mercoledì 19 dicembre 2018

La scelta di Davide: adottare il disabile di cui si occupa

Loro sono Davide Guarda e Francesco, e ci raccontano una storia di amore e di solidarietà che scalda i cuori, a maggior ragione in questo periodo dell'anno.
Purtroppo, però, la bontà fa poca notizia, ma io voglio credere che, diffonderla, serva a renderci tutti migliori.
Vi racconto, quindi, la loro favola.
Davide (48 anni) e Francesco (32), si conoscono vent'anni fa in una casa famiglia nella quale il giovane architetto prestava servizio civile come volontario.
Francesco era stato abbandonato alla nascita e non riconosciuto, a Pescara.
Al termine dei tre mesi di servizio, Davide viene richiamato dalla comunità con l'offerta di occuparsi di quello che, di lì a breve, sarebbe diventato il suo pensiero fisso, il suo migliore amico, suo figlio.

Qualche anno dopo, infatti, diventa l'amministratore di sostegno del ragazzo, grazie all'approvazione di un giudice, e comincia a portarlo a casa con sé per le vacanze di Natale, di Pasqua, per qualche weekend, rinsaldando ancora di più lo speciale rapporto che si viene a creare, giorno dopo giorno.

Purtroppo, però, nel 2008, l'architetto si trasferisce per lavoro a Latina, e comincia a diradare le sue visite in comunità, finché non decide di provare ad adottare quello che ha sempre sentito come un figlio.
In prima istanza l'adozione viene rifiutata per ragioni anagrafiche.
La legge italiana prevede, infatti, che la differenza d'età tra il genitore e il figlio sia di almeno 18 anni, mentre i due protagonisti in oggetto se ne passano solamente 16.
Considerando, però, che Francesco è maggiorenne, seppur mentalmente rimarrà sempre un bambino, un nuovo giudice approva la richiesta di Davide, rendendolo a tutti gli effetti suo padre, con una sentenza destinata a fare storia, poiché unica in Italia.

Le foto dei due, pubblicate sui social e sui giornali, trasudano affetto da ogni singolo pixel.
Finalmente Francesco ha un padre che lo ami al di sopra di ogni cosa, e che gli potrà restituire la gioia che famiglie che ne hanno rifiutato l'affidamento in tenera età, per via della sua malattia, gli hanno negato.
Avere un figlio disabile non sarà sicuramente semplice, ma Davide saprà cavarsela.
Non ci resta che abbracciarlo virtualmente, e ringraziarlo per la sua scelta d'amore.

20 commenti:

  1. Davide è un vero esempio per tutti.
    Saluti a presto.

    RispondiElimina
  2. Sono contenta di tornare a fare un giro tra i blog amici e trovare questa notizia così commovente e bella!
    Hai ragione: il bene troppo spesso non fa scalpore e invece dovrebbe avere grande eco.
    Davide è un esempio di sincero, disinteressato e profondo affetto per chi ha bisogno di aiuto. Meraviglioso.

    Un bacione!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Davide è un esempio di PADRE.
      Molto più di tanti biologici che lo sono solo sulla carta..
      Ben trovata cara amica e un bacione.

      Elimina
  3. Davvero una bella favola e un esempio per tutti. Certamente non sarà facile, ma l'amore aiuta a superare le difficoltà.
    Ciao, sinceri auguri di buone feste, Stefania

    RispondiElimina
  4. Un vero uomo questo Davide perché ha avuto il coraggio di fare quello che tanto avrebbero fatto, o farebbero ma che poi non fanno per mancanza di coraggio.
    Pazienzsa, pensano, se non lo farò io lo farà un altro, ma poi non lo fa nessuno ed il povero Francesco di turno rimane solo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sarebbe bello se nessun Francesco restasse più solo.
      Ma purtroppo non sarà così. Mai.

      Elimina
  5. Cara Claudia, una vera storia veramente commovente, peccato che non è capita da tutti, queste cose vengono dal profondo del cuore, e non tutti le sentono.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'importante è che noi riusciamo ad apprezzarla e a fare tesoro di questo grande insegnamento.
      Buona serata 😘

      Elimina
  6. Sono contenta che il secondo giudice abbia accettato questa richiesta.
    Ci sono regolamenti che non ha senso applicare alla lettera, come in questo caso.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Peccato, però, che i giudici chiudano un occhio solo quando si tratta di disabili.
      Se Davide avesse voluto adottare, da single, un Francesco normodotato, non ci sarebbe riuscito.
      Probabilmente neppure se avesse avuto 30 anni in più rispetto a lui.. 😟

      Elimina
  7. Una storia straordinaria. Commovente.
    Grazie per averla raccontata.

    RispondiElimina
  8. Non posso che togliermi il cappello di fronte a Davide.
    Bella storia di solidarietà, nel periodo di Natale ne abbiamo bisogno :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Magari anche a Pasqua, a Ferragosto, ad Ognissanti, ecc.... 😉

      Elimina
  9. In questo caso non so se si possa dire che i figli sono di chi li cresce e gli vuole bene ...ma penso di andarci molto vicino come esempio.
    Una dimostrazione d'amore da ammirare e sicuramente coraggiosa.

    RispondiElimina

Per colpa di chi ne ha abusato, minando l'atmosfera familiare che si respira su questo blog, sono vietati i commenti anonimi, così come quelli polemici e offensivi.
Se non prendi la vita con filosofia e ami mettere zizzania, sei nel posto sbagliato.