venerdì 6 agosto 2021

''@MICI, @MANTI e…: istruzioni per l’uso'': la sessualità dei portatori di sindrome di Down

 
Ho conosciuto e trattato spesso ragazzi con sindrome di Down.
La loro immensa dolcezza potrebbe far pensare che siano eternamente ingenui, e che non abbiano pulsioni sessuali.
Questo, però, non è affatto vero.
Proprio per questo, il centro Down di Cuneo ha ideato un progetto molto interessante, intitolato "@MICI, @MANTI e…: istruzioni per l’uso".

La vicepresidente del centro, Renata Ravotti, ha spiegato che più i ragazzi crescono e più fanno domande, ma non sempre le loro famiglie sono preparate a dargli le giuste risposte.
Ecco, quindi, l'idea di organizzare un corso in cui degli esperti guideranno ragazzi e genitori in quella che è la scoperta del proprio corpo e dei propri desideri.
Gli incontri partiranno in autunno, con cadenza mensile, e saranno rivolti a 42 iscritti: 16 adolescenti (nella fascia 11/18 anni) e 26 adulti.

Per far sì che il progetto venga realizzato, però, occorrono 7mila euro.
Dunque, Rete del Dono ha lanciato sul web una campagna di crowdfunding, per raccogliere fondi a sufficienza.
Ma non solo. La Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo (ente non profit, privato e autonomo, che persegue scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico, attraverso erogazioni di contributi a favore di soggetti pubblici e privati non profit e attraverso progetti promossi direttamente) si è impegnata a raddoppiare la cifra che verrà raccolta in rete, permettendo all'associazione di realizzare obiettivi sempre più importanti.

Insomma, speriamo che gli incontri possano cominciare nei tempi prefissati.
Intanto, vorrei condividere con voi la storia di Bea e Lorenzo, innamorati da due anni e desiderosi di trascorrere la loro vita insieme.

30 commenti:

  1. conosco ragazza che abita con moroso ..tutti e 2 sindrome Down, lavorano ..son felici ..naturalmente con il sostegno della famiglia .mamma papà e sorelle .. e come mi diceva mamma son più bravi di me hanno la casa che è uno splendore ..perchè alla fine con la sindrome Down hai solo un cromosoma in più ..il resto è VITA!

    insomma farsi tutte ste paranoie ,sesso ,non sesso ,teniamo solo presenti che son PE..PERSONE..magari han cromosoma in più ,o parte del corpo che ha problemi ..ma PERSONE che hanno diritto alla sessualità ,al rispetto ..ed ad esser felici
    ciao

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    1. Il problema del sesso è che molti pensano che per queste persone non sia un'esigenza.
      Campagne come questa mirano, appunto, a sensibilizzare sul tema.
      Tutti hanno il diritto di amarsi e la società deve darne i mezzi anche alle categorie più fragili.

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    2. La ragazza questa qua mi ha detto sua mamma quando ha detto ho moroso
      Le ha spiegato delicatamente il sesso ..poi con aiuto psicologa anche gestirlo ..poi con sorella e stata da ginecologa e prende pillola..ma tutto normale senza problematiche.. o perlomeno è la famiglia fantastica ..che li supporta

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    3. Sicuramente è una famiglia molto attenta e responsabile.
      Spero che controllino che la figlia assuma la pillola costantemente.
      Capita a tutte le donne di dimenticarsene, inibendo l'efficacia del farmaco.

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    4. Mi ha raccontato la sua mamma che prende pillola e altro farmaco x cuore ..beh se li segna tutti e 2 appena presi in agenda ..bravissima !
      Ma bravissima tutta la famiglia perché li controllano ..non controllando ..loro non ha impressione di esser controllati ..invece lo sono 😉😆

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  2. Devo dire che negli anni ho visto molti progressi nel rispetto verso le persone Down: ho avuto un compagno di classe alle elementari con la sindrome, ci veniva proposto dalla maestra come un "diverso", dai gesti imprevedibili e quindi potenzialmente pericoloso, dato che aveva un'insegnante apposta che alcune volte alla settimana veniva a prelevarlo per educarlo a parte...
    Oggi finalmente si parla di inclusione, si capisce che un disabile è una persona sana in una società malata, e in quanto sana prova sentimenti, può svolgere dei lavori e comunque, come diceva un vecchio spot, "mettiamoli alla prova" e ci sorprenderanno.
    Per cui tanti auguri alla bellissima coppia Bea e Lorenzo e al progetto educativo.

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    1. Che squallore che ai tuoi tempi un ragazzo con sindrome di Down venisse trattato in quel modo, manco fosse schizofrenico (che poi anche le persone con disabilità mentali meritano di essere incluse nella giusta maniera).
      Sì, per fortuna i passi avanti si fanno, ma non sono mai abbastanza. Quindi è giusto che le associazioni di categoria insistano.

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    2. Che io ricordi, quel mio compagno di classe al massimo iniziava a parlare ad alta voce per qualche secondo, avrà strappato qualche pagina a un suo quaderno, ma non ho memoria di atteggiamenti propriamente pericolosi. Solo che vivevamo nel "terrore" che potesse dare di matto, e aspettavamo che la sua maestra di sostegno giungesse quanto prima... Ora gli insegnanti di sostegno lavorano, salvo casi molto particolari. in classe perché l'allontanamento dal gruppo danneggia tanto lo studente disabile quanto la classe che lo percepisce "malato".

      E, giusto per chiudere lo scenario scuola/disabili, durante i mesi di DAD, i genitori di ragazzi bisognosi di sostegno sono stati lasciati alla deriva dalle scuole, dato che ovviamente non potevano seguire con profitto lezioni a distanza né si è pensato di mandare l'insegnante a casa dell'untore...

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    3. Una mia amica è insegnante di sostegno alle superiori e quest'anno ha lavorato in Dad con due ragazzi autistici, oppure in presenza.
      Certo, in caso di didattica a distanza la presenza dei genitori è fondamentale, ma comunque è sempre meglio di niente. 😔

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    4. I casi che conosco riguardano scuole dell'obbligo in zona Roma. Vero che ogni scuola gode di una forte autonomia organizzativa, ma dovrebbe compiere scelte responsabili e non palesemente strafottenti. L'insegnante di sostegno non se la sente di seguire dei ragazzi in presenza o in DAD? Avanti un altro, perché vuol dire che non ha per nulla capito il senso del proprio delicatissimo ruolo!

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  3. Al campeggio ogni estate vedo una coppia con sindrome, credo che facciano anche gare di ballo, ma non so se vivano insieme. Eh sì, fa strano pensare che abbiano tali esigenze, perché secondo me la disabilità la capisci bene solo vivendola (e se lo dico io che sono sorda, avrò dei motivi). Auguri al progetto e a tutte le coppie coinvolte.

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    1. Di sicuro tu hai maggiore consapevolezza nel campo delle disabilità, e la tua testimonianza è preziosa.

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    2. La sordità è una disabilità che potrebbe essere gestita meglio dalla società: non esiste per esempio una lingua dei segni universale, e non oso pensare alle difficoltà di comunicare con persone che portano la mascherina azzerando ogni possibilità di lettura labiale.

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    3. Io sono sorda al 50% e quando andai a fare la visita con l'Asl perché speravo in qualche punto di vantaggio nei concorsi pubblici, mi dissero che le orecchie sono due e che avrei dovuto ripresentarmi solo se fossi diventata sorda anche da destra. Assurdo. Ma questa è l'Italia.
      Più che dalla società bisognerebbe aspettarsi linee guida migliori da parte di chi ci governa!

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    4. Basterebbe un impegno da parte della società se ci fosse meno gente pronta a rispondere "Eseguo solamente gli ordini ricevuti".
      Mica hai chiesto di rubare un posto di lavoro, hai un deficit, peraltro conseguente un trauma serio, e certe risposte arroganti non sono certo degne di un dipendente pubblico. O forse è il tipico atteggiamento che ne ha prodotto poi lo stereotipo.

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    5. In realtà, al di là della maleducazione del medico legale di turno o del funzionario ics, se le norme vigenti impongano che la mia disabilità valga zero davanti alla legge, c'è poco da fare.

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    6. Gas75: esistono tante lingue dei segni quante ce ne sono di parlate, con tanto di varianti dialettali. Esiste anche la lingua dei segni internazionale, una specie di esperanto che non so quante persone conoscano. Io stessa, avendo avuto un'educazione oralista, non segno benissimo. In quanto ai dialoghi con la gente mascherata, vado a fortuna... c'è il cassiere del supermercato che insiste a tenersi coperto, e la commessa di profumeria che cala immediatamente la mascherina.
      Claudia: strano che la sordità monolaterale non ti sia stata minimamente riconosciuta, ma so che ogni commissione medica fa di testa sua e non ci sono linee guida uniformi. Credo che vengano considerate più le sordità incorse entro i 12 anni...

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    7. Io ne avevo quindici e mezzo quando inoltrai la pratica, ma ricordo bene che il mio medico di famiglia era molto scettico e mi disse "proviamoci, ma so già che non otterremo nulla". Così fu, e non tentai mai più.

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  4. Verissimo!!
    Non avevo badato al fatto che si tratta proprio della tua città.
    Chissà se conosci personalmente glu organizzatori. Nel caso, complimentati con loro da parte mia. 😘

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  5. Spero anch'io che possa arrivare ovunque. Ben oltre i confini regionali.

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  6. Pulsioni sessuali ne hanno eccome, come tutti. E spesso anche molto forti.
    Alle medie c'era un ragazzo Down che le manifestava esplicitamente, non si sapeva come arginarlo perché in effetti poteva diventare un po' pesante con le ragazzine.
    Questo è un bel progetto, speriamo che veda la luce e che ne vengano organizzati anche altrove.
    Baci.

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    1. Lo scopo di progetti come questo è proprio educare chi è accanto a questi ragazzi a saper gestire le loro pulsioni, senza inutili paure o tabù.

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  7. Che tenerezza mi ha fatto il video di questi due ragazzi così innamorati .
    Dolce il loro desiderio di lavorare e sposarsi come tutti noi ,
    indipendentemente dall'essere diversi .
    Un'amica di mia Madre aveva un figlio ,non Down , ma con problemi psichici.
    Era molto buono e tranquillo . Un giorno la Madre cercò di spiegargli
    il problema del sesso , lui la zittì dicendo di non parlargli di certe
    "porcherie" . Anni fa seppi che era annegato mentre era al mare in vacanza.
    Mi dispiaque molto , lo conoscevo fin da bambino e avevamo sempre avuto un buon rapporto , era così caro....
    Abbraccio . Laura ***

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    1. Mi dispiace molto per il figlio della tua amica.
      Magari era ancora troppo giovane, quando sua madre voleva parlargli di sesso. Oppure sapeva già da solo di cosa si trattasse.
      Molti adolescenti normodotati evitano certi discorsi con i genitori, perché si imbarazzano, e preferiscono trovare risposte ai loro dubbi su internet, o tra amici.
      Questo spesso è sconveniente, ma ahimè inevitabile.
      Resto dell'idea che l'educazione sessuale dovrebbe essere materia di studio fissa a scuola.
      Buona giornata.
      Bacino.

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  8. Bella iniziativa! Ma una cosa del genere dovrebbe essere portata anche nelle scuole, sopratutto medie/superiori! Credo che una giusta educazione sessuale/setimentale sia la base per far crescere dei ragazzi che saranno poi adulti consapevoli!

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    1. Il problema delle scuole è che già non contemplano l'educazione sessuale "standard". Figiuriamoci quella delle categorie fragili. 😔

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  9. Un'iniziativa importante. Se le persone con problemi e disabilità le vedi solo da lontano, è facile pensare che a loro manchino anche altri "pezzi". Solo con la conoscenza ti rendi conto che non funziona così.

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    1. La verità è che tutti siamo speciali a nostro modo, e chi ha una disabilità altro non ha che, appunto, una ulteriore specialità (visto che diversità può suonare dispregiativo).

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