lunedì 27 gennaio 2020

Uomini senza ombra

Ricorre oggi la giornata internazionale della memoria, per commemorare le vittime dell'Olocausto.
Sono sempre stata molto sensibile a questa pagina della storia mondiale, tanto da averla approfondita anche in occasione del mio esame di maturità.
A quei tempi, amavo anche scrivere poesie, quindi decisi di tradurre in versi le mie emozioni a riguardo.
Varie volte ho provato ad inviare a concorsi letterari questa poesia che, tra le innumerevoli redatte, resta, ad oggi, la mia preferita, ma senza successo.
Ne ho vinti diversi, ma con opere aventi come tema centrale l'amore.
Sarà che l'odio fa paura ai più, o che ancora oggi in troppi tentino di negare le atrocità a cui il popolo ebreo fu sottoposto, ma questa mia poesia non è mai stata apprezzata quanto vorrei.

Allora, oggi che dispongo di questo prezioso spazio virtuale, ho scelto di condividerla con voi.
Per non dimenticare.

Uomini senza ombra

Sguardi persi,
volti evanescenti.
Uomini,
donne,
bambini
senza età,
nome,
sesso.
Anime vaghe
rinchiuse nella trappola
della morte.
Pregano
stanchi
verso l’ultimo respiro.
S’illudono
di sconfiggere l’oscurità.
Arresi,
non reagiscono.
Ebrei
li chiamano.
Moriranno.
Uomini senza ombra
le cui anime
vagheranno nei cuori,
finché la gente
riuscirà a contenerle.
L’eco dei lamenti
risuonerà ancora nel mondo.
Rintocco di campane,
ogni domenica di aprile.
                            Claudia Turchiarulo

30 commenti:

  1. Hai fatto bene a condividerla con noi e per non dimenticare quegli orrori. . L'idea che loro siano stati uomini senza ombra è molto forte e convincente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie. Detto da te che "sei del mestiere" vale doppio. 😘

      Elimina
  2. Grazie per questa toccante condivisione.

    RispondiElimina
  3. bellissimi versi
    giornata della Memoria :
    Si può e si DEVE impedire che si ripeta .

    RispondiElimina
  4. Dei versi che dovrebbero toccare l'anima di tutti, ma, purtroppo, sappiamo che non è così.
    Complimenti.
    Cri

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Cri.
      Il problema è che chi non viene toccato da queste tematiche un'anima evidentemente non ce l'ha...

      Elimina
  5. Grazie Claudia per avere condiviso con noi questa tua struggente poesia, che in pochi versi racchiude tutto quello che è stato l'orrore dell'olocausto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai usato il termine giusto... orrore...
      Bisognerebbe ricordarselo più spesso.

      Elimina
  6. Grazie anche da parte mia.
    Non perdere la speranza ...continua a proporla se avrai altre occasioni.
    È molto bella davvero.
    Mai dimenticare.
    Ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Max.
      In realtà ho chiuso con i concorsi e comunque questa non potrei più inviarla, visto che l'ho pubblicata qui. La regola principale è che le opere siano completamente inedite.
      Maè bello che, in un modo o nell'altro, venga diffusa.

      Elimina
  7. E' una poesia che buca lo stomaco, hai fatto bene ad inserirla qui proprio oggi. Mi spiace che questa opera non abbia vinto alcun premio, secondo me ne avrebbe avuto ben merito.
    Un abbraccio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Sara.
      Credo che sia un tema troppo "pesante" per un concorso generico.
      Come accade per le canzoni, a colpire sono più quelle comuni, in cui la gente può immedesimarsi.

      Elimina
  8. Bellissimi versi.
    Volti evanescenti: così era, persone che venivano prima annientate nell'identità e poi nella vita.
    Mi fa piacere che tu abbia scritto questo post, perché il revisionismo che gira sul web e sui social mi fa molta paura.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fa molta paura anche a me.
      E grazie per il tuo apprezzamento.

      Elimina
  9. Cara Claudia, rieccomi dopo la nostra grande festa delle ricorrenze.
    Ora assieme a tutti pensiamo che di queste cose non debbano mai più ritornare!!!
    Ciao e buona settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
     Tomaso 

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Speriamo che non accadano mai più, eppure continuano a verificarsi, sebbene non nella stessa misura.
      Purtroppo.

      Elimina
  10. Bellissima poesia , io il premio te l'avrei dato .
    Il tema dell'olocausto mi tocca molto , tanto ho letto e tanto ho visto ,
    com'è che l'uomo e peggio di una bestia ? Le bestie rispettano i loro
    simili , l'uomo no . Mai dimenticare questo orrore .
    Buona giornata. Laura

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Effettivamente le bestie avrebbero molto da insegnare all'uomo.
      Tantissimo.
      Buona giornata a te.

      Elimina
  11. Grazie di averla condivisa. Sensibile anch'io a tutto questo, anche se fu tutta la seconda guerra mondiale ad essere al centro del mio esame di maturità.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La mia tesina si intitolava "Paura d'amare - Quando la paura di amare si trasforma in odio".

      Elimina
  12. Ciao! Che bella poesia… grazie per averla condivisa. Anche io da ragazzina ho scritto delle poesie, e mi piacerebbe riprovare. Buona settimana!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie.
      Io ho smesso secoli fa.
      Magari prima o poi ci riprovo. 😉

      Elimina
  13. Turchiarulo ... sai che mi sei simpatica, pero' in tutta franchezza posso dirti che la ragione per cui la poesia di cui sopra non piace.

    E' una poesia triste, senza speranza, si vede che è la poesia scritta da una persona atea che non riesce a vedere al di lá della realtá materiale. Manca di spiritualitá ed è anche contraddittoria.

    Insomma carissima la mia Turchiarulo .. proprio perché ti considero una ragazza buona e perché in fondo ti considero una amica virtuale .. ti do un 6 risicato di incoraggiamento.

    Settimana prossima interrogazione sui Sepolcri di Ugo Foscolo.

    Mi raccomando !

    Saluti,
    Vedetta Lombarda

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahahah
      Grazie per questa sufficienza che sarà il voto più basso che io abbia mai preso in italiano. :P
      Quanto alla tristezza e alla mancanza di speranza, non vedo cosa abbiano a che vedere con l'Olocausto.
      Avrei dovuto scrivere una poesia dal punto di vista di un deportato che sogna la libertà?
      No. La verità è che quegli "uomini senza ombra" avevano ben poco per cui sperare.
      E il mio ateismo non c'entra nulla.
      Pensa che quando la scrissi andavo ancora a messa la domenica. :P

      Elimina
  14. Hai fatto bene a condividerla per questa occasione. Ed è davvero importante che certe cose non vengano dimenticate.

    RispondiElimina

Per colpa di chi ne ha abusato, minando l'atmosfera familiare che si respira su questo blog, sono vietati i commenti anonimi, così come quelli polemici e offensivi.
Se non prendi la vita con filosofia e ami mettere zizzania, sei nel posto sbagliato.