giovedì 24 settembre 2020

Per un 'negro' di troppo: Fausto Leali razzista?

 
Ha fatto discutere negli ultimi giorni l'eliminazione dal Grande Fratello Vip di Fausto Leali, reo di aver pronunciato la parola "negro", rivolgendosi ad un altro concorrente, Enock Barwuah.
Premetto che, a differenza di quanto fatto da molti giornali, ho scelto di non censurare l'aggettivo, per il semplice fatto che è presente su qualsiasi dizionario ed ha un significato più vasto di quanto si possa credere.

Come si evince dall'immagine che ho allegato, infatti, usato come sostantivo, il termine viene spesso sostituito dalla parola "nero", poiché "sentito come spregiativo o discriminatorio".
A differenza di altre parole quali ad esempio "froc*o", infatti, in questo caso non possiamo parlare di un'offesa a priori, considerando che il termine ha una connotazione specifica.
Di sicuro, può assumere un significato violento o diffamatorio, a seconda del contesto in cui viene utilizzato.

Ora.
Nel caso di specie pare che Fausto Leali non intendesse minimamente offendere Enock, a cui oltretutto si sente legato da un bel rapporto di amicizia, ma il Grande Fratello ha scelto di squalificarlo per non lasciar passare un messaggio sbagliato.

Il razzismo è sbagliato, è vero.
Gravissimo. E deve essere combattuto senza se e senza ma. Troppe volte, però, il marcio sta negli occhi di chi legge e nelle orecchie di chi ascolta, non nella persona che incautamente pronuncia una parola piuttosto che un'altra.

Insomma, al di là di qualsiasi processo alle intenzioni, perché dovremmo preoccuparci di utilizzare un determinato sostantivo, pur senza ingiuriare nessuno, e non di divulgare parolacce e turpiloqui?
Perché essere volgari va bene, ma dire negro ad un amico, giocando, no?
Solita storia del politicamente corretto?

La lingua italiana cambia, è vero.
Termini che cinquant'anni fa venivano usati senza problemi, oggi sono banditi e puniti senza diritto di replica.
Resto dell'idea, però, che il vero problema sia l'intenzione con cui vengano pronunciati, e non il significato fuorviante che la società attribuisce a due sillabe.

Che ne pensate?

43 commenti:

  1. Penso che questo termine sia stato considerato dispregiativo perché proprio le persone di colore hanno fatto capire che non lo amano. Peraltro credo che questa sia stata per Leali la goccia che ha fatto traboccare il vaso dato che alcuni giorni prima mi pare fosse scoppiato il finimondo poiché aveva detto che però Mussolini qualcosa di buono lo aveva pur fatto. E qui su questa cosa non ci sono alibi e circostanze attenuanti perché un dittatore anche se avesse ipoteticamente fatto una sola cosa buona. non se ne deve tenere minimamente conto quando il prezzo altissimo da pagare per averla avuta è stata la privazione della nostra libertà. Quindi credo abbiano preso la palla al balzo e questa volta sommando i due episodi lo abbiano cacciato.

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    1. Sicuramente i suoi precedenti hanno influito molto, ma al di là del caso di specie, avrei voluto dibattere con voi in merito alla censura del termine che, come il dizionario dimostra, non ha una connotazione negativa a priori.
      E' come se "poeta" cominciasse ad essere utilizzato come sinonimo di "imbecille".
      Di colpo dovremmo censurare la parola per paura di essere tacciati di non so quale colpa?

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    2. È considerato dispregiativo da un po' perché le persone di colore sono le prime a non gradirlo in quanto quel termine veniva usato in modo offensivo ai tempi in cui erano schiavi.

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  2. Tutto cinema..questi programmi sono famosi, perché fanno fuori le persone per una bestemmia o una parola come nero con la G, il tutto proprio per suscitare dibattiti infiniti sui social e fare parlare del programma..anche tu, anche noi ci siamo cascati :D.
    Sul fatto che ci sia un eccesso di politicamente corretto sono d'accordo, così come trovo eccessivo l'inclusivo a tutti i costi, o fare i remake mettendo protagonisti di colore o asiatici. Anche se è tutto amplificato dai social...
    Si scatenano le battaglie tra pro e contro.
    Va detto in tutta sincerità che quando ero piccolo, già mi insegnavano a non dire nero con la G e immagino che nessuno si rivolga a una persona di colore così..a meno che sia un amico (di colore)che stia al gioco..questo valeva a fine anni '80 e vale oggi..

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    1. Non ne sono certa, ma credo che ai nostri tempi, a scuola, si parlasse ancora nei "negri nelle piantagioni".
      Resta che tu scrivi "nero con la G".
      Cos'è, paura di essere tacciato di razzismo, (proprio tu che sei un angelo) o semplice deformazione professionale? ;)

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  3. Per me il vero scandalo è che continuino a fare queste trasmissioni imperniate su decerebrati che entro la prima ora della prima puntata per fare audience devono:
    - frignare perché gli mancano i cani e mollare tutto (cretina, li affidi a una persona e solo dentro la casa ti sovviene che potrebbe trascurarli?)
    - spogliarsi
    - azzuffarsi con un altro decerebrato
    - sbaciucchiarsene un altro ancora, possibilmente dello stesso sesso che ormai fa tendenza
    - bestemmiare e poi scusarsene con scarsa convinzione.
    Non so neanche cosa abbia fatto di preciso Fausto, ma è frutto di una selezione mirata (verso il basso). Io comunque sono abituata a dire nero; dovrei chiedere a mio figlio che studia spagnolo qual è il termine dispregiativo usato lì, dato che Negro è solamente un colore in quella lingua...

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    1. Infatti lo stesso Leali ha dichiarato ai giornali che, tornando indietro, non accetterebbe mai più di partecipare ad una trasmissione del genere.
      Peccato che, casualmente, se ne pentano tutti dopo aver goduto di qualche giorno di celebrità.
      La cosa che dispiace, però, è quando nel calderone ci finisca un bravo artista, che avrebbe ancora molto da offrire al pubblico, ma che scende a compromessi.

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  4. Preparato a tavolino
    Perché questa televisione
    È per vip in declino
    E Fausto cercava un'occasione
    Per far sentire il suo vocino
    Senza andare in incisione.

    Commento gentilmente offerto da chi, sapendo dell'ambiguità del termine, si sforza di dire sempre "nero".

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    1. Anch'io, ovviamente, nel linguaggio quotidiano utilizzo il termine "nero", ed insegnerò a mio figlio a fare lo stesso.
      Mi dispiace, però, che una parola venga così demonizzata a prescindere che la si usi con o senza cattiveria.

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    2. Personalmente, da trascorsi scolastici, "negro" è per me dispregiativo, e non sarà un'evoluzione del modo di parlare a farmi cambiare idea.
      Non per questo giudico razzista chi dice "negro".
      È più razzista chi dà del "clandestino" (che non mi pare abbia mai una connotazione positiva) a chi cerca disperatamente di salvarsi la vita. E ho detto tutto...

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    3. Effettivamente, "clandestino", "immigrato" e simili non sono termini così amorevoli, ma non finiscono nel mirino della censura.

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  5. Buona la dicitura che la malizia sta in chi legge o in chi sente. La definizione che dà al termine il vocabolario mi pare ampiamente esaustiva. È la mentalità maliziosa attuale che le affida una visione spregiativa. La differenza logica tra negro e nero mi pare la ricerca del classico pelo nell'uovo, una (ingenuamente?) stupida invenzione per attenuare l'impatto di un termine che per secoli è stato usato per definire gli originari di un continente. Ho vissuto l'infanzia in un ambiente che prevedeva diversi settori, divisi per "qualità", e specificamente indicati con tanto di targa inchiodata all'entrata di ogni singola "specialità": c'era quella che indicava la presenza di Invalidi, quella dei Sordomuti, quella degli Epilettici... solo quella degli Orfani era indicata col nome di un santo (Luigi per gli infanti, Giuseppe per gli adolescenti, Tommaso per gli studenti oltre la quinta elementare). Come detto, ero in piena adolescenza e chiamare un invalido invalido, un cieco cieco, un epilettico epilettico era nell'assoluta normalità, non c'era malizia da parte di noi piccoli, né c'era da parte degli adulti, che erano assai di più; ci fosse stata, da parte di questi una qualche forma diversa dalla definizione specifica... il pane nostro quotidiano era quello di captare, carpire e incamerare ogni sensazione che esulasse da quella ufficiale. La stessa cosa valeva per le bidelle, per gli spazzini, per gli infermieri... A tutti è stato sovrapposto un velo di falso moralismo che non nega che un cieco sia cieco, che uno spazzino sia spazzino, o che un infermiere resti tale anche se definito operatore sanitario. Ci sono termini entrati nell'uso comune (sovente troppo comune) dopo essere stati relegati da secoli nel parlar volgare (a caso: cazzo), altri radicati da secoli di uso consueto sono stati estromessi, in nome di una correttezza di cui non riesco a capire l'utilità pratica.
    Detto questo, credo che ci siano trasmissioni che solo una stupidità dilagante e irreversibile possono accettare. Questa di cui qui si tratta è una di quelle.

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    1. Innanzitutto ti ringrazio per la tua preziosa testimonianza, perché va ad argomentare perfettamente il mio pensiero.
      Viviamo, oggi, in un'epoca in cui si deve per forza trovare il marcio in tutte le cose, e si ha quasi paura di affermare pubblicamente che il gelato al limone non ci piace, col rischio di causare l'insurrezione popolare dei gelatai italiani.
      Come detto, il tuo commento è prezioso perché dimostra che qualsiasi termine classico può essere considerato offensivo o discriminatorio, se ascoltato o pronunciato con malizia.
      Io uso ancora la parola "bidella", ad esempio, e spesso vengo mal guardata dal mio interlocutore, manco stessi dicendo "put***a".
      E fortuna che viviamo in democrazia... O almeno così piace pensare al popolo.

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  6. Leggo spesso libri vintage e lì usano il termine negro continuamente, visto che non si era ancora in era di politicamente corretto; del resto anche quando io ero bambina/ragazzina lo si diceva senza alcuna connotazione razzista, semplicemente per indicare le persone di colore (e, come dice gattonero, per qualunque altra definizione non ci si faceva problemi). Penso che però se ora il termine dà fastidio alle persone di colore, dovremmo rispettare questo e non usarlo. Poi ci sono contesti in cui invece non è un problema, per esempio i miei figli hanno amici di tutti i colori e a volte quando scherzano tra di loro non si fanno scrupolo a usare questa parola, ma nessuno si offende proprio perchè è un contesto di amici che si divertono. Penso però che un personaggio pubblico debba essere attento a ciò che gli esce dalla bocca perchè di questi tempi basta veramente poco per farsi riempire di insulti, a ragione o a torto. E comunque a me che non guardo la TV, che questo programma vada in onda o meno non fa differenza XD

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    1. Sicuramente preferirei che questo genere di programmi non venisse trasmesso, ma già che ci siamo,colgo l'occasione per aprire dibattiti, spero, costruttivi.
      Il problema è che tutti possiamo sentirci offesi da una determinata parola, ma questo non implica che questa debba essere cancellata dal dizionario o dal linguaggio comune.
      Ripeto, per me è dittatura.
      E sì, anch'io uso il termine "negro" scherzando con un paio di amici che lavorano troppo, ad esempio (riferendomi alle piantagioni di una volta). A volte lo dico persino a mio marito, quando supera le dodici ore giornaliere.
      Ci si scherza su, senza offesa per nessuno, ma sicuramente non lo farei in pubblico o sui social, per paura di essere tacciata di razzismo e simili.
      Sebbene non condivida questo genere di limitazioni.

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    2. Quasi quasi, per contraltare, cambio in gattonegro il mio pseudonimo, che amici hanno già traslato in gatonegrito ispanico.
      Infatti non ho mai sentito, anche oggidì, dire "lavori come un nero", il negro qui sopravvive senza essere contestato.

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    3. Ahahh
      Sarà che sono del sud, ma qui si lavora proprio "come i negri". 😅

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    4. Che per alcuni significa fare nulla, proprio come i negri che nella loro terra aspettano che le banane e le noci di cocco cadano da sole dai relativi alberi. Poi vengono qui e, divenuti neri, lavorano come stakanovisti per poche lire, molti insulti e violenze. E negri (nell'ottica iniziale) diventiamo noi, aspettando le manne dal cielo e i soldi dallo Stato, osannati e coccolati come fossimo una risorsa. Nonostante l'Inps non sia molto d'accordo... come non lo saranno i ragazzi di oggi in un non lontano futuro. Quando gli insulti ci inseguiranno per generazioni a venire... meritatissimi, peraltro.

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  7. ce n'è di strada da fare prima di arrivare ad una eguaglianza ..niente più razza/sesso/religione purtroppo ..e non parlo di 'sto programma /protagonista che alla fine fà sempre audience
    che poi è il modo e il contesto in cui lo dici ..magari in senso spregiativo ,per offendere ..la cosa che dico io se partissimo dalla persona ?? lasciando stare il colore /sesso /credo?? si farebbe prima o no?
    tipo la cosa che a me fa ridere il sindaco o la sindaca ..e chi se ne frega chiamami sindaco Giorgio o Giulia ..Punto!
    però questo razzismo strisciante e cattivo c'è e a me onestamente fà paura ..vivo nella città "NERA" ..quà il passaggio della squadra da B a A viene festeggiato dentro lo stadio con bandiera con svastica ..viene fatto striscione di ringraziamento presidente con scritta caratteri gotici..ma si sà son ragazzi !!;(
    e posso dirti che testato personalmente quà c'è ..
    scrivo spesso dei miei bambini (mamma e 3 ragazzi cui do una mano e che considero la mia famiglia allargata)ah sono un pò colorati ;))
    ho un ricordo nato il primo porto mamma a far spesa avrà avuto 2 mesi lei gira con carrello ..io seguo con passeggino ..bimbo piange lo prendo in braccio ..e giro tra scaffali cullandolo ..ad un certo punto mi si para davanti una "vecchiaccia" e mi sbraita :si si portateli quà ,poi quando saremo tutti impestati vedrai ..di solito rispondo tagliente ..ma li mi son venute lacrime agli occhi e non ho replicato ma se mi avesse accoltellato mi avrebbe fatto meno male ..lo scorso anno è venuto quà è stato quà 2 mesi ..adesso abitano in Inghilterra :..e ogni tanto stava con me quando vendevo frutta ..li seduto su sedia e chiaccheravamo ..beh certi sguardi da certi clienti .un giorno me l'ha anche detto ..ci son certi che mi guardano male ..io ma và ..pero era vero !!
    son stata da loro Inghilterra la patria del multirazziale ..beh un piffero ..se entravamo io e lui tipo in un negozio .si rivolgevano a me mai a lui ..anche se lui era davanti ..ed allora non parlo inglese ..così poi si rivolgevano a lui .. tanta strada ancora da fare !!!
    ciao

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    1. Che amarezza.
      Quella "vecchiaccia" avrebbe proprio meritato una lezione.
      E speravo anch'io che in Inghilterra le cose andassero meglio, mentre mi pare di capire che tutto il mondo sia Paese. 😔

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  8. Concordo con quanto scrivi, proprio su tutto. Quando leggo che è stato Fausto Leali, mi viene subito in mente la sua canzone: "Angeli negri", qualcuno la ricorda? Diceva tra l'altro: "Pur se la Vergine è bianca / Fammi un angelo negro /Tutti i bimbi vanno in cielo/ Anche se son solo negri. Allora non ricordo abbia fatto scalpore e
    forse non c'è nessun riferimento, ma un cantante che canta una canzone con tali parole non credo proprio sia razzista.
    "Il marcio sta negli occhi di chi legge" penso come te che il nocciolo stia tutto in questo.
    Buona giornata, Stefania

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    1. Infatti lui ha citato quella canzone per discolparsi, ma gli hanno risposto che, in quegli anni, il termine negro non era ancora considerato denigratorio.
      Francamente, al di là della canzone, non credo che Leali sia razzista. Più volte, nel corso della sua carriera, ha dichiarato di essere un negro bianco, per via della sua voce potente, tipica dei cori gospel, ad esempio.
      Dunque faceva del razzismo verso se stesso? Che schiocchezza.
      Buona giornata anche a te.

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  9. Si esagera, punto. La penso infatti come te, e molte volte cose del genere vengono ingigantite.

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    1. Nel caso di specie la vicenda viene ingigantita per fare audience.
      Nel caso del significato offensivo del termine, chissà. Magari solo perché le polemiche piacciono più dell'amore, ormai.

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  10. "Perché essere volgari va bene, ma dire negro ad un amico, giocando, no?"
    Mi sembra un paragone completamente sconclusionato. Come si può accostare una volgarità o una parolaccia ad una parola che racchiude in sé secoli di razzismo, oppressione e diffamazione? Non si può, ma noi bianchi a queste cose non ci arriviamo perché non ci tocca, ed il nostro orticello è salvo.
    Sarei stato dalla parte di Leali se l'avesse detto una volta e poi si fosse in automatico scusato, dicendo che gli è scappato perché una volta si usava così. Non si è scusato ma ha tentato di giustificarsi più volte, e lì secondo me è caduto in errore dimostrandosi arretrato culturalmente.

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    1. Pensa che io chiamo abitualmente negro Moz, ma solo per ridere.
      Secoli di razzismo e diffamazione, dici, e hai ragione, quindi le scuse sarebbero state opportune, ma la censura del termine continua a sembrarmi spropositata.

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    2. Come dice Laura qui giù, io non apprezzo nemmeno "nero".
      Cosa cambia una G? Si può dire "di colore", "dalla pelle scura", ecc, anche se, così facendo, dovremmo considerare discriminante anche "bianco", o forse per noi non ha valore perché siamo nati dalla parte "giusta" del mondo?

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    3. Scusami Claudia, ma la censura è un conto, quello che hai scritto tu è un altro. Non cogliere la differenza fra usare il termine negro come una cosa ironica e dire a qualcuno "sei una testa di ca" è un problema. Useresti il termine ritardato o handicappato in modo ironico? Non credo (spero!), eppure una volta veniva usato nel linguaggio comune per riferirsi a delle persone con un qualunque disturbo.
      I bianchi sono stati anch'essi discriminati ma è impossibile paragonare le due cose, visto il trattamento che hanno subito e subiscono ancora i neri.

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    4. Forse non sono stata chiara.
      Non ho visto la puntata ma, da quello che ho letto e sentito al tg, Leali non intendeva offendere il suo amico, ma ha usato un termine "vietato", per indicare la sua provenienza geografica.
      Dunque il destinatario non ne è rimasto offeso.
      Pertanto, ritengo che la sua squalifica sia stata un'inutile provvedimento di facciata e moralizzatore.
      Avrebbero fatto meglio a sospenderlo per le frasi su Mussolini, se dobbiamo dirla tutta, per quanto anche lì vi sia molto moralismo.
      In sostanza, se avesse detto "sporco ne*ro" sarebbe stato diverso. Qui lo censuro anch'io, perché è un'offesa bella e buona. In altri contesti no.

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  11. Non guardo mai GF e questa diatriba la apprendo da te .
    La parola nero o negro non mi piace (anche se dipende dal modo con qui la dici). Preferisco "di colore" o africano .La mia amica Romy ,
    Sri-Lanka ,leggermente di colore , da alcuni viene chiamata nera .
    Razzismo o ignoranza ? Forse tutti e due .
    Comunque è un discorso molto vasto , dipende da come , cosa , quando ,
    perchè dici negro o nero .
    Buonissima giornata . Laura ***

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    1. Infatti. Le intenzioni sono importantissime, e in questo caso non ci ho letto cattiveria, ma va detto che non ho seguito la scena, né visto video in merito. Quindi potrei sbagliarmi.
      Buona giornata a te.
      Bacione.

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  12. Io penso che ormai non si possa più dire niente. C'è sempre qualcuno che si sente discriminato ed offeso. E' una rottura di scatole.

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    1. Ohhhhhh, finalmente qualcuno che parla la mia lingua!
      Che poi, se avesse detto che la mamma del nero (chiamandolo per nome) si prostituisce, nessuno avrebbe battuto ciglio.
      Classica coerenza italica.

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  13. Mi sembra esagerata l’esclusione di Leali...e ancor di più la morale che gli ha fatto Balotelli -:)
    Va bene che riguardo la legge l’ignoranza non paga ma qua stiamo comunque parlando del GF!!!
    Leali si è preso pure del ritardato culturale , ignorante a iosa e alla fine l’han pure eliminato.
    Credo nella sua buona fede e con Enock si comportato da ignorantone superficialotto.
    Ma non l’ha fatto con cattiveria manco con l’intenzione di istigare gli animi.
    Lo potevano perdonare e lasciarlo in gioco .
    Ha fatto una figura de merda nel 2020 non saper distinguere tra i due termini è grave!
    La canzone Angeli negri è bellissima.
    Ciao

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    1. Sono completamente d'accordo con te. Hanno perdonato cose ben peggiori, a mio avviso.

      Sì, la canzone è molto bella.

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  14. Non seguo questa "specie" di programmi se così si possono chiamare, l'argomento è molto vasto da non poterlo liquidare con un semplice post, ma siamo messi molto male. Ciao Claudia e buona serata, Angelo.

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    1. Magari fossimo messi male solo per questi programmi.
      Purtroppo sono soltanto un millesimo del male che c'è.
      Buona serata a te.

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  15. quanto hanno scritto qui sopra e il Fausto ha ottenuto quello che cercava NOTORIETA'
    La fama va pagata dice il M.Lotto e chi si espone deve anche accettare una parola che per me è appropriata ma non da usare se non vogliono che sia così
    Mi chiedo come mai non ci chiamano poveri bianchi distruttori di intere civiltà e autori di determinare il male e il bene ...troppo onnipotenti

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    1. Voglio sperare che un artista del suo calibro non abbia bisogno di notorietà.
      Non gli sarebbe bastato scrivere una bella canzone?

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  16. Sono loro a offendersi, il significato realmente non è offensivo come loro (le persone di colore) lo intendono. Avevo una collega che si offendeva su argomenti che nulla c'entravano con il razzismo ma andavano a toccare argomenti sociali comuni ad ogni razza.

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    1. Magari la tua collega si offendeva perché toccavano nervi scoperti, così come accade con le persone di colore.
      Però trovo che il razzismo sia tutt'altra cosa.

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