lunedì 19 marzo 2018

Auguri papà, ovunque tu sia...

Oggi si festeggia la festa del papà.
Di sicuro non sarà una giornata allegra per me che ho perso il mio a soli 24 anni.
Eppure, il suo ricordo è tanto meraviglioso da riuscire, ancora, a scaldarmi il cuore.
Così come ho descritto nel mio racconto "Dicembre, dalla cenere al sole", il mio era un padre alquanto atipico.
Sebbene non mi abbia mai dato la famosa "ritirata", sono sempre tornata a casa ad un orario decoroso. Non volevo perdere la sua fiducia.
La mia prima ed unica sigaretta, l'ho fumata con lui.
Mi sfidò, sostenendo che gli adolescenti fossero morbosamente attratti da tutto quel che gli viene negato. Avevamo da poco finito di pranzare, quindi, e mi chiese di accendergli una sigaretta e di provare a fumarla. Sapeva che non faceva per me, e che non avrei mai preso il vizio del fumo, e così fu.
Ogni anno, in occasione del 19 marzo, gli dedicavo una poesia, o una lettera, rigorosamente scritta a mano. Le custodiva tutte, gelosamente, nel portafoglio. Persino quando è andato via ho continuato a scrivergliene, in ogni occasione.
Oggi, quindi, abbandonerò per un istante la mia penna preferita ed il mio taccuino, e annoterò il mio messaggio di auguri su questo blog.
Poi, affiderò un bacio al vento, sperando che lo conduca sino a lui.
Auguri a tutti voi che meritate, come il mio, di essere definiti padri.
E permettetemi, infine, di rivolgere un pensiero a tutti quei bambini che, come me, non hanno più il papà, o che non lo hanno mai avuto. Pensate quanta tristezza proveranno mentre, a scuola, gli faranno imparare a memoria poesie, e preparare i classici "lavoretti" da non poter donare a nessuno.
Forse, sarebbe meglio eliminare dal calendario festività come queste, o quantomeno dalle attività scolastiche...

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