martedì 27 agosto 2019

L'amarezza dei litigi tra parenti

Sfogliando il Corriere, ieri, mi sono imbattuta in una notizia alquanto singolare.
Qualche giorno fa, infatti, si è tenuto il funerale della signora Anita Facca, a Fontanafredda, e sui manifesti funebri è stato scritto a chiare lettere e, addirittura, contornato di rosso, che la figlia e il genero della defunta non erano invitati alle esequie.
L'altro figlio della donna ha spiegato che sua madre e sua sorella erano in causa da anni e si detestavano al punto che avevano chiuso ogni rapporto.
L'anziana aveva quindi espressamente specificato che non voleva assolutamente che la figlia partecipasse al suo funerale.
La vicenda mi ha fatto ripensare ad un triste episodio che ho vissuto in prima persona.
Quando mancò mio padre, uno dei suoi fratelli ci raggiunse a casa per vegliare la salma, ma mia madre lo cacciò senza mezzi termini, poiché papà aveva sempre detto che non avrebbe mai più voluto avere a che fare con lui.
Avevano litigato qualche anno prima per ragioni molto serie, e da allora avevano chiuso ogni rapporto.

Ricordo che i presenti restarono stupiti dalla richiesta di mia madre. Molti di loro, infatti, non conoscevano i problemi in corso tra i due fratelli. Io, invece, la spalleggiai, per eseguire le volontà di mio padre.
In paese se ne parlò per qualche giorno, ma non ce ne curammo minimamente, certe di aver fatto la cosa giusta.

Di fratelli e sorelle che non si rivolgono la parola, nella mia vita, ne ho conosciuti tantissimi. Ecco perché mi viene da ridere quando l'ignorante di turno giudica la mia scelta di avere un unico figlio, sancendo che lo condanno alla solitudine.
Conosco persino uomini con cinque o sei fratelli che sono del tutto estromessi dalla famiglia.

Insomma, credo che tutti i litigi (a maggior ragione quelli tra parenti) andrebbero risolti entro pochi anni, per evitare di piangere invano su una tomba.
Resta, però, che molte volte le offese subite sono così forti da non lasciar spazio al perdono.
In ogni caso, è triste pensare che una madre senta l'esigenza di escludere il proprio figlio persino dal suo funerale.

Avete mai vissuto vicende del genere sulla vostra pelle?

29 commenti:

  1. per ritornare al tuo post precedente, gli sciacalli del web esistono nella misura in cui sono persone prive di dignità nella vita reale. non basta qualche byte a fare di un uomo un poco di buono.

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    1. Sto ancora cercando di capire perché lo scrivi qui e non direttamente là.. 😅

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    2. perché, somarah :-), quelli che definiamo "sciacalli del web") sono merde anche nella vita reale, come nel caso di cui hai parlato in QUESTO post. (tutto, bisogna spiegarti tutto) :-)

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    3. Tutto e sempre.
      Che ti tengo a fare, se no??? :P

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  2. C'è tutta la vita per riappacificarsi, chiedere perdono, chiarirsi... Quando uno muore è tardi.
    Di vicende simili ne ho vissuta qualcuna e sono anche stato testimone di figli che, dopo aver scaricato ogni onere sulla cura dei propri genitori a uno solo dei fratelli, come se questo fosse figlio unico, poi si sono presentati pronti a battagliare sull'eredità.

    Fare un solo figlio per evitare questo, non so se sia la scelta migliore: sono figlio unico e, oltre ad aver pagato in termini di solitudine sulla "lunga distanza", è stata ed è dura affrontare la malattia senile di entrambi i miei genitori, annullando quasi la mia di vita. Meglio nessuno che uno, per esperienza personale.

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    1. Ma no. Non ho mai detto di volere un solo figlio per evitare queste evenienze, anzi.
      Ho scritto più volte le ragioni che mi hanno spinta a prendere questa decisione. Se cerchi nel campo delle ricerche troverai qualcosa..
      Comunque mi dispiace per la malattia dei tuoi genitori ma, come tu stesso hai scritto, non puoi sapere se un eventuale fratello se ne sarebbe fatto carico..

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    2. Dalla parte di mio padre, nella malattia la famiglia è unita, ma vivendo in Sicilia non hanno potuto fare molto... Tuttavia mio padre avrebbe sicuramente trasmesso quei valori.
      Dalla parte di mia madre, lasciamo perdere: tutti pronti ad accorrere quando c'era da prendere e spartire, poi manco a salutare.

      Ho scritto il commento precedente con una interruzione nel mezzo, fraintendendo una parte del tuo articolo.

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    3. Ecco.
      Non é da te fraintendere il senso delle parole.
      Comunque lo scenario che descrivi è molto triste ma, ahimè, più diffuso di quanto non si creda. 😓

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  3. Credo che nella maggior parte delle famiglie si creino di questi disappunti, soprattutto perché si tratta appunto di "famiglia".
    Se un amico ti fa un torto gli dici addio e basta, ma con il legame di sangue della famiglia si finisce per litigare il doppio perché in qualche modo queste persone finisci sempre per rivederle.

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    1. Effettivamente con gli amici è più semplice.
      Sai quanti addio ho detto negli anni? Il rischio è al massimo di incontrarli al supermercato, ma volti la testa dall'altro lato e amen.
      In famiglia, invece, è più difficile.
      Anche se, per quel che mi riguarda, in caso di offese gravi, chiudo senza pietà anche quei rapporti.
      Che vuoi farci....
      Sono sempre stata una drastica.. 😉

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  4. Di funerali no. Di parenti serpenti a voglia. Per anno mi sono sentita di essere figlia unica.

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    1. Caspita.
      Spero che adesso le cose vadano meglio..
      Un abbraccio

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  5. Cara Claudia, è incredibile, leggere queste cose, penso che il morto si rigirerà nella tomba...
    Ciao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Non credo proprio.
      Visto che la signora aveva espressamente chiesto che le cose andassero in questo modo..

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  6. Litigare fa star male ... non dico :figuriamoci fra parenti, perché a volte si va d’accordo di più fra amici.
    Ma è molto più frequente litigare con consanguinei... più che con gli amici.

    A volte i motivi son veramente banali , basterebbe mettere da parte l’orgoglio da entrambe le parti.
    È la prima volta che sento una storia del genere.
    Se ci saranno delle recriminazioni da parte del figlio della donna di sicuro non saranno di valore affettivo.
    Ciao

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    1. Immagino che questa storia finirà qui, perché che senso avrebbe prendersela con la madre persino dopo la sua morte?
      Resta che è molto triste che la genitrice abbia sentito l'esigenza di far sapere all'intera città che non voleva riavvicinarsi alla figlia nemmeno in punto di morte.

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  7. Personalmente mai successo, anche se di attriti in famiglia ne ho visti tanti, anche adesso ci sono...ma non ci penso, però questa storia fa riflettere, e sarebbe meglio risolvere tanti banali problemi.

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    1. Effettivamente molti problemi andrebbero risolti sul nascere, ma ci si pensa quando ormai è troppo tardi.

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  8. Che tristezza!
    Cosa avrà mai fatto questa figlia per farsi odiare anche dopo la morte?
    Magari era pure una cazzatina, ma se l'orgoglio ci mette lo zampino ci vuole sempre qualcuno che faccia il primo passo.

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    1. Non credo si tratti di una sciocchezzuola, visto che era in corso un processo da anni.
      Anche qui, probabilmente, ci si contendeva un'eredità, o si contestava la mancata assistenza.
      Chissá.
      Ma sì, è molto triste..

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    2. Di solito non c'è un'equa ripartizione di doveri e responsabilità verso i genitori anziani da parte dei figli, anche se poi sono tutti pronti a farsi vivi quando ci sono feste e ricorrenze... Spesso si adducono ragioni tipo: ho i bimbi piccoli e devo badare a loro, lavoro tutto il giorno, vivo lontano,... Tutte motivazioni che svaniscono quando fa comodo! Ok, allora mandassero dei soldi e il loro ruolo/turno lo facessero fare a una badante, se non allo/a stesso/a fratello/sorella che la sorte ha voluto trovarsi più vicino.

      Probabilmente la signora in questione, lucida fino all'ultimo, ha tenuto conto di chi le è stata vicina e chi no.

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    3. Ho un'amica che ha quattro fratelli in giro per il mondo ed è rimasta sola da quindici anni ad accudire la mamma malata di Alzheimer.
      Le responsabilità ricadono su di lei solo perché è l'unica femmina ed è anche nubile.
      Credimi, mi fa una pena immensa.
      È una condannata ma "libera".
      Non può neanche andare a fare la spesa senza pagare una badante.
      Non so se esistono leggi in materia, ma credo che le regole dovrebbero venire dal cuore più che da un tribunale.
      In assenza di responsabilità e sensibilità c'è pochissimo da fare..

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  9. E pensa a quando la sorella "buona" si renderà conto che volente o nolente deve spartire l'eredità anche con la "cattiva". Storie così comunque ce ne sono a volontà

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    1. Non parlarmi di eredità..
      Sono anni che cerco di rinunciare a quella di mio nonno, ma per ragioni burocratiche non posso.

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  10. È tutto molto triste. Io posso capire che ci possano essere situazioni tali da non volersi frequentare ma la morte dovrebbe cancellare tutto e quindi ho trovato molto dolorosa e straziante la decisione della defunta di non volere sua figlia neanche al funerale. A volte la cattiveria non ha limiti.

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    1. Mia nonna aveva una figlia con cui non parlava da più di dieci anni, per motivi gravi.
      Quando i medici ci dissero che le restava poco da vivere, però, la informammo e poterono riconciliarsi.
      Nonostante sia vissuta solo pochi giorni ancora, ricordo bene la felicità nei suoi occhi.
      Quindi ti do ragione.

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  11. Sono questioni dolorose, non c'è molto da dire. Penso che ciascuno abbia il diritto di scegliere chi volere al suo funerale, mi sembra il minimo.
    La gente poi parla, è inevitabile, ma tanto parlerebbe in ogni caso.

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    1. La gente parla e s-parla.
      Personalmente non me ne sono mai curata. E vivo bene.

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