sabato 21 aprile 2018

Lancia cane dalla finestra per punire il figlio



Qualche giorno fa leggevo la notizia di un padre che, per punire il proprio figlio 15enne, lanciava  il suo cane dalla finestra della loro abitazione al settimo piano di un palazzo, a Roma, provocando, inevitabilmente, la morte dell'animale.
La cosa più raccapricciante è, però, che alla vista degli agenti di polizia, opponendosi all'arresto, l'uomo abbia esclamato: "ma è solo un cane!!".

Ora. Sarà pur vero che, a mio modesto avviso, a volte nella società attuale si esagera nella cura degli animali.
Mi capita spesso, ad esempio, di incontrare donne che portano a spasso il proprio cane nel passeggino, o che ne tengono in borsa uno piccolo tutto glitterato e griffato, o ancora che lo baciano  insistentemente sul muso. Io non bacio neppure Lorenzo sulla bocca, perché lo trovo antigienico, soprattutto per lui.
In ogni caso, posto che ciascuno è libero di fare esattamente quello che vuole, non posso esimermi dal sentirmi stranita quando uno dei miei amici e conoscenti definisce "figlio" un animale.
Perché si sente la necessità di paragonare gli animali alle persone? Sebbene, in molti casi, i primi siano migliori delle seconde, trovo che non bisognerebbe confondere i ruoli.
Comunque, rispettare i cuccioli dovrebbe essere un must, insegnato nelle scuole sin dalla materna, e l'atroce gesto di quest'uomo dovrebbe essere punito in maniera esemplare, da una legge come quella italiana spesso, ahimè, fin troppo indulgente con chi delinque.
Chissà se quel ragazzo riuscirà mai a togliersi dagli occhi l'orrore di vedere il proprio cane morire, per mano di un padre che avrebbe dovuto essere il suo eroe, e non il suo nemico.
Spero che gli psicologi lo aiutino a superare il trauma.
Intanto, trovo che sarebbe bello se tutti imparassimo ad evitare gli eccessi, con le persone, con gli animali, con le cose e con le parole. Con tutto.
Io per prima. Giuro che mi impegnerò.  ;-)

2 commenti:

  1. I ruoli?
    Di che ruoli stiamo parlando? Credo che sia imponendo ruoli ed etichette che il mondo è diventato il calderone orrendo in cui viviamo.
    Siamo persone, dotate di uno strumento chiamato "coscienza" e di un altro chiamato "cognizione".
    Sappiamo tutti che uccidere è sbagliato, uccidere chiunque e a maggior ragione chi non può difendersi (animali, bambini, anziani, disabili...).
    Quella persona ha ucciso, deve pagare.
    A maggior ragione mi fa schifo ancora di più perché ha ucciso chi non poteva difendersi, e ha comunque dimostrato al figlio di essere un pessimo genitore.
    Mi piace chiudere con una frase di Gandhi: la civiltà di un paese si dimostra dal modo in cui si trattano gli animali.
    Un abbraccio.

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    Risposte
    1. Infatti ho scritto che dovrebbe essere punito in maniera esemplare. Posto che, secondo me, non dev'essere propriamente sano di mente per aver agito in quel modo, e magari, la prossima volta, tenterà di defenestrare il figlio o la moglie.
      Quanto ai ruoli, mi riferivo esclusivamente alla natura di persona e di animale.
      Trovo che non si dovrebbero confondere le due cose. Tutto qui. Ma che l'amore, in qualsiasi coniugazione, non può mai essere troppo.
      Al massimo, troppo poco...
      Ricambio l'abbraccio. 😘

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