Quando ieri mattina ho letto la notizia del ritrovamento del piccolo Nicola Tanturli, ho tirato un grosso sospiro di sollievo, e mi sono sentita pervasa da una forte sensazione di gioia, come se la vicenda mi riguardasse da vicino, anche se così non è.
Sintetizzo brevemente i fatti, poiché anche coloro che non li hanno seguiti possano cogliere il senso di queste righe.
Siamo a Palazzuolo sul Senio, nel Mugello, in una zona boschiva e isolata.
Qui vive la famiglia Tanturli.
Lunedì sera, mamma Giuseppina mette a letto il piccolo Nicola di poco meno di due anni (21 mesi), e si reca nella stalla per sbrigare alcune faccende.
Qualche tempo dopo, assieme al marito Leonardo, cenano e prima di andare a dormire vanno nella cameretta di Nicola, per controllare che sia sereno.
Il piccolo, però, non c'è.
Immediatamente iniziano a cercarlo in ogni dove, senza però lanciare l'allarme alle autorità.
Solo il mattino seguente denunciano la scomparsa di Nicola che, come detto, è stato ritrovato ieri in una scarpata, a circa tre km di distanza dalla sua abitazione.
Alle ricerche hanno partecipato tantissimi volontari, coordinati da forze dell'ordine e Protezione Civile.
A ritrovare il bambino, però, è stato un giornalista, Giuseppe Di Tommaso della "Vita in diretta", che ha sentito dei lamenti provenire dal fossato e ha lanciato l'allarme.
Così, il comandante della stazione dei carabinieri di Scarperia, Danilo Ciccarelli, ha potuto riportare Nicola in superficie.
Insomma, la vicenda si è conclusa con qualche piccola escoriazione sul volto e sul corpo del bambino ma, ovviamente, poteva andare molto peggio.
Sui social è subito partita la lotta alla scelleratezza di questi genitori che hanno osato non chiudere bene la porta a chiave, oppure non controllare ogni sette minuti che Nicola dormisse al suo posto.
Da madre, non mi sento assolutamente di giudicare questa coppia, sebbene al loro posto avrei agito diversamente. E non perché sono migliore, ma perché ho duemila e un timore quando si tratta di mio figlio. L'ho desiderato così tanto che non mi perdonerei se gli accadesse qualcosa, e mi intristisco persino quando si sbuccia un ginocchio (pur lasciandoglielo fare per permettergli di crescere libero e sicuro).
Ne discutevo qualche giorno fa con una mia amica.
Non riesco, ad esempio, a fargli frequentare la colonia estiva con i suoi compagni, perché temo che le educatrici lo perdano di vista e lui possa smarrirsi, affogare, o altro.
Piuttosto mi faccio in otto tra casa, lavoro, ecc. e lo porto personalmente ogni mattina al mare, pur di averlo sempre sotto controllo.
Alcuni sostengono che io sia una mamma chioccia, ma non è propriamente vero.
Ripeto, Lorenzo è libero di fare miliardi di esperienze, ma a condizione che ci sia io a supervisionarlo, seduta in un angolo lontano, ma con gli occhi fissi su di lui.
Esagero? Può darsi. Ma non potrei agire diversamente.
Dunque, ogni madre e ogni padre sanno cosa è giusto per il proprio figlio e, purtroppo, momenti di distrazione o di leggerezza possono capitare.
Quindi, cerchiamo di non giudicare mai l'operato degli altri genitori, e limitiamoci ad esultare per il ritrovamento di Nicola che ha portato una ventata di ottimismo in un periodo già fortemente truce.
Era da prevedere una reazione dei social contro i genitori. Eppure se avessimo tutti un più alto spirito di immedesimazione, una maggiore empatia verso qualunque essere che soffre, il mondo sarebbe migliore.
RispondiEliminaBene per come è andata.
In quanto a te, ritengo tu faccia benissimo con Lorenzo: anzi lui è fortunato ad averti come riferimento, molte mamme per lavoro devono affidarsi a nonni, zii, baby sitter, che può anche andare bene ma senza diventare regola.
La scelta di lasciare il mio lavoro in albergo, quando con mio marito abbiamo deciso di avere un bambino, deriva proprio da questo.
EliminaNon avrei potuto accettare che mio figlio fosse educato da terzi e sicuramente con meno rigore (ed amore) di quanto avremmo fatto io e suo padre.
Capisco che non sempre sia possibile, in quanto un solo stipendio fisso possa non bastare a mandare avanti una famiglia, ma egoisticamente ritengo che i figli siano un lusso e che in mancanza di disponibilità economica non si debbano nemmeno mettere al mondo.
Sono d'accordo, e non ci vedo egoismo quanto senso di responsabilità. Saresti andata d'accordo con mio padre: "La mugghiera con dei figli ha daffàre di mestiere 'a mamma!" (mi perdonino lettori siciliani 😅).
EliminaBeh no, in questi termini no.
EliminaSe il mio stipendio fosse stato più congruo di quello di mio marito, allora sarebbe stato lui a lasciare il lavoro per occuparsi di nostro figlio. E sarebbe venuto su altrettanto ben educato.
Non faccio discriminaziono di genere (combinazione proprio di questo parlerà il mio post di domani). Penso soltanto che i figli vadano cresciuti da almeno un genitore.
Pensa che conosco bene Casola Valsenio, è un posto dove ci rechiamo spesso a fare gite, quindi questa vicenda mi ha toccato particolarmente, per così dire. Io ho letto un commento di una che dava degli scellerati ai genitori perchè non facevano dormire il bambino nel lettone con loro. A 21 mesi? Rido per non piangere... Io ho sempre cercato di crescere i miei figli indipendenti, il mio stile parentale è di certo più vicino a quello di questa coppia che non a quello di certe persone che - lo ricordo ancora - al parco giochi seguivano i figli come ombre. Da genitori è naturale preoccuparsi per i propri figli, ma non si può nemmeno esagerare (poi finisce che ai colloqui di lavoro ci vanno con la mamma, storia vera pure questa). E comunque l'incidente può succedere anche ai genitori più attenti, a volte è proprio questione di un attimo purtroppo.
RispondiEliminaIl colloquio di lavoro con la mamma mi fa venire la pelle d'oca.
EliminaSe mio figlio, da "grande" fosse un mammone, mi sentirei una fallita.
Adesso è normale che io sia il suo principale punto di riferimento, ma ha soli cinque anni e mezzo. Già fra due o tre anni presumo che non sarà più così.
Perché dare responsabilità a dei genitori che riponevano da mesi fiducia nei loro piccolo? È una terra ostile quella e ho dubitato molto per il piccolo, due notti all'agghiaccio i boschi so che sono frequentati anche da crossi carnivori e ho gioito sapendolo salvo.
RispondiEliminaAbbiamo gioito tutti.
EliminaCome detto, poteva andare molto peggio. E' stato un miracolo.
Hai ragione, ma le circostanze restano misteriose, era davvero sonnambulo? Come ha fatto ad uscire? Perché hanno aspettato 9 ore? Comunque l'importante è che l'abbiano trovato.
RispondiEliminaTante domande a cui possono corrispondere solo inutili supposizioni.
EliminaE' giusto che gli investigatori facciano il loro lavoro, ma il popolo del web (e non solo) dovrebbe restarne fuori.
sono contenta anche se ci sono dei lati oscuri.
RispondiEliminaI lati oscuri ci sono sempre in questi casi, ma non sta a noi cercare delle spiegazioni.
EliminaE' normale che ci siano haters e lovers, ormai ognuno deve dire la sua (un po' come commentare questo post) :)
RispondiEliminaNon mi sento di recriminare i genitori, anche io non chiudo la porta a chiave se sto nei pressi dell'abitazione, leggendo la storia come da te presentata, anche le mie gemelle potrebbero tranquillamente uscire autonomamente. Quello che non è chiaro è che sembra che il bimbo avesse le scarpette.. ma è solo una notizia che ho visto passare e non so se è stata verificata. Mettono a letto il bimbo con le scarpe? Non avvisano subito le autorità per paura di essere additati come "genitori scellerati" o piuttosto perché dietro c'era altro? Comunque i bimbi sono curiosi come le scimmie e se vengono educati "indipendenti" forse non hanno coscienza delle paure. Per il resto sì, mi pari molto mamma chioccia :D però se incastrandoti puoi supervisionarlo tutto il tempo e stai più tranquilla così, perché no? Io per forza di cose devo smollarle e lo faccio anche a cuor leggero perché prima di lasciarle al centro o alla baby sitter mi sono studiata bene la situazione.
Fai benissimo ad affidarle a persone di cui ti fidi.
EliminaConosco la tua esperienza di vita e fai già tanto, quindi se a priori non amo giudicare gli altri genitori, figuriamoci te!
Quanto al caso di specie, mi vien da pensare che un bambino di quasi due anni cresciuto "nella foresta" abbia abilità fisiche e persino logiche maggiori di uno tenuto nella bambagia. Quindi non penso che per lui fosse difficile infilare dei sandaletti.
Resta, però, che anche a me questa storia non convince al cento per cento, ma l'importante è che Nicola sia salvo e che chi di dovere, adesso, non lo perda di vista.
Quello che non riesco a capire è , come un bimbo così piccolo abbia potuto
RispondiEliminacamminare per 3 Km. (ho sentito anche 5 Km). I passi sono piccoli e a quanto
ho capito , una zona impervia , oltretutto senza mangiare e bere si sarà
riposato e anche dormito : No ? Avrà avuto paura o è un piccolo guerriero
come dici tu?
Non condanno i genitori ; la mia sorellina di 2 anni è mancata dentro il
cortile di casa e chiuso . Fatalità ma , credo che mia Madre non se lo sia
mai perdonato , ha sofferto fino a quando se ne è andata lei .
Storia a lieto fine , risparmiamo le lacrime .
Buona giornata . Ti soffio i bacini .Laura
Anch'io ho letto dei 5 km.
EliminaPurtroppo i giornali ci presentano versioni discordanti, e i social fanno il resto.
Non so come sia possibile che Nicola sia sopravvissuto, ma l'importante è che sia andata così.
P.S. I bacini soffiali forte, magari mi regalano un po' di refrigerio. Qui siamo arrivati a circa 40 gradi, con un tasso di umidità del 75%. Quindi immagina. :((((
Povera Claudia ! In casa circa 26 gradi , fuori mai arrivati a 30 .
EliminaAll'ombra beninteso . Questa mattina dalle h.9 alle h. 10 , mare .
C'era un bel venticello ... Si stava proprio bene . :)))
Cercherò di soffiare più forte . Hahaha
In verità io non posso lamentarmi, perché vivendo proprio sul mare, avverto sempre un leggero venticello che non mi fa soffocare, anche se in alcuni momenti della giornata sembra scomparire.
EliminaChi vive più nell'entroterra, invece, sta letteralmente facendo la sauna.
Anch'io ho tirato un sospiro di sollievo, quando ho saputo che era stato ritrovato, temevo che di lui non si sapesse più niente , come in altri tristi casi. Non giudico certo i genitori, però tante cose non sono chiare neanche per me, mi sembra impossibile che abbia potuto fare tutta quella strada, con le scarpine pulite, senza un graffio.... lasciamo indagare a chi di dovere, l'importante è che stia bene. Ciao
RispondiEliminaSono completamente d'accordo con te.
EliminaSpero che le indagini faranno il loro corso e che, qualora dovessero stabilire che Nicola non sia al sicuro nella sua famiglia, gli trovino una sistemazione migliore.
Dobbiamo essere tutti felici per il piccolo. Se ci sono state delle mancanze o delle disattenzioni da parte dei genitori (perché è ovvio che qualcosa non ha funzionato come dovrebbe), beh... di questo se ne occuperà chi di competenza. Io, da semplice cittadino, mi accontento di esser felice per Nicola e per i suoi genitori.
RispondiEliminaBravissimo.
EliminaAnch'io mi accontento di essere felice per lui e anche per questi genitori che hanno potuto riabbracciare il loro piccolo, contro ogni aspettativa.
Sono molto felice del ritrovamento, come genitore non mi va di giudicare nessuno, molte volte basta veramente poco per una tragedia.
RispondiEliminaSereno giorno.
Con i bambini piccoli certi imprevisti sono sempre dietro l'angolo. Ed è facile che si trasformino in tragedia.
EliminaChi ha sempre la ricetta pronta mi spaventa.
RispondiEliminaChi punta il dito pensando di essere un padre migliore, una madre migliore, una persona migliore...mi fa tremare.
Perché tutti possiamo provare distrazione, possiamo sbagliare, possiamo anche avere un eccesso di fiducia. E sentirsi superiori è straniante.
Un abbraccio.
E' proprio così.
EliminaNon capisco cosa ci guadagnino coloro che non perdono occasione per denigrare l'operato degli altri, anche con un cattiveria fuori dal comune!
Io non ho figli, ma penso che un posto sicuro al 100 per cento non possa esistere, non capisco poi il ritardo nel lanciare l'allarme.
RispondiEliminaSicuramente non esiste nulla di assolutamente certo.
EliminaSul ritardo nell'allertare i soccorsi non saprei dirti. Credo che anch'io d'impulso cercherei mio figlio e chiamerei mia madre. Non so se avrei la lucidità di telefonare ai carabinieri. 😔
Sono stata davvero contenta per questa storia a lieto fine! Non sono madre (e molto probabilmente non lo sarò, per mia scelta ;) ) però penso che chi giudica non ha il diritto di farlo anche perchè non sappiamo l'esatta dinamica, solo quello che viene riportato dai giornali, che non sempre sono affidabili. Dovremmo solo essere felici che non sia l'ennesimo caso di cronaca nera!
RispondiEliminaIl problema è che la caccia al colpevole fa più gola della semplice felicità. Purtroppo.
EliminaSi davvero un sospiro di sollievo quando ho sentito la notizia, non posso immaginare quel bimbo da solo nel bosco… comprendo quello che dici perché anche noi siamo un po’ così. Un bene un male non lo so, ma siamo così.
RispondiEliminaSiamo così e non potremmo essere diversamente.
EliminaLa serenità dei nostri figli mi porta a credere che, però, non siamo sulla strada sbagliata.