Qualche giorno fa, la trasmissione "Le Iene" ha trasmesso un servizio sull'ennesimo caso di violenza in una scuola materna italiana.
Ora.
A parte la profonda amarezza che provo e che, sono certa, mi accomuna a milioni di madri, ho un dubbio che non riesco a togliermi.
Ma perché non sottopongono le maestre d'asilo a controlli psichiatrici, una volta all'anno, per stabilire se sono ancora idonee a svolgere il proprio ruolo?
Trovo che questo sia un lavoro molto delicato, un po' come l'ostetrica, la babysitter, la badante e molti altri.
Si tiene in pugno la vita di chi non può, o non sa, difendersi.
Insomma, è una sorta di missione che si dovrebbe seguire per amore, prima che per denaro.
Nessuno costringe queste donne e questi uomini a fare un lavoro che non gli piace più.
Perché non fare gli agricoltori, gli spazzini, i commessi?
Potrebbero fare tutto e niente, tranne che maltrattare i nostri figli.
Poi mi chiedono perché non ho voluto mandare Lorenzo al nido.
Perché ho paura. Un'immensa paura che gli facciano del male e che lui non possa dirmelo.
Mi vergogno per quelle maestre e, pur essendo atea, spero che esista una giustizia divina. Perché, ahimè, in quella terrena credo ancora meno...
Nessun commento:
Posta un commento
Per colpa di chi ne ha abusato, minando l'atmosfera familiare che si respira su questo blog, sono vietati i commenti anonimi, così come quelli polemici e offensivi.
Se non prendi la vita con filosofia e ami mettere zizzania, sei nel posto sbagliato.