giovedì 26 aprile 2018

Morto professore condannato per molestie: qual è la verità?



E' stata l'assunzione di un pericoloso mix di farmaci a provocare la morte di Francesco Parillo, docente di Anatomia alla facoltà di Veterinaria di Matelica, condannato lunedì scorso dal Tribunale di Macerata a tre anni di reclusione per violenza sessuale su sei studenti che lo accusavano di carezze hard.
Sembrerebbe, pertanto, trattarsi di suicidio.
Il professore, dalla mattina di martedì 24 aprile, non rispondeva alle telefonate dei suoi legali, che hanno quindi allertato le forze dell'ordine, nel tardo pomeriggio.
I vigili del fuoco lo hanno trovato, in stato d'incoscienza, su una poltrona della sua abitazione, a Esanatoglia.
Inutile l'immediato trasferimento all’ospedale di Camerino.
Qui i medici hanno rilevato l’assunzione di farmaci., ma nonostante i diversi tentativi di rianimazione, Parillo è morto poco prima di mezzanotte.

Il professore aveva sempre fermamente proclamato la sua innocenza, nel corso del processo.
I fatti che gli erano stati contestati risalivano al 2011, e sarebbero avvenuti nella sede universitaria di Matelica.
Si definiva un docente molto esigente e, per questo, vittima di diverse antipatie, motivo per cui alcuni studenti lo avrebbero accusato di molestie.
Eppure, come detto, il Tribunale lo aveva condannato a 3 anni di reclusione per violenza sessuale e al risarcimento di tremila euro a studente, portando al suo definitivo crollo psicologico.

Secondo i suoi colleghi, si tratterebbe di un caso di bullismo di allievi ai danni del loro professore, perché mai Parillo sarebbe stato capace di molestare qualcuno.
Non si sa, quindi, se a portare alla scelta estrema sia stato il peso del senso di colpa, o quello per l'ingiustizia subita.
Intanto, secondo il professor Massimo Zerani di Perugia, "la comunità ha perso un uomo di grande valore scientifico".

4 commenti:

  1. Ciao. Arrivo a te dal blog di Francesca. Questo è un triste caso di cronaca e credo che rimarrà il dubbio su come sono andate veramente le cose. Ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Benvenuto Mirtillo. Torna tutte le volte che vorrai.
      Troverai anche notizie più allegre. Parola di Claudia! 😉
      P.S. Puoi seguirmi anche su g+ se ti fa piacere. 😘

      Elimina
  2. Sarei curioso (in senso non morboso ovviamente) di leggere le carte del processo. Perché c'è l'assoluzione per insufficienza della prova. In un sistema garantista come il nostro, mi stupirei se una persona fosse condannata solo perchè, come scritto da un opinionista (ho approfondito dopo aver letto il tuo post), la parola di uno studente vale più di quella di un insegnante (nella società, come la nostra attuale, che spesso non riconosce l'autorità dell'insegnante).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai fatto benissimo ad approfondire, e mi trovi del tutto d'accordo con le tue considerazioni.
      Infatti, da donna, credo che ad uccidere quest'uomo sia stato il senso di colpa assieme alla vergogna nei confronti dell'opinione pubblica.
      Da cronista, però, mi sono limitata a raccontare i fatti.

      Elimina

Per colpa di chi ne ha abusato, minando l'atmosfera familiare che si respira su questo blog, sono vietati i commenti anonimi, così come quelli polemici e offensivi.
Se non prendi la vita con filosofia e ami mettere zizzania, sei nel posto sbagliato.