mercoledì 9 settembre 2020

Qual é l'età giusta per

Di recente, abbiamo deciso di comprare una bicicletta a Lorenzo, in modo che possa imparare a guidarla.
Va detto che lui è molto reticente verso gli sport e l'attività fisica in generale. Difatti, il monopattino che gli abbiamo regalato all'onomastico giace inutilizzato in salotto.
Considerando che rispettiamo molto i suoi tempi, non gli facciamo mai pressione e lo lasciamo giocare e divertirsi come meglio crede, senza imposizioni, nonostante il divario motorio con i suoi compagni sia molto evidente.
Proprio a casa di uno di essi, pochi giorni fa, ha manifestato interesse per la bici, dunque abbiamo deciso di cogliere la palla al balzo, e comprarne una, nonostante gliene avessimo parlato spesso in passato, ricevendo da lui un netto rifiuto.

Mi sono chiesta se esiste un'età giusta per imparare a nuotare, ad esempio, a pedalare, come avviene per leggere e scrivere.
Credo di aver imparato a fare entrambe le cose a nove anni. Tardi, se vogliamo, ma per fortuna, ai miei tempi, il confronto con i coetanei non era così impietoso e i nostri genitori non facevano a gara a chi fosse più abile o perspicace. Quantomeno non quelli che ho conosciuto io.

Eppure, al negozio delle bici mi hanno spiegato che oltre una certa altezza non sono più previste le rotelle, e Lorenzo, essendo molto alto, è proprio in zona Cesarini.
Insomma, se rimandiamo ancora l'acquisto dovremo insegnargli a pedalare direttamente su due ruote, con tutti i disagi che questo comporta. 

Dunque, forse esistono delle tappe fisse da rispettare?
Nel manuale dell'educazione è annotato tutto ciò? Chissà. 
Io, però, con le date prestabilite non sono mai andata d'accordo e non sopporto frasi del tipo "vivi ancora con i tuoi?", "non ti sei ancora sposato?", "a che età pensi di trovarti un vero lavoro?".
Mentre da madre detesto la corsa alla prima parola, ai primi passi, e così via.

Non sarebbe meglio fare le cose quando ne abbiamo voglia, senza curarci dell'orologio che scorre?
Le prove con una vecchia bici di famiglia.

38 commenti:

  1. Il grande ha imparato ad andare in bici senza rotelle a due anni nel corridoio enorme dell'appartamento dove abitavamo allora. La piccola ha imparato ad andare senza rotelle un anno fa, quindi quattro anni e mezzo quasi e dopo un mese eravamo già in strada. Per me è importante che sappiano andare in bici e anche per strada perché mi piace usare la bici per muovermi, anche se quest'anno l'ho usata molto poco rispetto al solito. Quando saranno più grandi però la dovranno usare spesso se vogliono autonomia quindi voglio che imparino le regole da piccoli in modo da non fare baggianate da grandi. Penso solo a tutti quelli che fanno i sensi unici al contrario in bici.
    Detto questo ognuno ha i suoi tempi e le sue esigenze e io odio i paragoni. Credo che le rotelle non siano indispensabili, qualche prova e vedrai che Lorenzo andrà già senza

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    1. In realtà dalle mie parti non c'è la cultura della bici.
      Le piste ciclabili sono pochissime e il traffico sempre intenso, quindi non manderei mai un bambino in strada con tutti i pericoli che ci sono.
      Andare in bicicletta qui è più un passatempo, e saperlo fare una spilla da appuntare al petto.
      Saranno almeno dieci anni che non tocco una bici, ad esempio, ma so andarci ed è questo che conta.

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    2. Dipende infatti anche da dove vivi. Io ho iniziato ad andare in bici con le rotelle a due anni e me le hanno tolte un paio d'anni dopo; io vivevo in un piccolo paese dove al bici era molto usata. Per il nuoto vale un po' lo stesso discorso, però trovo che sia una cosa che vada imparata. Conosco dei coetanei che non sanno nuotare, ora che sono genitori lo trovano limitante

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    3. Dalle mie parti, come dicevo, la bici si usa poco.
      Poi, vivendo in un appartamento in pieno centro senza cortile, non abbiamo mai acquistato la bicicletta piccolina, perché non avremmo saputo dove tenerla.
      Certo, il problema si pone anche ora e non è certo trascurabile, ma almeno ha un'età più consapevole per poter andare in piazzetta (con me ovviamente).
      Ho ricavato uno spazio nello sgabuzzino per lasciare la bicicletta e mi toccherà portarla su e giù per le scale ogni volta. Però, si sa, per i figli facciamo questo e altro. 😉

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    4. P.S. Appartamento senza cortile e senza garage. Ecco perché la bicicletta dovrà fare su e giù. 😅

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    5. Il tema dello spazio è rilevante :)

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    6. Purtroppo le bici ripiegabili costano un occhio, e finché non inventeranno quelle tascabili, sarà difficile organizzarsi. 🤣🤣😉

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    7. Molto fa da dove abiti e dalla vita che fai. Io ho imparato a nuotare da piccola ma poi ho sempre avuto paura. Tre anni fa mi sono iscritta ad un corso e ho re imparato. Ora me la cavo, almeno in piscina. Invece pur abitando in montagna non ho mai messo un paio di scii... Ma prima o poi conto di farlo, nonostante non sia più una bambina

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    8. Io son stata sulla neve solo due volte per dei weekend e mi divertivo a scivolare sulla pista con quella specie di grossa paletta sotto al sedere.
      Gli sci non fanno per me, ma le traversate a nuoto le faccio mooolto volentieri.

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  2. Non so risponderti in modo netto, credo che per alcune cose sia giusto rispettare i suoi tempi, per altre non dico di forzare ma di provare a vedere che succede perché ci sono fasi che hanno tempi elastici ma determinati.il parallelo che fai con le domande pressanti che ci fanno crescendo secondo me è meno calzante perché non è sposandomi che io cresco e maturo se per esempio mi sento benissimo a vivere da solo. Parliamo però di un'età già adulta dove abbiamo un carattere già formato quindi tutto è diverso. Peraltro, tornando al tema legato all'acquisto della bici per Lorenzo, in questo caso tuo figlio mi pare abbia manifestato un sia pur tiepido interesse verso l'oggetto in questione quindi io la prenderei anche perché se deve ancora imparare ad andarci deve avere le rotelle. Io stesso da piccolo, non ricordo l'età esatta, provai prima con le rotelle e poi mi abituai a toglierle.

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    1. Non è sposandoti che cresci e maturi, è vero. Ma nemmeno imparando a nuotare o ad andare in bici.
      Proprio ieri ho scoperto che un mio amico abbastanza adulto non sa nuotare. Per me che vivo al mare è impensabile, ma per lui che abita in città è quasi normale.
      Allo stesso modo conosco amici che non sanno andare in bicicletta e non se ne preoccupano. Un po' come gli anziani che non hanno mai voluto prendere la patente e si muovono solo a piedi o con i mezzi pibblici.
      Tutto è relativo in base a quello che ciascuno di noi vuole fare. Pertanto, se Lorenzo non avesse manifestato interesse per la bici, probabilmente avrebbe imparato "da grande".
      Per fortuna, però, ci sta prendendo la mano allenandosi con una vecchia bici (come si vede nel video) ed entro pochi giorni spero di trovarne una nuova giusta per lui.

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  3. Che sorpresa trovarti qui.
    Credevo che non ti avrei più "rivisto".
    Nel post di ieri parlavamo di te con Max, mi sembra doveroso informarti.

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  4. Sicuramente non la userà spesso, proprio come me e suo padre.
    Qui vanno in bici solo i ciclisti semi professionisti e i pochi appassionati che, però, hanno quantomeno un cortile o un garage per tenere la dueruote.
    P.S. A nuotare, invece, vivendo sul mare, si impara già dai primi mesi di vita.

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  5. A sensazione direi che ognuno ha i suoi tempi, più o meno condizionati dal mondo esterno.
    Io devo ancora imparare ad andare in bici, a proposito: da bambino ce l'avevo ma ero refrattario a usarla, sebbene fossi totalmente al sicuro dato che avevo a disposizione l'ampio terrazzo che girava attorno a tre lati dell'attico dove abitavamo. Facevo dei giri con le rotelle finché i miei mi guardavano, poi mi fermavo perché proprio non era un'attività o un gioco di mio interesse.
    La prima storia d'amore l'ho avuta a pochi giorni dal mio 34° compleanno: se fosse vero che ci sono delle "scadenze", avrei dovuto rinunciarvi d'ufficio adducendo la motivazione che a quella età molti sono già genitori?
    Né credo ci sia un'età per smettere di vedere cartoni animati o iniziare a seguire trasmissioni di politica.

    Lorenzo è un bimbo solare, sensibile e meraviglioso: assecondare i suoi tempi è il minimo. 😊

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    1. Proprio perché è così sereno preferiamo non angosciarlo.

      Quanto a te, credo proprio che per l'amore non vi sia età.
      Per la bici anche. Magari prima o poi vorrai imparare. 😉

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  6. Bisognerebbe sempre rispettare i tempi di ogni persona. Invece la società va in direzione opposta. Bisogna fare tutto entro certi limiti. Come se fosse tutto come la scuola: cinque anni per fare le elementari, tre le medie, cinque le superiori. A 18 anni si chiede a un ragazzo di essere già un uomo fatto e finito. Non è così.
    Quando ero piccolo io, i bambini venivano riempiti di giocattoli e crescevano nella bambagia, ma nel contempo crescevano le aspettative. La speranza era quella di crescere il genio della musica, o il grande sportivo, o comunque una persona intelligentissima che avrebbe poi trovato un lavoro gratificante e dal ricco stipendio. Non era fatto con cattiveria, ovviamente: i nostri genitori ci hanno amato, eccome.
    Però sono rimasti "intrappolati" in un meccanismo e in dinamiche imposte dalla società.
    Io credo sempre che ogni persona debba vivere perseguendo il proprio benessere (rispettando le leggi e i principi di educazione che non sono imposti per legge).

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    1. Effettivamente, adesso che mi ci fai pensare, ai miei tempi già a 3 anni ti mandavano a calcetto o a lezioni di pianoforte, come se un bambino di quell'età possa davvero avere delle preferenze.
      Lorenzo farà quello che vuole, quando vorrà.
      È l'unica legge vigente in casa mia. 😉

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    2. Sono d'accordo con entrambi. Dall'alto (sono ironico ovviamente XD)dei miei studi di pedagogia e psicologia infantile, una delle cose sbagliate da fare è proprio forzare le attività sui figli perchè "devono fare delle attività". Ma dove sta scritto?
      I bambini avranno anche loro il diritto di avere momenti durante la giornata dove non hanno voglia di fare un cazzo, giusto? E meno male che essendo piccoli hanno ancora questo lusso. Non vedo perchè levarglielo XD

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    3. Infatti Lorenzo ha quasi 5 anni, ma non va a danza, calcetto, canto e simili.
      Ci sarà così tanto tempo per impegnargli anche i pomeriggi.
      E comunque aspetterò che sia lui a scegliere un'attività da praticare, e di sicuro non lo iscriverò a poanofortesolo perché io amo suonarlo (seppur da autodidatta).

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  7. Al campeggio tutti vanno in bici, quindi averla era imprescindibile e io ne avevo, con le rotelle. Ho imparato ad andarci senza più tardi della media, credo oltre i 6 anni, e ricordo che una bambina mi scherniva per questo. Attualmente ho 3 bici al mare (mi piace avere una scuderia ampia, e quando ne trovo una che mi piace ai secchioni la faccio rinnovare dal biciclettaro di fronte al campeggio e me la tengo) ma a Roma mi guardo bene dall'usarla. Mio figlio ha tolto le rotelle forse a 4 max 5 anni, al paese dai nonni.
    Secondo me più cose si imparano da piccoli, meglio è. Io ho provato a sciare a 28 anni e ci ho rimesso il crociato... ma ho sempre detestato ogni tipo di sport sin da piccola. Lorenzo non è obbligato ad imparare adesso ad andare in bici, ma se lo fa sta a posto per quando magari andrà in Olanda o metteranno le ciclabili da voi, o qualsiasi altra occasione... anche per prendere il motorino, se vogliamo. Nel video è proprio carino :)
    Insomma, più che a un'età giusta penso a una fascia di età consigliabile. Anche per imparare a sentire c'è un periodo da sfruttare... da piccola ho sempre rifiutato di fare gli esercizi di riconoscimento uditivo a bocca coperta, e ora con l'apparecchio sento voci e rumori ma senza lettura labiale non capisco le parole (e se la persona biascica o mitraglia te saluto pure col labiale) né posso telefonare. Insomma mi sono fatta ciò che certi ricercatori hanno provato con dei gattini: se bendi un gattino vedente per molto tempo, quando lo sbendi è cieco anche se gli occhi sono sani perché hai impedito lo sviluppo delle sinapsi (spiegazione terra terra). Si campa lo stesso eh, peròòòò... potevo fare di più. Amen.

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    1. Caspita! Non avevo idea che avresti potuto migliorare l'udito. La mia sordità a sinistra è irreversibile, quindi non mi hanno mai proposto esercizi e simili.
      Ma, per fortuna, l'orecchio destro va che è una bomba.

      Quanto alle ciclabili, qui ce ne sono un paio, ma sono piccole e scollegate tra loro. Quindi finisce che giri in tondo senza gusto, non puoi certo attraversare la città in bici, se no ti ammazzi.

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    2. Non ricordo la causa della tua sordità, ma non ti hanno mai proposto l'impianto cocleare? Bisogna avere certi requisiti per farlo e scassarsi di riabilitazione, ma da nata udente potresti giovartene...

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    3. La sera dell'incidente ebbi un forte ematoma cerebrale e nel trasporto in ospedale il sangue defluì dall'orecchio sinistro.
      Così facendo andò ad "uccidere" le cellule nervose che contornano il timpano, irreversibilmente.
      Ecco, la causa, detta in parole poverissime, è questa.
      Il timpano è intatto, ma le cellule nervose sono stecchite.
      Non so se scientificamente sia la spiegazione giusta, ma è quel poco che ricordo dei referti di allora.
      Nessuno degli otorini che ho consultato negli anni a seguire mi ha mai proposto un intervento, perché mi pare fosse impossibile risolvere la cosa.
      Mi diedero il classico apparecchietto, ma lo buttai meno di un anno dopo, perché mi provocava solo un gran mal di testa.

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  8. Io ho imparato a 6 anni andare con la bici grande di mia Madre .
    Ricordo che la strada non era ancora asfaltata e sono caduta più volte
    sui sassi sbucciandomi le ginocchia . Poi , le Scuole medie non c'erano
    ancora al mio paese , facevo 8 Km. andare e 8 tornare dalla cittadina
    vicina per andare a scuola . Ho imparato benissimo e facevamo anche delle
    gite fuori porta .
    Non ho mai imparato a nuotare . Una volta mi sono spaventata perchè
    un'onda anomala mi aveva travolta e ho avuto paura di annegare .Fine.
    Le mie due bimbe le ho portate in piscina e nuotano bene tutte e due .
    Nora và ancora sulla bici senza pedali , si muove veloce con i piedi
    a terra . Quando sarà pronta , senza fretta ,chiederà la bicicletta .
    Tutto a suo tempo . E' giusto che Lorenzo scelga il momento in cui si
    sente sicuro . Al mare , certe Mamme , cacciano bambini piccoli in acqua
    e questi strillano impauriti . No , così non va' .
    Un bacione a te e Lorenzo . Laura

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    1. La bici senza pedali abbiamo provato ad usarla, ma proprio non mi piace.
      La mia amica sostiene che serva per l'equilibrio, ma a me sembra una perdita di tempo, perché Lorenzo la usa come uno sgabello. Ahahah
      Bacione anche a te.

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  9. Penso anch'io che ognuno abbia i suoi tempi e che giusto rispettarli, anche se al giorno d'oggi, specie per quanto riguarda i bambini, c'è la mania del paragone e quindi si crea ansia nelle persone i cui figli hanno tempi più lunghi degli altri. Raramente questo è segno di problemi veri. Per esempio, dei miei due figli il maggiore a tre anni parlava come un libro stampato, il minore parlava poco e male. Adesso è il minore il chiacchierone di famiglia XD

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    1. Lorenzo ha parlato tardissimo e ci ha fatto preoccupare un sacco, altro che.
      Adesso, invece, dobbiamo implorarlo di tacere anche solo per mezzo secondo, ma non ci pensa minimamente.
      E non sbaglia un congiuntivo... ;)

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  10. A prescindere da tutto, farlo da piccoli è sempre un vantaggio, che si tratti della bici o di imparare una lingua. Avevo 5-6 anni e ho cominciato con le rotelle, poi pian piano tolte, ci vuole pratica. Se poi a lui non piace, niente.

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    1. Per fortuna ci sta prendendo gusto e mi chiede di portarlo in uno skatepark vicino a casa nostra, per allenarsi.
      Spero che non gli passi subito questa insolita volontà.

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  11. Io non ho manuali di istruzione e se dovessi educare un bambino non saprei da dove cominciare :)
    Penso però che al di là del fatto che sia preferibile non obbligare i bambini a fare ciò che non vogliono, ci sono comunque delle cose per cui vadano spronati. La lettura e l'attività fisica sono due di queste cose, secondo me.
    Un abbraccio e in bocca al lupo ;)

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    1. Diciamo che preferisco forzare la mano su quello che gli servirà inevitabilmente per il futuro, quindi appunto leggere, scrivere, disegnare, ecc.
      Considerando che non sta fermo un solo istante, di attività fisica ne fa eccome, ma a modo suo. ;)

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  12. "al negozio delle bici mi hanno spiegato che oltre una certa altezza non sono più previste le rotelle" Ecco, la domanda che in risposta avrei rivolto spontanea sarebbe stata "ma in base a cosa e secondo chi?" No perchè mi sfugge sinceramente il filo logico.

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    1. Pensa ad un trentenne che vuole imparare ad andare in bici.
      Forse può fare a meno delle rotelle, o no? 😅

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    2. Eh ma l'altezza non è l'età, è questo che mi sfugge del ragionamento XD

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    3. L'altezza della bici, non del bambino.
      Se non erro le bici si misurano in pollici.
      Al momento Lorenzo porta la 12, ma è minuscola, quindi acquisterò la 16 e a quanto pare è l'ultima a supportare le rotelle.
      Sono stata più chiara, adesso?

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    4. Ahhhhhh, si adesso ho capito, grazie.

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  13. Anni fa ho cercato di insegnare ad una donna adulta ad andare in bicicletta.
    Era rumena e parlava poco l'italiano.
    Arrivata in fondo alla strada le ho urlato " Adesso Maria curva, curva!!"
    Lei mi ha guardato prima malissimo poi si è messa a ridere.
    Curva, in rumeno, è il termine volgare per dire prostituta.
    Naturalmente io non lo sapevo!
    Sono passati tanti anni, me lo hai fatto ricordare.
    Grazie!
    PS per quanto riguarda i bambini un trucco c'è: rispettare i loro tempi!

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    1. Meno male che si mise a ridere.
      Io ti avrei risposto:
      "Aooooò, curva ce sarà tu madre!".
      Sperando che il Romanesco sia giusto. 🤣🤣

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