Perché fuggo da chi mi opprime

Uno dei miei difetti più strani è che scappo sempre da chi mi opprime, anziché rivendicare i miei spazi.

Vi spiego. 

Diversi anni fa ero fidanzata con un ragazzo gelosissimo.  Trascorrevamo la maggior parte del tempo libero assieme, e non potevo mai vedere un'amica, nè uscire da sola a fare shopping.

Era ossessionato dall'idea di perdermi.

A quel tempo, vuoi l'ingenuità della giovinezza, vuoi che non amavo particolarmente la mondanità, mi stava bene così e giustificavo le sue proibizioni come indice di troppo amore.

Cinque anni dopo, però, con l'aiuto di una mia cara amica, capii che il nostro rapporto non era sano e decisi di troncarlo.

Da allora, fuggo sempre da chi mi opprime e non solo in amore. 

Vi faccio un esempio.

Ho un'amica a cui voglio bene che si chiama Teresa. Mi sono avvicinata a lei a causa della sindrome da crocerossina che mi contraddistingue. Infatti, è sempre stata in disparte e senza amici.

All'inizio va tutto bene. Ci sentiamo ogni giorno e prendiamo il caffè abbastanza spesso.

Dopo qualche mese, però, i suoi messaggi iniziano a farsi sempre più frequenti. Mi scrive anche sedici volte al giorno. Già inizia a mancarmi il respiro.

Come se non bastasse, comincia a lamentarsi per il fatto che non ci vediamo mai, quasi a sottintendere che il nostro incontrarci sia un dovere da manuale.

Qui al respiro affannoso si aggiungono le convulsioni.

Provo a spiegarle, con delicatezza, che non deve opprimermi, ma lei persevera.

Allora, smetto di risponderle al telefono e sparisco.

So che è troppo drastico, ma è più forte di me. Lo faccio spessissimo.

Non sopporto la gente che mi sta col fiato sul collo, a prescindere che si tratti di amici, colleghi, parenti.

Preferisco avere rapporti distesi con tutti, ma senza che si cominci a pretendere di più.

Ho lasciato molte persone lungo il mio cammino, senza nemmeno dare spiegazioni, perché quando ho provato a farlo è risultato vano.

Resto dell'idea che chi ti opprime non se ne rende neppure conto, oppure vive una delicata condizione psicologica in cui reputa assolutamente normale il proprio atteggiamento.

Per me, invece, è durissima.

E continuerò a scappare.

Inevitabilmente.