Da quando curo la rubrica del jukebox, non ho più scritto nulla in merito alle canzoni che piacciono a ME, piuttosto che a voi...
Ieri, però, ho acceso la radio, in un momento in cui mi sentivo un po' triste per svariate ragioni, ed è partita questa canzone che mi ha aperto un mondo fatto di ricordi e di tenerezza.
Si tratta di "Un giorno mi dirai", degli Stadio.
Il brano, scritto dal frontman del gruppo Gaetano Curreri, con la collaborazione di Saverio Grandi e Luca Chiaravalli fu presentato al Festival di Sanremo del 2016, durante il quale si classificò al primo posto.
Comincerò spiegandovi perché amo gli Stadio, anche se chi mi legge con costanza può già immaginarlo, e poi vi dirò cosa mi trasmette questa canzone.
I loro brani mi parlano di papà, il timbro, le note, mi coccolano riportandomi agli anni in cui, poco più che bambina, lo vedevo ballare in soggiorno con la mamma, amarla. Di un amore che forse non esiste più, o magari sì, ma che io non ho mai ritrovato in nessuna coppia.
Come dimenticare le emozioni di "Ballando al buio", e "Sorprendimi".
Scommetto che ciascuno di voi le associa ad un momento romantico della propria vita, o ad una persona che vi ha fatto battere il cuore.
Un giorno mi dirai, invece, è una canzone scritta palesemente per un figlio.
Ed è proprio vero che gli si vuole bene molto più di quanto ne abbiamo mai voluto a noi stessi.
Però, un passo in particolare della canzone, mi fa riflettere...
Credo di aver visto piangere mio padre soltanto quando morì mia nonna (sua madre), e fu abbastanza devastante.
Non perché lui non avesse diritto di farlo, ma perché sapevo di non poterlo aiutare, così come non poteva fare mia madre e né mio fratello.
Sicuramente avrà pianto anche mentre ero in coma, ma per fortuna non ho ricordi di quei giorni e di molti a seguire.
Non sono d'accordo che un uomo non debba mai piangere, anzi.
La sensibilità è un valore aggiunto, e non un deterrente, negli uomini quanto nelle donne.
Mio marito ha pianto il giorno in cui è nato Lorenzo. Sono stata felice di vederlo così. Di solito, se ha delle preoccupazioni o dei dolori, si rintana in se stesso, lontano dai miei occhi e dal mio cuore. Ed io lo rispetto.
Però pagherei per vederlo piangere ancora, perché la sua umanità, e quella del mondo, mi aiutano a sentirmi meno sola.
Insegnerò a mio figlio a piangere tutte le volte che lo reputerà opportuno, e spero che saprà farlo senza pudore.
Come avrebbe dovuto fare papà che, al massimo, mostrava le sue debolezze a mia madre, donna fortunatissima, e neanche troppo spesso.
Dio solo sa quanto pagherei per abbracciarlo ancora e per commuoverci insieme sulle note di questa meravigliosa canzone.
Voi, invece, che rapporto avete col pianto? E con i ricordi?
Ieri, però, ho acceso la radio, in un momento in cui mi sentivo un po' triste per svariate ragioni, ed è partita questa canzone che mi ha aperto un mondo fatto di ricordi e di tenerezza.
Si tratta di "Un giorno mi dirai", degli Stadio.
Il brano, scritto dal frontman del gruppo Gaetano Curreri, con la collaborazione di Saverio Grandi e Luca Chiaravalli fu presentato al Festival di Sanremo del 2016, durante il quale si classificò al primo posto.
Comincerò spiegandovi perché amo gli Stadio, anche se chi mi legge con costanza può già immaginarlo, e poi vi dirò cosa mi trasmette questa canzone.
I loro brani mi parlano di papà, il timbro, le note, mi coccolano riportandomi agli anni in cui, poco più che bambina, lo vedevo ballare in soggiorno con la mamma, amarla. Di un amore che forse non esiste più, o magari sì, ma che io non ho mai ritrovato in nessuna coppia.
Come dimenticare le emozioni di "Ballando al buio", e "Sorprendimi".
Scommetto che ciascuno di voi le associa ad un momento romantico della propria vita, o ad una persona che vi ha fatto battere il cuore.
Un giorno mi dirai, invece, è una canzone scritta palesemente per un figlio.
Ed è proprio vero che gli si vuole bene molto più di quanto ne abbiamo mai voluto a noi stessi.
Però, un passo in particolare della canzone, mi fa riflettere...
"E mi dirai che un padre
Non deve piangere mai.
E mi dirai che un uomo
Deve sapere difendersi"
Credo di aver visto piangere mio padre soltanto quando morì mia nonna (sua madre), e fu abbastanza devastante.
Non perché lui non avesse diritto di farlo, ma perché sapevo di non poterlo aiutare, così come non poteva fare mia madre e né mio fratello.
Sicuramente avrà pianto anche mentre ero in coma, ma per fortuna non ho ricordi di quei giorni e di molti a seguire.
Non sono d'accordo che un uomo non debba mai piangere, anzi.
La sensibilità è un valore aggiunto, e non un deterrente, negli uomini quanto nelle donne.
Mio marito ha pianto il giorno in cui è nato Lorenzo. Sono stata felice di vederlo così. Di solito, se ha delle preoccupazioni o dei dolori, si rintana in se stesso, lontano dai miei occhi e dal mio cuore. Ed io lo rispetto.
Però pagherei per vederlo piangere ancora, perché la sua umanità, e quella del mondo, mi aiutano a sentirmi meno sola.
Insegnerò a mio figlio a piangere tutte le volte che lo reputerà opportuno, e spero che saprà farlo senza pudore.
Come avrebbe dovuto fare papà che, al massimo, mostrava le sue debolezze a mia madre, donna fortunatissima, e neanche troppo spesso.
Dio solo sa quanto pagherei per abbracciarlo ancora e per commuoverci insieme sulle note di questa meravigliosa canzone.
Voi, invece, che rapporto avete col pianto? E con i ricordi?
sul pianto ho poco da dire. reazione fisiologica e umana. però una volta una mi ha detto che gli stadio sono simili ai nomadi. e ho pianto.
RispondiEliminaAhahah
EliminaE allora quando ti ho detto che Fossati e De Gregori sono noiosi? 😜
Ho pianto uguale
EliminaPerò mi vuoi bene lo stesso.
EliminaMasochista.. 😂😂
La canzone mi piace. Quanto alle tue domande, mi è capitato di piangere e di commuovermi. Se sono con le persone che amo sono più scoperto e meno riservato sempre. Ricordi… non ho ricordi legati ai brani degli Stadio
RispondiEliminaFai bene a mostrare la tua sensibilità. Ovviamente non a tutti, ma a chi merita e capisce.
EliminaUn abbraccio.
In primis, ti abbraccio forte, con tanto amore e con tutta l'amicizia che sento per te <3
RispondiEliminaCol pianto e l'esternazione del dolore in genere ho un pessimo rapporto: diciamo che preferisco passare per acida piuttosto che esternare un dolore, un ricordo che mi logora, un qualsiasi cosa che mi ha fatto e mi fa stare male. Tant'è che sono nota per la mia solarità che a volte piazzo su affinché gli altri mi lascino in pace e non mi facciano domande - solo a volte, però. Di norma il buon umore è autentico ;))
Mio marito invece si commuove di frequente, specie di fronte a problemi di salute: ci sono casi in cui lo pianto e me ne vado. Che palle...
Problemi di salute suoi, intendi?
EliminaAhah. Quella non è commozione.. È ipocondria e molti uomini ne sono affetti. 😂
Anch'io sono sempre molto allegra e solare e in pochi possono dire di avermi vista piangere (escludendo ovviamente i funerali).
Lo faccio più che altro quando sono sola o, al più, con mia madre. Con mio marito invece capita quando mi fa perdere le staffe ed esplodo in un pianto isterico al posto di ammazzarlo.. 😅
La verità e che noi siamo troppo sensibili. Si mi commuovono, non con facilità ma si lo faccio.
EliminaL'ultima ieri sera con la video chiamata con mio figlio. È partita poi la paternale di my wife...
Ho risposto a te e a quel grande uomo di Ricky. Terrapiattista...
Tua moglie non si commuove per la lontananza di tuo figlio? Wow! O forse maschera per non intristirvi.
EliminaHo letto il tuo commento da Galileo. E niente. Da oggi puoi chiamarmi Amanda. Così sei felice. 😜
Non si commuove perché ha scelto la strada della mamma quindi...
EliminaAmanda? Meglio Samantha...
E Samantha sia. 😂😂😂
EliminaCara Claudia, io sono sempre stato molto sensibile e lo sono pure ora, mi commuovo.
RispondiEliminaCiao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Fai bene Tomaso.
EliminaUn abbraccio fortissimo. ❤
Bellissima canzone, a dimostrazione che tutto sommato a Sanremo vince il merito grazie alla giuria di qualità-tecnica, sia che si tratti di un bel pezzo di cantautorato italiano o una canzone meno impegnata, ma più radiofonica. Peraltro "Soldi" ha dimostrato di essere effettivamente canzone con due marce in più rispetto alla Berte' - che dopo cosavuoidame (scritto come la squadra di Sensibile Soccer del mio amico Kalu) sarà destinata a sparire, a meno che qualche benefattore la chiami per un featuring; il Volo e Ultimo non li considero nemmeno, quest'ultimo avrà venduto il disco ai suoi parenti e basta.
RispondiEliminaChe poi appunto cosavuoidame ha retto perché è scritta da Curreri...
Ma di Curreri, in "campo rosa", è molto meglio "Vuoto a perdere", pezzo cantato da Noemi che secondo me non ha avuto il giusto successo.
Gli Stadio per me sono soprattutto "generazione di fenomeni" e "grande figlio di", ma "Ballando al buio" è un cult!
Ora quando è uscita io ero un ragazzetto, tu eri una bambina, quindi immagino che l'effetto romantico sia venuto per te negli anni successivi (a dimostrazione di quanto questa canzone sia entrata nella storia della musica italiana).
Lasciamo le riflessioni musicali e andiamo al cuore del (l'ottimo) post.
Mi hai messo una pulce nell'orecchio, sai?
Io sono sempre stato per il pianto libero.
Non bisogna trattenere le emozioni.
Però ho pensato al ruolo del padre.
In effetti il padre non può permettersi di piangere, perché per il figlio è un eroe e gli eroi non piangono mai.
Tuo padre aveva ragione :)
E chi l'ha detto che gli eroi non piangono mai??
EliminaCerto che lo fanno.
Sono certa che i bambini si sentirebbero più al sicuro se sapessero che anche i loro eroi hanno un'anima.. 😘
Cioè questa canzone ha vinto Sanremo? :o
RispondiEliminaMai sentita.
Però è molto bella nel testo e nel significato.
Moz-
Vabbè ma tu vivi su Marte e ascolti i Litfiba. Che pretendiamo? 😜
EliminaBeh, appunto. Litfiba. Che nello STADIO ci fanno i concerti XD
EliminaMoz-
Questa canzone piace anche a me, la ascolto quando voglio riflettere, quando sento il bisogno di una musica più intimista.
RispondiEliminaBellissimo il testo e anche la sonorità :) grazie per averne parlato oggi, mi ha fatto piacere trovarla qui e sapere che la apprezzi anche tu.
Figurati.
EliminaAnzi, proprio restando in tema di canzoni, ti ho citata da Pier(effect), e gli ho spiegato che "Anche fragile" è stata una bellissima sorpresa che devo a te. :*
Uh, ma grazie :) vado a leggerti anche lì allora.
EliminaBellissima, bel testo, mi piace Curreri e quello che scrive. Buona serata Claudia.
RispondiEliminaSono felice che ti sia piaciuta.
EliminaUn bacione.
Capisco benissimo perché ti piace questa canzone, e ti sono vicino <3
RispondiEliminaPersonalmente non la amo, però adesso più di prima mi piace ;)
Io piangere? Quando vedo certi film :)
Quali film?
EliminaDovresti indicarmeli, così proverei a guardarli anch'io..