Si sta parlando molto, nelle ultime settimane, dello splendido lavoro che fanno, in Italia, medici ed infermieri.
Sarà per questo che, i giornali, si sono soffermati anche sul loro ruolo nella sanità, con articoli statistici e di approfondimento.
Grazie ad uno di questi ho scoperto, ad esempio, che nel nostro Paese le giovani donne medico superano gli uomini.
Sebbene nel totale gli uomini "battano" le donne con 212.941 medici (il 66%) contro 168.241 colleghe, la situazione si ribalta sotto i 65 anni.
Difatti, in questo caso, le donne sono 139.939 (il 52,72%), mentre gli uomini 125.476.
Scendendo ancora con l'età il divario aumenta.
Sotto i 40 anni, infatti, le donne raggiungono quasi il 60% dei camici, mentre, tra i 30 e i 34 e tra i 35 e i 39 anni, risultano essere addirittura il doppio rispetto agli uomini.
Al contrario, tra gli over 70 e 75, gli uomini sono circa sei volte in più rispetto alle donne, segno che in passato il lavoro di medico era prevalentemente declinato al maschile.
Resta, però, che le donne medico incontrano ancora moltissima fatica a fare carriera, poiché la gran parte dei ruoli dirigenziali è, ancora oggi, riservata ai maschi.
Insomma, il gender gap non risparmia nemmeno il mondo della sanità.
In ogni caso, a prescindere dal fatto che ad indossare il camice siano uomini o donne, oggi più che mai (e non solo) il loro ruolo è fondamentale per la vita degli Italiani e tutti noi dovremmo toglierci il cappello e ringraziarli di essere al servizio della comunità, spesso con turni che superano ogni limite fisico e psicologico, e in cambio di salari nemmeno troppo adeguati all'impegno ed alla responsabilità richiesti.
Allora, GRAZIE ai medici italiani, a maggior ragione adesso che l'OMS ha ufficialmente parlato di pandemia. Ma non solo ora.
Chapeau!
In ogni caso, a prescindere dal fatto che ad indossare il camice siano uomini o donne, oggi più che mai (e non solo) il loro ruolo è fondamentale per la vita degli Italiani e tutti noi dovremmo toglierci il cappello e ringraziarli di essere al servizio della comunità, spesso con turni che superano ogni limite fisico e psicologico, e in cambio di salari nemmeno troppo adeguati all'impegno ed alla responsabilità richiesti.
Allora, GRAZIE ai medici italiani, a maggior ragione adesso che l'OMS ha ufficialmente parlato di pandemia. Ma non solo ora.
Chapeau!
Cara Claudia, se non mi sbaglio io ne avevo parlato tempo fa, la donna quando si impegna supera l'uomo, e non è solo perché è più intelligente ma per far vedere il sesso debole.
RispondiEliminaCiao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Secondo me supera l'uomo senza il minimo sforzo... 😉
EliminaDirei che è una statistica interessante, che mostra come certe tendenze stiano cambiando. Over 70 dominato dagli uomini medici: mi fecero notare come negli ospedali fosse facile imbattersi in più medici (uomini) con lo stesso cognome, sebbene spesso distribuiti in reparti diversi, e generalmente parenti... Da questa considerazione mi resi conto che non pochi medici (uomini) facessero la professione perché agevolati in famiglia... Poi magari erano anche bravi, ma allora perché non spiccavano da sé?
RispondiEliminaD'accordo infine con Tomaso: la donna supera l'uomo tranquillamente, e proprio per questo in alcune culture resta esclusa da ogni contesto dove possa esprimersi. 😕
Si dice che Mozart avesse una sorella più brava di lui, ma in quanto donna non potette aspirare a fama e carriera perché avrebbe dato "scandalo". 🙄
Non sapevo nulla in merito alla sorella di Mozart. Chissà, magari alcune sinfonie furono addirittura scritte da lei, o col suo aiuto.
EliminaNon me ne stupirei.
Quanto, invece, al fatto che gli ultrasettantenni medici siano tutti uomini, era prevedibile. All'epoca le donne potevano al più badare ai figli o fare le maestre studiando al magistrale...
L'importante è che, donna o uomo che siano, si tratti sempre di persone competenti. Fondamentale che vengano sconfitti quei pregiudizi che un tempo costituivano un ostacolo all'accesso delle donne a questa ed altre professioni. Buona giornata a te.
RispondiEliminaSicuramente la competenza è l'unica caratteristica che conti davvero.
EliminaA presto.
Ho tantissime foto dei Trulli fatte in vari anni , qualche volta li metto nel blog, anche se ricordo che qualche articolo su un reportage al Alberobello ci deve essere. Poi controllo. Ciao e buona giornata, Angelo.
RispondiEliminaAlla Selva di Fasano ce ne sono moltissimi, ma non ci vado da secoli.
EliminaOra, poi, con la quarantena, meglio restare a casa.
Trovato, un articolo del giugno 2011, uno dei tanti su Alberobello. Ti mando il link, spero ti sia gradito. Ciao e buona serata, Angelo.
Eliminahttps://angelobattaglia.blogspot.com/2011/06/alberobello.html
Si hai perfettamente ragione sul nome della valle, forse quando scrivevo ero distratto. Grazie sncora saluti e buona nottata, un bacione Angelo.
EliminaMa no, figurati.
EliminaIo la conosco bene perché ci vivo.
Buonanotte.
Un plauso a tutti gli operatori sanitari che stanno dando il massino per tutti noi. Penso anche a due nipoti a Roma al Pronto Soccorso che lavorano li, saranno esauriti. Ciao Claudia, un abbraccio.
RispondiEliminaMagari mandagli un messaggio di conforto.
EliminaGli farà piacere.
Un bacio a te.
Basta che il loro lavoro sanno fare, che siano giovani o vecchi, uomini o donne.
RispondiEliminaOvviamente.
EliminaCiao Claudia, da quando la donns ha conquistato la quasi parità con i maschi ha dimostrato di essere spesso la migliore in quasi tutti i campi.
RispondiEliminaIo due anni fa ho subito un delicato intervento chirurgico, mi ha operato un maschio ma il suo gruppo era formato quasi tutto da femmine meravigliose e competenti dottoresse piene di umanità, che ancora mi seguono con professionalità e dedizione.
Un caro saluto. fulvio
Io ho diverse amiche medico, e l'amore e la dedizione con cui indossano quel camice (anche in questo momento tragico) mi rende molto orgogliosa di loro.
EliminaCredo che il talento prescinda dall'essere maschio o femmina, sebbene ciascun genere abbia della qualità abbastanza diverse.
Un saluto a te.
Buona giornata.
Beh in realtà a me questo sembra molto naturale: tradizionalmente infatti gli uomini si occupano di COSE e le donne invece si occupano di PERSONE. Il ruolo terapeutico in quanto lavoro di cura è femminile per tradizione. Una volta però gli studi erano preclusi al mondo femminile: questo è cambiato realmente.
RispondiEliminaInfatti.
EliminaAlmeno nello studio la parità dei sessi è stata raggiunta davvero, sebbene, come ho detto, da qui a far carriera ci sia ancora, purtroppo, un abisso.
Un grazie davvero a tutti coloro che in questo momento stanno lottando .
RispondiEliminaL’Oms si è svegliata tardi.
Tardissimo.
EliminaMa sempre meglio che mai...
Sono i veri eroi di questi giorni, cercano di salvare vite umane, rischiando la loro.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Dici bene.
EliminaAntepongono la nostra vita alla loro.
Potrebbero mettersi in ferie o in malattia, come tanti altri lavoratori, ma non lo fanno.
Immensi.
sono all'antica se dovendo scegliere preferisco un medico uomo.
RispondiEliminaTra le mie conoscenze ho alcune amiche medico e sinceramente sono più chiaccherone e spiegano con più particolari sia le terapie che i farmaci, rendono più partecipe il sottoscritto.
Dispiace come maschio e antifemminista acerrimo accettare codeste percentuali.
Maschi svegliativi
"Essere all'antica" è un modo diplomatico di definire i maschilisti, vedo...
EliminaLe donne arrivano prima dapertutto ,sono molto più intuitive e hanno una
RispondiEliminaintelligenza più viva e sottile degli uomini .
Tutta la mia simpatia e stima ai sanitari che operano in questo periodo
così triste e buio . GRAZIE .
Ben detto cara Laura!
EliminaBuona serata.
Credo che il gender gap sia presente in quasi tutti gli ambiti. Fastidioso pensarlo, ma tant'è.
RispondiEliminaSono certamente felice di leggere che tante donne oggi fanno il medico, certamente con grande passione.
Ma uomini o donne che siano, viva i medici e gli infermieri che in questo brutto periodo stanno dando il meglio di sé.
Buona serata.
Esatto.
EliminaGli dobbiamo la vita, in tutti i sensi.
Buonanotte.