mercoledì 30 settembre 2020

Napoli, se sei autistico non puoi fare la prima comunione

 
La storia che vi racconto oggi ha dell'inverosimile ma, purtroppo, è assolutamente vera.
Siamo a Napoli, precisamente nel quartiere Poggioreale.
I genitori di Massimo, bambino con disturbo dello spettro autistico, hanno denunciato alle telecamere di "Pomeriggio 5" un gravissimo atto di discriminazione di cui è rimasto vittima il figlio.
Il parroco, infatti, si è rifiutato di fargli fare la prima comunione, poiché non sarebbe abbastanza consapevole da capire il senso del sacramento.

Addirittura i genitori si sono offerti di pagare un catechista per delle lezioni individuali, anche a domicilio, in modo da non creare disagi nella comunità, ma don Antonio è stato irremovibile, arrogandosi il diritto di decidere.

Il parallelismo, anche se irriverente, viene da sé.
Spiegatemi quanti bambini sono opportunamente consapevoli nel momento in cui ricevono il sacramento del battesimo.
In quel caso, non sono i genitori a decidere arbitrariamente quale fede imporre al proprio figlio? E allora che differenza ci sarebbe nel scegliere di continuare il percorso con la religione cattolica, nel caso di una grave disabilità?

Le vie del Signore sono infinite, ma a quanto pare quelle della chiesa no.
Quantomeno non di questa parrocchia.

48 commenti:

  1. Ciao Claudia! Ma è assurdo, non ha minimamente senso come ragionamento. Per quanto riguarda il battesimo dubito altamente che anche un bambino non affetto dallo spettro autistico possa capire il senso di tale sacramento! Dunque perché a loro può essere concetto tale sacramento, mentre lui non può fare la comunione?
    Certo, è affetto dal disturbo dello spettro autistico. Ma non dovrebbe essere la Chiesa ad accogliere tutti indistintamente? Non è proprio la Chiesa che si dichiara contraria alla discriminazione? Beh, in questo caso è stato fatto l'opposto secondo me!

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    1. Infatti.
      È un paradosso assoluto che il luogo che per antonomasia dovrebbe escludere ogni forma di razzismo e discriminazione, in realtà compie atti del genere.
      Spero che il vescovo prenda provvedimenti verso don Antonio.

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  2. Diceva bene un mio professore: il disabile è una persona sana in una società malata.
    Questo don Antonio mi fa sinceramente schifo!

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  3. In questo caso la negazione della comunione è davvero un'assurdità!

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  4. Forse Don Antonio ancora non sà che il Cristo , prima di tutto amava i
    poveri , gli ammalati , i più deboli , gli autistici . Tutti figli di DIO .
    Certo che negare la Comunione a Massimo è un atto discriminatorio e ,
    come dici tu spero che il Vescovo gli faccia una bella romanzina e
    magari dia lui la Comunione a Massimo .
    Abbraccione one one . Laura

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    1. Infatti. Spero che venga sospeso per qualche tempo, in modo che possa riflettere sul suo errore, ammesso che una coscienza ce l'abbia.
      Un bacione one one a te.

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  5. È assurdo ed è solo un gesto riprovevole e disgustoso. Mi chiedo che fine abbia fatto la pietà cristiana, la cosiddetta misericordia. Su quel prete non vorrei nemmeno spendere una parola, non la merita merita solo il mio più totale sdegno.

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    1. Sono d'accordo.
      Io mi professo atea, ma sicuramente ho il cuore più buono e generoso di quest'uomo.

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    2. Ho assistito a più generosità e bontà da parte degli atei che di parecchia "gente di chiesa".

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  6. Gli uomini di Chiesa spesso assumono posizioni fortemente sbagliate, umani e imperfetti come tutti. Certamente l'esclusione di questo ragazzo, a maggior ragione in un'epoca dove giustamente si cerca di ridurre le diseguaglianze, da parte di un uomo di Chiesa, scatena certamente sentimenti di disgusto verso lo stesso.
    Spero che la vicenda si risolva al meglio e che l'uomo di Chiesa capisca l'errore fatto..

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    1. lo stesso ovviamente mi riferisco all'uomo di Chiesa, avrei dovuto dire, verso quest'ultimo, pardon :D

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    2. Mi piace che utilizzi sempre la maiuscola per scrivere "chiesa".
      Ora più che mai sono convinta che la minuscola sia già troppo...

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    3. Don Antonio è un uomo di chiesa con la minuscola, nel senso che lavora dentro un particolare edificio proprietà del Vaticano...
      La Chiesa con la maiuscola è tutt'altra cosa, che spero prenda le distanze al più presto da questo scellerato.

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  7. Un altro caso in cui la Chiesa invece di avvicinare, allontana. E infatti io ormai ne sono lontanissima. Irrecuperabile.

    Per inciso, il giorno della mia Cresima ero nello stesso banco con un ragazzo autistico che aveva anche altri problemi e che ha urlato e bestemmiato per tutto il tempo. La cerimonia è andata avanti comunque.
    Buona giornata.

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    1. Sicuramente la sua condotta non era una sua scelta, e quindi è giusto che non gli sia stato tolto il diritto di cresimarsi.
      Non credo che voialtri siate stati infastiditi dai suoi schiamazzi, perché se eravate lì avevate il cuore buono. Almeno sulla carta.

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    2. Noi lo conoscevamo tutti e gli volevamo bene. Conoscevamo i suoi problemi e ci faceva piacere che facesse la Cresima insieme a lui, quindi è andata bene come è andata.

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  8. Mi sembra una discriminazione assurda e proprio la Chiesa che dovrebbe accogliere tutti !!!Saluti

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  9. Un po' di buon senso, di umanità, mah, e meno male che è un parroco...

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    1. Ahaha
      Pensa se fosse stato un demone... :))

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    2. Claudia, la tua ipotesi mi richiama alla mente il finale di un Dylan Dog intitolato "Ghost Hotel"... Un demone a volte è più pietoso di qualcun altro nei confronti degli errori della natura...

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  10. francamente evito di commentare, perchè potrei veramente dire qualcosa di spiacevole

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  11. C'era un ferocissimo episodio di South Park che parlava proprio di un caso analogo... e la conclusione era pressoché la stessa: quanti sono davvero consapevoli, persino da adulti e maturi, del significato?

    Moz-

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    1. E a quanti di quelli consapevoli interessa davvero il senso dei sacramenti e non li considerano solo una tappa obbligata da raggiungere "per forma"?

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  12. Non so sinceramente non mi sento di giudicare.
    Credo che dovrebbe intervenire una Blogger che conosci pure te e che conosce il problema sicuramente meglio di me.
    Non voglio fare nomi ma credo tu capisca di chi sto parlando e ha da poco pubblicato un libro sulla sua esperienza di mamma di due bimbi con uno disturbo del comportamento legato allo spettro autistico.
    Da quello che ho capito leggendo il suo libro è che esistono diversi livelli di gravità nelle forme di autismo.
    Bisognerebbe capire effettivamente quanto questo bambino fosse consapevole del sacramento della comunione.
    Sempre da quello che ho capito leggendo il suo libro i bimbi che soffrono di un disturbo legato all’autismo hanno i loro tempi per raggiungere gli stessi traguardi degli altri bimbi che non soffrono di un disturbo persuasivo del comportamento.
    Magari quel bimbo farà la comunione tra un anno o due ..quando avrà raggiunto quella consapevolezza che al prete serve per dargli il sacramento?
    Se non ha adesso la consapevolezza di sapere quello che sta per fare probabilmente non si sentirà’ discriminato nemmeno verso i suoi compagni che invece la fanno la comunione.
    Azzardo perché non so la storia fino in fondo...ma ho visto sul web che comportamenti così da parte dei preti non sono cosa nuova...ci son stati in passato molti casi simili.
    Ciao


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    1. Effettivamente un intervento di Maris sarebbe preziosissimo, ma lei blogga raramente e non voglio disturbarla.
      Quanto alla consapevolezza, trovo comunque che sia un'eresia, considerando che il battesimo si fa a pochi mesi o, addirittura, settimane di vita.

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    2. Secondo me non puoi mettere sullo stesso piano i due sacramenti.
      La consapevolezza viene con un percorso ..attraverso il catechismo , è chiaro che stiamo a parlare comunque di bambini.
      Seguendo il tuo discorso tanto vale fare la comunione quando sono in asilo ai quattro anni perché come hai detto altre volte consideri la religione cristiana o le religioni in generale folclore 😂...da atea.
      Probabilmente i preti la pensano in maniera diversa no?
      Speriamo che Maris legga ..probabilmente è l’unica che può essere veramente obbiettiva sulla questione.

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    3. Perché pensi che a nove anni un bambino sia davvero consapevole di credere in Dio e simili?
      Crede in quello che gli viene inculcato a scuola e al catechismo. Non ho mai visto bambini dire che Gesù non esiste, che è tutta una menzogna, ecc.
      Se dovessero davvero essere consapevoli dovrebbero fare la prima comunione verso i 13 anni, e la cresima anche a sedici, dal mio punto di vista.
      Ma dici bene, per me è tutto folklore. Quindi che la facciano pure a 3 anni o quando gli pare.

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    4. Se è tutto folklore...perché ti scandalizzi così tanto?
      Non ti sopporto quando non vuoi metterti in discussione.
      Ragiona: se un prete crede in quello che fa ..il Sacramento della comunione deve darlo a chi ne capisce il valore a pieno.
      Il catechismo serve a questo a indottrinare..poi te quando avrai l’età per mettere in discussione la “cosa” lo potrai fare.
      Ripeto non conosco il caso ma per quello che hai scritto te non è che sei riuscita a far tanta chiarezza.
      Se sto ragazzino è al livello di quello che descrive Dama che si mette a bestemmiare in chiesa..vuol dire che non ha ancora capito l’importanza di quello che sta per fare.
      Lo capirà con i suoi tempi .
      Ma fargli fare la comunione solo perché lo vogliono i genitori mi pare assurdo.
      Te poi ti sei sposata in Chiesa essendo atea ..perché l’hai fatto , per far contento tuo marito o tua madre?
      Capisci che è un po’ la stessa cosa della situazione di sto ragazzino.
      Mi sembra un po’ superficiale dire che non fa la comunione perché è autistico.
      Bisognerebbe conoscere a fondo la storia e in teoria sentire le sue campane.
      Sul fatto dell’età dei ragazzini e la loro consapevolezza..hai sparato una cazzata😘
      Non è vero che non sanno..lo sanno ma alla loro maniera.
      Ma se pensi che sia tutto folklore non vale neanche tanto la pena a perdersi a discutere.
      Rispetto la tua opinione anche se non la condivido.
      E a dirtela tutta trovo la maggior parte dei commenti molto superficiali.
      E non son ciesarolo , ne bazabanchi ..come si dice dalle mie parti però credo in Dio.
      Amen

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    5. Io non mi scandalizzo affatto.
      Francamente di queste vicende non mi importa nulla, se non per il fatto che non sopporto le discriminazioni, a maggior ragione verso le persone "speciali" e, come tale, meno fortunate.
      Se questo bambino fosse stato escluso dalla gita scolastica, per me avrebbe avuto lo stesso valore.
      Non mi indigno per quel che accade in una chiesa, ma per RIPETO la discriminazione.

      Ho detto più volte perché mi son sposata in chiesa. Mio marito ci teneva molto, i miei suoceri anche. E allora li ho accontentati. A mia madre importava solo che fossi felice, e potevo sposarmi anche su una balla di fieno in Texas.

      Infine, sulla consapevolezza dei bambini di nove anni torno a contraddirti.
      Vedo bambini di ogni età attorno a me e conoscono sicuramente più Youtube di Dio.

      Se non gli propinassero le lezioni di religione sin dall'asilo e se non andassero al catechismo, di sicuro non sarebbero indottrinati a questo credo piuttosto che ad un altro.
      E ripeto, ho battezzato mio figlio proprio perché non me ne frega niente. E' stato come portarlo al cinema. Così farà con comunione, cresima, ecc.
      Se, da adolescente, sarà un ragazzo di fede, tanto meglio per lui, di sicuro non proverò a dissuaderlo, ma intanto seguirà un percorso imposto dalla società e non dai valori cristiani.
      Ah, come dici tu, Amen.

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  13. Direi che questo prete non ha compreso molto bene il messaggio cristiano e qui mi fermo.

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  14. Concordo pienamente con te cara Claudia un atto discriminatorio che purtroppo accade per la poca professionalità anche del Parroco. Ciao e buona serata, Angelo.

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  15. " se non sarete come questi piccoli, non potrete avere il regno dei cieli"
    Parole di Gesù nel vangelo.
    Un piccolo non solo è innocente e ma bisogna di essere guidato nella crescita.
    Non sarà in grado di capite il mistero del Cristo fatto pane ma potrà essere istruito ed aiutato a comprendere nel crescere. Siamo cuccioli fino a 18 anni quindi dovremmo essere guidati fino a 18 anni.... ma succede????
    Meditiamo gente per questo sbando degli adolescenti.

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    1. Se uno ha bisogno di essere guidato fino ai 18 anni, immagino che continuerà a necessitarne anche dopo, perché qualcosa non va...

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  16. Non è il primo caso che leggo, tempo fa un parroco rifiutò di comunicare un ragazzino con sindrome di Down. Io in chiesa non ci vado più e confesso di aver comunicato Gabriele più per formalità che per devozione (e la cresima non ha voluto farla) quindi di dottrina non so nulla. Però mi viene da pensare che i genitori di questo bambino mirino solo all'inclusione e non al vero significato dell'evento, e per questo non mi sento di condannare il prete. Non sappiamo a che livello di autismo sia il bambino, ma spingerlo in chiesa pure se bestemmia solo per farlo sentire parte della comunità... Boh non mi convince.

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    1. In qualsiasi caso non credo che la decisione spetti al parroco.
      Per quanto riguarda l'inclusione, sarebbe giusta anche nel catechismo, secondo me.

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  17. Ciao Claudia... non è possibile che accadono ancora cose di questo genere. Un parroco che si arroga il diritto di decidere se un ragazzino è all'altezza di capire l'importanza di quel sacramento e che non si impegna invece ad approfondire, a capire e aiutare il minore. Penso che a questo punto, sia la Chiesa che i suoi ministri, siano diventati poco credibili e poco affidabili. Un'altra brutta storia per il clero. Ciao Claudia un saluto e un sorriso.

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    1. Una storia che spero arrivi a Papa Francesco che è sempre molto sensibile verso questi episodi.
      Buona giornata.

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  18. Sono certa che i suoi compagni, come nel caso di Dama, siano stati felici di tenerlo per mano in questo passo e non avrebbero assolutamente voluto che lui restasse fuori dalla celebrazione.
    Buona giornata a te.

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