E' accaduto il giorno di Pasquetta a Noicattaro (BA).
Un uomo è stato fotografato mentre girava in bici con suo figlio, e dato in pasto ai social con la frase "chi è questo trimone che porta in giro il figlio?".
Subito centinaia di offese da parte dei tanti Baresi rinchiusi in casa per rispettare la quarantena nella Pasquetta più triste di sempre, come se accusare l'uomo di essere un fuorilegge potesse cambiare le cose.
“Purtroppo la vita è dura, ma non fa niente siamo felici lo stesso – spiega l’uomo -. Mio figlio ha 8 anni ed è autistico. La nostra passeggiata non era un semplice svago ma una necessità. In questo momento così difficile, lui non sa cosa sta succedendo in tutto il mondo. Quando al mattino mi sveglio la prima cosa che mio figlio mi chiede con i suoi occhi è andare in bici. Lui non parla si fa capire in questo modo. La bici è un modo per rilassarsi un po’ e io non posso negarglielo un breve giro in bici, lontano da chiunque in modo da non essere un pericolo per nessuno. Siamo abbandonati da tutti, non lo dico perché voglia giustificarmi, ma è la realtà. Come la nostra, chissà quante altre famiglie sono in queste condizioni, senza contare che in questo periodo senza lavoro, i centri dove mio figlio fa le terapie sono chiusi. La sua amata bici è l’unico sfogo. Un uomo si è permesso di farmi una foto, dandola in pasto ai social senza un minimo di spiegazione e per di più ha aggiunto anche una frase offensiva: chi è questo trimone che porta in giro il figlio? A lui e a chiunque altro si è lasciato andare in offese a prescindere, vorrei dire che io e mio figlio abbiamo una giustificazione”.
Paolo continua spiegando che, nella stessa giornata, le forze dell'ordine lo avessero fermato e sottoposto ad un controllo, terminato col lasciapassare degli agenti, dopo aver consultato la documentazione del caso.
Ma, evidentemente, il protagonista di questa triste storia non aveva fatto i conti con i poliziotti del web, ben più autorevoli di quelli in divisa.
Perché, il più pericoloso virus che affligge il mondo è, in realtà, quello della cattiveria.
Da quando è iniziata la quarantena, infatti, si ha paura ad andare a comprare il latte o le medicine, perché chiunque, affetto da palese frustrazione, potrebbe fotografarci e sbatterci sui social, accusandoci di fare una passeggiata violando le restrizioni.
Dovremmo tutti uscire con un cartello sulla schiena che indichi il motivo per cui abbiamo osato abbandonare le mura domestiche?
Altro che auto-certificazione... Qui servirebbe una bandiera, in modo da essere visibile e leggibile per tutti.
Sul gruppo Facebook della mia città ne leggo, ogni giorno, di tutti i colori e rabbrividisco.
L'acredine e la ferocia con cui ci si rivolge gli uni agli altri, anche per aver portato il cagnolino a fare i propri bisogni a più di sette metri dal proprio portone è aberrante.
Perché non esiste una cura per la cattiveria?
Perché i leoni del web trovano appagamento nel gettare fango sugli altri?
Io stessa ne sono rimasta vittima pubblicando, pochi giorni fa, il mio post "Grazie coronavirus perché".
Mi hanno accusata di non avere rispetto delle migliaia di vittime della pandemia, dei loro familiari fino all'ultima generazione, del dolore in genere.
Ovviamente, chi lo ha fatto, non si è nemmeno preso la briga di leggere l'articolo, ma lo ha giudicato soltanto dal titolo.
Che pena fanno tutti coloro che giudicano le azioni degli altri senza nulla sapere della loro vita o del motivo che li spinge a compierle.
Basterebbe badare SOLO al proprio orticello per non incorrere in errore, o no?
A Paolo giunga il mio abbraccio, e proprio attraverso le sue parole, agli hater l'augurio "di riuscire a trovare un sorriso, una ragione di vita, anche nei momento più drammatici”.
Perché certe cose può capirle solo chi ha un cuore.
Intanto, vi ricordo la campagna #odiareticosta di cui vi parlai l'anno scorso.
Mi hanno accusata di non avere rispetto delle migliaia di vittime della pandemia, dei loro familiari fino all'ultima generazione, del dolore in genere.
Ovviamente, chi lo ha fatto, non si è nemmeno preso la briga di leggere l'articolo, ma lo ha giudicato soltanto dal titolo.
Che pena fanno tutti coloro che giudicano le azioni degli altri senza nulla sapere della loro vita o del motivo che li spinge a compierle.
Basterebbe badare SOLO al proprio orticello per non incorrere in errore, o no?
A Paolo giunga il mio abbraccio, e proprio attraverso le sue parole, agli hater l'augurio "di riuscire a trovare un sorriso, una ragione di vita, anche nei momento più drammatici”.
Perché certe cose può capirle solo chi ha un cuore.
Intanto, vi ricordo la campagna #odiareticosta di cui vi parlai l'anno scorso.
Mah Claudia, spesso le persone sono fatte così e non possiamo farci niente: non tutti riescono ad elaborare i propri malesseri e molti hanno bisogno di scaricarli all'esterno sputando veleni. Ti auguro una buona giornata.
RispondiEliminaA me spaventa tutto questo.
EliminaSarà che per carattere non osservo neanche ciò che fanno gli altri, oppure semplicemente non mi interessa, però per me è aberrante vivere puntando il dito.
Poi, con l'avvento dei social, la rincorsa allo scoop è davvero pietosa.
La pandemia ha fatto venire fuori il meglio e il peggio degli italiani.
RispondiEliminaDa una parte lo spirito solidale, anche dei più giovani, impegnati come volontari.
Dall'altro il comportamento da censori e giudici permanenti, con la caccia "a quelli che violano le disposizioni", questo perché sotto sotto c'è una grande invidia per quelli che sono in strada (e magari si è anche consapevoli che possano avere il giustificato motivo per farlo).
Sono d'accordo.
EliminaL'invidia è l'unica chiave di lettura della vicenda.
L'unica cosa che dovrebbe suscitare gelosia, invece, è riuscire a stare in casa e ad essere felici.
Gli hater c'erano anche prima, e per questi vigliacchi ogni pretesto è buono per vomitare la loro cattiveria. Gente frustata che si vive malissimo la vita. Io comunque un giro dell'isolato me lo faccio tutti i giorni e sono in regola perché non mi allontano più di duecento metri come prescritto.
RispondiEliminaSpero che nel giro del tuo isolato non incontri nessun imbecille con fotocamera al seguito...
EliminaHo un'amica mamma di un bambino autistico... Per loro nessuna attività scolastica via Skype, Zoom o altre moderne tecnologie capaci di lasciare indietro e aggravare le differenze.
RispondiEliminaPer quanto mi riguarda il coronavirus e la quarantena non c'entrano: le forme di bullismo ci sono sempre state!
La mia solidarietà a questo genitore che, come tanti, è stato dimenticato dalla scuola e dalle istituzioni in genere.
Da madre di un bambino normodotato mi sento già fortemente in difficoltà per tutto quello che stiamo vivendo, ma non oso mettermi nei panni di un genitore di un bambino speciale.
EliminaCi vuole tanta, tantissima forza. Oggi ancora più del solito.
Troppa cattiveria in giro, adesso va di moda sentenziare e fare gli sceriffi, magari sono gli stessi che si celano dietro un muro d'omertà, per reati ben più gravi. Molto facile giudicare gli altri, la cosa difficile è ammettere i propri sbagli.
RispondiEliminaSereno giorno.
Che poi quelli che scattano le foto, molto spesso sono in giro senza nessuna ragione valida, quindi dovrebbero prima di tutto guardarsi allo specchio!
EliminaCara Claudia, io spero solo che il coronavirus ci insegni di amarsi e rispettarci di più.
RispondiEliminaCiao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Purtroppo credo che tu sia troppo ottimista.
EliminaProprio come me. <3
Ma perchè la gente non si fà gli affari propri ?
RispondiEliminaDevo dire che questa storia , oltre a farmi arrabbiare mi ha commosso .
Sbattere sul web foto e cattiveria è ultra deplorevole .
IO STO' CON PAOLO E IL SUO TENERO BAMBINO .
Buona giornata . Laura
Siamo tutti con Paolo e come Paolo.
EliminaQuesta gente deve avere la punizione che merita.
Vale sempre il vecchio detto "mio nonno campò fino a cent'anni, perche si faceva i c........." Oggi colpa anche dei social male usati ( si dovrebbe fare un esame per aprire e commentare con un social)tutto viaggia velocemente troppo veloce, non si ha tutta questa necessità di stare sempre connessi, si serve, ma come ho detto in un commento qualche post fa,la ricerca sui libri sulle enciclopedie, era tutta un'altra cosa. L'azione di cercare era già una conquista, non come ora che premi un tasto e hai tutto. Purtroppo casi come quello che hai descritto ce ne sono a migliaia, proprio l'altro giorno hanno fatto un servizio in televisione. Mah tiriamo avanti e sopportiamo tutto finche possiamo. Ciao Claudia e buona giornata, Angelo.
RispondiEliminaSopportiamo tutto cercando di limitare i danni, però.
EliminaBuona giornata a te.
Un bacio.
Il problema è la scostumatezza. Perché effettivamente c'è gente idiota che esce, che fa pasquette, che va in bici senza motivo, che va al mare, che se ne sta in giro.
RispondiEliminaE subentra la questione: perché io sto a casa, e tizio esce?
E infatti non è giusto.
Se non esistesse gente scostumata, nessuno avrebbe fotografato il signore con il bambino, perché in una società civile avremmo subito capito che, se stava in giro, c'era un motivo.
La colpa non è dei poliziotti del web, ma di chi la legge vuole arginarla sempre. Questo è il problema a monte...
Moz-
Il problema è che anche denunciando chi la legge non la rispetta, la nostra posizione rimane invariata.
EliminaE' come telefonare ai vigili urbani ogni volta che nella strada ics un automobilista non indossa la cintura di sicurezza.
Ma a noi, concretamente, che ce ne importa?
Se fa un incidente e muore, peggio per lui.
Ovviamente il paragone è molto metaforico e non contempla il fatto che la quarantena viene prolungata proprio per colpa di coloro che non rispettano le norme e agevolano la diffusione del virus.
Resta che, secondo me, ognuno dovrebbe farsi i fatti propri e, come diceva Angelo, campare cent'anni!
Per me invece, quando è giusto, bisogna denunciare comportamenti effettivamente scorretti.
EliminaMi spiego: se io STO a casa, e tu NO, almeno paga. Rinuncia alle possibili cure mediche per un anno. Ci deve essere qualcosa da dare in cambio, se proprio ti pizza la casa e fai il cretino mettendo a rischio la sicurezza nazionale. Io sarei per punizioni molto più forti: esci senza motivo valido? Tutto il tuo quartiere viene multato e sta altri dieci giorni in quarantena. Poi vediamo se hai ancora voglia di uscire: se esci ti linciano, no. Metterai più piede fuori casa, di tua iniziativa.
Moz-
Se tutto il quartiere venisse penalizzato, allora sì che vedremmo fotografie e video punitivi su Fb ogni mezz'ora.
EliminaMeglio di no, dai. Per me la sanzione economica è già una giusta punizione e dovrebbe essere permutata in arresti domiciliari in caso di seconda infrazione.
Chi trasgredisce senza un valido motivo va punito, e le punizioni sotto forma di multe le stanno facendo. Evidentemente non è abbastanza perché l'italiano medio ha tra gli scopi della vita il successo nell'aggirare le regole.
EliminaEsatto: siccome le multe non sono un deterrente, serve altro. Tipo dare in pasto al linciaggio sociale. Le bestie, se non le riesci a tenere in gabbia, vanno abbattute.
EliminaPoi vedi come nessuno, giustamente, romperà l'anima al farmacista che rientra a casa in bici, o al padre col figlio autistico.
E sarà pace per tutti 🧡
Moz-
Non sono per il linciaggio perché bestialità chiama bestialità... Piuttosto un mese di servizi sociali presso un ospedale o una casa di riposo... A gratis.
EliminaSì, ma deve essere poi effettivamente fatto.
EliminaTroverebbero mille cose pur di non svolgere questi lavori (handicap, malformazioni ecc). Dunque, che si fa?
Ovviamente i miei toni erano scherzosi, prima.
Ma io davvero farei una cosa: vuoi uscire per niente di necessario? Ok, multa e firmi che rinunci per un anno a QUALSIASI cura medica. Ecco.
Cioè, ci deve essere un prezzo da pagare, se la gente vuole comunque uscire mentre io rispetto il decreto e sto a casa.
Moz-
Di natura tendo a farmi i cavoli miei e ti dirò che mi dà molto fastidio la gente che si erge a giudice, tra l'altro quasi sempre senza avere idea di come stanno le cose veramente. Come dice Moz, è vero che fa arrabbiare vedere che tanti se ne fregano e vanno in giro mentre noi "coglioni" ce ne stiamo obbedientemente chiusi in casa, ma non credo che sia solo questo. E' che c'è tanta gente che non ha una vita propria (o ha una vita miserabile) e trova la propria ragione d'essere prendendosela con il suo prossimo. Coronavirus o no, putroppo.
RispondiEliminaIo propendo più per la seconda ipotesi.
EliminaSolo chi ha una vita vacua si preoccupa di guardare e giudicare costantemente gli altri.
Il fastidio per i fuorilegge c'è, ed è inevitabile, ma denunciarli sui social dando vita ad un vortice di offese e cattiverie, non aiuta nessuno.
Anch'io, sul blog del mio paese e dei paesi vicino, ne leggo di tutti i colori, in questo periodo. Mi ricordo, qualche settimana fa, quattro vecchietti che sono stati sorpresi a giocare a briscola , lungo il canale. Gliene hanno scritte di tutti i colori e a me facevano tanta tenerezza !! Ma questo è solo un piccolo esempio, io mi faccio i fatti miei , mi sono anche stancata di leggere tutte queste cose sui social e, infatti, non le leggo più. Saluti.
RispondiEliminaPrima che il mio sindaco chiudesse la piazza, diversi anziani continuavano a giocare a briscola sulle panchine, e venivano criticati da tutti.
EliminaE' pur vero che, considerando che le prime vittime di questa pandemia sono proprio i "non giovani", la loro condotta era molto pericolosa per se stessi e per gli altri.
Ciò non toglie che le offese pubbliche sono avvero ingiustificabili.
Anch'io passo oltre quando vedo post con centinaia di commenti, altrimenti finisce che faccio cattivo sangue.
Hai ragione, anche questo è vergognoso.
RispondiEliminaNe abbiamo parlato in un altro post.
E' tutto molto assurdo.
Ciao Claudia, ho letto il tuo post ma non i commenti quindi non so se quello che ti sto per scrivere lo ha già detto qualcuno, però immagino sia possibile.
RispondiEliminaOvviamente io condanno l'offesa tanto sul web, quanto urlata per strada ad uno sconosciuto qualsiasi: se vedo qualcuno che sta facendo qualcosa -ovviamente non grave tipo un omicidio xD- che non condivido mi basta pensarlo da sola che è un cretino, non ho bisogno di mandare la sua foto a tutti e mandarlo al rogo.
Tuttavia sinceramente posso anche capire la rabbia provata dagli utenti alla visione di un uomo che porta a spasso il bambino in un periodo del genere; e la posso capire semplicemente perché, purtroppo, quotidianamente siamo bombardati da dimostrazioni di inciviltà ed irresponsabilità e davanti ad una scena come quella del povero Paolo la prima cosa a cui pensi è che si è di fronte ad un papà scellerato che sta attentando alla salute del bambino, alla propria ed eventualmente a quella degli altri.
E ripeto, lo pensiamo perché appena apro WA leggo messaggi del tipo "ah, oggi ho visto Tizio, quel cretino, che mi ha detto che lui continua ad uscire perché a lui non frega niente e se stai dentro casa sei solo un fifone"; appena accendo la TV "20.000 denunce verso persone che hanno violato la quarantena per andare dal fidanzato, dall'amante, a giocare a carte", ecc.
Ti dico la verità, se avessi visto anche io quel signore con il bambino, senza conoscerlo, avrei pensato "mah, un altro pazzo incosciente".
Certo è che non avrei mai, mai, mai, mai osato innanzitutto fare una foto e poi mai avrei potuto pubblicarla in giro, con tanto di commento, senza almeno prima accertarmi di star per fare io una cosa stupida.
Insomma, non so se mi sono spiegata :D
Ti sei spiegata benissimo ed, effettivamente, anch'io avrei pensato "ecco un altro imbecille che se ne va in giro come se nulla fosse!".
EliminaPerò, come hai ben detto tu, sarebbe rimasta una riflessione personale che non avrei condiviso nemmeno con mio marito.
Davvero non trovo il senso di sbattere certe notizie sui social solo per fare incetta di like e commenti.
In passato mi è capitato di utilizzare gruppi Facebook per denunciare delle vicende, ma mai personali.
L'ho fatto, ad esempio, per pubblicare foto di alberi o pali della luce pericolanti, dopo aver allertato a vuoto le autorità, così come per denunciare l'assenza dei permessi in una ztl, nonostante le multe fioccassero ogni giorno.
Insomma, credo che in questo modo le denunce social possano avere un senso, ma non per giustiziare una persona ics.
Sinceramente non mi sento di indignarmi per chi si è scagliato contro questo genitore, nel senso che pure io sono il primo che quando vede molto traffico per strada (ed io abito in un paese di poche anime) si domanda se tutti abbiano davvero valide motivazioni per andare in giro. Con questo non sono d'accordo ai giustizieri del web perché appunto, se ritieni che qualcuno abbia un comportamento scorretto e pericoloso chiami le forze dell'ordine, non lo smerdi sui social (che serve a niente!), ma ripeto, mi sentirei ipocrita a dire che non ho fatto questo pensiero "malizioso"... e credo che in tanti lo facciano spesso.
RispondiEliminaInfatti, come dicevo a Paola, il pensiero lo avrei fatto anch'io, ma di sicuro non avrei sputtanato Paolo sul web, ben sapendo che potesse avere mille e una ragione valide per essere lì in quel momento.
EliminaTemo che si inneschi il pericoloso meccanismo: “perché tu si e io no?”, che porta gli imbecilli a fare di tutta un’erba un fascio. Io so che sono tanti i cretini che in modo egoistico se ne vanno in giro (ho visto video per Pasqua e Pasquetta da rabbrividire), ma se vedo uno che cammina o corre o qualsiasi altra cosa e non so chi sia né perché sia lì non mi azzardo a denunciarlo. È veramente imbarazzante per un padre con problemi così importanti dovere fornire spiegazioni.
RispondiEliminaPer fortuna, i genitori di bambini speciali hanno le ossa forti, e lo dimostra il fatto che Paolo abbia saputo dare una lezione di vita a tutti coloro che l'hanno ingiuriato, senza rispondere con la stessa moneta, ma giustificandosi con eleganza e saggezza.
EliminaQuello che manca adesso è l'empatia, il sapersi mettere nei panni dell'altro.
RispondiEliminaTanti invece pronti a giudicare, puntare il dito e dar fiato alle trombe e alle tastiere!
Poi però la nonnina cade e tutti si scansano ( come avevi raccontato tu in un post di qualche giorno fa ).
Non so come sarà quando riapriranno le gabbie, se partiamo così però siamo messi maluccio….
Siamo messi malissimo, altro che maluccio...
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaAllora il discorso che faccio io è sempre quello ...nessuno mi obbliga a leggere i social...alla fine il papà di Paolo doveva solo rendere conto alla polizia ufficiale e non giustificarsi con il popolo del web.
RispondiEliminaAlla fine chi legge la sua giustificazione sul web può crederci o meno , è questo l’assurdo chi dubiterà della sua buona fede ci sarà sempre.
E’ qualcosa che devi tenere conto e accettare le conseguenze .
Come te quando hai pubblicato il post di ieri con quel titolo dovevi essere cosciente del putiferio che avresti scatenato.
Per quanto io abbia letto quello che tu hai scritto e capito il senso di quello che volevi trasmettere niente mi toglie dalla testa ( pensiero personale eh..) che non hai scelto proprio un titolo felice .
Anzi i più maliziosi potrebbero pensare che l’hai fatto apposta...
Ma te te ne freghi e lo stesso dovrebbe fare il papà del bimbo autistico...
😘
Onestamente non l'ho fatto apposta. Sono fissata con i titoli (in quanto ex pseudo giornalista) e li scelgo sempre che riassumano perfettamente il post. E il senso di quell'articolo era, appunto, la gratitudine verso questa condizione, ovviamente nonostante tutto.
EliminaPaolo dovrebbe fregarsene? Assoltamente no. Perché c'è la sua faccia in quella foto e tutti coloro che non conoscono i problemi di suo figlio penseranno che, appunto, è un trimone.
E no, io non me la terrei...
Max in linea di massima ha ragione, però il web esercita comunque una pressione..
EliminaPoniamo che Paolo non fosse sui social, ma i suoi amici sì..lo avvisano, gli fanno leggere..Non è bello leggere sfoghi di cattiveria da parte di sconosciuti che ti mettono alla gogna.
Bisognerebbe mettere un freno alla cattiveria e all'odio via social..
Magari Paolo ha anche altri figli che frequentano i social e vedono screditare il proprio eroe.
EliminaNo, non è bello per niente, altro che!
Ci speravo, ma più passano i giorni più penso che il mondo tornerà ad essere quello di prima, anzi peggio...quando tutto finirà...
RispondiEliminaE lo temo anch'io.
EliminaQuesta situazione ci ha messi l'uno contro l'altro. Già prima non è che si splendesse tanto di empatia o di solidarietà, ma adesso penso si stia dando il peggio di sé.
RispondiEliminaHai ragione. Però io e tanti faremo la differenza.
EliminaScommetto anche tu. <3
Così è sempre stato e così sempre sarà. Appena si scopre un soggetto su cui si può vomitare cattiveria e odio, un branco si scatena. E per tirarsi fuori bisogna capire il meccanismo... non è da tutti.
RispondiEliminaPurtroppo hai ragione, anche se vorrei tanto che non fosse così.
EliminaGrazie per essere passato a leggermi e benvenuto.