mercoledì 2 febbraio 2022

Donna sorda chiude il negozio perché non può leggere il labiale dei clienti

 
La storia che vi racconto oggi ha, purtroppo, un sapore molto amaro.
Premetto che mi tocca da vicino, in quanto dal 2002 sono parzialmente sorda.
Maria Rosa Ziglioli ha 58 anni e vive a Cremona, dove gestisce un negozio di biancheria chiamato "Per filo e per sogno".
La donna è sorda dall'età di 38 anni, e con l'inizio della pandemia ha fatto una fatica immane a relazionarsi con i suoi clienti, per l'impossibilità di leggere il labiale a causa delle mascherine chirurgiche.

Le difficoltà iniziano il 17 maggio 2020, quando il governo ha stabilito l'obbligo di mascherine negli ambienti lavorativi.
Da allora, diversi imprenditori e associazioni hanno provato a lanciare sul mercato quelle trasparenti, per consentire ai sordi di continuare a comunicare con gli altri.
Purtroppo, però, queste iniziative non hanno mai preso piede e in pochissimi hanno scelto di acquistare dispositivi di protezione adatti anche ai non udenti.
Ne consegue che per chi è costretto a convivere con questo handicap, come Maria Rosa e milioni di altri, è iniziato un vero incubo.

Nel mio piccolo, anch'io faccio molta fatica ad ascoltare il mio interlocutore se questi indossa la mascherina, ma per fortuna vivo il disagio con meno fatica, in quanto sono ipoudente al 50%, e riesco comunque a cavarmela, prestando più attenzione del solito verso chi mi parla.

Insomma, in un post affidato alla sua pagina Facebook, Maria Rosa ha annunciato che il suo negozio chiuderà i battenti ad ottobre, dopo aver onorato tutti gli impegni presi con clienti, fornitori e aziende.
L'annuncio è stato commentato da centinaia di amici che hanno provato a farle cambiare idea, e ripreso da diverse testate locali.


Come al solito, in Italia (e non solo) i disabili vengono sempre abbandonati da un governo disattento, e da un'opinione pubblica troppo concentrata su se stessa.

A Maria Rosa giunga la mia solidarietà, e l'abbraccio di chi, seppur in minima parte, può comprenderla davvero, e non solo a parole.
Spero che fino ad ottobre la pandemia diventi solo un ricordo, e che lei possa continuare a cucire e a servire con gioia i suoi (tanti) clienti, anche se purtroppo potrebbe essere un'utopia.

Intanto, invito tutti voi a non sghignazzare quando qualcuno vi chiede di ripetere più volte una frase, perché, probabilmente, ha dei deficit uditivi che non conoscete.

17 commenti:

  1. Lo dico dall'inizio che l'imposizione delle mascherine, quantunque necessaria, è stata partorita con varie discriminazioni verso i non udenti ma anche verso chi è costretto a portare occhiali.
    L'episodio di questa signora lo trovo poi scandaloso! 😠 Ma dico, tra i tanti laureati che stanno al Governo, uno che proponesse dotazioni di mascherine speciali come quella in foto per particolari contesti lavorativi ma anche sociali... No? È da questi episodi che emerge l'incompetenza di molti politici nel rappresentare gli italiani! Tanto stanno bene, anzi più che bene, gli stracaxxi loro!!! 😠

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    1. Purtroppo hai pienamente ragione.
      Maria Rosaria e tantissimi come lei sono stati completamente dimenticati dallo stato (minuscolo) e dalla società.
      Mi meraviglio che sia riuscita a cavarsela fino ad oggi. 😔

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  2. Sono senza parole, ci sono troppe misure rigide.
    Sereno giorno.

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    1. Il problema non sono le misure rigide, ma in fatto che non tengano conto delle disabilità.

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  3. Ma non avrebbe potuto risolvere il problema con i pannelli in plexiglass come negli uffici pubblici e i clienti abbassare la mascherina per il breve tempo dell'acquisto?

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    1. Per legge i clienti non possono assolutamente abbassare la mascherina nei negozi.
      I pannelli in plexiglass sono ormai ovunque, ma non servono più. Furono ideati all'inizio della pandemia, quando la mascherina non era obbligatoria e gli esercizi commerciali si erano messi a norma con quei pannelli.

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  4. Una grande discriminaione per i non udenti!Che vergogna.

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  5. Sono pienamente d'accordo con Bobby . In via eccezionale dovrebbero
    dare il permesso di affiggere un cartello e dare alle clienti la
    possibilità di togliere la mascherina all'interno del negozio .
    Buona giornata . Bacio . Laura

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    1. Purtroppo la legge non fa sconti a nessuno.
      E non sempre è dalla parte della ragione. :(

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  6. Dillo a me che con la sordità totale sono in doppio isolamento, poiché evito qualsiasi shopping diverso dalla spesa per non combattere con gli esercenti mascherati... Però, dal quel poco che si sa, mi sembra che Maria Rosa si sia arresa troppo presto. Prima di tutto c'è un passo del decreto che consente di calarsi la mascherina per parlare coi sordi, quindi basterebbe stamparlo ed esporlo. Inoltre, come soluzione tampone ci sono le app come Trascrizione istantanea, che trascrivono (malissimo, quando la uso io) il parlato ma sono comunque un appoggio. Messa così, dà l'impressione di non essersi fatta valere abbastanza. Infine, mi auguro che per ottobre le cose migliorino.

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    1. Non so se Maria Rosa ha tentato queste strade. Penso che lei possa aver accumulato la stanchezza di una situazione insostenibile per le persone "normali", figuriamoci per i portatori di disabilità come noi.

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  7. Discriminazione sì, ma purtroppo questa è la situazione, ci si augura che la pandemia finisca per poter tornare alla normalità.

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  8. Dai spero che da qua ad ottobre ci ripensi...
    Questo periodo è duro un po per tutti..chi ha problemi lo sente ancora di più..
    Abbraccio grande a Maria Rosa..e ripensaci💖

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