venerdì 22 giugno 2018

I mondiali per me, donna che detesta il calcio


In questi giorni si stanno disputando i mondiali di calcio.
Moltissimi Italiani riescono a guardare persino tre o quattro partite di fila al giorno, sebbene la nostra nazionale non sia in gara.
Ecco, non mi sono mai spiegata cosa si provi a guardare una partita nella quale si sfidano squadre lontane anni luce da noi, sia a livello culturale che geografico.
Ma io, sono solo una donna... Cosa posso saperne? 😏
Scherzi a parte, per me i mondiali hanno un significato molto intenso, sebbene non abbia mai amato il calcio.
Ogni volta che l'Italia si qualificava, infatti, in casa mia si respirava un'aria sacrale e, a durante le partite della nazionale ci si ritrovava tutti raccolti davanti alla tv.
Mio padre è sempre stato un tifoso sfegatato del Milan, e del calcio in generale. Avrebbe potuto esaltarsi persino guardando il Kazakistan che sfidava il Guatemala (tanto per estremizzare), con la telecronaca in lingua cinese.
Sì, perché il calcio, da ragazzo, era tutta la sua vita, ma fu costretto a smettere di giocare, a soli 20 anni, per un grave infortunio, sebbene abbia, poi, continuato ancora a lungo a calcare i suoi amati campi a livello amatoriale.
(il primo sulla destra è papà. Sì, lo so che è il più bello, inutile che me lo facciate notare 😜)

Dicevamo, quindi, dei mondiali.
Nonostante fossi molto piccola, ricordo con estremo dolore la traversa di Di Biagio, i gol del mio amatissimo Roby Baggio.

L'ultimo vero ricordo che conservo, però, dei mondiali, risale al 2006.
Mi stavo preparando per sostenere l'esame di maturità, ma ogni volta che giocava l'Italia, mi recavo a casa del mio primo amore, per guardare la partita assieme a lui.
Confesso che molte azioni ce le perdevamo, perché intenti a coccolarci, ma posso dire di aver seguito con molto interesse tutti i match del torneo, fino all'ultimo, importantissimo ed emozionante.
Ormai non avevo più nemmeno l'ansia dello studio, poiché mi ero già diplomata, e la gioia fu incontenibile.

A pensarci, oggi, è proprio triste che io non l'abbia condivisa con papà, ma crescendo si sa, si tende a staccarsi un po' dai genitori e dalle proprie abitudini, costruendo la propria strada lontano da loro.
A distanza di molti anni, tutto il calcio mi parla solo di lui.
Non ho più visto una sola partita da quando se n'è andato, ma ho sempre continuato a tifare Milan e Italia.
Con lui e per lui. ❤️

15 commenti:

  1. Un bel post di grandi ricordi, scritto con il cuore.
    Serena giornata.

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  2. Ti rispondo subito. Il calcio è senza confini: è proprio quello il bello. E le differenze culturali arricchiscono. Pensa a un appassionato come me del ruolo di portiere. Vedere tantissimi portieri in azioni, espressione di scuole diverse e di metodologie diverse, è un esempio della bellezza del mondiale. Il calcio non ha confini, perché un iraniano può essere il capocannoniere del campionato olandese. Gli allenatori stranieri arricchiscono il bagaglio culturale di un movimento calcistico. E poi pensa a quante belle storie: un ex giocatore di una nazionale che prende il posto dell'amato maestro, scomparso prematuramente, tanto per citarne una. Questo mondiale, senza la partigianeria dell'opinione pubblica italiana e del giornalismo italiano (che poi, per inciso, spunta fuori comunque: del tipo che il flop dell'Argentina è dovuto solo a Messi e alle esclusioni di Icardi, Higuain, Dybala; mai fu fatta analisi tanto approssimativa e di parte), è un mondiale appassionante e ricco di contenuti tecnici. Il sistema calcio è malato, ma il calcio è più vivo che mai. Ed è lo sport più bello, più colorato, più emozionante. Venendo a te, mi dispiace che vicino non hai nessun appassionato di calcio. Non è mai troppo tardi per riappacificarsi con il mondo del pallone :).

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    1. Ma scherzi??
      Mio marito è tifosissimo.
      Però ha un grosso difetto.. E' juventino.
      Ahahah
      Quindi quando guarda le partite mi chiudo ben volentieri in un'altra stanza... 😂😂😂😉

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    2. Vero, faccio ammenda. Scrivesti il post dopo la finale di coppa italia!

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    3. Figurati se posso ricordarlo io che sono la persona più smemorata che esiste. Ti credo sulla fiducia.
      Ahahah
      Comunque brutta storia un marito rubentino quando tifi Milan per eredità.. 😉

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  3. L'insoddisfazione della vita trovano conforto nelle vittorie della squadra di calcio del cuore. Non per me.
    Ciao Claudia.

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    1. Ma non credo che i milioni di tifosi siano insoddisfatti della propria vita. Boh.
      Buona giornata.

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  4. Non esiste essere umano che è soddisfatto della sua vita.
    Leggi bene il Sabato del villaggio di Leopardi.

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    1. La conosco molto bene.
      La imparai a memoria in terza elementare. Ai miei tempi, già da allora, facevamo le analisi dei testi poetici.
      Comunque voglio pensare all'insoddisfazione come ad una spinta per porsi sempre nuovi obiettivi.

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  5. Allora elabora quello che affermi:

    Chi scrive non muore mai

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  6. La mia famiglia il calcio non lo segue, però ti capisco perché noi adoriamo lo sci che ci regala tanti bei momenti :-)

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  7. Bel p🏐st 😊

    Concordo. L'italia di Baggio era sicuramente un'altra Italia.
    Da nostalgia.

    (Anche io sono juventina)

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    1. Juventina?? Ma che peccato..
      Sembravi una persona così a modo.
      Ahaha
      Scherzo! 😜

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