Eccoci giunti all'Epifania che, come ben sappiamo, tutte le feste si porta via.
Quanto sappiamo, però, della Befana?
Proverò a raccontarvi la sua storia, letta qua e là, ma che potrete facilmente verificare o approfondire.
Secondo la leggenda, la Befana è una vecchietta col cappello da strega, il naso aquilino e i vestiti strappati che, a bordo di una scopa volante, distribuisce calze cariche di cioccolate ai bambini, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio.
Vi siete mai chiesti perché lo faccia?
Pare che una sera, i Re Magi bussarono alla porta di questa anziana signora per chiederle di indicargli la giusta via che li conducesse da Gesù e la invitarono anche ad accompagnarli nel cammino.
Questa, però, si rifiutò di seguirli, poiché era parecchio indaffarata.
L'indomani mattina, però, si pentì della scelta fatta e decise di mettersi in viaggio, carica di doni, alla ricerca dei Magi, per potersi unire a loro ed omaggiare la nascita del figlio di Dio.
Ma purtroppo non riuscì a trovarli e da allora decise di offrire i suoi doni, ogni anno, a tutti i bambini buoni, mentre di punire quelli cattivi con aglio, cipolla e carbone.
In Italia, le prime tracce della presenza della Befana si hanno nel 1200.
Nel resto del mondo, invece, il suo culto viene celebrato in diversi Paesi, tra cui Persia, Normandia, Africa del Nord e Russia.
Molti bambini sono convinti del fatto che la Befana sia la moglie di Babbo Natale e che viva con lui al Polo Nord, ma di questo non ho trovato tracce. Sapreste dire se è vero oppure no?
Intanto, ricordiamo anche il significato religioso di questa festa che è imputabile all'apparizione di Gesù ai Re Magi.
Melchiorre, Baldassarre e Gaspare, infatti, partirono in pellegrinaggio da Paesi diversi per andare a conoscere il figlio di Dio ed offrirgli i propri doni (oro, incenso, mirra).
All'altezza di Gerusalemme si incontrarono e, pur parlando lingue diverse, capirono di essere diretti nello stesso posto e decisero di continuare il cammino insieme.
Giunti alla grotta consegnarono a Gesù i loro doni e, dopo averlo adorato, ripartirono.
Insomma, il sacro e il profano si uniscono, nella leggenda, per dar vita ad una figura a cui i bambini italiani (e non solo) sono fortemente legati.
Peccato, però, che l'accezione di Befana venga anche utilizzata per schernire le donne poco attraenti.
Chissà quante volte mi avrà chiamata così il simpaticone di turno, ma non ho mai perso occasione per rispondere a tono.
Adesso, però, lasciatemi riposare un po', perché stanotte ho faticato non poco a bordo di quella scopa. Ah ah ah.
Buona Epifania a voi e da domani tutti a scuola e al lavoro, per riprendere la routine quotidiana.
Siete pronti?
Quanto sappiamo, però, della Befana?
Proverò a raccontarvi la sua storia, letta qua e là, ma che potrete facilmente verificare o approfondire.
Secondo la leggenda, la Befana è una vecchietta col cappello da strega, il naso aquilino e i vestiti strappati che, a bordo di una scopa volante, distribuisce calze cariche di cioccolate ai bambini, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio.
Vi siete mai chiesti perché lo faccia?
Pare che una sera, i Re Magi bussarono alla porta di questa anziana signora per chiederle di indicargli la giusta via che li conducesse da Gesù e la invitarono anche ad accompagnarli nel cammino.
Questa, però, si rifiutò di seguirli, poiché era parecchio indaffarata.
L'indomani mattina, però, si pentì della scelta fatta e decise di mettersi in viaggio, carica di doni, alla ricerca dei Magi, per potersi unire a loro ed omaggiare la nascita del figlio di Dio.
Ma purtroppo non riuscì a trovarli e da allora decise di offrire i suoi doni, ogni anno, a tutti i bambini buoni, mentre di punire quelli cattivi con aglio, cipolla e carbone.
In Italia, le prime tracce della presenza della Befana si hanno nel 1200.
Nel resto del mondo, invece, il suo culto viene celebrato in diversi Paesi, tra cui Persia, Normandia, Africa del Nord e Russia.
Molti bambini sono convinti del fatto che la Befana sia la moglie di Babbo Natale e che viva con lui al Polo Nord, ma di questo non ho trovato tracce. Sapreste dire se è vero oppure no?
Intanto, ricordiamo anche il significato religioso di questa festa che è imputabile all'apparizione di Gesù ai Re Magi.
Melchiorre, Baldassarre e Gaspare, infatti, partirono in pellegrinaggio da Paesi diversi per andare a conoscere il figlio di Dio ed offrirgli i propri doni (oro, incenso, mirra).
All'altezza di Gerusalemme si incontrarono e, pur parlando lingue diverse, capirono di essere diretti nello stesso posto e decisero di continuare il cammino insieme.
Giunti alla grotta consegnarono a Gesù i loro doni e, dopo averlo adorato, ripartirono.
Insomma, il sacro e il profano si uniscono, nella leggenda, per dar vita ad una figura a cui i bambini italiani (e non solo) sono fortemente legati.
Peccato, però, che l'accezione di Befana venga anche utilizzata per schernire le donne poco attraenti.
Chissà quante volte mi avrà chiamata così il simpaticone di turno, ma non ho mai perso occasione per rispondere a tono.
Adesso, però, lasciatemi riposare un po', perché stanotte ho faticato non poco a bordo di quella scopa. Ah ah ah.
Buona Epifania a voi e da domani tutti a scuola e al lavoro, per riprendere la routine quotidiana.
Siete pronti?
Con la Befana ho da sempre avuto un rapporto insolito e senz'altro originale.
RispondiEliminaImparando a leggere, dal calendario credevo il suo nome fosse Epifània del Signore, e mi chiedevo perché una strega dovesse essere celebrata tra i santi del calendario. 😁
Crescendo non l'ho mai considerata una festa poiché non ricordo di avere ricevuto mai calze, né con dolci, né con carbone, e la sua giornata significava dovere tornare all'odiata scuola, quando io preferivo studiare dall'enciclopedia e inventare giochi coi Lego.
Mi dispiace che tu non abbia mai ricevuto doni per l'Epifania.
EliminaPosto che sono assolutamente contraria al consumismo, mi piace "rispettare le tradizioni" con piccoli regali.
Quest'anno Lorenzo è molto consapevole, quindi gli ho fatto trovare una calza con i suoi dolciumi preferiti e il tanto agognato Batman.
Fino all'anno scorso, invece, gli prendevo un uovo Kinder o una calza minuscola, perché tanto non mangiava ancora "porcherie" (non che adesso ne vada matto. Sono sempre molto moderata nel proporgliele).
Il tuo commento mi ha fatto tornare in mente un discorso che facevo pochi giorni fa con una mia amica che sosteneva di viziare un po' troppo i suoi figli perché da bambina non aveva mai ricevuto nulla.
E mi raccontava con un filo di commozione di quando, ogni anno, non riusciva a spiegarsi perché Babbo Natale non passasse da casa sua, nonostante fosse bravissima.
Insomma, gli eccessi no, ma almeno un simbolo ci vuole, anche per superare il confronto impietoso con i compagni..
A me nemmeno Babbo Natale ha mai illuso più di tanto eh? Da quando, a tre o quattro anni zittii tutti affermando che non esisteva perché nessuno lo metteva nel presepe, i regali li sceglievo personalmente assieme ai miei genitori. Certo, avrebbero potuto reggere un po' la favola/leggenda come si fa coi bambini in genere, ma è andata così, e ho sempre avuto regali ovviamente di mio gusto (meno dicasi per quelli ricevuti). Coi compagni di scuola e bimbi più piccoli? Diciamo che facevo il superiore e assecondavo il loro parlarne come un personaggio esistente. 😏
EliminaPerché eri dotato di grande sensibilità oltre che di intelligenza.
EliminaI bambini sono pericolosissimi.
Sai quante volte ho sentito dire ai più piccoli "Babbo Natale non esiste, cretino!".. 😭😭
Ciao Claudia, conoscevo già la storia della befana, ma mi ha fatto piacere rileggerla, mi piacciono molto le leggende :-)
RispondiEliminaIo in verità non l'avevo mai approfondita.
EliminaBuona giornata.
Cara Claudia, qui da noi non esiste la befana, dobbiamo consolarci vedendola che gira nella nostra amata Italia, sono sicuro che la tradizione continuerà sempre!!!
RispondiEliminaCiao e poi auguro buona settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Magari in Svizzera avrete altre feste per regalare dolciumi ai bambini... ;)
EliminaBuona settimana a te.
Un bacio
Io sono pronto alla routine, tanto domani è solo un altro giorno come tanti. Comunque leggende o meno adoro la Befana, soprattutto per portarmi la calza ;)
RispondiEliminaAhahah
EliminaTi fai portare ancora la calza? E' vero che vuoi essere Peter Pan, ma sei vecchierello ormai... :P
Credo di aver creduto nella Befana fino ai 10 anni . Dalle mie parti non era
RispondiEliminausanza i regali il giorno di Natale ma per l'Epifania , quindi , benvenuta
Befana con i suoi doni .
Interessante il tuo racconto sulla leggenda della Befana , non la sapevo .
Ieri mi sono fatta Befana da sola . Comperato un paio di pantaloni e le
scarpe nere che cercavo . Grazie Befana , anche se ho dovuto pagare io .
E a te , ha portato qualcosa ? Forse la scopa e il sacco vuoto AhAhAh .
Scherzo , tu sei bravissima ,Meriteresti un sacco di baci... (Perugina).
Buona giornata . Laura ***
Ahahah
EliminaMacché. A me ha portato un sacco di lavoro e ne avrò anche oggi.
Qui si gela ed io mi vesto a tema per non ammalarmi ancora di più.
Indosso quattro strati di vestiti. Dovresti vedermi. Una vera Befana tra le Befane. ;)
Bacione
Ho creduto alla Befana e a Babbo Natale fino alle elementari, mi pare. La leggenda di Gesù, invece, è durata un po' di più, credo fino agli inizi delle superiori o giù di lì. Oggi ricordo con dolcezza quei bei periodi :)
RispondiElimina"La leggenda di Gesù".
EliminaTi darei un bacio in fronte già solo per questo. ;)
Assolutamente non pronta a riprendere tutte le responsabilità buttate via con le feste :-D
RispondiEliminaComunque si, anche io conosco la versione per cui la befana è la moglie di Babbo Natale. Non so da dove nasca sta cosa, secondo me è anche una associazione nata dai bambini stessi per il fatto che, i due coniugi, fanno in pratica la stessa cosa a pochi giorni di distanza l'uno dall'altra :-D
Ma sí. Sono praticamente complementari, quindi è facile immaginare che siano marito e moglie.
EliminaQuanto al ritorno alla routine quotidiana, coraggio. Non sarà così dura.
La settimana è corta e la domenica arriverà velocemente... 😉
credo proprio che la befana sia la moglie di Babbonatale e spero anche che lo tratti male e lo brontoli spesso.
RispondiEliminaSe lo merita
Non passa anno che non azzecchi il mio regalo.
Sono anni che dovrei farmi la barba almeno tre volte al giorni dato la scorta di prodotti per barba che ogni anno mi ritrovo.
Non parliamo dei capi di abbigliamento, le maglie troppo strette, i pantaloni troppo corti, camice a metà braccio...Mai pensasse che vado matto dei bomboloni con panna non con crema.
Non scrivo più mi sono promesso anche se il 21 tutti insieme ci cimentiamo nelle letterine più strampalate possibili.
Buon anno a venire Claudia
Malandrino questo Babbo Natale con l'ipotetica consorte.
EliminaL'anno prossimo, allora, apriti un mercatino e svendi tutti i rasoi ele camicie ricevute, così potrai comprarti qualcosa che ti piaccia. ;)
Buon anno a te.
Di questa festa ho un ricordo bellissimo, perché da piccola coi miei cugini ricevevo regali alla Befana e non a Natale. La Befana per noi aveva qualcosa di sacro, ci ho creduto almeno fino ai 7 - 8 anni. Poi ho sentito una notte una zia camminare in corridoio per andare a posare i regali sotto l'albero e mi è crollato un mito. :)
RispondiEliminaMannaggia alla zia.
EliminaAvrebbe dovuto togliere le scarpe. ;)
Non conoscevo per filo e per segno la storia della Befana per cui ti ringrazio per questo racconto :)
RispondiEliminaIo non ricevo doni in questa data, per me è solo il giorno che conclude le festività, anche se fondamentalmente sono tornata a lavoro già il 2.
Un abbraccio e buona serata.
Io, invece, ho finito ieri l'esperienza alla casa di Babbo Natale, ed oggi ho iniziato un nuovo progetto lavorativo che mi vedrà impegnata tutte le mattine fino a metà febbraio.
EliminaQuindi non c'è Epifania che tenga. Quest'anno le feste non sono mai iniziate. ;)
Decisamente positivo vivere l'epifania d'adulti: non c'è l'incubo "ritorno a scuola", ahah! Comunque ho bei ricordi, la calza e il giocattolo, piccolo rispetto a quello del Natale, ma sempre..bello!
RispondiEliminaMa come? Non ti fai regalare cioccolate ancora oggi?
EliminaSegui l'esempio di Pietro.