del cuore.
Non è più mio il tuo sentire.
Solo ti ho visto in mezzo al fiume
dalla foschia dei ricordi
tenevi il braccio
intorno ai sogni spenti,
ed è tornata notte.
***
Amami perso nel deserto
del traffico immobile
nelle mattine confuse.
Amami in quegli istanti di sguardo
senza parole e senza cenni
solo per noi.
Amami, così, all'improvviso
quando compaio dal nulla
e tu hai abiti bagnati addosso.
Amami di pancia
quando la testa è altrove
e pare che di me non te ne freghi niente.
Amami in ogni grano di mala
solo come fossi la tua preghiera.
Irene Zavaglia
Cara Claudia, io direi che lei ti dovrebbe ringraziare e dico sempre!!!
RispondiEliminaCiao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Ci vogliamo bene e tra amiche non ci sono ringraziamenti che contino. 😘
EliminaAssolutamente, sì! Grazie <3
EliminaUn abbraccio anche a te, Tomaso caro :*
Due poesie molto diverse per la "fase" che descrivono: la prima direi che racconta l'accettazione di un amore finito ("non è più mio il tuo sentire"), mentre la seconda è una dichiarata sete di passione.
RispondiEliminaForse bisogna passare dalla prima fase per bramare la seconda: non ne sono capace. 😕
Come mai due poesie assieme, peraltro così diverse? Avevo capito un contenuto per post, indipendentemente dalla natura (articolo, racconto, poesia...).
Non saprei risponderti.
EliminaÈ stato un caso. Me le ha inviate così, in sequenza, chicchierando in chat, e ho deciso di pubblicarle assieme, senza neppure dargli un titolo, a differenza di quanto ho fatto in passato.
Non esistono regole fisse in amore, figuriamoci su un blog. 😉
Perché le mie poesie sono bellissime, Gas! ahahahahahhaha...
EliminaScherzo, ovviamente ;) Le mie poesie non hanno neppure la pretesa di chiamarsi tali. Sono parole che ogni tanto strabordano dall'anima, quando l'anima è piena di qualcosa.
La prima è un atto di rabbia: un dichiarare che "non mi manchi", eppure, non appena la "foschia dei ricordi" svanisce, ritorna la notte, il buio, l'amarezza di non averti. Allora non è vero che non mi manchi, ma devo comunque fare senza di te, trovare la forza...
La seconda è una preghiera: amami, amami sempre, non smettere mai, neanche quando per le incombenze quotidiane stai pensando ad altro...
Sono totalmente insensibile alla poesia, ma le trovo significative, soprattutto la prima. Solo una cosa: nella seconda, non è che invece di "ogni grano di mala" andava scritto "ogni grano di mais"?
RispondiEliminaIl mala è un rosario composto da tasselli che vengono definiti, appunto, grani.
EliminaTu, come me, pensi subito a mangiare. 🤣🤣🤣😜
Grazie Livia *_*
EliminaEsattamente, Claudia. E la persona a cui la poesia è dedicata portava sempre addosso questo accessorio.
Bellissime entrambe le poesie..Mi piace più la prima, anche se triste e malinconica...Trovo inoltre molto pertinenti le tue sottolineature, quell'amami di pancia che è verso di grande forza nella seconda poesia, e quegli affari muti del mio cuore..una definizione suggestiva che devo sviscerare bene :)
RispondiEliminaHo evidenziato i versi che avrei scelto come titolo se proprio per costrizione avrei dovuto darne uno alle due poesie. 😍
EliminaGrazie Riki, te sei di parte eheheheh
EliminaA me piace di più la seconda. La voterei sempre e comunque ^_^
Sui titoli, sei tu la maestra Cla :D
Ciao Claudia. Ho trovato molto interessante leggere le due poesie introspettive. A me piace più la seconda, sia per le metafore utilizzate, che per il contenuto. Grazie per averle proposte. Un saluto e un sorriso.
RispondiEliminaI versi di Irene sono sempre immediati e arrivano dritti alla pancia.
EliminaBuon fine settimana.
Brava Vivì. Pure io preferisco la seconda :)
EliminaPerché l'amore vince sempre, no? ;)
RispondiEliminaBuon fine settimana.
Irene è una donna di una sensibilità straordinaria che mi colpisce sempre dritto al cuore. Sono versi bellissimi che restano impigliati tra i capelli, sotto la pelle, nell'anima, nel cuore.
RispondiEliminaBrava brava brava.
E grazie Claudia per averli fatti leggere anche a noi.
Non potevo tenerli solo per me, perché ho avuto la tua stessa sensazione.
EliminaIrene sarà felicissima di leggere i tuoi apprezzamenti.
Un bacio.
Sara, ma se ti lascio il mio numero, tu mi chiami tutte le mattine e mi ripeti testuali parole? Ti assumo! In questo periodo mi serve! :DDDD
EliminaGrazie grazie grazie
non credo di meritarmi tanto :*
Ahaha, cara Irene...queste parole te le meriti tutte perché sono la verità.
EliminaMa credimi che al mattino avrei bisogno anche io, molto spesso, di tale dose di fiducia e speranza. Un abbraccio.
Ma come avrei mai potuto arrabbiarmi, Claudia *_*
RispondiEliminaGrazie per questa sorpresa! è sempre bello ritrovarmi qui da te. Senza contare che queste sono due poesie a cui sono molto molto legata.
Grazie, amica cara, grazie dello spazio che sempre mi riservi <3
Intanto mi hanno rimproverata perché le ho messe insieme in un post, pur essendo completamente antitetiche.
EliminaMa tu sai bene che certi dogmi non mi appartengono.
E i tuoi versi mi sfidano ad infrangerli tutti. 😅❤
Sempre! Deve vincere ^_^
RispondiEliminaUn abbraccio