lunedì 9 settembre 2019

Vivere di like e per i like

E' triste, lo so, ma esiste gente che vive del tutto in funzione dei social e degli apprezzamenti ricevuti dai propri contatti.
Spesso, infatti, Facebook e simili pullulano di foto ai limiti dell'osceno o del ridicolo, da parte di uomini e donne che mettono in mostra le proprie grazie con lo scopo di ottenere qualche like facile, per non parlare di immagini di bambini deturpati da malformazioni terrificanti...
Ma non solo. Sarcasmo, falsità e perbenismo abbondano sul web quasi quanto nella vita reale.
Va da sé che, molte volte, si instaurino nella mente degli utenti dinamiche di competitività che rischiano di ledere il benessere psicologico del singolo.

Da qualche mese, infatti, Instagram ha eliminato il numero di like sotto a ciascun post, di modo che soltanto l'autore possa sapere quante persone hanno apprezzato il suo "lavoro". Tutti gli altri dovranno accontentarsi del "Piace a Tizio e ad altri".
Così non si avvertirà più un senso di umiliazione nel momento in cui una determinata fotografia o un pensiero piacciano solo a tre persone piuttosto che a duecento, e ci si sentirà magari liberi di condividere contenuti più frequentemente, senza "l'ansia da prestazione".

Insomma, la notizia di questi giorni è che anche Facebook starebbe lavorando per introdurre la stessa modifica.
Eppure a me sembra tutto molto sciocco.
Ammesso e non concesso che io viva per i like, pur essendo l'unica a sapere che i miei post ne collezionano pochissimi, rischio comunque di restarne amareggiata.
C'è da dire, però, che almeno non potrò più fare confronti con i risultati ottenuti dai miei amici, logorandomi ulteriormente.

Una volta, al massimo si facevano gare a scuola a chi otteneva i voti migliori, e magari questo spingeva gli studenti ad impegnarsi di più per superare il compagno di banco.
Adesso, invece, la corsa è solo all'apparire ma i contenuti sempre più frivoli.
Chissà che non introducano un corso di laurea (dopo quello per diventare influencer) in strategie per ottenere il maggior numero di like.
In quel caso sarò sempre più fiera di essermi fermata al diploma.... 😉

53 commenti:

  1. Comincio dalla fine: corsi per farsi vedere e "cliccare" sui social ne esistono già, rientra nelle strategie di marketing digitale, una forma di pubblicità più funzionale di quelle tradizionali perché basata sugli interessi dell'utente (quando accetti i cookie da un sito alimenti quelle banche dati, tra le altre cose). Si tratta quindi di una vera professione, poiché mira a fare conoscere un marchio per offrirne poi dei servizi, generalmente a pagamento.
    Qui invece l'argomento sono "semplici" utenti che si gratificano del successo dei loro articoli e foto, delle loro opinioni che spesso spingono verso dove tira già il vento... E purtroppo, in alcuni casi, il riscontro tra consensi ricevuti è notevole, tanto che questa gente sarebbe un'ottima risorsa nel campo del marketing digitale, dove tuttavia il processo non è governato dal pensiero di una persona ma, potenzialmente, da quello di chi vede l'annuncio/foto/post.

    Avevo notato la scomparsa dei "cuoricini" ottenuti su Instagram, non ne conoscevo il motivo... Sinceramente non metto un "like" in funzione di quanti già ce ne sono, però se un post finisce in cima, è tenuto a galla proprio dalle interazioni (cosa inesistente sui blog, purtroppo). Si perde quindi il senso di quantità di consenso ma rimane la qualità (almeno d'impatto mediatico, la cosiddetta "viralità") del post.
    Personalmente avrei gestito diversamente la cosa, creando le "categorie" di post a cura di chi pubblica, dando quindi modo all'utente lettore di filtrare il tipo di contenuti (notizie, svago, diario personale...), e "like" calcolati automaticamente in base alle altre interazioni (risposte e condivisioni).

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    1. Praticamente detesti ai social quello che manca ai blog e viceversa, creando un prodotto perfetto.
      Mica male come idea. Potresti brevetterla.
      Resta, però, che hai spostato un po' il fulcro del senso che volevo dare al post.
      Io gli "influencer" non li ho nemmeno considerati.
      Mi riferivo, infatti, ai comuni mortali che accumulano venti cuoricini e soffrono nel vedere altri comuni mortali che ne ricevono ottanta.
      È tutto molto assurdo per me, ma accade..

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    2. Fosse per me esisterebbero soltanto forum di discussione, né social, né blog... Solo che se apri un forum oggi, non ti segue nessuno. 😕

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    3. Molti anni fa, nella mia città, ne esistevano due frequentatissimi (fasanforum e fasancult). Scoppiarono di colpo, e non ne ricordo il motivo, ma credo a causa dell'eccesso di haters che si trinceravano dietro nickname anonimi.
      Erano bei tempi, però. Li seguivo entrambi con molto interesse.

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  2. L'idea alla base dei "like" è quella di attirare più gente possibile, perché più clic uguale più profitti. L'idea alla base di tutti i soRcial è sempre stata quella di inwebetire più gente possibile proprio per far lievitare il numero di clic. Questo passo indiet... hah, di lato con doppia piroetta e triplo salto mortale carpiato all'indietro di eliminare il conto dei "like" ha l'aria di essere soltanto un palliativo, tipo un rimedio omeopatico insomma; se volessero far le cose per bene i soRcial dovrebbero autoeliminarsi dalla faccia della Terra - ahem, non lo faranno mai, quindi potrebbero semplicemente eliminare l'intera faccenda dei "like"; ma non faranno nemmeno questo, ovviamente.

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    1. Non tutti i cacciatori di like lo fanno per profitto: c'è gente proprio malata che pretende consensi dalla sua cerchia di "amici", i profitti semmai vanno al proprietario del social che ospita i loro post e i loro deliri...

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    2. No, per profitto lo fanno i soRcial: i cacciatori di "like" sono le vittime (consenzienti) del sistema, come gli azzardopatici che ingrassano tutti i gestori di casinò, bische, giochi online e bla bla bla.

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    3. Sono d'accordo con Gas ed è il vero senso del mio post.
      Finché si attirano click e like per una mera monetizzazione, il senso è logico.
      Ma tutta quella gente che accumula consensi per sentirsi "realizzata" è veramente triste.
      Imbarazzante, anzi.

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  3. E' la nostra società attuale, dove ciò che conta è apparire . E tutto ciò è molto triste. Buona giornata.

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    1. È vero Mirtillo.
      Si è persa la sostanza delle cose e si bada solo alla facciata.
      Buona giornata a te.

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  4. non credo che facebook guardi agli utenti, quanto agli inserzionisti. la filosofia del like è merdicchia. uno dei motivi per cui ho scelto wordpress (che tu disprezzi). pensa che c'è chi ci litiga, coppie che esplodono, per un like non dato o per un like di troppo. (mai fatto gare per i voti migliori, ne prima né ora, né mai)

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    1. Ho davvero conosciute coppie che si sono lasciate per un like.
      Sembra una barzelletta, ma è verissimo..

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  5. Non si vive di solo like!😉
    Serena e felice giornata.

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  6. Ciao Claudia, io non saprei proprio che farmene dei like, mah...
    Buon inizio di settimana!

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  7. apparenza ..
    ma poca o quasi nulla sostanza
    ..
    serena settimana

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  8. Purtroppo sarà sempre peggio.
    Buon inizio settimana

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    1. Non voglio pensare a dove andremo a finire..
      Buon inizio di settimana anche a te.

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  9. Molta gente ha la malsana necessità di, non solo apparire, ma sentirsi apprezzato senza alcun merito e pansa che con lo stupido Like questo si concretizzi.

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    1. Ho sentito gente vantarsi dei tanti like ottenuti ad un post per giunta copiato da terzi..

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  10. Le persone che soffrono nel vedere altri che ricevono più like, a mio avviso, rasentano la vera e propria malattia, perdono il senso della realtà. Sui social è un fenomeno molto diffuso, come un virus e a tutti può capitare un breve contagio, l' importante è rimettere subito i piedi per terra, basta chiudere tutto e guardare un bel paesaggio o sentire una canzone, leggere una poesia o parlare dal vivo con un'amica... Il reale vince sempre! Ciao Claudia

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  11. A me Instagram piace, lo sai. E' l'unico social che mi piaccia davvero.
    Un po' perché la fotografia mi appassiona, un po' perché trovo interessante tenere lì i miei contenuti. E' indubbio che mi faccia piacere ricevere un po' di considerazione da parte degli altri, in caso contrario mi terrei le foto chiuse in un cassetto. Però non ne faccio una mera questione numerica, mi piace l'interazione, mi piace guardare le foto altrui, mi piace distrarmi attraverso delle immagini.
    Che poi di profili ne ho due, uno personale che è quello che segui anche tu, uno collegato al blog di cosmetici. In uno vedo ancora il numero di like degli altri, in uno no. Che stranezza.

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    1. Forse quello collegato al blog viene considerato un "profilo aziendale", e quindi segue dei parametri diversi.
      Non saprei dirti.
      E comunque sfido chiunque a non apprezzare le tue fotografie che sono davvero meravigliose, e lo sai perché te lo dico spesso...

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  12. Ciao Claudia, sono contenta di essermi imbattuta nel tuo blog e in particolare in questo post. Penso che internet e i social media abbiano modificato completamente le relazioni tra le persone e il modo anche con cui si vivono queste relazioni. Ho più di un'amica fissate con i social, tanto che mentre eravamo a cena esclama, cavolo devo assolutamente postare qualcosa se no i miei follower smettono di seguirmi. SCUUUSA? A parte che se uno ha voglia di condividere un pensiero, o una foto lo fa a prescindere da quanti like potrà ricevere. Ed è triste che una persona, appunto per sentirsi apprezzata, voluta si basi su queste cose. Un like, un banalissimo like, non può essere la base della propria esistenza. Molto meglio avere ancora il contatto con le persone.

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    1. Benvenuta cara, son felice che tu sia approdata qui.
      Se ti interessa il tema, sappi che ci tornerò a breve, proprio per parlare di dipendenza dai social e dallo smartphone.
      Non ci fermiamo mai a pensare che ormai quasi tutti ne siamo schiavi, ed è molto triste.
      La tua amica mi ha fatto pensare ai tanti che fotografano il cibo, al ristorante, prima di mangiarlo.
      Il problema è che, nell'attesa dello scatto perfetto, la pietanza si raffredda e probabilmente perde di sapore.
      Ne vale davvero la pena?

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    2. Concordo, sulla dipendenza dai social e dallo smartphone. Anche io a volte mi accorgo di averlo troppo in mano...allora mi sforzo di nasconderlo e non pensarci. Ho ripreso da poco sia scrivere il mio blog, ma soprattutto a leggere libri VERI! Per quanto riguarda le foto ai cibi, io a volte li fotografo quando sono al ristorante, perché faccio le recensioni dei posti in cui ho mangiato! Però ecco, una foto al volo...senza star lì a vedere la luce, l'inquadratura o altro. CApisco anche che questa non sia una giustificazione. Sono curiosa di leggere il prossimo post!

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    3. Se mi giuri che mangi le pietanze ancora calde, allora ti perdono.
      Ahahah
      Scherzo. 😉

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    4. certooooo!! Sono sempre bollenti! 😉

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  13. " Like o non like, questo è il social!"
    Amleto scansate!

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  14. Non ho capito .
    Ma a te interessa o meno averli questi like sulle tu pagine Fb?
    Se si perché?

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    1. Maaaaax...
      A me non me ne frega niente.
      Altrimenti pubblicherei solo tette e culi, e vedi quanti like!
      Ho usato la prima persona per fare un discorso generale..

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  15. Boh..non sono social quindi dall’alto della mia ignoranza ti avrei risposto che se ci tenevi sarebbe stato giusto continuare ad approfittarne ma dato la tua risposta...!
    So che da un anno e forse più sento parlare male di Fb da tanti blogger.
    Che lo additano come una fosse ormai una specie di pattumiera del web.
    Altri scrivono che stia tirando gli ultimi.
    L’unica cosa che mi viene da dirti sui like è che forse non corrispondono all’effettivo gradimento di un post o pensiero chiamalo come vuoi te.
    Nel senso che possono lasciartelo chi non legge quello che hai scritto.
    Per una foto forse il discorso è diverso.
    È un po’ difficile non prestare attenzione ad una foto.
    Boh...?

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    1. Il problema di Facebook è che è popolato da troppi leoni da tastiera imbecilli, ma io non mo sento di screditarlo.
      Pensa che lì ho conosciuto mio marito.
      Quanto agli apprezzamenti, di sicuro il like viene messo con molta leggerezza, quasi per fare un favore a chi pubblica il post.
      Per le immagini non ne parliamo.
      Vedo commenti tipo "Sei bellissima" sotto le foto di donne oggettivamente brutte..
      Quindi no comment. 😉

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  16. Ricordo che un blogger rispose a un commento dove lo mettevano in guardia da Fb dicendo che bisogna saperlo usare per non incappare
    in spiacevoli inconvenienti.

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  17. Io c'ho pure mia madre che usa Fb a iosa e ha tanti amici virtuali che sono con il tempo diventati reali.
    Posta foto dei piatti che prepara , foto nostre (anche senza il mio consenso)e puntualmente riceve un casino di Like.
    Va in panico ogni volta che salta la connessione del computer ed è del 1946..è molto più social lei di me.

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    1. Aspetto ancora di sapere come si chiama per poterla seguire.. 😅

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  18. Rendere privato il numero di like a un contenuto? È una cosa che a me lascia abbastanza indifferente: non guardo mai quanti like prende un post altrui. Però ragionandoci bene effettivamente può essere una buona idea, non tanto per l'evitare che qualcuno si roda il fegato confrontando il proprio feedback con quello di un conoscente, quanto più per evitare una situazione non troppo frequente ma nemmeno inesistente: la discriminazione nella vita reale in base al numero di like. Intendiamoci, è un comportamento idiota e davvero superficiale, ma sono abbastanza convinto che tra i frequentatori più giovani dei social esista spesso una dinamica per cui una persona viene considerata interessante in virtù dell'alto numero di like che riceve. La popolarità online genera la popolarità nella vita reale... E non sto parlando di influencer adulti, ma semplicemente di internauti adolescenti (che probabilmente non potrebbero nemmeno essere iscritti), superficiali e desiderosi di approvazione da parte dei coetanei.

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    1. Onestamente non credo che la cosa riguardi solo i più giovani.
      Persino i "molto adulti" cadono in queste dinamiche..

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    2. Non volevo essere troppo pessimista, ma probabilmente hai ragione

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  19. Purtroppo molte persone sono schiave di like e visualizzazioni. Anche se, come dico sempre, non ho social, ho notato questa cosa con il mio account youtube curiosando anche con le statistiche (e un po' pure qui non lo nego).

    Col senno di poi, ovviamente parlo per me, sono felice dei piccoli risultati ma sinceri che ottengo qua (più che la, anche se sotto sotto la voglia di riprendere a suonare per conto mio c'e e non lo nego: Posso anche unire le due cose...la mente creativa non si ferma mai). Ne parlavo con una mia collega che legge il blog e pure con una mia cara amica. La loro frase: "Anche se pochi vedo che c'e gente che comunque ti segue".

    Citando il film "Into the wild", che a sua volta cita Thoreau: "Non l'amore, non i soldi, non la fede, non la fama, non la giustizia, datemi la verità".

    Dovrebbero fare qualcosa di simile anche su youtube, eliminando però quei freddi messaggi "iscritto ricambi" e simili. Soprattutto da gente che prova piacere solo ad avere maggiori utenti, fregandosi dei contenuti che uno propone.

    Purtroppo, come hanno scritto in molti, a troppe persone piace apparire. Persone che si aggrappano ai numeri, ma quando spengono il pc o bloccano lo schermo del telefono, si ritrovano sole.

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    1. Non uso mai Youtube e non so di cosa parli.
      Guardo solo video musicali che cerco tramite Google.
      Quindi...
      Ogni tanto mi arrivano delle richieste di amicizia e non capisco neppure perché. Sarà che ho un account perché un paio di anni fa creai un video per celebrare i sedici anni dalla fine del liceo, ma davvero non l'ho mai usato e inorridisco quando vedo questi Youtuber che diventano ricchi per la diffusione di video senza alcun valore..
      A maggior ragione se giovanissimi..

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  20. Semplicemente cerco di non farmi condizionare, cerco di non pensare troppo, perché sì un po' amareggiato rimango, per i miei pochi e i tanti degli altri, ma non si vive solo di like, e poi chi mi ama mi segue, e questo mi basta ;)

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    1. Sicuramente l'affetto si dimostra in altri modi.
      Un like in più o in meno non fa differenza.. 😉

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  21. Sono certa che siano persone con una vita purtroppo molto infelice..

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  22. Tutti malati di like, la nuova epidemia del secolo!
    Sono felice di appartenere a una generazione che comprende cosa conta realmente nella vita, che usa il virtuale senza diventarne schiava, che ha visto il bello, scomodo, di un tempo e sa cosa la gioventù moderna si è persa a favore del brutto, qualche volta triste, ma comodo di adesso. Il più bel controsenso è dire: “abbasso i like”, un pollice in giù accanto a uno all’insù! 😉

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    1. Chi non ha vissuto la tua epoca (in parte anche la mia) non può nemmeno immaginare quanto era bella la vita quando, per emozionarsi, bastava disegnarsi un cuoricino sul diario o dirsi semplicemente che ci si voleva bene.
      Altro che pollici verso o all'insù......

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  23. Secondo me se ti deprimi perché hai pochi like questo provvedimento non serve a granché perché il problema è MOOOOLTO più grande.

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    1. Bravissima.
      Bisognerebbe farsi aiutare altro che nascondere i like!

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