False recensioni online: ora punibili penalmente

A quanti di voi non sarà capitato, almeno una volta nella vita, di scegliere un ristorante o un hotel da siti quali TripAdvisor, leggendo le opinioni degli utenti che vi hanno preceduti?

Per molto tempo ho lavorato alla reception degli alberghi, quindi, per me, le recensioni online sono pane quotidiano.

Ricordo che, una volta, un mio ex geloso ne pubblicò una sulla struttura in cui prestavo servizio.

Il messaggio diceva che era stato maltrattato da una tale scorbutica Claudia, che era stata arrogante per tutta la durata del soggiorno.

Quel che lui non poteva sapere, però, è che l'albergo, in quel periodo, era completamente occupato da un evento estero, e nessun "Filippo M." avrebbe potuto prenotare una stanza.

Bastarono un paio di mail all'amministrazione di TripAdvisor per chiarire la vicenda, eliminare questa falsa recensione, e continuare a lavorare con serenità.

Qualche tempo dopo scoprii, mio malgrado, che alcuni proprietari d'hotel o di ristoranti avevano la malsana abitudine di acquistare pacchetti di recensioni false, da aziende specializzate nel settore.

Per poche decine di euro, infatti, ecco che l'albergo "da Claudia" o la pizzeria "da Lorenzo" schizzavano ai vertici delle classifiche locali, attirando più facilmente l'attenzione dei clienti.

Di recente, in Puglia, l'amministratore di una di queste società (la PromoSalento) è stato condannato a 9 mesi di reclusione, nonché al pagamento di circa 8mila euro tra spese e danni, per aver, appunto, venduto, false recensioni.

Insomma, cari amici, voglio darvi un consiglio, basato sulla mia esperienza personale e professionale.

Quando vi accingete a prenotare una cena o una vacanza, controllate sempre quanti contributi abbia lasciato il recensore di turno, e diffidate dalle opinioni troppo fuori dal coro, scorrendo almeno le prime sette recensioni.

Mi spiego.

Occhio ai nuovi utenti che non hanno nessuno storico alle spalle ed esprimono giudizi troppo positivi o troppo negativi e, al tempo stesso, attenzione alle strutture in cui le recensioni sembrano tutte fondamentalmente simili, e potenzialmente scritte da un computer o dalla stessa persona.