sabato 17 febbraio 2018

Selfie mania: manuale d'uso



Una persona cara mi ha consigliato di iscrivermi ad Instagram, per promuovere il blog.
D'accordo, proviamoci.
Peccato che, a quanto pare, il popolo di questo social non sappia che farsene delle parole, ma esiga le immagini.
E allora ti ritrovi davanti a duemila fotografie di persone a te note ma che, con tutti i filtri del caso, stenti a riconoscere.
Labbra a culo di gallina, denti scintillanti, sguardi sensuali e sorrisi. Quelli non mancano mai. Altro che la Hunziker a Sanremo.
Ma cosa avrà mai da ridere questa gente, "in tutti i luoghi, in tutti i laghi"?
Il falso sorriso nelle fotografie, è la mia ossessione da sempre.
Avendo le labbra che tendono all'ingiù, se sono seria sembro depressa, se, invece, "sorrido", sembro una caricatura. Le vie di mezzo, ahimé, non esistono.
O mostro i miei 32 denti, perfettamente allineati, in stile pubblicità dell'adesivo per dentiere, oppure piango.
Tralasciamo, poi, i commenti dei parenti...
"Ma perché mostri tutti i denti in quel modo? Non riesci a sembrare più naturale?!" - mia madre.
"Ma quanto sei brutta quando fingi di ridere. Stai seria, no?!" - mio fratello.
Mio marito, per fortuna, non commenta quasi mai, conscio del fatto che il divorzio sia sempre un'ipotesi vagliabile...
Insomma, a dirsi sembra facile.
Sorridete, ma non troppo. Per lo sguardo da pesce lesso, mettete gli occhiali da sole. Per tutto il resto, affidatevi ai filtri. Peccato che non abbiano ancora brevettato il "finto sorriso allegro e spontaneo".
Io, intanto, continuerò a puntare sulle fotografie emblematiche.
Magari, mi faranno quasi apparire intelligente...  ;-)
Che ne dite, sono credibile?
Eccovi quella che ho pubblicato oggi...


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