Premier sì, no, forse: stiamo diventando una barzelletta

C'era una volta un popolo, quello italiano, che era stato chiamato alle urne per scegliere i rappresentanti del nuovo governo.

Per colpa di una legge elettorale alquanto opinabile, però, nessuno aveva potuto prendere posto sulla poltrona di Premier.

Iniziò così il ballo dei politicanti.

Ecco, sembrerebbe un incipit perfetto per una barzelletta tutta all'italiana, come quelle celebri sui carabinieri, ad esempio...

Eppure si tratta di un'amara verità.

Nell'arco di una settimana il Presidente del Consiglio è cambiato ben due volte, infatti, ma la situazione politica è ancora del tutto aperta.

Si pensava che in questi giorni il premier Cottarelli (l'ultimo ndr) avrebbe presentato la sua lista dei ministri al Colle, e invece Mattarella avrebbe scelto di incontrarlo questa mattina per ipotizzare un nuovo ritorno ad un governo politico e non tecnico.

Quindi, per l'ennesima volta, si temporeggia.

Sono pronta a scommettere, però, che per coloro che stanno dalla parte del Presidente della Repubblica, sia tutto normale.

E invece non lo è. A mio modesto avviso, non lo è affatto.

Ormai, andiamo a letto la sera con un'ipotetica squadra di governo, e ci svegliamo la mattina seguente con le carte in tavola completamente rimescolate.

E non si sa quando tutto questo avrà fine.

E allora vai con le maratone Mentana, per capirci qualcosa, con i titoli dei giornali che occupano i profili social persino di coloro che non hanno mai reputato opportuno andare a votare, con le battute al bar e davanti alla scuola.

Al momento, la voce più accreditata sarebbe un ritorno in campo di Luigi Di Maio, mentre il suo socio nell'accordo Salvini chiederebbe di andare alle urne, dato che non siamo al mercato.

Ecco... Grazie del suggerimento Matteo!

Questa sembra proprio la fiera dell'Est... Chissà cosa accadrà domani.

Le scommesse sono aperte.