In questi primi giorni post lockdown i giornali ed i tg ci hanno mostrato le immagini delle lunghissime code davanti ai centri commerciali Ikea dislocati per il Paese.
La notizia mi ha fatta doppiamente arrabbiare. Vi spiego perché.
Premetto che non sono una fan della catena svedese, e che ci sono andata due sole volte nella mia vita e ne sono uscita senza acquistare nulla.
In ogni caso, non mi risulta che vendano beni di primaria necessità per cui valga la pena affrontare una fila di ben due ore o addirittura di più, a maggior ragione in tempo di pandemia.
Va bene piatti, bicchieri e simili, ma se siamo sopravvissuti due mesi senza acquistarne di nuovi, potremo farlo ancora. O no?
Il secondo motivo per cui sono rimasta contrariata è stato il fatto che, per settimane, sui social e in tv si è parlato dell'importanza di far ripartire l'Italia, acquistando prodotti locali e permettendo ai piccoli imprenditori di superare la crisi, e poi il primo giorno di via libera ecco centinaia di capre ammassate davanti ad un grande magazzino, per giunta straniero!
Insomma, come al solito si predica bene e si razzola male.
La vera domanda che mi pongo, però, è dove prendano i soldi gli Italiani.
Scommetto tutto ciò che ho che davanti all'Ikea vi fossero decine di quelli che hanno intasato il sito dell'INPS sin dalla prima metà di marzo per richiedere sussidi statali, cassa integrazione e simili.
Mio marito è sempre più preoccupato per la profonda crisi che colpirà il suo settore (quello ristorativo). Da settimane, però, gli ripeto che non basteranno otto pandemie per svuotare i ristoranti italiani.
La verità è che siamo un popolo abituato agli agi e a fare, spesso, il passo più lungo per la gamba.
Magari non abbiamo i soldi per l'affitto, ma guidiamo automobili di valore (che finiremo di pagare fra dieci anni) e, almeno una volta alla settimana, ci concediamo una pizza con la famiglia o con gli amici.
Conosco gente piena di debiti che continua a fare "la bella vita", ai danni delle persone oneste che pagano le tasse che serviranno a mantenere anche questi parassiti.
Ok, avrei dovuto essere più imparziale in quanto scrivente, ma questo non è un giornale, bensì un piccolo blog. Quindi, permettetemi di indignarmi per certe abitudini che sono dure a cambiare, anche in momenti di profonda difficoltà come quello che stiamo vivendo.
Gli Italiani continueranno a sperperare soldi come hanno sempre fatto.
I centri commerciali brulicheranno di clienti che chiederanno se è possibile acquistare lo champagne Don Perignon con il bonus spesa ricevuto dal proprio Comune.
I ristoratori continueranno a sottopagare i propri dipendenti, costretti a lavorare anche sedici ore al giorno, visto che i tavoli non saranno mai vuoti.
E tutti ripeteranno a non finire che la crisi è preoccupante, il Governo non fa nulla, e l'Italia non si rialzerà mai più.
Eppure i soldi ci sono.
Altrimenti nessuno correrebbe in un centro commerciale ad acquistare una scodella di creta al modico prezzo di 16,99€...
La notizia mi ha fatta doppiamente arrabbiare. Vi spiego perché.
Premetto che non sono una fan della catena svedese, e che ci sono andata due sole volte nella mia vita e ne sono uscita senza acquistare nulla.
In ogni caso, non mi risulta che vendano beni di primaria necessità per cui valga la pena affrontare una fila di ben due ore o addirittura di più, a maggior ragione in tempo di pandemia.
Va bene piatti, bicchieri e simili, ma se siamo sopravvissuti due mesi senza acquistarne di nuovi, potremo farlo ancora. O no?
Il secondo motivo per cui sono rimasta contrariata è stato il fatto che, per settimane, sui social e in tv si è parlato dell'importanza di far ripartire l'Italia, acquistando prodotti locali e permettendo ai piccoli imprenditori di superare la crisi, e poi il primo giorno di via libera ecco centinaia di capre ammassate davanti ad un grande magazzino, per giunta straniero!
Insomma, come al solito si predica bene e si razzola male.
La vera domanda che mi pongo, però, è dove prendano i soldi gli Italiani.
Scommetto tutto ciò che ho che davanti all'Ikea vi fossero decine di quelli che hanno intasato il sito dell'INPS sin dalla prima metà di marzo per richiedere sussidi statali, cassa integrazione e simili.
Mio marito è sempre più preoccupato per la profonda crisi che colpirà il suo settore (quello ristorativo). Da settimane, però, gli ripeto che non basteranno otto pandemie per svuotare i ristoranti italiani.
La verità è che siamo un popolo abituato agli agi e a fare, spesso, il passo più lungo per la gamba.
Magari non abbiamo i soldi per l'affitto, ma guidiamo automobili di valore (che finiremo di pagare fra dieci anni) e, almeno una volta alla settimana, ci concediamo una pizza con la famiglia o con gli amici.
Conosco gente piena di debiti che continua a fare "la bella vita", ai danni delle persone oneste che pagano le tasse che serviranno a mantenere anche questi parassiti.
Ok, avrei dovuto essere più imparziale in quanto scrivente, ma questo non è un giornale, bensì un piccolo blog. Quindi, permettetemi di indignarmi per certe abitudini che sono dure a cambiare, anche in momenti di profonda difficoltà come quello che stiamo vivendo.
Gli Italiani continueranno a sperperare soldi come hanno sempre fatto.
I centri commerciali brulicheranno di clienti che chiederanno se è possibile acquistare lo champagne Don Perignon con il bonus spesa ricevuto dal proprio Comune.
I ristoratori continueranno a sottopagare i propri dipendenti, costretti a lavorare anche sedici ore al giorno, visto che i tavoli non saranno mai vuoti.
E tutti ripeteranno a non finire che la crisi è preoccupante, il Governo non fa nulla, e l'Italia non si rialzerà mai più.
Eppure i soldi ci sono.
Altrimenti nessuno correrebbe in un centro commerciale ad acquistare una scodella di creta al modico prezzo di 16,99€...
Titolo politicamente scorretto :D
RispondiEliminaDevo dire che hai colpito il bersaglio quando dici dell'italiano medio che magari risparmia sul mangiare e le cose essenziali, per pagarsi il telefonino e l'automobile nuova. Allo stesso tempo l'italiano piange miseria e intanto ha i capitali accumulati in banca (potrei fare nomi e cognomi di queste persone).
Non sono però così ottimista come te (speriamo davvero che non bastino otto pandemie per svuotare i ristoranti): la crisi è iniziata e avrà effetti devastanti per molte persone e categoria di lavoratori.
Speriamo bene..
Ma io credo che a subire il colpo saranno solo quelli che hanno sempre lavorato e pagato le tasse.
EliminaTutti gli altri continueranno a dissipare reddito di cittadinanza e simili. Oppure a lavorare a nero ai danni dei contribuenti.
In ogni caso, la crisi è una costante a cui ormai siamo abituati e ne usciremo anche stavolta.
Tocca darti ragione su tutto stavolta 😅. Scherzi a parte è vero tutto purtroppo. Spero tuo marito riesca a riprendere a lavorare presto. Mio fratello che fa lo stesso lavoro ha prospettive per luglio, intanto è in disoccupazione
RispondiEliminaIl problema è che la disoccupazione è terminata a febbraio, e lui avrebbe dovuto riprendere a lavorare a marzo, come ogni anno.
EliminaMa la disoccupazione non può essere prorogata?
EliminaAssolutamente no. Nel settore turistico, ogni anno si ha diritto alla disoccupazione per metà dei mesi lavorati.
EliminaLui, di solito, lavora 7 o 8 mesi "a stagione" e percepisce circa 3 mesi di disoccupazione. Stop.
Poi ritorna in albergo, o si arrangia.
Ma solitamente torna sempre in albergo.
qua dove abito io c'è gruppo supermercati che è in collaborazione con Caritas .
RispondiEliminaCaritas distribuisce buoni ha chi ne ha bisogno ..in teoria famiglie con bimbi in difficoltà ..poi le persone vanno a far spesa ..e Caritas passa a pagare ..sarebbe tutto ok ..no?
insomma se sei in difficoltà ti dò una mano , per un pò ..
.bene , ma controllando biglietti spesa da pagare hanno visto che i beni non erano solo di prima necessità ..c'erano superalcolici ,vino ,profumi ..insomma prodotti non per la sussistenza .
allora stop ! fanno magazzino e distribuiscono a chi ha effettivamente necessità..prodotti :pane,past..etc..quelli che servono per andare avanti..ah poi avevano scoperto alcuni che andavano più volte a rifornirsi e poi rivendevano prodotti ... insomma non c'è mai fine alla "furberia" (coglionaggine ) umana
poi per colpa di qualcuno .. dubiti di tutti..
ciao
Mi fanno schifo tutti questi furbi.
EliminaPer colpa loro, chi è davvero povero lo diventerà sempre di più, fino a soccombere.
Ricordo di aver pensato lo stesso durante la crisi di 10 anni fa, quando l'economia sprofondava e vedevo le pizzerie piene. E che ti aspetti da gente che al primo giorno di semiriapertura ha intasato i McDrive? Non i meccanici, i vivai, altro... i fast food. Ikea devo dire che non mi dispiace, so anche montare i mobili, ma credo che alla lunga stufino perché nei gruppi FB di regalo oggetti c'è tantissima roba Ikea.
RispondiEliminaSperiamo che tuo marito ricominci a pieno regime entro luglio almeno!
Per quest'anno dovrà trovare altro, perché nella sua masseria non c'è posto.
EliminaL'anno prossimo speriamo di tornare alla normalità.
Che dire, se non che hai ragione e che sono indignato almeno quanto te?
RispondiEliminaTuttavia era nell'aria una reazione del genere da parte delle bestie liberate dalle loro gabbie temporanee di cemento. Bestie che, aggiungo, prima si lamentano dei costi spropositati di mascherine e guanti, e poi li buttano per strada! Incivili, egoisti, incoscienti! Questo è il rispetto verso chi ha perso la vita o un familiare.
Bestie che sono, a quanto pare, più ricche di noi che, malgrado tutto, non osiamo lamentarci.
EliminaMio marito lavora in banca, nel pieno rispetto della privacy (perchè non fa mai nomi, ovviamente) a volte mi racconta di persone che fanno la bella vita e però faticano a pagare la rata del mutuo. Penso che molte persone vivano al di sopra delle loro possibilità anche per ostentazione, ed è una cosa che francamente non ho mai capito. Io ho sempre applicato la politica di non comprare cose che non mi posso permettere, anche perchè non amo fare debiti. Però per fortuna che non sono tutti come me, sennò altro che crisi!! XD
RispondiEliminaPensa che io ho acquistato la mia prima automobile dopo aver lavorato per anni e aver messo da parte la cifra necessaria, poiché sono stata educata a spendere solo i soldi che realmente possiedo, e a non indebitarmi con rateizzazioni per le frivolezze, per quanto la macchina sia davvero indispensabile, quantomeno per andare al lavoro.
EliminaHo delle perplessità su questo tuo post: intanto perché è vero che si tratta di una catena estera, ma all'interno ci lavorano anche italiani, almeno nei negozi appunto del nostro paese, per cui non so se questo discorso valga al 100% (un po' come tutte le catene straniere che abbiamo sul territorio, da McDonald's a H&M); inoltre da IKEA non ci compri roba di lusso a prezzi smodati, ma roba dallo scarso al medio, a prezzi più o meno competitivi (se no si andava dal falegname di fiducia a farsi fare tutto su misura, o da Scavolini e Le Fablier), e, se immagino che alcuni siano andati semplicemente a passeggiare, credo che altri siano andati per necessità, come per la cameretta di un figlio che nel frattempo è cresciuto e non ci sta più, o magari per un divano consumato a furia di starci su, o per cambiare una cucina che cade a pezzi.
RispondiEliminaMa se hai una cucina che cade a pezzi, sicuramente non vai ad acquistarne una nuova al primo giorno di apertura dopo due mesi senza stipendio o in cassa integrazione.
EliminaDai su!
I figli che crescono hanno bisogno di calzoncini più lunghi, scarpe, ecc.
E i negozi per bambini sono rimasti chiusi fino a metà maggio. Altro che Ikea!
Quindi secondo te uno si fa 2 o più ore di coda per passeggiare da IKEA?
EliminaOk.... Io la penso diversamente 😅
É quello che dicono tutti.
EliminaHai letto i commenti di Daniele? E sui social quasi tutti la pensano come lui.
La gente va all'Ikea per passeggiare, perché ha bisogno di rivendicare la propria libertà.
Ecco, questa gente mi fa ancora più schifo di chi non può attendere qualche settimana per cambiare i mobili della camera da letto.
Ah beh se lo dicono tutti suoi social allora cambio idea 😅😂😂
EliminaHo visto foto di gente anche con carrelli importanti, non solo due tazze ed una candela in mano
Il fare un giro all'Ikea non vuol dire per forza avere i soldi, uno può andarci e limitarsi a girare senza comprare nulla. Premetto che io sono come te, non amo l'Ikea è vero che però vende anche beni di prima necessità e cmq se uno aveva bisogno prima del lockdown di una sedia per sedersi al computer, può benissimo volerla comprare ora. Poi concordo che, soprattutto sugli alimentari ma in generale dove è possibile su tutto, si potrebbe provare a comprare italiano. Quanto ai ristoranti, quello che potrebbe frenare gli Italiani a frequentarli, potrebbe essere il distanziamento fisico eventuale anche tra i due soggetti al tavolo, e poi esiste il problema della riduzione dei coperti per colpa sempre di questo distanziamento. Sarà una ripresa difficile ma se non ci saranno altre sorpresine sgradevoli, penso che nel medio periodo si potrà vedere un filo di luce.
RispondiEliminaPerdonami Daniele, ma in tempo di pandemia dovrebbe essere assolutamente vietato entrare in un centro commerciale per "passeggiare".
EliminaSe vuoi fare due passi, vai in spiaggia, nel centro storico.
Non rischi di creare un nuovo focolaio solo per guardare due sedie (smontate) esposte su degli scaffali...
Se si rispettano le regole e di fatto è riaperto perché non andarci?
EliminaMa di cosa stiamo parlando, Daniele?
EliminaPerdonami ma sono delusa. Tu che ti indigni per l'obbligo di quarantena, adesso mi dici che è lecito fare due ore di fila davanti ad un centro commerciale per andare a fare una passeggiata, quando siamo ancora nella fase 2?
Le foto delle code le hai viste o no? Altro che rispettare le regole. Persone a venti centimetri l'una dall'altra. Ma dai!
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaForse non mi sono spiegato bene: io non ci andrei ma se in fase 2 dal 18 maggio si riapre praticamente tutto se si rispettano le distanze si hanno mascherina e guanti si può andare da Ikea non si viola alcuna norma e se si sta a distanza non si rischia nulla. Certo, ripeto, io sto parlando chiaramente di rispettare tutte le precauzioni stabilite altrimenti a me non interessa dove siano Ikea, spiaggia, una via della propria città, le regole di sicurezza DEVONO essere rispettate sempre ovunque si vada. Quindi nel caso di specie è vergognoso che non si rispetti la distanza, solo quello.
EliminaIl problema è che le attività sono aperte, è vero (non solo quelle di primaria necessità), ma gli assembramenti sono vietati con o senza mascherine.
EliminaE se non vogliamo rischiare un nuovo lockdown, con tutte le conseguenze del caso, dobbiamo darci una regolata ed evitare di andare a passeggiare in un centro commerciale.
Verranno i tempi delle domeniche pomeriggio all'Auchan. Ma è ancora presto. Troppo presto.
Ieri sono uscita per la prima volta. Uscita veramente. Roma era intasata di gente. Sfortunatamente quello che scrivi è vero. E' vero da sempre. Arricchiamo le catene straniere senza curarci minimamente della nostra economia interna. Lo Stato non agevola. Tassa a morte artigiani ed aziende nostrane e permette che agli stranieri di galleggiare su gommoni di agevolazioni. La massa italiana, poi, è portata a seguire il gregge.
RispondiEliminaDi contro ho molta fiducia nel pensiero costruttivo ed efficace di quelli che la pensano come te, come me, come una buona fetta...
Questa volta o cambiamo direzione o andiamo giù, tutti quanti. Voglio sperare nella prima. Sono certa della prima.
Io non sarei così fiduciosa nell'inversione di rotta.
EliminaMa che in un modo o nell'altro ne usciremo vivi (e "ricchi") è cosa certa.
Cara Claudia, un post che risveglierà la vera realtà.
RispondiEliminaCredo che la maggior parte non gli manca l'euro, me è solo che lo vuole risparmiare.
Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Più che risparmiare denaro, qui mi pare si voglia accumularlo...
EliminaPost interessante e purtroppo veritiero .
RispondiEliminaIo non sono mai stata all'IKEA , comprato sempre nei negozi Locali .
Anche dalla parrucchiera sempre Italiana . Non vado dai cinesi anche se
posso risparmiare qualche EURO .
Notizia di questa mattina : Sono stati scoperti dalle forze dell'ordine,
100 mafiosi che prendevano il reddito di cittadinanza . (e poi praticano
l'usura , taglieggiano grandi e piccolo imprenditori , quando non ci
scappa anche il morto.).
Sono arrabbiata con TUTTI gli Italiani che non rispettano le regole o che
fanno i furbetti .
Besos . Laura
Ai parrucchieri cinesi non ci andrei a priori, per paura di restare calva.
EliminaPer quanto riguarda i centri commerciali, se ho esigenza di risparmiare, mi capita di andarci, ma sicuramente non mi ci reco per passeggiare o per acquistare prodotti inutili a spese dello stato.
La notizia l'ho letta e condivisa proprio pochi minuti fa sul mio profilo Facebook.
Sono inorridita!
Turchiarulo,
RispondiEliminaLa realtá è che voi italioti siete in massima parte un popolo di buzzurri, pazzi e gente senza criterio ne' bussola etica, tanto meno un po' di senso comune. Aggiungi anche la circostanza che la maggior parte degli italioti è composta da ladri e delinquenti, gente "poco onesta" a vario livello di disonestá cha spazia ampiamente da quelli che non rispettano le regole di convivenza, civiltá, salta le code fino ad arrivare ai delinquenti veri e propri, le persone davvero perbene secondo me in itaglia rappresentano forse il dieci per cento della popolazione.
Aggiungi a questo un livello di ignoranza spaventosa, sia dal punto di vista formale, "scolastico" nel senso propriamente accademico del termine che "civile" nei modi e nella educazione che viene impartita dalle famiglie.
Diciamo che l' itaglia puo' fare il paio con l'albania per quel che riguarda la disonestá e la crassa ignoranza del popolo.
Venendo al punto centrale del tuo posto : hai ragione a dire che gli italioti sono talmente idioti da spendere soldi che non hanno.
Cio' detto stavolta credo che voi tutti prenderete una tale mazzolata : la crisi recessiva per l'itaglia è qualcosa di molto serio e credo che nemmeno abbiate capito la portata del "collasso" in cui il paese è precipitato negli ultimi vent'anni come minimo.
Sulla questione IKEA .. non criticherei mica la catena svedese ... se gli italioti vanno a far spesa li evidentemente il rapporto prezzo/qualitá è considerato buono. E probabilmente risparmiano anche comprando le lenzuola o altre cose per la casa lí che non nei varii mercatini, almeno la qualitá della catena di distribuzione è garantita ed è standard.
Saluti Lombardi
Vedetta
Le lenzuola matrimoniali in cotone (100%), io le acquisto al mercato dal mio fornitore di fiducia.
EliminaProva a vedere quanto costano all'Ikea (ti basta guardare il sito).
E prova anche a lavarle 3 volte a 60 gradi...
Ma di cosa stiamo parlando, su...
Hai visto che non è cambiato niente? e mai cambierà...
RispondiEliminaNe ero assolutamente certa.
EliminaMa certo che ci sono, è che nessuno li dichiara (e comunque poi li pretende... ahah!).
RispondiEliminaCome sai, sono scettico riguardo la ristorazione, meno riguardo i bar...
Per l'Ikea... comunque ci lavorano italiani, come commessi e magazzinieri... quindi comunque...
Moz-
Ci lavorano Italiani, è vero, ma ad arricchirsi ai vertici non vi sono sicuramente nostri connazionali.
EliminaAnche nei McDonald's lavorano Italiani. Ma io preferisco spendere dieci euro in un bistrot locale, piuttosto che in un fast food estero, che comunque con o senza la mia banconota non dichiarerà bancarotta.
Anche io non amo l'Ikea, ma ogni tanto ci sono andata comunque.
RispondiEliminaEd è vero che sarebbe sempre meglio comprare italiano, che poi è quello che preferisco fare, ma non scordiamoci che dentro queste catene straniere ci lavorano gli italiani.
Sicuramente. Ho già risposto a Miki in merito.
EliminaResta che quegli Italiani ci lavorerebbero ugualmente se anche non vi fossero duemila clienti al giorno, ma solo 500. Mentre i negozi locali rischiano di chiudere, sommersi dalle tasse e dall'assenza di clientela.
Secondo me, chi aveva i soldi li ha anche adesso. Non tutti sono stati colpiti dal problema economico :)
RispondiEliminaPer altro, mi hai fatto pensare che dovrei andarci anche io a orendere lenzuola e copripiumini da Ikea, ma non mi va 😅
Ma come non ti va?
EliminaNon hai voglia di farti due ore di fila sotto al sol leone, col viso che suda coperto dalla maschera di Halloween?
C'è molto che non va.
RispondiEliminaE in ogni caso, scommetto che i tuoi mobili costino persino meno rispetto a quelli dell'Ikea.
Guardando il sito ho visto prezzi altissimi. E non parliamo della qualità...
Virus a parte, penso che questa situazione si sia sempre avuta.
RispondiEliminaLa storia della cicala e della formica è millenaria!
Quindi gli Italiani sarebbero prevalentemente cicale?
EliminaE lasciamoli ballare! ;)
A me risulta che gli italiani, sia stato sempre un popolo di risparmiatori.
RispondiEliminaCri
Anche a me.
EliminaMa se allora abbiamo tutti i soldi depositati in banca, perché l'INPS non riesce a dare i bonus da 600 euro per via dell'eccesso di domande?
popolo di risparmiatori che quando ha i soldi in banca non li conta più.
Elimina"sono povero" e poi tanti soldi investiti a deposito:D
Il consumismo sfrenato ha rovinato la vita a molti, si spende soldi in cose futili, mentre molte persone muoiono di fame nel mondo.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Il problema è che chi sperpera non se ne rende neppure conto e ti risponde: "sarò libero di spendere i miei soldi come credo?"...
EliminaSo per certo che molti prodotti venduti all'IKEA sono fabbricati in Italia un po' di legname per i componibili di cui l'IKEA è famosissima vengono anche da miei boschi Abeti raggiungono il centro di Siena e li vengono lavorati e messsi negli scaffali dell'Ikea Volevo aggiungere che il passo della pigrizia è più lento di quello delle miseria
RispondiEliminaIn realtà mi sarei indignata anche se quelle code chilometriche si fossero create davanti ad un mobilificio italiano. Quindi il discorso non è incentrato solo sulla nazionalità dell'azienda.
EliminaI soldi ci sono da qualche parte, ma io e te non scopriremo dove a quanto pare Claudia! Non solo ci sono, ma devono girare. Una volta conoscevo uno che sosteneva che il denaro è come il letame concimante: serve solo quando viene distribuito.
RispondiEliminaIo sono tra i fermi sostenitori del fatto che l'economia debba girare. Infatti sono una gran risparmiatrice ma, al tempo stesso, compro tutto quello che mi serve senza lesinare.
EliminaPerò, accalcarsi davanti ai centri commerciali non è opportuno. Adesso.
Quanta verità...purtroppo per adesso i soldi ci sono...tra qualche mese sarà più drammatica eppure tanti pensano alle vacanze estive...io non so nemmeno se mi rinnoveranno ip contratto...per ora cassa integrazione che non è arrivata...meno male che ho dei risparmi!e ho sempre pagato le tasse...
RispondiEliminaQuindi sicuramente non eri in fila all'Ikea.
EliminaProprio come me...
Guarda, quello che mi lascia sempre basita è che davvero ci sono persone che pur di apparire vivono ben al di sopra delle proprie possibilità. Questo è assurdo per me, chiaramente.
RispondiEliminaEd è un discorso valido al di là dell'attuale pandemia.
Che poi ora, in fase 2, ci sia chi mette per di più anche a rischio la salute non solo sua ma degli altri con comportamneti inadeguati e irresponsabili è una cosa che non riesco a giustificare.
Eppure basterebbe poco per rispettare le regole, già solo usando il buonsenso...
Ma davvero pretendiamo che l'Italiano medio abbia il buonsenso di non fare cazzate? E no, scusami, ma non avrei potuto definirle meglio.
EliminaE' lo stesso principio delle tante immagini e foto delle movide cittadine che stiamo vedendo da un paio di giorni, tante persone avevano così voglia di tornare ad uscire che adesso stanno esagerando un poco troppo.
RispondiEliminaCerto a vederli così fuori all'Ikea mi torna alla mente la famosa scena del film "Zombi" con uno dei personaggi che recita, a proposito dei morti viventi che assediano il centro commerciale :"Era un posto importante per loro quando erano in vita!"
Non ricordo il film, ma effettivamente il paragone con gli zombie calza a pennello!
EliminaCondivido tutto quello che dici cara Claudia, soprattutto perchè è un negozio straniero, a parte che io proprio per principio in questi grossi centri non riesco proprio a comprare niente, io ho bisogno di parlare con il commesso, spiegargli cosa ho bisogno, farmi consigliare da loro, proprio non mi ci trovo, anche se qualche volta qualcuno ti ascolta e ti consiglia. Questo perchè le ditte assumono ragazzi a tempo con contratti di formazione semetrali o trimestrali (quindi risparmiano sui contributi ecc.ecc.) e poi li cambiano in continuazione, quindi i commessi non mettono amore al loro lavoro. Qui a Palermo non c'è l'Ikea si trova in prov, di Catania e si deve fare qualche oratta di viaggio, proprpio non vale la pena. Ciao buona giornata, Angelo.
RispondiEliminaNon ti perdi niente a non averlo a portata di mano.
EliminaChissà se anche quello di Catania è stato preso d'assalto in questi giorni. Scommetto di sí. Ma tu fai bene a non seguire la massa.
Buona giornata.