mercoledì 8 settembre 2021

Milano: 94enne costretto a lasciare la sua casa dopo 54 anni

 
La storia che vi racconto oggi arriva dal Corriere della Sera.
Per ragioni di copyright, non pubblico la foto del protagonista, ma ho scelto un'immagine di repertorio presa da Google.
Siamo a Milano. Il 94enne Pierluca Sbisà vive da 54 anni in un appartamento di proprietà del Pio Albergo Trivulzio (ente pubblico che opera in ambito socio- sanitario, sociale ed educativo sul territorio della Regione Lombardia), a cui paga regolarmente l'affitto e le spese.

L'uomo, infatti, si trasferì in quell'appartamento nel marzo del 1967.
In tutti questi anni non ha mai pagato il dovuto con un solo giorno di ritardo.
Dunque, sperava di poter invecchiare e morire in quella casa.
Qualche giorno fa, però, l'anziano ha ricevuto una raccomandata in cui il Pio Albergo Trivulzio lo informa che, a causa del nuovo regolamento dell'ente, il canone di locazione dell'immobile subirà a partire da gennaio 2022 un aumento dell'84%.
Nel caso in cui lui non possa o non voglia ottemperare al nuovo importo, dovrà liberare l'appartamento entro il prossimo mese di dicembre.

Il signor Sbisà, però, nemmeno col supporto economico dei figli o dei nipoti riuscirebbe a pagare una cifra così spropositata.
Dunque, ha prontamente chiesto all'ente di poter continuare a versare il canone pagato sino ad oggi, ma gli è stato risposto che non è possibile fare favoritismi o eccezioni per stato di indigenza, altrimenti tutti chiederebbero un trattamento di riguardo.

Fa specie, però, pensare che il Pio Albergo Trivulzio si occupa, tra gli altri, di assistenza agli anziani, senza fini di lucro, ma non ha problemi a lasciare in strada un 94enne.
Per questo, la figlia di Pierluca, Daniela, ha affidato il suo appello ai giornali, sostenendo che suo padre potrebbe anche cominciare a non pagare l'affitto poiché, probabilmente, morirebbe prima che la pratica di sfratto fosse legalmente esecutiva, ma che trattandosi di una persona onesta, non ha minimamente intenzione di abitare abusivamente nemmeno per un solo giorno in quella casa che ormai sente sua, ma che purtroppo così non è.

Insomma, davvero l'unica possibilità per Pierluca è lasciare l'abitazione che l'ha visto diventare padre, nonno e bisnonno, per ragioni di mera burocrazia?
Mi ero già occupata l'anno scorso dei pro e contro nella scelta di acquistare un appartamento o di vivere in affitto, spiegando, appunto, che nel secondo caso si viene spesso costretti a cambiare casa contro la propria volontà, ma se la vittima è un uomo per bene (non un moroso) di ben 94 anni, la situazione mi fa inorridire.

Spero che Pierluca possa trovare una soluzione, magari rivolgendosi ad un legale o ai servizi sociali del comune di Milano, e che l'appello di Daniela faccia rumore e diventi virale.

28 commenti:

  1. L'età del signor Pierluca è meno "rilevante" del fatto che un ente che si denomina "Pio" aumenti i canoni dell'84%! Strozzini, usurai, mafiosi!

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    1. Effettivamente la cosa sarebbe scandalosa anche ai danni di una coppia trentenne. Ma così fa ancora più scalpore.

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  2. il canone aumentato a Pierluca del'84 che strozzinaggio.

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  3. Io spero che Pierluca realizzi l'unica giusta, sacrosanta e civile soluzione ossia restare tranquillamente nella sua casa. Ogni altra ipotesi non è contemplabile e soprattutto sarebbe incivile e crudele. Grazie per aver pubblicato questa notizia ed averne dato la giusta eco.

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    1. Ho pensato a te mentre la scrivevo, e già immaginavo i tuoi versi di denuncia.
      Chissà che non ti venga l'ispirazione. 😘

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  4. Francamente non ho compreso le cifre riportate nell'articolo originale, dunque non le ho trascritte nel dettaglio, ma di sicuro l'aumento è spropositato.
    Buona giornata a te. 😘

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  5. E' un aumento davvero esagerato, non so giustificato da cosa.
    Dispiace per questo nonnino che, chiaramente, non si può permettere un canone locatario di così tanto più alto.
    Spero che si trovi presto una soluzione. O una sistemazione più consona in cui possa ugualmente trovarsi bene.
    Un abbraccio.

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    1. Io credo che alla sua età sia impossibile immaginarsi altrove. Lo stress che comporta un trasloco con annessi cambi di abitudini e tutto è forte per un quarantenne, figuriamoci per un quasi centenario. Temo, quindi, che la vicenda possa avere gravi ripercussioni sulla salute di Pierluca. 😔

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  6. Spero anch'io trovi una soluzione, però che ipocrisia da parte dei gestori.

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    1. E' davvero assurdo trovarsi in una vicenda del genere a più di novant'anni. Dov'è finito il buonsenso?

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  7. Queste storie mi intrigano parecchio e vorrei andare oltre il sentimento popolare anche se, sottolineo, vista l'età del soggetto si potrebbe anche soprassedere.

    Considerando le informazioni riportate dal corriere della sera il signor Sbisà vive in un appartamento di 160mq a piazza Mirabello a Milano, 1km scarso da piazza Duomo, una delle zone più costose del capoluogo lombardo. Lo stabile in cui è inserito l'appartamento è gestito dall'ente Pio Albergo Trivulzio che mette a disposizione appartamenti di lusso (vedi sito) messi a disposizione dai proprietari stessi dietro pagamento.
    Sempre secondo i dati del corriere della sera l'aumento dell'affitto dell'83% porterà lo stipendio del signor Sbisà alla cifra astronomica di 55.400€ annui (circa 4600€ al mese) mentre adesso il signore sta pagando 30273€ annui (circa 2500€ al mese).
    L'aumento non è dato sapere perché c'è stato ma su queste cose incidono anche accordi territoriali con le amministrazioni e se non è stato ritoccato l'affitto per 40 anni c'è stata una gestione privilegiata ma così com'è presentato è sicuramente esorbitante, però mi sento di rigettare gli aggettivi povero e misero per una persona che dal 1967 non ha subìto alcun livellamento dell'affitto vivendo quindi in una condizione di grande privilegio che più dell'83% (guarda un po') degli italiani può solo sognare. Un affitto di 2500€ vicino a Piazza Duomo a Milano è una manna dal cielo per chi può permettersi queste cifre.

    Non mi linciate, se fossi io il responsabile di zona del Pio Bla Bla lascerei che il signor Sbisà continuasse a vivere in quell'appartamento fino alla fine dei suoi giorni per una questione di rispetto personale nei confronti dell'età della persona.

    Però non solleticate il mio istinto umanitario prendendo le parti di una persona privilegiata che ha goduto per anni di una zona grigia della politica di amministrazione degli appartamenti di lusso.

    Scusate per i toni, non voglio offendere nessuno però il modo con cui tratta la notizia il corriere della sera è indecoroso considerato che viviamo in un paese in cui ci sono anziani che con una pensione minima ridicola e indecorosa non riescono a pagare €600 euro di affitto, figurarsi €2500. Mi spiace ma non ho pietà per i ricconi che si lamentano di pagare.

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    1. In realtà nell'articolo del Corriere non è scritto che per più di 40 anni il signor Sbisà non abbia mai ricevuto aumenti del canone di locazione.
      Non conosco gli affitti di Milano, ma 2500 euro mi sembrano già una cifra astronomica.
      Difficile pensare che 50 anni fa, Pierluca pagasse 5 milioni di Lire al mese di affitto.
      Dunque, credo che l'aumento sia stato graduale, come prevede la legge.
      Ora, invece, il canone gli verrà raddoppiato di colpo.
      Come dicevo a Valeria, non ho riportato cifre poiché mi sembravano incongruenti.
      Resta che di sicuro il signor Sbisà non sarà un povero pensionato che percepisce l'assegno sociale, ma sradicarlo dalla "sua" casa e dalle sue abitudini a 94 anni per me resta disumano.

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    2. Infatti per salvare la faccia avrebbero potuto impegnarsi a trovargli una sistemazione congrua a quello che poteva pagare. Ed è disumano, sono d'accordo con te.

      Però il vittimismo anche no. Queste notizie si pesano sulle cifre reali e non sulle emozioni.

      Bisognerebbe anche sapere quanto il signore percepisce di pensione per potersi permettere un affitto di 2500 euro in questi ultimi anni. Cifra che per la zona e per la metratura della casa è anche ridicola considerato il livello degli affitti a Milano che è altino. Basta fare una ricerca sui siti delle agenzie immobiliari.

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    3. Sicuramente non sarà un poveraccio, come ho detto.
      Non so nua di lui. Magari era un medico, un sindaco, chissà.
      Insomma, potrà anche prendere seimila euro di pensione al mese, ma resta che un simile aumento dall'oggi al domani non dovrebbe essere consentito dalla legge, al di là di qualsiasi sconto o convenienza goduto nel tempo.

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    4. Purtroppo aumenti e adeguamenti anche di entità insostenibile si verificano spesso senza che un ente predisposto faccia dei controlli però i giornali parlano solo se possono scriverci la storia strappalacrime.
      Se facessimo un controllo...

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  8. Il Pio Albergo T....
    Non è una "società " che si occupa del prossimo come scopo primario???
    Insomma è un ente pubblico che dovrebbe curare/aiutare le persone ..non sbatterli x strada con l'aggravante che che son persone che superano i 90..e non son morosi???
    Mahh c'e qualcosa che non mi quadra..🤔🤔
    Ente pubblico o beceri strozzini??

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    1. Ente pubblico probabilmente più attento alla forma che ai contenuti.

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  9. Sono allibito, viviamo in un mondo senza umanità.

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  10. Quando si tratta di far quadrare i conti e assicurare alti stipendi ai quadri non si guarda in faccia a nessuno.

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    1. Non mi meraviglierei se la ragione alla base dell'aumento fosse proprio questa.

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  11. Viviamo in un Paese di contraddizioni ed incongruenze. Mio figlio vive in un appartamento di sessanta metri quadri e paga cinquecento euro al mese...non potrebbe proprio permettersi di pagarne duemilacinquecento, men che meno quattromilaseicento. Sicuramente il vecchietto in questione è tutto meno che poveretto. Comunque resta l'età e mi sembra anche che un aumento di cotanta portata non possa essere legale. Spero vivamente per lui che possa risolvere la situazione e restare nella sua casa.

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    1. Ecco, è proprio quello che dicevo a Mick.
      A prescindere dalla portata dell'affitto e dalla disponibilità economica di questo signore, metterlo in strada a 94 anni è vergognoso, così come aumentargli il canone così tanto.

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  12. di Pio non hanno manco più il nome, come la maggior parte degli enti che hanno a che fare con l’assistenza degli anziani. Un business vero e proprio, camere doppie al costo di un Hotel a 4 stelle. Una vergogna poi la vicenda in particolare. Davvero una vergogna.

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    1. Effettivamente già solo per meritarsi l'aggettivo pio nel nome, dovrebbero comportarsi diversamente. Se no, tanto vale che lo cambino!

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  13. L'Italia è anche questo, che vergogna per il "PIO" una associacione di.... ciao cara Claudia un abbraccio Angelo.

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    1. Questi episodi sono molto più comuni di quanto non si creda.
      Buona serata. 😘

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