Buon lunedì, cari amici.
Ho deciso di aprire la settimana con una notizia molto bella, ma al tempo stesso importante.
Voglio raccontarvi, infatti, la storia del sessantenne di Sondrio Sergio Lotti e di suo nipote Marco.
Il 4 marzo, con la pandemia già in corso, Sergio accettò di sottoporsi ad un delicato intervento di espianto per poter donare un rene a suo nipote, gravemente ammalato.
Così Marco poté, pian piano, migliorare sensibilmente il suo stile di vita e tornare a lavorare nella sua piccola impresa.
Sergio, invece, per sensibilizzare alla donazione degli organi da viventi, ha deciso di partecipare alla mezza maratona, correndo per 18 km tra Rimini e Verucchio.
Il neo atleta ha tenuto a precisare che, nel suo caso, si è trattato più di una passeggiata che di una corsa, poiché durante le regolari visite mediche a cui si sottopone gli è stato consigliato di non affaticarsi troppo, e di fare giusto brevi tratti di corsa, ma a prescindere dall'aspetto meramente tecnico, di sicuro Sergio ha portato a casa un importante successo, assieme ad una bella lezione di vita per tutti noi.
Il caso vuole che, nei giorni scorsi, io abbia seguito la campagna lanciata da "Il Fasano siamo noi" per trovare un donatore di midollo osseo compatibile con il piccolo Pietro Triggiani.
In tanti hanno partecipato, sottoponendosi ad un semplice prelievo sanguigno che gli ha permesso di iscriversi al registro dei donatori, con la speranza di poter essere quell'uno su centomila che può salvare la vita a Pietro.
Dunque, torno a ribadire come ho già fatto in passato (nel caso del piccolo Gabry Little Hero), l'importanza di donare gli organi, non solo post mortem.
Non voltiamoci dall'altra parte perché, ad averne bisogno, prima o poi, potremmo essere proprio noi.
Bellissimo messaggio e bellissime persone! Meno male che a volte vien fuori qualcuno che ti fa ancora sperare nel genere umano.
RispondiEliminaPer fortuna queste persone non sono così rare.
EliminaSecondo me sono questi i veri eroi.
RispondiEliminaMi hai fatto ricordare che avevo compilato quella piccola tessera in cui autorizzavo l'espianto degli organi, ma era nel portafogli che mi rubarono; vorrei rifare quella dichiarazione.
Per quanto riguarda una donazione in vita, al momento... perché no?
Credo che per ottenere una nuova tessera basterà iscriverti online. Ormai è tutto digitalizzato (in questo caso, per fortuna).
EliminaQuanto alla donazione da vivente, poi, credo regali persino più a chi dona che a chi riceve.
Una persona davvero eroica!
RispondiEliminaUn esempio da seguire.
EliminaOvviamente complimenti a Sergio...e anche a te, che dai visibilità a queste belle storie!
RispondiEliminaIo aggiungo la parte stupida, con il mio commento: nel senso che vedere quel cartello mi rende felice, visto che sono posti vicino a casa. A Verucchio ci passo e ci vado spesso :)
Verucchio peraltro è un bellissimo comune, diviso in due: c'è la parte del vecchio borgo medievale, con la rocca e il verde; c'è la parte "bassa" che è una piccola città, molto vivace.
Infatti ti ho pensato subito quando ho letto questa notizia, sapendo che ti sarebbe stata particolarmente a cuore.
EliminaPost importante per sensibilizzare su un tema che sembra ultimamente essere passato sotto silenzio, e poi con la pandemia di fatto sparito dai radar, ma invece la questione della donazione degli organi è assolutamente fondamentale.
RispondiEliminaPurtroppo, troppo spesso, ce ne si rende conto soltanto quando se ne ha bisogno in prima persona.
EliminaOgni tanto , una bella notizia di solidarietà , fa molto piacere .
RispondiEliminaAnni fa , io e mia figlia , ci eravamo iscritte al nostro Comune
come donatrici di organi . Non so , se i miei , post-morten , saranno
ancora donabili vista l'età .
Buona giornata . Laura ***
Non sono informata sul tema, ma non credo che esista un'età massima per donare alcuni organi.
EliminaAnche gli anziani si sottopongono ai trapianti salvavita e magari, in quel caso, hanno bisogno di organi non giovani.
Ma non vorrei farneticare.
Comunque hai fatto una scelta bellissima e altruista. ❤
Una bella storia di forza e solidarietà. Spero che ora Marco stia molto meglio.
RispondiEliminaDa quel che racconta suo zio sta decisamente meglio. Spero possa rimettersi completamente.
EliminaCiao! Che coraggio... prima donare un rene, poi partecipare a un'impresa sportiva. Un vero esempio!
RispondiEliminaEsatto.
EliminaDovrebbe darci una bella lezione di vita.
Ci vuole coraggio, che lui ha, bravo! E brava te che ci fai conoscere queste storie e queste lodevoli iniziative.
RispondiEliminaGrazie.
EliminaDiffonderle il più possibile è fondamentale.
davvero coraggioso, una bellissima storia
RispondiEliminaUna di quelle che mi fanno finalmente sentire orgogliosa di appartenere al genere umano.
EliminaCerto, prima o poi potremmo aver bisogno noi stessi di un trapianto. Io spero che il piccolo Pietro trovi un donatore compatibile e la storia di zio e nipote è un grande esempio di altruismo. Buona settimana.
RispondiEliminaAltruismo e Amore.
EliminaBuona settimana anche a te.
Queste storie fanno bene alla reputazione dell'umanità!
RispondiEliminaÈ vero.
EliminaFortuna che ci sono!
Grazie Claudia per aver citato IL FASANO SIAMO NOI e la nostra iniziativa in favore della donazione di midollo osseo a favore di chi è in attesa di un trapianto.
RispondiEliminaEssere solidali è per noi una priorità, perché oltre a seguire un pallone che rotola e che speriamo finisca, sempre, nella rete avversaria, è anche per questo che siamo nati: cioè per fini sociali e solidali...il risultato sportivo e d'immagine è sicuramente importante ma lo è molto di più, se possiamo, tentare di salvare una vita!
Con gratitudine:
il Presidente Ignazio Lovecchio nonchè l'Area Solidale e l'associazione tutta.
Ma che caro che sei a commentare qui.
EliminaSe tutte le associazioni fossero guidate e composte da persone con la tua/vostra sensibilità, vivremmo sicuramente in un mondo in cui la solidarietà e l'altruismo non farebbero notizia, in quanto pura normalità.
Invece c'è ancora molto lavoro da fare, ma per fortuna di associazioni belle e forti ve ne sono molte, a maggior ragione sul nostro territorio, e Il Fasano Siamo Noi rientra tra queste.
Un abbraccio e grazie.
Un bell'esempio di vita,un coraggio unico nel donare qualcosa di sè per salvare la vita degli altri. Ancora siamo molto lontani in questo campo, ma per fortuna esistono persone come Sergio. Ciao Claudia e buona settimana, un abbraccio Angelo.
RispondiEliminaLontani, ma non a zero, ed è già qualcosa.
EliminaBuona settimana anche a te. 😘