mercoledì 26 maggio 2021

L'INPS punta sulla resurrezione. Ora scrive anche ai morti.

 
Chi di voi crede alla resurrezione?
Probabilmente pochissimi, al di là della propria fede religiosa.
Eppure, secondo l'INPS, i morti possono persino rispondere ad una missiva o impugnare una decisione facendo ricorso.
Non è chiaro, però, se debbano rivolgersi agli uffici del Paradiso, o a quelli terreni.

La storia, raccontata sul quotidiano "Il Tempo" e ripresa da tutti i giornali nazionali, riguarda il signor Franco O., venuto a mancare lo scorso 17 marzo, a Roma.
L'uomo, dal 2019, era titolare di pensione di cittadinanza, dopo aver lavorato molti anni all'estero.
Come detto, però, poco più di due mesi fa è venuto a mancare.
Tutto normale se non fosse che l'INPS, pochi giorni fa, ha inviato alla residenza dell'uomo una missiva in cui lo informava di aver sospeso il pagamento della pensione a causa del suo decesso, ma della possibilità di rivedere tale decisione qualora il titolare del bonus avesse presentato ricorso entro trenta giorni dal ricevimento dell'avviso.

Insomma, se lo spirito di Franco lo reputasse opportuno, potrebbe scrivere all'INPS e magari chiedere che gli venga consegnata la pensione per un altro paio d'anni, o a data da destinarsi.
In fondo, se l'uomo può ancora leggere e scrivere, perché mai non dovrebbe ricevere l'assegno?

La lettera:
"Gentile Signore, le comunichiamo che lei è decaduto dal diritto alla pensione di cittadinanza per le seguenti motivazioni: è deceduto". In ogni caso, "potrà recarsi presso i nostri uffici per ricevere ulteriori chiarimenti e inoltre, entro 30 giorni dal ricevimento della presente, potrà proporre istanza motivata di riesame".

Non mancano, infine, i "distinti saluti" al termine della missiva.
Beh, l'educazione è sempre fondamentale, a maggior ragione se ci si rivolge a qualcuno che ormai vive oltre le nuvole e che potrebbe direttamente segnalare la mancanza di rispetto ricevuta ai piani alti.

Chissà se l'INPS si offenderà per la mancata risposta di Franco.
In fondo, almeno un telegramma di poche battute avrebbe pure potuto inviarlo.
Ma non conosciamo le tariffe dal cielo, né sappiamo se ai nuovi arrivati è concesso l'utilizzo di questi canali di comunicazione...

34 commenti:

  1. Da INPS a INRI è un attimo. 😁

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  2. È così assurda e comica la situazione che faccio perfino fatica ad indignarmi. Stupirmi.... no stupirmi non mi stupisco affatto, in Italia si può vedere questo ed altro.

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    1. Non resta che prenderla con ironia.
      Nel Paese dei balocchi è inutile fare sangue amaro per certi scandali.

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  3. nel nostro paese tutto è possibile...

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  4. Se la cava bene anche la Telecom, quando morì mio padre volevano che firmasse il modulo che chiedeva la cessione del numero di telefono a un altro intestatario malgrado avessi precedentemente comunicato il decesso. Risposi chiedendo se erano in grado di organizzare una riunione spiritica XD

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    1. Ahahhaha
      Grandissima tu. Ma ti hanno poi risposto? Roba da matti. 😂😂😂

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  5. ma alla fine ha risposto o no il sig.Franco ?a parte le battute che quà ce ne stanno a bizzeffe..ma chi fà sto lavoro guarda quello che scrive ? o è proprio rincoglionito? ..sorry parolaccia
    spero sia una lettera generata da un sistema , perchè se l'ha scritto una persona deve aver qualche ..tanti problemi!
    ciaooo

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    1. Non so se è generata dal sistema, ma di sicuro è stata firmata ed inviata da una persona senziente che, come tale, avrebbe potuto modificarla...

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    2. Beh ..SENZJENTE è una parola grossa!

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    3. Quel tipo di comunicazioni partono in automatico, fatto sta che i contenuti scritti sono stati per forza inseriti nel programma da qualcuno, che ha palesemente sbagliato.
      Una volta stampate le comunicazioni, ammesso che riportino una firma a penna, di certo nessuno le legge prima di spedirle.

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    4. E chi ha inserito nel sistema una comunicazione simile, di prassi?
      Tanto vale potevano rivolgersi direttamente agli eredi, no?
      Il testo è chiarissimo...
      "Gentile Signore, le comunichiamo che lei è decaduto dal diritto alla pensione di cittadinanza per le seguenti motivazioni: è deceduto".

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    5. Non escluderei che il messaggio sia a sua volta l'unione di più frasi pronte:
      - Gentile Signore
      - le comunichiamo che lei è decaduto dal diritto alla pensione di cittadinanza per le seguenti motivazioni
      - è deceduto.
      Cioè a seconda di come vengono scelti i pezzi di frase, si compone la comunicazione da inviare, ed evidente "è deceduto" andrebbe disattivata come opzione se si è scelto "Gentile Signore" come prima parte... Un po' come quando devi compilare un modulo e in base alla regione ti esce l'elenco delle province. C'è un errore umano di programmazione insomma.

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    6. Appunto. Bastava scrivere "Gentili eredi del signor Franco O." e scrivere le stesse cose con la forma verbale consona.
      Ma è molto meglio fregarsene del buonsenso e del decoro.
      Tanto l'INPS tutto può...

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  6. Quando ho letto la lettera dell'IMPS "E' deceduto , ma potrà recarsi
    presso i nostri uffici" mi sono fatta una risata !!!
    Ma che è , un demente che scrive ai morti ?
    Certo , in Italia tutto può accadere , ma questa poi , sembra una barzelletta.
    Buona giornata . Laura ***

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    1. Spero, come diceva Tissi, che sia "colpa" di un computer.
      Anche se non possiamo certo dire che le macchine inviino spontaneamente questi avvisi... particolari.
      Ahahaha
      Buona giornata a te. :*

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  7. Meglio così.
    Almeno queste notizie servono a farci divertire un po'.
    Con tutto il rispetto per il signor Franco e per la sua famiglia.

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  8. E' probabile che siccome è capitato di fare errori, abbiano inventato un metodo per evitarli, però se così non fosse hanno fatto una brutta figura..

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    1. Non ho capito quale sarebbe l'errore evitato.
      Qui l'hanno fatta grossa, altro che!

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    2. E' successo il contrario, togliere la pensione pensando che fosse morto, invece era ancora vivo.

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  9. Mi sembra una cosa ridicola che l'INPS scriva ad un uomo per comunicargli che, causa decesso, non prenderà più la pensione !!!
    Quando è morto mio padre, non è successo però , dopo due anni che era morto, l'INPS mi ha scritto dicendomi che dovevano trattenergli trecento euro, non ricordo per cosa ma non avevano fatto in tempo, causa decesso e, quindi li hanno voluti da me !! Ciao

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    1. Per mio padre, invece, dopo due anni dal suo decesso, arrivò una lettera in cui informavano gli eredi che non risultava pagato un trimestre di contribuiti (precedente alla sua dipartita), e che volevano i soldi da noi.
      Mia madre fece ricorso, ma non so come andò a finire.

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    2. A mio padre è stata riconosciuta l'invalidità a decesso avvenuto. Peggio di morire non poteva, poveretto! 😢 Per fortuna il giudice ha condannato l'INPS a tutte le spese legali per fare ricorso, dato che fu negligenza del medico negare l'invalidità in vita!

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    3. Purtroppo questi sono casi abbastanza comuni.
      Ad una persona della mia famiglia fu accolta la domanda della pensione di accompagnamento due mesi dopo il suo decesso.

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  10. Hanno fatto un copia e incolla di una lettera per un vivente, secondo me, senza poi rileggere.
    Comunque è successo anche a me una cosa simile, dopo 40 anni dalla morte dei miei, volevano informazioni sulla casa....mah!!!

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    1. Ahah
      E la lettera era intestata a loro?

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    2. Non ricordo... È bastato portare i certificati e hanno corretto. Al catasto mi pare....

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    1. Come dice Gaspare, però, qui c'è pure l'errore umano da non sottovalutare.
      Comodo dare la colpa (solo) agli algoritmi dei PC. 😅

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  12. Storia assurda, del tutto incomprensibile.
    Farebbe ridere se non facesse piangere.

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  13. Suppongo che a scrivere la lettera sia stato un programma mal congegnato. Non oso pensare che sia un umano. Mi piacerebbe sapere che giustificazione ha dato l'Inps.

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    1. Immagino che non abbia dato alcuna giustificazione, dando la colpa, appunto, a qualche algoritmo sbagliato.

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