martedì 2 marzo 2021

Ok all'impianto dell'embrione dell'ex, anche se l'uomo non è d'accordo

Secondo il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, infatti, la donna ha l'assoluta autonomia di decidere se farsi impiantare gli embrioni creati con il coniuge e poi congelati, anche se nel frattempo è subentrata una separazione tra i due.
Per mancanza di tempo non ho scritto nulla in merito, sebbene il fatto mi interessasse molto.

L'amico Temistocle, però, ne ha parlato sul suo blog e mi ha invitata a trattare l'argomento anche qui, per coinvolgere nel dibattito quante più persone possibili.
Non ho potuto fare a meno di accettare il suo invito, quindi, anche se con un po' di ritardo.

Non entrerò nel merito della fecondazione assistita e degli embrioni congelati, perché lungi da me esprimere giudizi in merito, considerando oltretutto che, in quanto atea, non do alla procreazione un valore spirituale.
Ma, davvero i figli sono, ormai, considerati alla stregua di un banalissimo oggetto?
Mi ero già occupata qualche anno fa di figli contesi, intervistando Eugenia Maifredi, presidente nazionale dell’associazione “Mamme e papà separati Italia Onlus”.
Stavolta, però, consentitemi, il quadro è persino più imbarazzante, trattandosi di un embrione paragonato ad un bene materiale.

Perché dai, al di là di ogni retorica, questo è.
Lui e lei stanno insieme, si amano, ma non riescono ad avere figli. Dunque, scelgono di ricorrere alla procreazione medicalmente assistita, e congelano un embrione.
Nel frattempo, però, scoprono di non stare più bene insieme e si lasciano.
Qualsiasi donna sana di mente (perdonate la franchezza), abbandonerebbe il progetto di diventare madre assieme all'ex coniuge.
In fondo, non è detto che non si innamori di una nuova persona e con questa non riesca a procreare "naturalmente".

E invece no. Secondo questa sentenza (prima in Italia) la donna ha il diritto a procedere anche contro la volontà dell'ex.
Come già scrivevo nel commento sul post di Temistocle, immaginate quante ex mogli non rassegnate all'idea di perdere il proprio marito potrebbero decidere di mettere al mondo un figlio per il solo gusto di sentirsi ancora legate al loro amato.
Allo stesso modo, cosa accade se queste si rivolgono al tribunale per costringere l'ex a riconoscere il figlio e a contribuire alle spese della sua crescita?

Praticamente l'uomo non ha voce in capitolo in merito.
Ha donato il suo seme mentre era innamoratissimo? Dovrà accettare che il frutto ne nasca anche dieci anni dopo aver lasciato la sua donna.
Insomma, è solo un donatore di sperma?

Si dice spesso, ironizzando (o forse non troppo) che gli uomini servano solo, appunto, a metterci il seme. Perché, in fondo, le donne crescono i propri figli da sole, e possono fare a meno completamente della figura maschile.
Ma quanto è triste tutto ciò? Parliamo tanto di parità dei sessi, ma la stessa fa notizia soltanto se ad essere violati sono i diritti delle donne?
Mi dispiace, ma non ci sto!

Questa sentenza è per me abominevole.
I figli si fanno in due (tecnicamente e moralmente). Nessuna donna dovrebbe costringere il suo uomo (o addirittura l'ex) a diventare padre, con mezzi più o meno leciti.
Eppure accade. Molto più spesso di quanto non si creda. Pillole anticoncezionali "accidentalmente" dimenticate, richiesta di non indossare il profilattico per avvertire più piacere.
Insomma, trucchi vecchi come il mondo che, molte volte, generano una nuova vita.

Ho la pelle d'oca anche solo a scrivere queste poche righe.
Dov'è finita la dignità della donna? Davvero si può scegliere tanto egoisticamente di diventare madri?
E la legge dov'è, se consente tutto ciò?
A voi la parola.

53 commenti:

  1. Sconcertante.
    Perché sono contrario a queste forzature biologiche quando ci sono orfanotrofi pieni di bambini "già pronti".
    Perché non è giusto che un amore possa finire ma ci debba essere questo "strascico".
    E la chiesa contraria ai figli delle coppie gay, qua tace, accondiscende o cos'altro?
    Andiamo sempre peggio come specie dominante su questo granello di sabbia a passeggio nell'universo.

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    1. Purtroppo le adozioni non sono così facili come si crede.
      È assurdo che per adottare un figlio servano due buste paga, una casa enorme e mille altri vincoli.
      Manco si debba sottoscrivere un mutuo.
      Ma la legge italiana fa acqua da tutte le parti, e questa ne è solo l'ennesima dimostrazione.

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  2. Grazie per aver ripreso l'argomento! Quello che avevo da dire l'ho espresso nel mio blog. Sai che io sono un credente (che per me può anche avere poco e niente a che fare con il far parte di una chiesa), quindi per me è importante che ogni passo che si fa nella vita sia ponderato, pensando anche alle sue conseguenze non solo per me ma anche per l'altro, proprio perché la mia vita non è gettata nel nulla ma fa parte di un tutto che si chiama Storia, con un suo significato e un suo motivo. Perciò non posso prendere decisioni "sul momento", specie quando queste coinvolgano anche altri (il coniuge, un bambino); si chiama "responsabilità". La legge, di cui tu ti chiedi giustamente dove sia, è quella che permette di congelare un bambino già nato perché possa essere "usato" in seguito. E questo ci dice, secondo me, che a volte (forse spesso) prima di parlare di leggi "di libertà" bisognerebbe pensare alle conseguenze; a volte nella vita quella che ci sembra una conquista è in realtà una sconfitta, perché è la base per costruire una torre di Babele. Nessuno dice (per fare un esempio sutpido) che un gelato sia dannoso per la salute, ma quanti di noi ci rinunciano perchè stanno facendo una dieta a causa di qualche malattia? O anche solo per metterci in costume d'estate?

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    1. Sul bambino già nato avrei da ridire, perché per me un bambino è tale quando abbia sviluppato mani, piedi, cervello, sensi.
      Quindi ben in là nella gestazione.
      Ma questo è un altro discorso.

      Per il resto sei inappuntabile.

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  3. È una storia che lascia interdetti, tuttavia è solo una delle conseguenze del congelamento degli embrioni (c'è ad esempio, chi se li è fatti impiantare dopo la morte del compagno, generando figli orfani prima ancora del concepimento). Gli embrioni crioconservati aumentano e un domani molti di questi saranno "orfani" perché i loro genitori saranno morti. A quel punto non saranno di nessuno e, chissà, potrebbero essere regalati, o venduti. I risvolti della crioconservazione andranno ad aumentare e forse sarebbe il caso di regolare il settore prima che tante altre storie simili si verifichino. Perché, al di là di come la si pensa, da questo embrione nascerà un bambino con una storia familiare già molto aggrovigliata.

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    1. Effettivamente, adesso che mi ci fai pensare, avevo letto in passato storie di vedove che si erano fatte impiantare l'embrione congelato col marito defunto.
      Ecco, in queste circostanze sembrava quasi lecito e romantico, ma effettivamente è una pratica molto pericolosa ed ingiusta verso chi nascerà già orfano.
      Parola di orfana.

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  4. Una sentenza che mi lascia sconcertata!Buona giornata.

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  5. Non saprei.
    Personalmente se mia moglie non avesse preso lei la decisione in primis di aver figli non penso proprio che io l’avrei battuta in questo “ traguardo “.
    Quindi per me le donne hanno tutto il diritto di essere egoiste nel volere un figlio. Visto che alla fine bastano veramente solo loro.
    Una madre può essere benissimo anche padre nel crescere un figlio.
    Non siamo indispensabili tranne che nel fecondar e ,ovviamente .
    Anzi è indispensabile lo sperma .
    Quindi ben vengano le banche dello sperma.
    Non lo trovo egoistico , l’importante è che il bambino cresca in un ambiente sano e pieno d’amore.
    E guarda te , penso che le donne che accusi in questo caso di non avere dignità son quelle per cui metterei la mano sul fuoco che siano in grado di dare amore e positività al bambino.
    Ho letto il blog di Temistocle e senza offese quel post sembra scritto da un “baciabanchi “😂
    Io son credente ma non ho mai considerato l’embrione , il feto un bambino.
    L’aborto è consigliabile sotto i tre mesi di vita proprio perché il feto non è ancora sviluppato.
    Se lui dice di essere come un marziano che osserva la terra poteva almeno scegliersene uno non battezzato Cristiano per essere più obiettivo 😂
    Alla fine senza scomodare Gesù e i santi ti dico pure che per arrivare ad una conclusione che non sia legata da frasi scontate sia espresse da atei o credenti avresti dovuto scrivere se ci sono delle implicazioni legali , morali non me ne frega niente, riguardo all’ex compagno.
    Per essere più chiaro ; se mia moglie e io ci separiamo legalmente e prima avevamo congelato gli embrioni e ora lei li vuole utilizzare al di là che io sia d’accordo o meno ..ho delle responsabilità “legali” verso questo “ figlio”?
    Se non si è più una coppia io credo di no .
    Se fosse il contrario mi incazzerei .....ma purtroppo sia te che Temistocle su sto punto non avete aggiunto un acca.
    Quindi trovo entrambi gli articoli incompleti..per dare un mio giudizio definitivo.

    Alla fine gli embrioni son trattati come oggetti perché non sono bambini.
    E le possibilità che poi si trasformino in qualcosa di più non son neanche assicurate.
    Ho vecchi ricordi dei libri di anatomia di scuola.
    Dove il frutto del concepimento per descrivere la riproduzione umana veniva chiamato appunto prodotto del concepimento.
    Prodotto!

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    1. Ti sbagli, Max, perché ho detto entrambe le cose.
      Innanzitutto ho scritto "Allo stesso modo, cosa accade se queste si rivolgono al tribunale per costringere l'ex a riconoscere il figlio e a contribuire alle spese della sua crescita?", quindi mi sono chiesta se la legge costringerebbe l'uomo a riconoscere la paternità del bambino.
      Non sono un avvocato e non posso saperlo, ma mi sembra molto interessante discuterne.

      Poi, in risposta al commento di Temistocle, ho precisato che anche per me c'è una profonda differenza tra embrione e bambino.

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  6. Appunto non hai dato delle conferme..sulle conseguenze legali.
    Ho capito che non sei un avvocato...speriamo che qualcuno intervenga a far luce .
    Su Temistocle ho letto il suo commento ormai dopo che avevo pubblicato già il mio.
    Libero di pensarla come vuole.
    Ciao

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    1. Per darti delle conferme dovrei laurearmi e cambiare mestiere. Ahah
      E no. Non è nei miei programmi.

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    2. Eh no, per darti delle conferme dovrei laurearmi e cambiare mestiere. Ahahah
      Ma non è nei miei programmi. Quindi per ora puoi accontentarti del prezioso intervento di Luigi (sotto), a cui chiederò ulteriori lumi, sperando che legga e risponda.

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  7. Non ho letto l'articolo, solo gli accenni ad esso. Ne deduco che gli uomini avranno sempre più paura di avviare una relazione, e forse ci sarà un crollo delle crioconservazioni. In questo preciso caso, forse decreterei che, pur essendo biologicamente padre, quest'uomo non vada costretto a riconoscere il bambino proprio perché "avviato" dopo la separazione. Se la moglie vuole crescerselo da sola, facesse pure, anche se sarebbe stato più sensato avviare un'altra relazione.
    Di certo il settore va regolamentato; forse andrebbe prevista la distruzione degli embrioni in caso di separazione e comunque dopo un certo numero di anni.

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    1. Sulla distruzione degli embrioni sono pienamente d'accordo.
      Mi sembra la scelta più logica.

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  8. 1)la dignità di questa donna ..dov'è ?
    e che cavolo ! ok la voglia /desiderio di maternità ..ma non fino a questo punto !!
    2) parliamo tanto di diritti ..ma quelli dell'uomo ? scusate lui non ha voce in capitolo ?
    se è finita la relazione fine ! cosa stiamo a rivangare ??
    POI IL BIMBO /A ..mi vengono i brividi a quando scoprirà come è arrivato ..da una contesa legale tra madre e padre !!
    mahh ..bohh
    penso che tutto ciò sia per una sorta di ripicca perchè magari son arrabbiati ...è come quando 2 divorziano ..e si contendono il divano del salotto ..
    ma questo è ..sarà un bambino !!


    ciao

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    1. Infatti.
      Pensa che vita avrà questo bambino.
      Già scoprire di essere nati in seguito ad una gravidanza non cercata è dura, ma così è un disastro.
      Non vorrei mai essere nei suoi panni.

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  9. la sentenza ha stabilito che se esistono embrioni congelati, prodotti da una coppia, questi possono essere impiantati nell’utero della donna con il solo consenso di questa, anche a distanza di tempo, anche contro la volontà dell’uomo di cui portano il corredo genetico.
    I giudici hanno applicato l’articolo 6, comma 3, della legge 40 del 2004, per cui “la volontà [di diventare genitori attraverso la procreazione medicalmente assistita, può essere revocata da ciascuno dei soggetti fino al momento della fecondazione dell’ovulo”. Dopo non più.
    Ciò è esattamente ciò che avviene con l'aborto, dove non è considerato per niente il diritto dell'uomo di opporsi alla decisione della donna, ma in questo caso nessuno si indigna mi pare.
    Il problema grave, a mio parere, non è chiedersi se prevalga il diritto della donna di accogliere l’embrione contro il parere del coniuge, ma di verificare quale sia il miglior interesse del figlio, che certamente quando è in uno stadio embrionale non può che aspirare a proseguire il suo sviluppo biologico fino a realizzare, con la nascita, la piena partecipazione alla vita umana.
    E per risolvere tale problema non è necessaria la fede o la religione: basta un minimo di intelligenza e il buon senso!!!

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    1. Ti ringrazio per il tuo intervento.
      Mi pare evidente che tu conosca la materia legale. Sei un avvocato?
      In ogni caso, sapresti per caso togliere a me e a Max (ed immagino moltissimi altri) un dubbio?
      Nel caso in questione, la donna può costringere l'ex marito a riconoscere il figlio nato molto tempo dopo la separazione e a contribuire alle spese di crescita dello stesso?
      Perché sarebbe davvero paradossale.

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    2. secondo la legge si: hanno deciso entrambi liberamente di ricorrere alla fecondazione assistita assumendosene tutte le responsabilità, perciò quel bambino è a tutti gli effetti figlio di entrambi e dunque entrambi devono provvedere al suo sostentamento.
      A me francamente scandalizza di più il fatto che una donna possa abortire senza il consenso del padre del bambino.

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    3. Non la vedo così e ti spiego anche perché.
      Se decido di abortire contro la volontà di mio marito, nessuno gli nega di divorziare, innamorarsi di un'altra donna e farci diciotto figli.
      Insomma, la sua vita non è segnata irrimediabilmente.
      Se, al contrario, metto al mondo un figlio contro la sua volontà e lo obbligo a prendersene cura (quantomeno economicamente), lo sto condannando ad una vita per lui ingiusta.
      Ho reso l'idea? I figli dovrebbero essere una scelta d'amore condivisa.
      Sempre.
      L'aborto è un attimini diverso. Esistono mille motivi per cui una donna possa non voler portare a termine una gravidanza che, purtroppo, prescindono dal suo compagno. Motivi di natura salutare, ad esempio, che gli uomini sottovalutano.
      Mio marito sa che ho sempre desiderato un solo figlio e che se, per digrazia, dovessi rimanere incinta una seconda volta (pur utilizzando tutte le precauzioni del caso), abortirei senza nemmeno pensarci.
      Lo sa e lo accetta, pur non condividendo.
      A lui un secondo figlio non dispiacerebbe, ma almeno ammette che a crescerlo sarei io, da sola, visto che viviamo in una città in cui non ho nessun parente su cui appoggiarmi, e lui stesso manca anche quattordici ore al giorno per lavoro, e quando c'è è distrutto e dorme.
      Insomma, la responsabilità sarebbe mia al cento per cento e, come tale, ritengo di avere la libertà di decidere.
      Come gli dico sempre, ironizzando, se vuole altri figli, può cominciare a cercarsi un'altra moglie.
      Ho reso l'idea?

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    4. mi dispiace ma non posso essere d'accordo con te.
      La legge consente l'aborto solo nel caso in cui il nascituro possa compromettere seriamente la vita della donna, non perché semplicemente non si vuole un altro figlio per motivi ideologici.
      Se una persona non vuole un altro figlio fa in modo di non rimanere incinta ma se questo accade deve assumersi le proprie responsabilità di essere umano e non sbarazzarsi del problema sopprimendo il nascituro e il marito ha tutto il diritto di intervenire nella decisione dal momento che quell'essere è anche figlio suo.

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    5. Potremmo discorrerne per ore, ma io non mi muoverei di un passo, così come non lo faresti tu.
      Ho sintetizzato il discorso all'osso, per non scrivere un papiro, ma ho mille motivi validi per abortire in caso di gravidanza indesiderata, e nessun avvocato potrebbe impedirmelo.
      Spero, ovviamente, che questo non accada mai, ma qualora così fosse, ti manderei il referto, a dimostrazione del fatto che nessuna legge può impedirmi di abortire, entro ovviamente i limiti di tempo previsti.

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    6. Perdonami Luigi non voglio scendere troppo nel personale , ma una persona a me molto vicina ha abortito quando ha saputo di essere incinta.
      Perché non voleva tenere il bambino.
      Quindi....
      A questo punto il discorso che fai te sulla che non consente l’aborto tranne che in determinati casi ( quelli che dici te) fa acqua da tutte le parti.
      E se mettiamo sullo stesso piano la risposta che hai dato a Claudia attinente al mio quesito.
      Capirai che faccio un po’ fatica a fidarmi di quello che dici.
      Senza offesa.
      Saluti di cuore ad entrambi.

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    7. Che fai te sulla legge...

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    8. A sto punto me pare anche evidente che non fa l’avvocato..Claudia , trovateli meglio i tuoi consulenti 😂

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    9. senti amico: innanzitutto non ho il piacere di conoscerti e quindi ti invito a non fare il fenomeno con me!!!
      Se non conoscete la legge andate prima ad informarvi e poi discutiamo.

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    10. art. 4 della legge 194/1978: "Per l'interruzione volontaria della gravidanza entro i primi novanta giorni, la donna che accusi circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito, si rivolge ad un consultorio pubblico istituito ai sensi dell'articolo 2, lettera a), della legge 29 luglio 1975 numero 405, o a una struttura socio-sanitaria a ciò abilitata dalla regione, o a un medico di sua fiducia".
      Una cosa è quello che è scritto nella legge e un'altra è come viene applicata (sarebbe meglio dire non applicata) in Italia.

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    11. solo per un po' di chiarezza...

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    12. Sei avvocato ?
      No e allora statene zitto!!!
      Lavoro in ospedale e ti garantisco che di donne che hanno interrotto la gravidanza per i più disparati motivi c’è ne sono .
      Non mi serve un copia incolla di una pagina del cos’è.. il codice civile? Di quale ultima edizione?
      Ma va dai...
      .

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    13. Ragazzi, stiamo calmi.
      La legge, come dicevo, non include solo i casi di salute fisica. Quindi qualsiasi donna può abortire adducendo come motivazione una delle mille citate dall'articolo.
      "Sono povera", "mio marito mi picchia", "sono stata violentata", "sono depressa e sento che questa gravidanza mi porterebbe al suicidio", ecc ecc.
      Ripetono, esistono mille motivazioni vere e presunte per chiedere l'interruzione di gravidanza e nessun cattolico mi convincerà di essere in errore.
      Siamo nel 2021, e questi discorsi ancestrali mi fanno venire la pelle d'oca.

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    14. qua il cattolicesimo non centra proprio niente cara Claudia: il problema è che motivi ideologici (non giuridici) permettono di compiere uno dei crimini più orrendi che esista sulla faccia della terra, l'uccisione di un essere umano fragile e indifeso. Tutto il resto sono chiacchiere

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    15. Io sinceramente c’ho meglio da fare che ascoltare le chiacchiere di questo qua sopra.
      Ciao Claudia , buona serata.

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    16. Uno dei crimini più orrendi?
      Vogliamo parlare di pedofilia? Di infanticidio? Di tortura? Ecc...
      E no, caro Luigi.
      Esistono crimini ben peggiori dell'interruzione di una gravidanza nei primi novanta giorni in cui l'embrione è tutt'altro che un bambino.
      Potrebbe vivere di vita propria? No.
      Dunque, non è altro che un cumulo di cellule che, sicuramente, soffrirebbe di più portando a compimento la sua evoluzione in essere umano senziente e venendo trascurato da due genitori che non lo hanno desiderato e, di conseguenza, non intendono amarlo.

      Sono sempre stata molto diplomatica, aperta al dialogo e rispettosa delle idee di tutti, ma non accetto lezioni di vita da nessuno.
      Dici che la religione non c'entra, ma le tue parole si commentano da sole.
      Mi sembra evidente che tu sia finito nel posto sbagliato e me ne dispiace.
      Saluti.

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    17. ne prendo atto cara Claudia: la verità purtroppo è sempre segno di contraddizione!!!
      E' stato un piacere

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  10. A me sembra una vera e propria violenza nei confronti dell'uomo. Se l'ex-moglie tiene così tanto ad avere figli, che cerchi un donatore anonimo piuttosto.
    Riguardo all'altra questione, sostengo da sempre che fare figli dovrebbe essere un processo consapevole, invece molti li fanno per tutta una serie di motivi egoistici o per rispettare le convenzioni (purtroppo è ancora forte la convinzione che una donna non vale nulla se non fa figli).

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    1. Così come che una donna debba sbrigarsi ad averne, perché l'orologio biologico non fa sconti a nessuno.
      Quasi come se dopo i 40 o 50 anni noi donne non avessimo più ragione di esistere, senza aver procreato eredi.

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  11. Preferisco tacere, perché queste cose e così proprio no.

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  12. Anche io lo trovo molto triste ed ingiusto.
    Sono basita per una sentenza di questo tipo. Sul serio mi mancano le parole per commentarla, mi sembra solo incredibilmente assurda.

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    1. Sembra la trama di un film thriller dal titolo "La vendetta della mia ex moglie".

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  13. Appunto , anch'io ho pensato a una vendetta verso l'ex marito .
    No e poi no un figlio in questo specifico caso .
    Vado sul mio privato . Mia Madre è rimasta vedova da giovane ,
    ha cresciuto benissimo me è mio fratello anche da sola .
    Io , dovuto a un'intervento prima di sposarmi , non ero sicura di poter
    avere figli . Ne parlai allora al mio fidanzato e gli dissi che senza
    figli non volevo rimanere ; ne adottiamo uno ? OK . Dopo 3 mesi dal
    matrimonio , con mia grande felicità , rimasi incinta .
    Ad ogni modo avrei cercato con tutti i mezzi di avere un figlio ma ,
    avevo anche un marito .
    Have a nice day . Laura ***

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    1. Anch'io avrei fatto di tutto per diventare madre, ma ero già moglie. Ad essere onesta, prima di sposarmi, non avevo mai avvertito il desiderio di maternità.
      Forse perché avevo solo ventisei anni, o forse perché semplicemente non ero abbastanza innamorata.

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  14. Io cerco di mettermi nei panni di questa donna.
    Ho letto che questa signora è ultra quarentenne, che la difficoltà ad avere figli era causato da problemi fisici del marito ed è stato lui a lasciarla dopo il primo impianto non riuscito.
    Magari per questa signora la maternità è un desiderio forte, un'esigenza viscerale a cui non è risposta a rinunciare, a dispetto di tutta la sua storia.
    Non mi sento di condannarla per voler portare avanti l'amore.
    Che non mi si venga a dire che potrebbe adottare, che si può prendere un cane, un gatto o un pappagallo.
    Quanto ha già investito questa donna, quante cure, quanta sofferenza, quante visite per il fatto che dei suoi embrioni sono stati congelati? Tantissimo
    Io non ce la faccio proprio a giudicarla.

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    1. Ma che futuro avrà questo bambino?
      Continuiamo a considerarlo come un oggetto.
      Questa donna non desidera una nuova automobile per cui ha già pagato diverse rate, né una casa.
      Un figlio ha bisogno di nascere in condizioni psicologiche (e non solo) decisamente più salubri.
      Quantomeno dal mio punto di vista.

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    2. Io penso che sarà un figlio immensamente amato.
      Ho coppie di amici che hanno intrapreso questa strada.
      Per le donne è un vero calvario: esami, ormoni, visite, prelievi, iniezioni ....questo è solo il pre!
      Se non sei convinta al 1000 x 1000 molli.
      Quanti figli non voluti ci sono che sono costretti a vivere con mamme che li vivono come un peso?
      Questa donna sta ribaltando la giurisprudenza pur di poterlo avere: non potrà non amarlo alla folli!
      Io leggo questo in questa sentenza

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  15. Mi sembra un argomento molto delicato Claudia, non so formarmi una opinione. Non credo però che il padre biologico sia tenuto a riconoscere un figlio che non ha scelto di avere: può semplicemente tenersene fuori e fingere di ignorare la cosa come del resto tanti uomini hanno fatto in passato e continuano a fare oggi. Una donna d'altro canto può essere stata sottoposta a trattamenti ormonali, che è opportuno non ripetere troppe volte per non rischiare la salute, ed interventi anche costosi, che magari non può pagare una seconda o terza volta per fecondare i propri ovuli con lo sperma di uno sconosciuto. Credo siano molte le cose e gli aspetti di cui tenere conto. Posso dire che io personalmente non mi sognerei neanche di mettere al mondo un figlio con un uomo che non amo più, ma questa è la mia emotività e non mi aspetto che tutti mi somiglino.

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    1. Sfinge, ma che piacere ritrovarti qui.
      Mi sei mancata.
      Stando ai commenti di Luigi pare che, invece, l'uomo non potrebbe esimersi dal partecipare alle spese per la crescita di questo bambino.
      Quindi per me è sconcertante.
      Resta che questa donna avrà delle ragioni che noi non riusciamo a comprendere, proprio come scriveva LaPerfezione.

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  16. argomento delicato, ma non mi piace di base "forzare la natura", in nessun modo. Non lo trovo positivo ...ops, positivo ormai è una parola che non si può piu usare :)

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    1. Ahahha
      Stai attento che viene a bussarti l'Asl a casa. Dovremmo imparare ad usare un sinonimo. 😉

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Per colpa di chi ne ha abusato, minando l'atmosfera familiare che si respira su questo blog, sono vietati i commenti anonimi, così come quelli polemici e offensivi.
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